[[{“value”:”

Nel dibattito sul futuro della filiera ittica, il pet food emerge come una delle frontiere più promettenti per creare valore da ciò che, fino a pochi anni fa, veniva considerato scarto.
La trasformazione del pesce e dei crostacei in alimenti per animali domestici non è più un segmento marginale: oggi rappresenta un mercato in crescita, fondato su qualità, tracciabilità e sostenibilità. Le aziende del settore puntano su ingredienti di origine marina, riconosciuti per il loro apporto nutrizionale, la digeribilità e il contenuto naturale di omega-3.

Nel segmento premium, il pet food valorizza materie prime provenienti da sottoprodotti della lavorazione ittica – teste, pelli, lische e ritagli carnosi – perfettamente idonei dal punto di vista igienico-sanitario e adatti alla trasformazione in farine proteiche o alimenti completi.
Questa integrazione tra industria ittica e produzione di mangimi di alta gamma sta diventando un modello di economia circolare, capace di ridurre gli sprechi e garantire maggiore redditività alle imprese del comparto.

Fil Blu

In questo contesto si inserisce Fil Blu, progetto promosso dal Consorzio Cooperative Pescatori del Polesine con il sostegno di Confcooperative Fedagripesca. L’iniziativa, nata da un’intuizione condivisa tra Paolo Tiozzo, vicepresidente di Confcooperative Fedagripesca, e Paolo Manicin, presidente del consorzio polesano, trasforma il granchio blu – specie invasiva che ha messo in crisi la molluschicoltura del Delta del Po – in materia prima per la produzione di pet food.

Nel 2024, in Veneto, sono state pescate 1.894 tonnellate di granchio blu, ma solo il 38% è stato venduto. Fil Blu offre una risposta concreta a questo squilibrio, coinvolgendo le Università di Milano e Padova, la startup Feed From Food, l’azienda Sanypet – produttrice del marchio Forza10 – e la catena L’Isola dei Tesori.
Grazie a una tecnologia di lavorazione sviluppata con il supporto accademico, il granchio blu viene trasformato in farina proteica, ingrediente chiave per la produzione di alimenti per animali. Nello stabilimento Sanypet è nato un paté umido per gatti, distribuito in edizione speciale nei 400 punti vendita de L’Isola dei Tesori.
I ricavi netti delle vendite saranno destinati al consorzio dei pescatori per l’acquisto di un macchinario che permetterà di proseguire la produzione e rendere il modello economicamente sostenibile.

Sri Lanka e Messico

Parallelamente, il consorzio ha avviato un canale di esportazione verso Sri Lanka e Messico in collaborazione con Granchio Blu Trading, filiale italiana della multinazionale Taprobane Seafood. A Scardovari, un ex impianto per la lavorazione di vongole è stato riconvertito per il trattamento e la conservazione del granchio blu destinato all’estero, aprendo nuove opportunità economiche in un territorio colpito dal crollo delle produzioni tradizionali.

In Toscana, intanto, la Cooperativa Pescatori di Orbetello e Fedagripesca Toscana segnalano una presenza crescente del crostaceo e valutano strategie di contenimento basate su fermi biologici mirati e gestione a rotazione delle aree di ripopolamento.
Si tratta di un approccio in linea con la filosofia di Fil Blu: affrontare il problema attraverso innovazione e cooperazione, non solo con misure di emergenza.

La trasformazione del granchio blu in pet food rappresenta oggi un esempio concreto di bioeconomia applicata, capace di coniugare sostenibilità ambientale e sviluppo economico.
Per la filiera ittica mediterranea, è la dimostrazione che anche da una crisi può nascere valore, se si scommette su conoscenza, tecnologia e sinergia tra ricerca e imprese.

Ricevi ogni settimana le notizie più importanti del settore ittico

NEWSLETTER

 

L’articolo Il granchio blu diventa pet food: un nuovo orizzonte per la filiera ittica proviene da Pesceinrete.

“}]] ​