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La biodiversità marina torna al centro del dibattito europeo in un momento decisivo per la tutela degli oceani. Il Parlamento europeo ha approvato la propria posizione sulla direttiva che integra nel diritto dell’Unione l’accordo internazionale BBNJ (Biodiversity Beyond National Jurisdiction, ovvero Accordo sulla biodiversità oltre la giurisdizione nazionale), adottato nel 2023 per proteggere gli ecosistemi al di fuori della giurisdizione nazionale. Questo passaggio offre una base politica chiara e, soprattutto, conferma che l’Europa vuole giocare un ruolo credibile nella governance globale degli oceani. Le nuove disposizioni puntano a rendere il quadro normativo più reattivo e trasparente, garantendo coerenza con il target internazionale che prevede la protezione di almeno il 30 per cento degli oceani entro il 2030.
Strumenti più flessibili e maggiore trasparenza
Il Parlamento sostiene la proposta della Commissione, ma introduce elementi che rispondono alle esigenze operative emerse negli ultimi anni. In primo luogo, chiede una maggiore flessibilità nella presentazione degli strumenti di gestione territoriale al Segretariato BBNJ, soprattutto in situazioni di emergenza. Questa scelta riflette la necessità di rispondere rapidamente a impatti ambientali improvvisi. Inoltre, viene rafforzato l’obbligo per gli Stati membri di rendere pubbliche le misure adottate, favorendo così un controllo più ampio e una responsabilità condivisa. Anche l’accesso alla giustizia ottiene una spinta significativa, segnale importante per tutti gli operatori coinvolti nella gestione delle risorse marine.
Impatti e prospettive per la filiera ittica europea
L’integrazione del BBNJ nella legislazione europea avrà ricadute dirette anche sulla filiera ittica. La gestione sostenibile delle aree oltre giurisdizione nazionale influenza la stabilità degli stock, la sicurezza delle rotte di pesca e lo sviluppo della scienza oceanica. La nuova cornice normativa, infatti, favorisce il miglioramento dei dati scientifici e un monitoraggio più efficace, elementi cruciali per chi opera nelle attività di pesca e acquacoltura. La spinta alla cooperazione multilaterale può inoltre aprire nuove opportunità di ricerca e partnership internazionali. Tuttavia, resta centrale la capacità degli Stati membri di tradurre gli obiettivi del BBNJ in misure pratiche, chiare e applicabili senza creare oneri sproporzionati per il settore.
Verso i negoziati finali
Con il voto del Parlamento si apre ora la fase decisiva dei negoziati con gli Stati membri. L’accordo BBNJ entrerà in vigore il 17 gennaio 2026 e rappresenta una delle riforme più rilevanti degli ultimi anni per la governance degli oceani. Le aree oltre giurisdizione, che coprono quasi due terzi degli oceani mondiali, sono una frontiera strategica della politica marittima globale. L’Unione Europea punta a consolidare il proprio ruolo costruendo regole affidabili, fondate sulla scienza e orientate alla conservazione degli ecosistemi. La sfida sarà trasformare questo impegno in risultati misurabili, così da rafforzare la resilienza degli oceani e sostenere un settore ittico competitivo e responsabile.
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