Mese: Maggio 2024 Pagina 1 di 36

Blue Economy Report: performance e prospettive

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Blue Economy Report: performance e prospettive – È stata recentemente pubblicata la nuova edizione del Blue Economy Report, documento che,  basandosi sugli ultimi dati disponibili, è in grado di fornire un’analisi dettagliata dei settori che compongono l’economia blu europea e delle loro performance. L’economia blu, che include tutte le attività economiche legate agli oceani, ai mari e alle coste, gioca un ruolo cruciale nello sviluppo economico sostenibile.

Il report copre una vasta gamma di settori, tra cui pesca, acquacoltura, turismo costiero, trasporto marittimo, porti ed energie rinnovabili marine. Questi settori sono fondamentali per l’economia dell’UE, contribuendo non solo alla crescita economica, ma anche alla sostenibilità ambientale e alla sicurezza alimentare.

I dati più recenti di Eurostat, riferiti al 2021, mostrano una forte performance dell’economia blu dell’UE:

– Occupazione: 3,6 milioni di persone impiegate (+17% rispetto al 2020)
– Fatturato: qQuasi 624 miliardi di euro (+21% rispetto al 2020)
– Valore Aggiunto Lordo (VAL): 171 miliardi di euro (+35% rispetto al 2020)

Nonostante le difficoltà legate alla pandemia di Covid-19 e all’aumento dei prezzi dell’energia causato dall’invasione russa dell’Ucraina, la maggior parte dei settori dell’economia blu ha visto miglioramenti significativi. Tuttavia, il turismo costiero non si è completamente ripreso dalle restrizioni della pandemia.

Tra il 2015 e il 2021, diversi settori hanno registrato una crescita notevole:

– Eolico offshore: +326%
– Costruzioni e riparazioni navali: +54%
– Trasporti marittimi: +29%
– Risorse biologiche marine: +27%
– Attività portuali: +11%

Il turismo costiero è rimasto il settore principale dell’economia blu, generando il 29% del VAL dell’economia blu dell’UE nel 2021 e impiegando il 54% della forza lavoro del settore.

Il settore delle energie rinnovabili marine, principalmente l’eolico offshore, ha visto una crescita impressionante, con profitti lordi stimati a 2,4 miliardi di euro e un VAL di 3,3 miliardi di euro nel 2021, segnando un aumento del 45% rispetto all’anno precedente. Anche il settore delle risorse biologiche marine ha registrato un aumento del 24%, con profitti lordi valutati a 9,7 miliardi di euro.

Il report di quest’anno pone un’enfasi particolare sul contributo dei settori dell’economia blu alla transizione energetica. L’UE è in prima linea nello sviluppo di tecnologie energetiche marine, tra cui energia dalle onde, maree ed eolico offshore, cruciali per raggiungere gli obiettivi climatici dell’UE.

Malgrado i progressi, la flotta peschereccia dell’UE affronta sfide significative. Nonostante una riduzione del 25% nel consumo di carburante e nelle emissioni di CO2 dal 2009 al 2021, l’efficienza del carburante è peggiorata a causa dell’aumento dei prezzi. Dal 2023, l’UE ha lanciato il partenariato per la transizione energetica nel settore della pesca e dell’acquacoltura, mirato a ridurre la dipendenza dai combustibili fossili e promuovere fonti energetiche più pulite.

Il documento evidenzia anche i potenziali impatti dei cambiamenti climatici sull’economia blu. Se non verranno aumentati i livelli di protezione costiera, i danni economici annuali dovuti alle inondazioni potrebbero raggiungere tra 137 e 814 miliardi di euro entro il 2100, mettendo in evidenza la vulnerabilità delle comunità costiere, in particolare nelle regioni ultraperiferiche dell’UE.

Blue Economy Report: performance e prospettive 

 

 

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Alleanza Cooperative, accelerare su nomina commissario granchio blu

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Alleanza Cooperative, accelerare su nomina commissario granchio blu – “Con il caldo rischia di esplodere nuovamente l’emergenza granchio blu. Bisogna accelerare i tempi della nomina del commissario straordinario che, per interventi più rapidi a favore del settore ittico, dovrebbe essere nominato e in forze al Masaf, di concerto con il Ministro dell’Ambiente, visto che il problema, prima ancora che ambientale, è di natura economica, con pesanti ripercussioni in particolare per la produzione delle vongole veraci. Una economia, quella legata all’allevamento delle vongole veraci, che vale solo alla produzione almeno 200 milioni di euro all’anno e che ha visto andare in fumo oltre il 70% delle vongole per colpa del granchio”.

A chiederlo è l’Alleanza delle Cooperative Pesca e Acquacoltura (AGCI Agrital, Confcooperative Fedagripesca, Legacoop Agroalimentare) che ha partecipato all’audizione informale presso la IX commissione del Senato sulla conversione in legge del decreto-legge agricoltura.

“Bene anche lo stanziamento di ulteriori risorse, seppur non sufficienti a coprire tutte le richieste vista l’ingenza dei danni, ma bisogna aggiustare il tiro su come certificare i danni subiti per facilitare le domande di accesso ai fondi e chiedere anche la moratoria dei mutui”, conclude l’Alleanza.

Alleanza Cooperative, accelerare su nomina commissario granchio blu

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Federpesca in audizione al senato su DL Agricoltura

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Federpesca in audizione al senato su DL Agricoltura – Ieri mattina, Federpesca è intervenuta al Senato in Commissione Industria e agricoltura durante l’audizione dedicata al DL Agricoltura. Nel corso dei lavori la direttrice Biondo ha ringraziato il Governo e il Parlamento per l’impegno profuso nel cercare di arginare un’emergenza, quella del granchio blu, che sta devastando intere aree del nostro Paese.

“Il provvedimento – ha ricordato Francesca Biondo, durante il suo intervento – segue infatti altri importanti strumenti attivati fin dall’estate 2023 che, seppur non hanno eliminato il fenomeno, hanno in parte arginato una proliferazione devastante, confermando al tessuto imprenditoriale un’attenzione da parte delle istituzioni. Ricordiamo come, prima dell’emergenza granchio blu, soprattutto nel nord-est del nostro Paese venivano prodotte oltre 30mila tonnellate annue di vongole, mentre oggi abbiamo un bilancio drammatico, con un calo della produzione tra il 70% e il 100%, con intere aree dell’Alto Adriatico che hanno visto azzerata la loro produzione con perdite di oltre 120 milioni di euro di produzione e più di 400 milioni di euro di perdite in tutto l’indotto.”

In questo senso, la volontà di nominare un Commissario Straordinario nazionale per il contrasto del fenomeno è certamente un passo importante nella direzione di una maggiore tempestività degli interventi.

“Per questo auspichiamo che possa essere individuata la figura del Commissario nel più breve tempo possibile, al fine di mettere in campo tutte le misure di contenimento del fenomeno, con specifici incentivi alle imprese per la cattura e lo smaltimento del granchio blu, oltre che di programmazione di investimenti per l’attivazione di una filiera produttiva di trasformazione e commercializzazione. Altresì, vista la situazione dell’anno in corso, che purtroppo certamente peggiorerà nel corso dell’estate, abbiamo chiesto di prevedere una proroga al 2025 dei provvedimenti relativi alla sospensione dei mutui, in quanto la crisi economica derivata dal granchio blu ha colpito la sostenibilità economica delle imprese soprattutto durante il corso del 2024.” ha concluso Biondo.

Federpesca in audizione al senato su DL Agricoltura

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Federpesca in audizione al Senato su DL Agricoltura

Federpesca in audizione al Senato su DL Agricoltura

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Questa mattina, Federpesca è intervenuta al Senato in Commissione Industria e agricoltura durante l’audizione dedicata al DL Agricoltura. 

Nel corso dei lavori la direttrice Biondo ha ringraziato il Governo e il Parlamento per l’impegno profuso nel cercare di arginare un’emergenza, quella del granchio blu, che sta devastando intere aree del nostro Paese.

“Il provvedimento – ha ricordato Francesca Biondo, durante il suo intervento – segue infatti altri importanti strumenti attivati fin dall’estate 2023 che, seppur non hanno eliminato il fenomeno, hanno in parte arginato una proliferazione devastante, confermando al tessuto imprenditoriale un’attenzione da parte delle istituzioni.

Ricordiamo come, prima dell’emergenza granchio blu, soprattutto nel nord-est del nostro Paese venivano prodotte oltre 30mila tonnellate annue di vongole, mentre oggi abbiamo un bilancio drammatico, con un calo della produzione tra il 70% e il 100%, con intere aree dell’Alto Adriatico che hanno visto azzerata la loro produzione con perdite di oltre 120 milioni di euro di produzione e più di 400 milioni di euro di perdite in tutto l’indotto”.

In questo senso, la volontà di nominare un Commissario Straordinario nazionale per il contrasto del fenomeno è certamente un passo importante nella direzione di una maggiore tempestività degli interventi.

“Per questo auspichiamo che possa essere individuata la figura del Commissario nel più breve tempo possibile, al fine di mettere in campo tutte le misure di contenimento del fenomeno, con specifici incentivi alle imprese per la cattura e lo smaltimento del granchio blu, oltre che di programmazione di investimenti per l’attivazione di una filiera produttiva di trasformazione e commercializzazione. Altresì, vista la situazione dell’anno in corso, che purtroppo certamente peggiorerà nel corso dell’estate, abbiamo chiesto di prevedere una proroga al 2025 dei provvedimenti relativi alla sospensione dei mutui, in quanto la crisi economica derivata dal granchio blu ha colpito la sostenibilità economica delle imprese soprattutto durante il corso del 2024” ha concluso Biondo.

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Ostriche italiane a rischio, gli ostricoltori italiani: “Assurdo e falso”

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Ostriche italiane a rischio, gli ostricoltori italiani: “Assurdo e falso”  – Gli allevatori italiani di ostriche hanno affidato ad A.M.A. (Associazione Mediterranea Acquacoltori) una nota per rispondere a un articolo proveniente dall’Irlanda e rilanciato da alcune agenzie italiane secondo cui i cambiamenti climatici, in particolare il riscaldamento del mare, starebbero mettendo a serio rischio le coltivazioni italiane.

“Questa notizia è priva di fondamento, soprattutto scientifico – commentano gli ostricoltori italiani – e semmai è vero esattamente il contrario, ovvero le ostriche concave si adattano meglio di altri molluschi agli attuali cambiamenti climatici. Secondo recenti studi, inoltre, i molluschi ‘climate friendly’, incluse le ostriche, daranno un contributo fondamentale nel salvare il mare e di conseguenza la Terra, grazie alla loro capacità di creare reef naturali (ostriche piatte), di aumentare la biodiversità del mare e di sequestrare anidride carbonica durante la formazione dei gusci”.

“Il nostro obiettivo – concludono gli ostricoltori – è proprio quello di aumentare la produzione di ostriche italiane, che hanno una altissima qualità come del resto ci viene riconosciuto dalle diverse filiere della commercializzazione, della GDO, della ristorazione e non ultimo da parte dei consumatori”.

Dati ufficiali Eurostat sulle produzioni dell’acquacoltura europea, evidenziano per le il segmento ostriche in Italia una continua crescita nell’ultimo decennio, a tal punto che dal 10 al 12 maggio scorso si è tenuta la seconda edizione dell’”Italian Oyster Fest”, a La Spezia, con un successo di pubblico e di prodotto degustato, proveniente da n°17 allevamenti italiani.

È probabile che il recente successo produttivo e la qualità del prodotto nazionale, possa destare preoccupazioni per altre realtà produttive europee, da sempre egemoni nel settore dell’ostricoltura, ma difficilmente riusciranno a scalfire una realtà oramai consolidata e in continua espansione.

“A livello nazionale sarebbero auspicabili”, conclude il Presidente dell’A.M.A. Federico Pinza, “interventi normativi per la semplificazione burocratica del settore, per la definizione dei siti idonei all’allevamento (A.Z.A.) e per la riduzione dell’aliquota IVA sulle ostriche, attualmente al 22%, a supporto di uno sviluppo più rapido e incisivo dell’ostricoltura nello specifico, ma anche di tutto il comparto della molluschicoltura nazionale”.

Ostriche italiane a rischio, gli ostricoltori italiani: “Assurdo e falso” 

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