Golfo Aranci, incontro sulle opportunità di investimento

Articolo in evidenza

Domani, nella splendida Golfo Aranci, daremo vita al convegno dal tema “Investire nel futuro blu”. Un momento importante per mettere insieme istituzioni, imprese e organizzazioni del settore e guardare al futuro, tutti insieme.

Sarà un dibattito sulle opportunità e le sfide del settore, che vede i nostri operatori nella costituzione di un sistema di collaborazione per Golfo Aranci e la Sardegna.

«Per noi questo è un importante appuntamento, un’ottima occasione di incontro con il comparto per sviluppare reti e connessioni anche fra le eccellenze locali – le parole del presidente di Agripesca, Mario Serpillo – aprendo nuove vie sul fronte di finanziamenti e bandi. E’ una eccellente opportunità per tutto il settoreanche perché il futuro dell’acquacoltura sarda passa inevitabilmente dalla sostenibilità e dall’innovazione tecnologica

Tanti gli argomenti sul tavolo: soprattutto, le opportunità di finanziamento disponibili per le attività di pesca, attraverso i bandi e il mercato. Grazie alla presenza di esperti sarà possibile discutere l’importanza di finanziamenti che supportano pratiche sostenibili, sia economicamente sia ecologicamente; si affronteranno temi legati all’innovazione e alle tecnologie verdi.

Ma sarà fondamentale per il comparto, affrontare tematiche legate alla promozione e alla formazione professionale.

A conclusione degli interventi tecnici, ci sarà un attesissimo show cooking, per celebrare anche in maniera tangibile l’eccellenza dei nostri mari e delle nostre marinerie, e dare un’idea di come potrebbe essere la messa in pratica delle attività di marketing e di utilizzo delle risorse primarie di cui, fortunatamente, disponiamo.

L’incontro rientra nel programma dell’ultima annualità del PNT.

Rassegna stampa:

Domani presentazione “Piano Straordinario Granchio blu”

 [[{“value”:”

 Domani presentazione “Piano Straordinario Granchio blu” – Sarà presentato domani alle 09.00, presso Masaf, il “Piano di intervento per contenere e contrastare il fenomeno della diffusione e della proliferazione della specie granchio blu“. Parteciperanno il Commissario straordinario per il granchio blu, Enrico Caterino, il Ministro dell’Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste, Francesco Lollobrigida, e il Ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, Gilberto Pichetto Fratin.

Il Piano di interventi è stato redatto dal Commissario Straordinario, nominato dal Governo Meloni a settembre 2024. Alla stesura del documento hanno contribuito l’ISPRA, il Consiglio Nazionale delle Ricerche, il CREA, le Capitanerie di Porto e gli Enti territoriali interessati.

L’obiettivo del Piano è definire linee guida strategiche per contribuire alla difesa della biodiversità degli habitat colpiti dall’emergenza, contenere e contrastare la diffusione e la proliferazione della specie granchio blu, prevenire l’aggravamento dei danni all’economia e al settore ittico e, infine, promuovere e sostenere la ripresa delle attività di allevamento e pesca.

 Domani presentazione “Piano Straordinario Granchio blu”

L’articolo Domani presentazione “Piano Straordinario Granchio blu” proviene da Pesceinrete.

“}]] ​ 

Nostromo sceglie Pragmatika per le media relations

 [[{“value”:”

Nostromo sceglie Pragmatika per le media relations – Nostromo, azienda di riferimento nel mercato delle conserve ittiche, ha affidato a Pragmatika, agenzia di comunicazione integrata bolognese, il mandato per la gestione delle attività di media relations.

Tra i compiti dell’agenzia la valorizzazione dell’ampia gamma di prodotti Nostromo, costantemente innovata per rispondere alle moderne tendenze di consumo e alle diverse esigenze nutrizionali.

Un rigoroso controllo integrato di tutte le fasi della filiera, dalla pesca fino alla distribuzione, e l’attenzione ai temi della sostenibilità, sono ulteriori elementi distintivi che caratterizzano il modello di approccio al mercato di Nostromo.

Pragmatika curerà anche la gestione dei contenuti del canale LinkedIn italiano di Nauterra, gruppo alimentare spagnolo a cui Nostromo appartiene, focalizzato in particolare su tutte le iniziative e i progetti sviluppati dalle aziende del gruppo in ottica Environmental, Social e Governance (ESG).

Francesca Ganassi di Nostromo commenta: “Qualità delle materie prime, equilibrio nutrizionale degli alimenti, eticità dei comportamenti, sostenibilità dei processi produttivi e dei pack, sono tutti fattori che oggi orientano le scelte d’acquisto. In Nostromo esiste una vocazione storica nel governare questi aspetti, rendendoli parte integrante del nostro approccio al mercato. Siamo certi che l’esperienza che ha maturato Pragmatika nel mercato food e la sua conoscenza dei temi ESG possa supportarci nel trasferire con efficacia e puntualità alla pubblica opinione i valori distintivi che ci caratterizzano”.

“Siamo molto contenti di affiancare una realtà come Nostromo che interpreta la propria missione d’impresa in modo innovativo, etico e attento agli impatti ambientali – racconta Rossella Lucangelo, CEO di Pragmatika – Metteremo a disposizione dell’azienda un’esperienza professionale maturata sul campo da 25 anni che ci ha visti spesso declinare e integrare la comunicazione di prodotto con temi legati alla sostenibilità economica, sociale e ambientale”.

Nostromo sceglie Pragmatika per le media relations

L’articolo Nostromo sceglie Pragmatika per le media relations proviene da Pesceinrete.

“}]] ​ 

Italia e fiducia nella scienza: perché siamo tra gli ultimi al mondo?

Italia e fiducia nella scienza: perché siamo tra gli ultimi al mondo?

 [[{“value”:”

Italia e fiducia nella scienza: perché siamo tra gli ultimi al mondo? – Secondo un’ampia ricerca pubblicata su Nature Human Behaviour, l’Italia si posiziona tra i paesi con la minore fiducia negli scienziati. Lo studio, che ha coinvolto 70.000 persone in 68 paesi, ha analizzato il grado di fiducia della popolazione nei confronti della comunità scientifica, rivelando differenze sostanziali tra le nazioni.

A guidare la classifica della fiducia nella scienza sono Egitto e India, paesi in cui l’approccio alla conoscenza scientifica è visto come un’opportunità di crescita e progresso. Al contrario, l’Italia si trova in fondo alla lista, segnalando una diffidenza preoccupante nei confronti della ricerca e degli esperti.

Perché gli italiani diffidano della scienza?

Le ragioni di questa sfiducia sono molteplici. Fattori culturali e storici hanno reso la comunicazione scientifica spesso poco accessibile e autoreferenziale. Inoltre, negli ultimi anni, la pandemia ha messo in evidenza divisioni tra scienza e opinione pubblica, con una crescente polarizzazione delle informazioni. La politica e la percezione mediatica hanno influito negativamente, generando un clima di scetticismo diffuso.

Scienza e settore ittico: un’opportunità mancata?

Se la fiducia nella scienza è bassa, il rischio è che anche settori fondamentali come la pesca e l’acquacoltura non sfruttino appieno il potenziale della ricerca. Eppure, il settore ittico è fortemente legato ai progressi scientifici: dalla gestione sostenibile delle risorse marine alla tracciabilità del pescato, passando per le nuove tecnologie di acquacoltura che riducono l’impatto ambientale.

In altri paesi, come la Norvegia e il Canada, la ricerca ha rivoluzionato l’industria ittica, rendendola più efficiente e sostenibile. L’Italia, pur vantando eccellenze nel campo della biologia marina e della gestione delle risorse ittiche, fatica a integrare i risultati scientifici nelle politiche del settore. Questo rappresenta una grave lacuna, soprattutto in un momento in cui la sostenibilità è al centro delle politiche europee.

Medie ponderate della fiducia negli scienziati nei vari paesi e regioni (1 = molto bassa, 3 = né alta né bassa, 5 = molto alta).

Cosa può fare l’Italia per colmare il divario?

Per invertire questa tendenza, è necessario lavorare su più fronti:

  • Migliorare la comunicazione scientifica, rendendo la ricerca più accessibile e comprensibile al grande pubblico.
  • Coinvolgere gli scienziati nelle politiche pubbliche, garantendo che le decisioni siano basate su dati e non su interessi di breve termine.
  • Investire in ricerca e sviluppo nel settore ittico, supportando le imprese nella transizione verso una pesca e un’acquacoltura più sostenibili.
  • Educare le nuove generazioni, affinché la scienza torni a essere percepita come un valore e non come un’opinione tra le tante.

L’Italia si trova di fronte a una sfida cruciale: recuperare la fiducia nella scienza per garantire un futuro sostenibile anche ai settori produttivi strategici come la pesca e l’acquacoltura.

La ricerca può essere la chiave per trasformare il settore ittico in un’eccellenza globale, ma solo se il Paese sarà in grado di riconoscerne l’importanza e sfruttarne il potenziale.

Italia e fiducia nella scienza: perché siamo tra gli ultimi al mondo?

L’articolo Italia e fiducia nella scienza: perché siamo tra gli ultimi al mondo? proviene da Pesceinrete.

“}]] ​ 

Mangimi responsabili: parte integrante del futuro dell’acquacoltura

Mangimi responsabili: parte integrante del futuro dell’acquacoltura

 [[{“value”:”

Mangimi responsabili: parte integrante del futuro dell’acquacoltura – L’acquacoltura è la fonte di proteine in più rapida crescita a livello globale. La missione di ASC è di indirizzare il settore verso pratiche più responsabili dal punto di vista ambientale e sociale, utilizzando meccanismi di mercato efficienti che creino valore lungo tutta la catena.

Scopo fondamentale di questo processo è garantire la disponibilità di una quantità sufficiente di mangimi (aquafeed) di provenienza responsabile per sostenere questa crescita. Perché la questione ci coinvolge?

  •  Oltre il 70% dei prodotti ittici d’allevamento (escluse le alghe) è alimentato con mangimi.
  • I Life Cycle Assessments indicano che i mangimi possono rappresentare fino al 90% degli impatti ambientali della produzione di acquacoltura alimentata (Little et al 2018).
  • Oltre il 90% di questi impatti si verifica tipicamente durante la produzione e la raccolta delle materie prime per i mangimi attraverso la deforestazione, la conversione dei terreni, la gestione della pesca, le pratiche agricole e altro ancora.
  • Nel 2020, oltre 58 milioni di persone erano impiegate nella pesca e nell’acquacoltura a livello globale (FAO SOFIA Report 2022).

Il Feed Standard di ASC contribuisce a rendere più responsabili le pratiche di allevamento dei prodotti ittici a livello globale, assicurando che ogni ingrediente dei mangimi sia sottoposto a una valutazione del rischio per quanto riguarda l’impatto sulle persone e sul nostro pianeta e che siano riconosciute le “best practices” nelle catene di approvvigionamento dei mangimi.

Con una popolazione che, secondo le stime, raggiungerà i 10 miliardi di persone entro il 2050 e con la pesca selvatica al limite della capacità, l’importanza dell’allevamento di pesce e frutti di mare, comprese le specie alimentate, continua a crescere.

Nel complesso, l’acquacoltura rappresenta una buona alternativa nutrizionale e ambientale rispetto alla produzione di carni come il manzo, il maiale e il pollo(1) – che sono tutte alimentate utilizzando molti degli stessi ingredienti presenti nell’aquafeed.

Quali sono gli ingredienti utilizzati nei mangimi e quali sono i problemi principali?

Ogni prodotto alimentare può contenere fino a 50 ingredienti. In genere si tratta di ingredienti provenienti da proteine marine, vegetali, animali terrestri e da fonti alternative, ognuna delle quali ha una propria catena di approvvigionamento con impatti e rischi potenziali.

Perché concentrarsi sugli ingredienti vegetali e come fa ASC a garantire un approvvigionamento responsabile nelle diverse filiere di ingredienti vegetali?

Spesso si pensa che gli ingredienti marini siano i principali responsabili dell’impatto ambientale e sociale dell’aquafeed, e non la produzione di materie prime vegetali.

“Il nostro obiettivo è che tutti gli ingredienti provengano da fonti responsabili”.

Il Feed Standard di ASC è il primo standard che prende in considerazione gli impatti generati da tutti i gruppi di ingredienti chiave e dall’intera catena di approvvigionamento degli ingredienti. Questo include tutte le principali colture agricole come grano, mais e colza, oltre a soia e olio di palma, e gli ingredienti marini.

Per gli ingredienti vegetali terrestri, proprio come per quelli marini, i mangimifici certificati ASC sono tenuti a registrare e segnalare tutti gli ingredienti che costituiscono più dell’1% del volume annuale acquistato e dovranno adottare misure per garantire che siano stati acquistati in modo responsabile. Allo stesso modo, i mangimifici devono lavorare e impegnarsi per garantire che le loro catene di approvvigionamento siano prive di rischi di deforestazione o conversione dei terreni, sia legali che illegali.

Lo sapevate che il 30% della deforestazione tropicale e della conversione dei terreni è considerata legale?

In che modo l’impatto degli ingredienti vegetali influisce sull’impronta di carbonio delle specie allevate?

Spesso si sostiene che l’impronta di carbonio dei prodotti ittici pescati in natura sia molto inferiore a quella delle specie allevate…

Gran parte dell’impronta di carbonio del salmone d’allevamento, ad esempio, deriva dalla deforestazione per la produzione di soia e dalla conversione dei terreni per la produzione di altri ingredienti alimentari di origine vegetale.

Le emissioni di CO2e del salmone d’allevamento sono stimate in 5,1 kg di CO2e per chilo di alimento (prima del trasporto), mentre il salmone catturato in natura genera 4,9 kg di CO2e per chilo(2).

Lo standard ASC per i mangimi affronta questo problema, imponendo requisiti rigorosi sull’approvvigionamento degli ingredienti dei mangimi e contribuendo a ridurre la deforestazione e la conversione dei terreni all’inizio della catena di approvvigionamento.

Inoltre, i mangimifici certificati ASC dovranno registrare e comunicare il loro utilizzo di energia e le emissioni di gas serra e lavorare per migliorare l’efficienza energetica, l’uso di fonti rinnovabili e l’utilizzo di acqua.

Per stabilire degli obiettivi e progredire verso una produzione di aquafeed più responsabile, è necessaria una maggiore tracciabilità, trasparenza e collaborazione della catena di approvvigionamento. Sono proprio questi i principi fondamentali di ASC e della sua certificazione per il mangime responsabile.

Le aziende ittiche certificate ASC hanno tempo fino al 31 ottobre 2025 per transitare a mangimi conformi agli standard ASC prodotti da mangimifici certificati ASC, al fine di continuare a soddisfare il Farm Standard di ASC e mantenere la certificazione.

Mangimi responsabili: parte integrante del futuro dell’acquacoltura

 

1 - Food and Agriculture Organization of the United Nations (FAO). 2024. The State of World Fisheries and Aquaculture 2024 – Blue Transformation in action

2 - Gephart, J.A., Henriksson, P.J.G., Parker, R.W.R. et al. Environmental performance of blue foods. Nature 597, 360–365 (2021). https://doi.org/10.1038/s41586-021-03889-2

L’articolo Mangimi responsabili: parte integrante del futuro dell’acquacoltura proviene da Pesceinrete.

“}]] ​ 

Ritorna SEIF: il festival per la salvaguardia e la valorizzazione del mare

 [[{“value”:”

Ritorna SEIF: il festival per la salvaguardia e la valorizzazione del mare – La salvaguardia e la valorizzazione dell’ambiente marino sono temi sempre più cruciali per il benessere del nostro Pianeta. Con questa consapevolezza, la Fondazione Acqua dell’Elba e Acqua dell’Elba – Società Benefit hanno ideato SEIF – Sea Essence International Festival, un festival internazionale dedicato alla protezione e alla valorizzazione del mare e della sua essenza. L’edizione di quest’anno, la prima in formato itinerante, si terrà dal 27 al 29 giugno all’Isola d’Elba, coinvolgendo tre Comuni elbani (Portoferraio, Capoliveri e Marciana Marina) e proponendo tre giornate di incontri, feste, dibattiti, dialoghi, confronti e spettacoli.

Giunto alla sua settima edizione, SEIF si propone di celebrare il mare come simbolo di unità in un’epoca segnata da frammentazione e disconnessione. In questo contesto, diventa sempre più centrale l’importanza di fare rete e il mare, con la sua capacità di unire terre, culture, storie e persone, si rivela un alleato fondamentale. Proprio per questo, SEIF 2025 è dedicato al tema delle “Comunità Mediterranee”.

Durante le tre giornate, il Festival offrirà un ricco programma di spettacoli, dibattiti, giochi ed esperienze, con un approccio poliedrico e multidisciplinare. Attraverso esempi virtuosi e riflessioni profonde, SEIF racconterà l’essenza del mare e l’importanza di un equilibrio tra sostenibilità ecologica, ambientale e sociale. Il Festival metterà in luce il ruolo del mare non solo come risorsa naturale, ma come spazio di incontro e crescita condivisa, dove la bellezza delle comunità si manifesta in ogni gesto di cura e rispetto.

Ritorna SEIF: il festival per la salvaguardia e la valorizzazione del mare

L’articolo Ritorna SEIF: il festival per la salvaguardia e la valorizzazione del mare proviene da Pesceinrete.

“}]] ​ 

Pagina 1 di 1455

Made with & by Matacotti Design

Privacy & Cookie Policy