Mese: Maggio 2025 Pagina 1 di 19

Pesca sostenibile: collaborazione e innovazione per rilanciare il Mediterraneo

Pesca sostenibile: collaborazione e innovazione per rilanciare il Mediterraneo

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Pesca sostenibile

Sviluppare una maggiore collaborazione e prospettive condivise di crescita per dare una nuova centralità alla pesca nell’area del Mediterraneo, investire su qualità, su controllo e tracciabilità per valorizzare la risorsa ittica. Sono gli aspetti emersi in occasione della riunione ministeriale dal titolo “Rafforzare l’approvvigionamento ittico nel Mediterraneo” che ha visto la presenza dell’Italia con il ministro Francesco Lollobrigida, intervenuto in videoconferenza, il ministro per le Politiche del Mare, Nello Musumeci, e il sottosegretario Patrizio La Pietra, e dei ministri di Libia, Malta e Tunisia.

«Il Mediterraneo è stato al centro dell’attenzione per collaborare e crescere insieme», sottolinea Elena Ghezzi responsabile Pesca e Acquacultura di Legacoop Agroalimentare presente all’iniziativa che si è tenuta in occasione del festival Tesori dal Blu di Mazara del Vallo (Tp) che termina domani (31 maggio).

«Abbiamo apprezzato l’iniziativa perché è stata anche l’occasione, nella sezione tecnica, per approfondire alcuni aspetti importanti per la produzione ittica nazionale come la qualità e la tracciabilità volte ad una maggiore valorizzazione della filiera. Certamente il controllo è un aspetto fondamentale sia sulla produzione nazionale ma anche sulle importazioni». Come ricorda Ghezzi, infatti, «il rapporto 2025 sulla Blue Economy ci dice che per un consumatore europeo ogni 10 chili di pesce mangiati, più di 6 arrivano da Paesi extra-Ue».

Come evidenzia Domenico Pistone di Legacoop Sicilia, «cooperazione e fare insieme sono due aspetti chiave. I pescatori sono i custodi del mare, praticano un’arte antica e importante per l’economia e per questo siamo fortemente convinti che la pesca rappresenti un settore da incentivare, proteggere e garantire».

Dal canto suo Cristian Maretti, presidente di Legacoop Agroalimentare, ricorda che «come Legacoop Agroalimentare abbiamo investito tante energie e risorse in progettualità che guardano al dialogo tra le due sponde del Mediterraneo con i suoi 22 Paesi e tre Continenti. Diventa quindi determinante la collaborazione tra le due sponde del mare, importante soprattutto per il settore marittimo che è un investimento per il nostro futuro e dei nostri figli».

Ecco che, continua Maretti, «le sfide per il settore della pesca nel Mediterraneo impongono ai Paesi rivieraschi l’introduzione di nuovi elementi di valutazione fino a qualche anno fa non prioritari come il cambiamento climatico, la produzione di energia da rinnovabili in particolare eolico offshore, l’innovazione di prodotto e processo. Occorre cioè una visione del settore che guardi anche alla diversificazione delle produzioni settoriali che ci chiamerà ad un maggiore investimento in formazione e ricerca. Solo così riusciremo a dare un valore al lavoro delle nostre imprese».

Ecco che, conclude Maretti, «siamo fortemente convinti che la cooperazione nel Mediterraneo passi anche dal dialogo tra tutti gli Stati membri dell’Unione europea. Il Patto europeo per gli Oceani che la commissione europea di sta apprestando a varare non potrà prescindere da una visione che dia nuova centralità al Mediterraneo».

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Il Mar Nero al centro della nuova strategia UE per pesca e sviluppo

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La nuova strategia UE per il Mar Nero pone la pesca sostenibile e lo sviluppo della Blue Economy tra i pilastri della cooperazione regionale, aprendo nuove opportunità di interscambio anche con l’area mediterranea.

Con l’obiettivo di rafforzare la propria presenza geopolitica, l’Unione Europea ha presentato un articolato piano strategico per il Mar Nero. Si tratta di una visione integrata fondata su tre pilastri: sicurezza marittima, crescita economica sostenibile e resilienza ambientale. All’interno di questo quadro, la pesca e le filiere alimentari connesse assumono un ruolo chiave, non solo per la sicurezza alimentare della regione, ma anche come leve di stabilizzazione, innovazione e collaborazione internazionale.

Il Mar Nero viene così riconosciuto come crocevia tra Europa, Caucaso meridionale, Asia centrale e Mediterraneo orientale. La sua funzione di corridoio commerciale, energetico e alimentare è oggi più strategica che mai, soprattutto alla luce delle tensioni belliche e dell’instabilità geopolitica causata dalla guerra in Ucraina.

Filiera ittica e infrastrutture: priorità comuni

La strategia prevede una serie di iniziative operative, tra cui la creazione di un hub per la sicurezza marittima, il potenziamento della connettività tra porti e mercati e lo sviluppo di un agenda condivisa per la pesca e l’acquacoltura sostenibili. Particolare attenzione è riservata alla protezione delle infrastrutture critiche, alla lotta contro la pesca illegale e al rafforzamento dei meccanismi di tracciabilità e controllo lungo la filiera.

Per i Paesi partner – come Ucraina, Moldova, Georgia, Armenia, Azerbaigian e Turchia – la pesca rappresenta un asset produttivo fondamentale. L’approccio UE punta ad accelerare i processi di allineamento normativo e tecnico con il sistema europeo, facilitando l’accesso al mercato unico per prodotti ittici trasformati e grezzi, ma anche promuovendo investimenti infrastrutturali lungo le coste.

Rischi ambientali e adattamento climatico

Uno degli aspetti più rilevanti della nuova strategia UE per il Mar Nero riguarda il rafforzamento della resilienza ambientale. La regione è particolarmente vulnerabile agli impatti del cambiamento climatico, all’inquinamento e ai conflitti armati. Il documento propone azioni per migliorare la preparazione delle comunità costiere e dei settori legati alla Blue Economy, con misure dedicate alla protezione degli habitat marini, al ripristino degli stock ittici e alla gestione integrata delle zone costiere.

La cooperazione con le istituzioni scientifiche locali sarà potenziata attraverso la Common Maritime Agenda e la Strategic Research and Innovation Agenda, già attive dal 2007 nell’ambito della Black Sea Synergy. L’obiettivo è attivare sinergie efficaci tra ricerca, governance e industria, sulla scia del modello europeo della pesca responsabile.

Connessioni con il Mediterraneo e ruolo dell’Italia

Sebbene focalizzata sul Mar Nero, la strategia UE ha implicazioni dirette anche per il Mediterraneo e per l’Italia. Il rafforzamento dei corridoi logistici ed energetici tra Mar Nero, Mar Adriatico e Mar Tirreno rappresenta una leva concreta per facilitare gli scambi commerciali, inclusi quelli legati alla filiera ittica. L’Italia, per vocazione geografica e capacità industriale, può assumere un ruolo centrale in questa nuova rete interregionale, soprattutto nella trasformazione del pescato, nella tecnologia per l’acquacoltura e nel packaging sostenibile.

L’approccio Team Europe, che unisce istituzioni UE, Stati membri e partner finanziari, si propone di catalizzare investimenti coerenti con la strategia Global Gateway, il piano dell’UE per connettere in modo smart, green e sicuro le economie globali. In questo contesto, le imprese italiane della Blue Economy sono chiamate a esplorare opportunità concrete di collaborazione e crescita.

La nuova strategia UE per il Mar Nero segna un passaggio cruciale nella ridefinizione della cooperazione marittima in chiave sostenibile. La pesca, da sempre termometro della salute geopolitica e ambientale di una regione, torna al centro delle politiche europee come motore di sviluppo, stabilità e integrazione. Un’occasione da cogliere anche per il sistema ittico italiano.

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Oceani oltre confine: l’Europa accelera sulla governance globale

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La ratifica del Trattato sull’alto mare da parte dell’Unione Europea rappresenta un punto di svolta nella governance delle aree marine oltre la giurisdizione nazionale. Con questo atto, l’UE consolida il proprio ruolo di leadership nel rafforzare le misure di conservazione della biodiversità oceanica, tracciando un percorso chiaro in vista della Conferenza delle Nazioni Unite sugli Oceani (UNOC) che si terrà a Nizza nel giugno 2025.

Il testo dell’accordo, adottato formalmente nel giugno 2023 presso le Nazioni Unite, entrerà in vigore al raggiungimento di 60 ratifiche. Grazie al recente sostegno di sei Stati membri – Cipro, Finlandia, Ungheria, Lettonia, Portogallo e Slovenia – e alla precedente adesione di Francia e Spagna, l’UE ha raggiunto un totale di 29 ratifiche. Si tratta della più ampia ratifica congiunta mai effettuata da un blocco regionale.

Un quadro vincolante per aree senza confini

Il Trattato sull’alto mare, noto anche come BBNJ (Biodiversity Beyond National Jurisdiction), si applica a due terzi degli oceani del pianeta. Queste zone, attualmente protette solo per l’1% della loro estensione, saranno soggette a nuove misure che includono la possibilità di istituire aree marine protette e di valutare l’impatto ambientale delle attività antropiche.

Per il comparto ittico, l’impatto sarà duplice. Da un lato, si prevede un rafforzamento degli strumenti di monitoraggio e controllo delle attività di pesca in alto mare. Dall’altro, la creazione di nuove AMP potrà portare a una maggiore sostenibilità a lungo termine delle risorse alieutiche, contribuendo agli obiettivi di sicurezza alimentare.

L’UE come motore di cooperazione internazionale

Attraverso il contributo di 40 milioni di euro al programma Global Ocean Programme, l’UE si posiziona come principale donatore a sostegno della ratifica e dell’implementazione del trattato nei paesi dell’Africa, dei Caraibi e del Pacifico. Un impegno coerente con la strategia blu dell’Unione, che promuove una gestione integrata e sostenibile degli oceani.

L’integrazione del BBNJ nel diritto europeo è già oggetto di una proposta legislativa presentata lo scorso aprile dalla Commissione europea, con l’obiettivo di garantire una piena armonizzazione normativa fra gli Stati membri. Questa iniziativa sarà cruciale per le imprese della pesca, dell’acquacoltura e della trasformazione che operano su scala internazionale.

Verso la UNOC 2025: un appello alla coesione

La prossima Conferenza ONU sugli oceani sarà il banco di prova dell’efficacia diplomatica europea. L’UE ha invitato tutti gli Stati che non hanno ancora ratificato l’accordo a farlo senza indugi, per permetterne l’entrata in vigore prima dell’evento di Nizza. In parallelo, insieme a Palau e Seychelles, l’Europa guida la High Ambition Coalition for BBNJ, un’alleanza politica per l’ambiente marino che punta alla protezione del 30% del pianeta entro il 2030.

La ratifica del Trattato sull’alto mare non è solo un atto formale. È un segnale politico forte che risponde a urgenze ambientali, pressioni socioeconomiche e alla crescente richiesta di trasparenza e tracciabilità da parte del consumatore globale. Le aree al di fuori della giurisdizione nazionale ospitano ecosistemi chiave, con un valore ecologico, alimentare e commerciale inestimabile, oggi più che mai da proteggere.

Con la ratifica del Trattato sull’alto mare, l’UE si conferma leader nella gestione sostenibile degli oceani, offrendo nuove prospettive di governance per l’intera filiera ittica. Un’opportunità che richiede ora consapevolezza, partecipazione e adattamento anche da parte del settore privato.

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Cooperazione Congo-Italia, Amoroso: la pesca artigianale come leva di sviluppo sostenibile

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Durante il Business Forum Congo-Italia che si è tenuto a Brazzavile (Congo) il 26 e 27 maggio, è stato sottoscritto un protocollo di intenti, “PROJET DE MEMORANDUM D’ENTENTE”, tra il Ministro Paul Valentin NGOBO, Ministre de l’Agriculture, de l’Elevage et de la Pêche del Congo, il Presidente dell’Associazione AIC Pesca Natale Amoroso ed Otto Bitjoka Presidente di UCAI (UNION DES COMMUNAUTES AFRICAINES D’ITALIE), per suggellare la collaborazione tra l’AIC Pesca, UCAI ed il Congo per lo sviluppo economico e la promozione della pesca e delle iniziative turistiche, ed avrà una durata di 5 anni.

In particolare l’accordo prevede:

– Identificazione di buone pratiche;

– Formazione della comunità di pescatori alla pesca e al turismo sostenibili;

– Identificazione e valorizzazione dei prodotti ittici tipici del territorio;

– Cooperazione tra attività di pesca marittima e pesca fluviale;

– Formazione degli attori locali verso un modello di economia permanente e verso progetti di interessi comuni.

Affinche il protocollo non resti sulla carta, il governo del Congo, AIC Pesca e UCAI si impegnano a sostenere e garantire tutte le attività necessarie a definire una collaborazione stabile e duratura per il raggiungimento degli obiettivi, nel rispetto della valorizzazione di una pesca ed un turismo sostenibili nel paese africano.

Dal suo canto il Ministero del Congo si impegna ad effettuare tutte le azioni necessarie a facilitare l’utilizzo di buone pratiche in materia di pescaturismo con lo scopo di supportare il reddito dei pescatori e l’ittiturismo, il cosiddetto “turismo esperienziale”, dove l’ospite si immerge nella vita locale, al fine di mettere in pratica misure atte al controllo della qualità e sicurezza alimentare dei prodotti della pesca.

“Il Congo è un paese ricco di risorse, ma le importazioni di prodotto ittico sono superiori alla produzione interna – dichiara Natale Amoroso, presidente AIC Pesca – per questo la nostra Associazione si è resa disponibile a fornire in Congo la propria esperienza imprenditoriale in materia di pesca, pescaturismo ed ittiturismo”.

“Vogliamo essere protagonisti ed in linea con quanto auspicato dal governo Italiano con il Piano Mattei che individua diversi percorsi di sviluppo economici di alcuni stati africani, e tra questi il Congo, per la valorizzazione della pesca locale ed artigianale, la cultura culinaria locale come fonte di sinergia tra attività di prelievo, ristorazione e turismo – sottolinea Amoroso – poiché la nostra associazione presenta eccellenze importanti che possono offrire una formazione qualificata ai pescatori locali anche con percorsi condivisi e di scambio interculturale tra i due paesi”.

A sostegno dell’accordo si è espresso con favore il Presidente dell’Associazione Italiana Coltivatori (AIC), Giuseppino Santoianni, all’interno della cui organizzazione è nata proprio AIC Pesca, ed ha dichiarato:

“Lo sviluppo sostenibile della pesca rappresenta oggi una frontiera strategica per garantire sicurezza alimentare, inclusione economica e valorizzazione del territorio. Come Associazione del settore primario, non possiamo che guardare con favore a ogni iniziativa che, come questa, promuove un approccio integrato tra risorse naturali, saperi locali e formazione delle comunità. La pesca, come l’agricoltura familiare, è un presidio di vita e lavoro: sostenere i pescatori significa rafforzare le radici di un’economia locale solida, durevole e giusta”.

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Festival “Tesori dal Blu” a Mazara celebra pesca sostenibile e pescatori

Festival “Tesori dal Blu” a Mazara celebra pesca sostenibile e pescatori

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Tesori dal Blu

Multifunzionalità, tra cui il pescaturismo ovvero imbarcare turisti per svolgere attività ed esperienze di pesca, e l’ittiturismo che dà l’ospitalità e la ristorazione nelle case dei pescatori, e tutte quelle iniziative per rendere moderna la pesca italiana. Sono questi alcuni degli argomenti, insieme alle buone pratiche, che Legacoop Agroalimentare e Legacoop Sicilia, porteranno al festival Tesori dal Blu di Mazara del Vallo (Tp) che inizia oggi per terminare il 31 maggio.

Si tratta di un evento, dedicato alla valorizzazione delle risorse del mare e alla promozione di una cultura sostenibile della pesca. E per questo il festival rappresenta un’importante occasione di confronto e dialogo tra istituzioni, operatori del settore, ricercatori e cittadini.

Durante i tre giorni della manifestazione, Legacoop Agroalimentare sarà presente con un proprio spazio espositivo e parteciperà attivamente a convegni, tavole rotonde e laboratori didattici. Porterà il proprio contributo in termini di esperienze, proposte e buone pratiche per il rilancio della filiera ittica nel segno della sostenibilità ambientale, economica e sociale.

Un confronto istituzionale di alto livello

Ma sarà anche un importante momento di confronto istituzionale. Domani (30 maggio) si terrà la riunione ministeriale dal titolo “Rafforzare l’approvvigionamento ittico nel Mediterraneo” che vede la presenza del ministro dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida, del ministro per la Protezione Civile e le Politiche del Mare, Nello Musumeci, del presidente della Regione Siciliana, Renato Schifani, e dell’assessore regionale all’Agricoltura e Pesca, Salvatore Barbagallo. Interverranno anche il ministro della Pesca di Malta, Anton Refalo, il ministro delle Risorse Marine della Libia, Adel Sultan, e il ministro dell’Agricoltura della Tunisia, Ezzeddine Ben Cheikh. L’incontro sarà introdotto dal sottosegretario Patrizio La Pietra.

«La nostra presenza al festival – sottolinea Cristian Maretti presidente di Legacoop Agroalimentare – è una importante opportunità per ribadire il ruolo strategico della pesca artigianale e cooperativa nella tutela dell’ecosistema marino e nella valorizzazione delle comunità costiere. È fondamentale sostenere i pescatori, promuovere l’innovazione e rafforzare il legame tra mare e territorio. E sostenere le marinerie nei confronti delle nuove sfide che si troveranno ad affrontare come il tema della convivenza con gli impianti eolici offshore». Quello che Legacoop Agroalimentare vuole, e per il quale lavora, «è la valorizzazione e promozione del pesce dei nostri mari, un prodotto quello italiano, pescato secondo le regole, proveniente da una pesca totalmente legale, dichiarata e regolamentata», continua Maretti.

Occorre «dare quel giusto riconoscimento di valore aggiunto che hanno le nostre marinerie, piccole realtà, spesso familiari, che portano avanti una tradizione di secoli. Un valore fatto anche di servizi e di trasformazione per poter stare sui mercati in maniera competitiva. E quindi occorre essere anche bravi imprenditori e sapersi confrontare con i mercati e proporre prodotti con il valore che meritano».

Dialogo con il Sud del Mediterraneo

Mazara del Vallo sarà una occasione per riprendere il filo del discorso sulle relazioni con i Paesi del Sud del Mediterraneo avviate proprio in Sicilia, a Ortigia in occasione del G7. «La pesca ha un grande valore, sociale ed economico, e per non disperdere quanto fatto ci dobbiamo impegnare a portare avanti iniziative di promozione del consumo intelligente di pesce», conclude Maretti.

Dal canto suo Filippo Parrino presidente di Legacoop Sicilia sottolinea l’importanza di questo appuntamento: «Mazara è un luogo simbolo della pesca italiana e mediterranea – afferma – e da qui vogliamo rilanciare una visione del settore che metta al centro il lavoro, la legalità, la formazione e la cooperazione».

Il festival Tesori dal Blu si conferma un’occasione unica per costruire alleanze e rafforzare il dialogo tra tutti gli attori impegnati nella salvaguardia e nello sviluppo sostenibile del mare.

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