Mese: Gennaio 2024 Pagina 38 di 84

Tendenze di mercato nel settore ittico

 

Tendenze di mercato nel settore ittico  – Nella dinamica e sempre mutevole industria dell’acquacoltura, i riflettori si concentrano sul settore del salmone, predetto dagli analisti di Rabobank come il più redditizio per la prima metà del 2024. La prospettiva è ottimistica, con prezzi del salmone che come previsto rimarranno elevati, seppur leggermente inferiori rispetto al record registrato nei primi sei mesi del 2023. Tale scenario di mercato, unito a costi più contenuti per alimenti e gestione dei rischi biologici, anticipa un periodo di elevata redditività per i produttori di salmone.

Diversamente, il panorama dei gamberi presenta sfide più complesse e incerte. Gli analisti ritengono difficile predire una stabilizzazione del settore. L’abbondanza dell’offerta mantiene bassi i prezzi, mentre la riduzione delle importazioni cinesi aggiunge una nota di preoccupazione. Nonostante una potenziale domanda positiva dalla Cina, le elevate scorte e un renminbi leggermente più debole potrebbero rallentare la ripresa dei prezzi dei gamberi.

Al contrario, l’orizzonte si schiarisce per la pesca in Perù, poiché gli effetti attenuati di El Niño nella prima metà del 2024 promettono un miglioramento nel settore. Gli analisti di Rabobank prevedono un aumento dell’offerta di farina di pesce, anticipando la normalizzazione dei prezzi. In questo contesto, i prezzi delle materie prime terrestri, come la farina di soia, seguono una tendenza al ribasso che dovrebbe persistere nella prima metà del 2024.

In sintesi, il 2024 si profila come un periodo di sfide e opportunità nel settore ittico. Mentre il salmone guida la via della redditività, i gamberi affrontano incertezze, e la pesca in Perù si prepara a godere dei benefici della stabilizzazione climatica. Gli operatori del settore dovranno navigare con attenzione attraverso queste dinamiche per capitalizzare sulle opportunità emergenti e mitigare le sfide intrinseche al mercato ittico mondiale.

Tendenze di mercato nel settore ittico

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Tecnologia, innovazione e ricerca ad AquaFarm

 

Tecnologia, innovazione e ricerca ad AquaFarm – L’innovazione traina l’acquacoltura verso la sostenibilità del settore, mentre la ricerca trova continue soluzioni per migliorare la nostra sicurezza alimentare e il benessere dei pesci. L’appuntamento è il 14 e 15 febbraio a Pordenone Fiere in occasione di AquaFarm, la mostra-convegno internazionale dedicata all’acquacoltura e all’industria della pesca sostenibile organizzata in collaborazione con API, Associazione Piscicoltori Italiani e AMA, Associazione Mediterranea Acquacoltori.

La fiera come sempre affianca agli spazi espositivi un’ampia agenda di conferenze e workshop dedicate alle tematiche più attuali del settore.

Oggi il settore dell’acquacoltura è universalmente riconosciuto come un settore essenziale e in rapida crescita. Tuttavia, la sua importanza è accompagnata da sfide intrinseche dovute al numero di fattori influenti: tecnici, biologici, ambientali, economici e persino sociali. Riconoscendo la necessità di innovazione continua, in particolare nei processi produttivi, la sessione dedicata all’innovazione tecnologica in allevamento parlerà di nuove tecnologie in grado di ottimizzare l’intera filiera. Si parlerà anche di come l’Intelligenza artificiale e l’analisi dei dati abbia un ruolo fondamentale per migliorare l’efficienza e il processo decisionale nell’ambito dell’acquacoltura.

I mangimi hanno un impatto notevole sulla filiera dell’acquacoltura, sia a livello economico, che a livello di impronta ambientale. Regolamentazione degli scarti da pesca per l’utilizzo dei prodotti come base per i mangimi dei pesci, nuovi ingredienti come il granchio blu e gli insetti, microalghe e scarti da produzione agricola: ad AquaFarm ricercatori e innovatori presenteranno i progetti che hanno l’importante obiettivo di rendere più sostenibile il settore attraverso l’ottimizzazione e il miglioramento delle risorse primarie e degli ingredienti. L’appuntamento è con la sessione circolarità e sostenibilità nella produzione di mangimi.

La ricerca è da sempre la migliore alleata per guardare al futuro. Nella sessione dedicata alle tecnologie e tendenze nella ricerca, ricercatori ed esperti da tutto il mondo presenteranno le ultime novità relative al benessere animale nell’intero ciclo di allevamento, all’utilizzo della pelle dei pesci nelle terapie mediche, ai nuovi metodi di selezione e molto altro.

AquaFarm è una mostra-convegno internazionale sull’acquacoltura e l’industria della pesca sostenibile, organizzata da Pordenone Fiere in collaborazione con API, Associazione Piscicoltori Italiani. AMA, Associazione Mediterranea Acquacoltori, e con Studio Comelli – Conferences&Communication, che cura i contenuti delle conferenze e l’ufficio stampa. La manifestazione è nata nel 2017 e all’ultima edizione ha registrato una crescita del 62% rispetto al 2022 e + 25% se il valore viene confrontato all’ultima edizione pre-covid, 130 espositori, il 35% proveniente dall’estero e quasi 7.000 mq di area espositiva. La partecipazione all’evento è gratuita previa registrazione online sul sito: www.aquafarmexpo.it.

Tecnologia, innovazione e ricerca ad AquaFarm

 

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Il cambiamento climatico influenza le dimensioni dei salmoni?

 

Il cambiamento climatico influenza le dimensioni dei salmoni? – Un recente studio condotto dalla Simon Fraser University (SFU) in collaborazione con Fisheries and Oceans Canada (DFO) ha rivelato che i giovani salmoni rossi della Columbia Britannica stanno vivendo un cambiamento notevole nelle loro dimensioni, in risposta ai mutamenti climatici avvenuti nell’arco degli ultimi 100 anni.

Attraverso l’uso di avanzati strumenti genetici, i ricercatori hanno analizzato le squame di salmoni raccolte dalla pesca dal 1913, consentendo loro di tracciare i modelli di crescita storici dei giovani sockeye in vari laghi nel bacino dello Skeena. Le preziose informazioni ottenute da queste squame secolari hanno offerto uno sguardo dettagliato su come le popolazioni di salmoni si stanno adattando ai cambiamenti climatici, soprattutto nella parte settentrionale.

Il risultato più significativo dello studio, pubblicato su Global Change Biology, è che la crescita dei giovani salmoni in acqua dolce è mutata notevolmente negli ultimi anni, registrando un aumento del 35% rispetto a un secolo fa. Questo fenomeno non coinvolge uniformemente tutte le popolazioni, con i salmoni provenienti da laghi più profondi che mostrano una crescita ancora più accelerata rispetto ai loro omologhi dei laghi poco profondi.

Secondo Michael Price, ricercatore presso la SFU, particolari habitat lacustri svolgono un ruolo cruciale nel mitigare gli effetti delle elevate temperature estive, consentendo una maggiore crescita di questi pesci di grande importanza.

I salmoni, noti per essere pesci d’acqua fredda, sono particolarmente sensibili alle temperature più elevate. Price spiega che, sebbene le temperature più calde nei laghi possano stimolare il metabolismo dei salmoni, aumentandone la capacità di catturare prede e la produzione alimentare, questo avviene solo fino a un certo punto. Quando la temperatura dell’acqua supera la “nicchia termale” ideale per i salmoni, questi possono sperimentare stress e difficoltà nel prosperare.

Il dato intrigante emerso dalla ricerca è che, nonostante la temperatura dell’aria complessiva sia simile in tutta la zona, i laghi più profondi si riscaldano più lentamente di quelli poco profondi. Questo fatto è di vitale importanza, poiché quando la superficie di un lago diventa eccessivamente calda per i salmoni, le acque più profonde fungono da rifugio più fresco, offrendo agli esemplari giovani un ambiente più adatto.

Di conseguenza, i laghi vivai relativamente profondi, una volta considerati poveri produttori di salmone, sembrano ora guadagnare maggiore rilevanza. Il prosperare dei pesci in questi habitat indica una risposta positiva e immediata ai cambiamenti climatici previsti.

Price sottolinea che mantenere l’integrità di una gamma diversificata di habitat di acqua dolce è fondamentale. Questa diversità può favorire una serie di risposte climatiche nelle cruciali specie ittiche, contribuendo a garantire la resilienza dei bacini idrografici del salmone di fronte a imminenti cambiamenti ambientali.

Il cambiamento climatico influenza le dimensioni dei salmoni?

 

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Il cambiamento climatico influenza le dimensioni dei salmoni?

 

Il cambiamento climatico influenza le dimensioni dei salmoni? – Un recente studio condotto dalla Simon Fraser University (SFU) in collaborazione con Fisheries and Oceans Canada (DFO) ha rivelato che i giovani salmoni rossi della Columbia Britannica stanno vivendo un cambiamento notevole nelle loro dimensioni, in risposta ai mutamenti climatici avvenuti nell’arco degli ultimi 100 anni.

Attraverso l’uso di avanzati strumenti genetici, i ricercatori hanno analizzato le squame di salmoni raccolte dalla pesca dal 1913, consentendo loro di tracciare i modelli di crescita storici dei giovani sockeye in vari laghi nel bacino dello Skeena. Le preziose informazioni ottenute da queste squame secolari hanno offerto uno sguardo dettagliato su come le popolazioni di salmoni si stanno adattando ai cambiamenti climatici, soprattutto nella parte settentrionale.

Il risultato più significativo dello studio, pubblicato su Global Change Biology, è che la crescita dei giovani salmoni in acqua dolce è mutata notevolmente negli ultimi anni, registrando un aumento del 35% rispetto a un secolo fa. Questo fenomeno non coinvolge uniformemente tutte le popolazioni, con i salmoni provenienti da laghi più profondi che mostrano una crescita ancora più accelerata rispetto ai loro omologhi dei laghi poco profondi.

Secondo Michael Price, ricercatore presso la SFU, particolari habitat lacustri svolgono un ruolo cruciale nel mitigare gli effetti delle elevate temperature estive, consentendo una maggiore crescita di questi pesci di grande importanza.

I salmoni, noti per essere pesci d’acqua fredda, sono particolarmente sensibili alle temperature più elevate. Price spiega che, sebbene le temperature più calde nei laghi possano stimolare il metabolismo dei salmoni, aumentandone la capacità di catturare prede e la produzione alimentare, questo avviene solo fino a un certo punto. Quando la temperatura dell’acqua supera la “nicchia termale” ideale per i salmoni, questi possono sperimentare stress e difficoltà nel prosperare.

Il dato intrigante emerso dalla ricerca è che, nonostante la temperatura dell’aria complessiva sia simile in tutta la zona, i laghi più profondi si riscaldano più lentamente di quelli poco profondi. Questo fatto è di vitale importanza, poiché quando la superficie di un lago diventa eccessivamente calda per i salmoni, le acque più profonde fungono da rifugio più fresco, offrendo agli esemplari giovani un ambiente più adatto.

Di conseguenza, i laghi vivai relativamente profondi, una volta considerati poveri produttori di salmone, sembrano ora guadagnare maggiore rilevanza. Il prosperare dei pesci in questi habitat indica una risposta positiva e immediata ai cambiamenti climatici previsti.

Price sottolinea che mantenere l’integrità di una gamma diversificata di habitat di acqua dolce è fondamentale. Questa diversità può favorire una serie di risposte climatiche nelle cruciali specie ittiche, contribuendo a garantire la resilienza dei bacini idrografici del salmone di fronte a imminenti cambiamenti ambientali.

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Il cambiamento climatico influenza le dimensioni dei salmoni? – Un recente studio condotto dalla Simon Fraser University (SFU) in collaborazione con Fisheries and Oceans Canada (DFO) ha rivelato che i giovani salmoni rossi della Columbia Britannica stanno vivendo un cambiamento notevole nelle loro dimensioni, in risposta ai mutamenti climatici avvenuti nell’arco degli ultimi 100 anni.

Attraverso l’uso di avanzati strumenti genetici, i ricercatori hanno analizzato le squame di salmoni raccolte dalla pesca dal 1913, consentendo loro di tracciare i modelli di crescita storici dei giovani sockeye in vari laghi nel bacino dello Skeena. Le preziose informazioni ottenute da queste squame secolari hanno offerto uno sguardo dettagliato su come le popolazioni di salmoni si stanno adattando ai cambiamenti climatici, soprattutto nella parte settentrionale.

Il risultato più significativo dello studio, pubblicato su Global Change Biology, è che la crescita dei giovani salmoni in acqua dolce è mutata notevolmente negli ultimi anni, registrando un aumento del 35% rispetto a un secolo fa. Questo fenomeno non coinvolge uniformemente tutte le popolazioni, con i salmoni provenienti da laghi più profondi che mostrano una crescita ancora più accelerata rispetto ai loro omologhi dei laghi poco profondi.

Secondo Michael Price, ricercatore presso la SFU, particolari habitat lacustri svolgono un ruolo cruciale nel mitigare gli effetti delle elevate temperature estive, consentendo una maggiore crescita di questi pesci di grande importanza.

I salmoni, noti per essere pesci d’acqua fredda, sono particolarmente sensibili alle temperature più elevate. Price spiega che, sebbene le temperature più calde nei laghi possano stimolare il metabolismo dei salmoni, aumentandone la capacità di catturare prede e la produzione alimentare, questo avviene solo fino a un certo punto. Quando la temperatura dell’acqua supera la “nicchia termale” ideale per i salmoni, questi possono sperimentare stress e difficoltà nel prosperare.

Il dato intrigante emerso dalla ricerca è che, nonostante la temperatura dell’aria complessiva sia simile in tutta la zona, i laghi più profondi si riscaldano più lentamente di quelli poco profondi. Questo fatto è di vitale importanza, poiché quando la superficie di un lago diventa eccessivamente calda per i salmoni, le acque più profonde fungono da rifugio più fresco, offrendo agli esemplari giovani un ambiente più adatto.

Di conseguenza, i laghi vivai relativamente profondi, una volta considerati poveri produttori di salmone, sembrano ora guadagnare maggiore rilevanza. Il prosperare dei pesci in questi habitat indica una risposta positiva e immediata ai cambiamenti climatici previsti.

Price sottolinea che mantenere l’integrità di una gamma diversificata di habitat di acqua dolce è fondamentale. Questa diversità può favorire una serie di risposte climatiche nelle cruciali specie ittiche, contribuendo a garantire la resilienza dei bacini idrografici del salmone di fronte a imminenti cambiamenti ambientali.

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