Categoria: normativa

Incontro con il Ministro, le proposte di Agripesca

La delegazione di Agripesca, guidata dal presidente della sede di Mazara del Vallo, Costantino Giacalone (a sinistra nella foto), e dal Responsabile rapporti istituzionali, Toni Scilla, è stata ricevuta oggi presso il Masaf dal ministro Lollobrigida. All’incontro erano presenti anche le varie sigle sindacali del mondo della pesca ed i rappresentanti delle organizzazioni di categoria. L’assise ha avuto uno scopo consultivo; il numero uno di Via XX Settembre ha inteso ascoltare le proposte delle organizzazioni convenute allo scopo di fare il punto della situazione sul settore della pesca, fondamentale per il nostro Paese.

“Siamo soddisfatti. Innanzitutto, abbiamo evidenziato la nostra contrarietà al piano d’azione dell’UE proposto dal Commissario Sinkevicius, che di fatto avrebbe portato alla fine del sistema di pesca a strascico, che invece è una peculiarità del nostro Mediterraneo. Abbiamo ribadito al signor Ministro il nostro ringraziamento per la posizione tenuta sul punto. Ci siamo congratulati per l’importante iniziativa odierna, è fondamentale procedere in maniera concertata. Ma non possiamo non sottolineare le urgenze del comparto ittico in questo travagliato momento; riteniamo necessario intervenire senza indugio sul decreto che stabilisce le quote di prelievo del gambero rosso e sistemare la normativa sull’arresto definitivo, per cominciare”.

Ma per la nostra organizzazione rimane fondamentale tenere dritta la barra sul tema della sostenibilità; “Chiediamo di rilanciare la pesca con i giusti provvedimenti. Stiamo parlando di un comparto che comprende non solo i produttori ma anche un indotto corposo. La logistica, la cantieristica, gli operatori commerciali, l’enogastronomia ed il turismo entrano in fasi diverse nel ciclo produttivo dell’economia del mare. Chiediamo un intervento normativo urgente, capace di sviluppare il tema dell’ecosostenibilità all’interno del comparto, abbinandola ad un progressivo svecchiamento della flotta. L’obiettivo ultimo è quello di garantire la sostenibilità ambientale unitamente a quella economica. Abbiamo apprezzato l’iniziativa di oggi e rimaniamo vigili e disponibili alla massima collaborazione. Vogliamo imboccare la giusta via tutti insieme, anche a tutela del consumatore”, ha poi concluso Scilla.

Serpillo, appoggio alle Marinerie Italiane contro il Piano d’Azione UE che mina il settore ittico nazionale

Il Piano d’azione proposto dalla Commissione Europea rappresenta un grave rischio per il settore ittico italiano. Ne è convinto il Presidente di Agripesca, Mario Serpillo, il quale esprime profondo dissenso contro il progetto del Commissario Europeo alla Pesca e all’ Ambiente, il lituano Sinkevicius.

La proposta prevede una forte limitazione della pesca a strascico in tutta Europa entro il 2030 e l’istituzione di ulteriori aree marine protette, sollevando serie preoccupazioni circa gli effetti negativi sulle imprese, i lavoratori, i territori e l’economia del nostro Paese.

Il Piano, i rischi per l’Italia

“L’obiettivo del settore ittico italiano è la salvaguardia di un sistema che garantisce sicurezza alimentare e un approvvigionamento equo, salutare e sostenibile di prodotti ittici freschi, rispettando gli elevati standard di qualità, tracciabilità e certificazione europea”, le parole del Presidente Serpillo. “Tuttavia, con il Piano proposto, migliaia di lavoratori, cooperative, imprese, famiglie e territori rischiano di essere privati del loro futuro”.

Il settore si solleva

Ma il nostro presidente non è solo. Associazioni e i sindacati di settore mettono in evidenza il fatto che il piano non considera adeguatamente l’impatto sociale ed economico di tali misure. La principale preoccupazione riguarda la totale dipendenza che si verrebbe a creare dall’estero per l’approvvigionamento di prodotti ittici, minando così la sovranità alimentare dell’Italia. Con l’attuazione di questo piano, migliaia di lavoratori, cooperative, imprese, famiglie e territori rischiano di subire conseguenze disastrose.

Le marinerie italiane, infatti, sottolineano che lo smantellamento indiscriminato della pesca a strascico comporterebbe un aumento delle importazioni da Paesi in cui la pesca non rispetta la legislazione italiana ed europea in materia di ambiente, sicurezza e diritti dei lavoratori. Tale situazione rischia di creare una concorrenza sleale per il settore ittico nazionale, compromettendo la sostenibilità economica delle imprese locali e mettendo a rischio migliaia di posti di lavoro.

Pesca a strascico, i numeri in Italia

In Italia, la pesca a strascico rappresenta il 20% della flotta totale peschereccia, con 2.088 unità e circa 7.000 lavoratori impiegati. Inoltre, contribuisce al 30% degli sbarchi e al 50% dei ricavi del settore ittico nazionale. A livello europeo, questo tipo di pesca costituisce il 25% degli sbarchi totali di prodotti ittici e genera il 38% dei ricavi, coinvolgendo oltre 7.000 imbarcazioni.

È essenziale che l’Italia si opponga a tali misure, difendendo il proprio settore ittico e preservando la sovranità alimentare del Paese. Il Presidente dell’UCI e di Agripesca, Mario Serpillo, invita le Istituzioni nazionali ed europee a considerare attentamente le conseguenze economiche e occupazionali di questo Piano, al fine di adottare soluzioni che siano sostenibili dal punto di vista sociale, economico ed ambientale.

Imprenditoria ittica: rinnovato il Ccnl delle maggiori associazioni di settore

E’ stato rinnovato a Roma, dalle maggiori Associazioni di settore, il Contratto Collettivo Nazionale per i lavoratori dipendenti delle imprese esercenti nel settore della pesca e della imprenditoria ittica.

Il Contratto siglato da Conflavoro Pmi, Confsal pesca, Agripesca ed Anapi pesca, con l’assistenza della Confsal, ha validità dal 1 aprile 2023 al 31 marzo 2026 e disciplina, in maniera unitaria e per l’intero territorio nazionale, i rapporti di lavoro dipendente per i lavoratori addetti nel settore della pesca e della imprenditoria ittica.

Per il segretario nazionale di Confsal pesca si tratta di un contratto a piena garanzia del datore e dei lavoratori del comparto: “Tutte le figure professionali, dal Comandante al motorista, dal capopesca al marinaio polivalente, dal giovinotto al mozzo, – spiega Bruno Mariani – sono pienamente tutelati da retribuzioni idonee e dalla certezza della sicurezza. Il rinnovo del Ccnl prevede infatti che tutti i lavoratori vengano informati sui rischi per la sicurezza e la salute connessi alle attività produttive con l’obbligo per il datore di addestrare all’uso delle attrezzature necessarie allo svolgimento dell’attività lavorativa per la quale essi vengono assunti, in piena conformità al d.lgs. n.81/2008”.

“Era necessaria una tutela particolare per le nostre imprese ittiche e l’intera filiera: la concorrenza estera è enorme e i rincari di energia e carburante hanno rischiato seriamente di compromettere il settore. Con il rinnovo del CCNL – evidenzia Roberto Capobianco presidente di Conflavoro Pmi – abbiamo provveduto a salvaguardare nel miglior modo possibile le imprese favorendo una gestione aziendale più vicina alle esigenze attuali”.

Per Mario Serpillo di Agripesca nazionale invece “si tratta di un passo in avanti significativo sulla sicurezza, sia per le imprese che per i lavoratori, in quanto si stabilisce l’importanza della Valutazione del rischio per gli equipaggi. Positiva anche l’attenzione sulle attività di formazione. Il nuovo ccnl è anche uno strumento per attivare un tavolo di confronto sulle criticità che le marinerie stanno affrontando”.

Le Parti sociali hanno concordato infine che sarà Ebiasp – l’Ente Bilaterale Autonomo del Settore Privato-, lo strumento per lo svolgimento delle attività in materia di occupazione, mercato del lavoro, formazione, qualificazione professionale e sostegno al reddito”.

Sicurezza sui pescherecci, nasce un apposito ufficio

La soddisfazione di Agripesca, da sempre attenta alla salute dei lavoratori del comparto

Istituita nei giorni scorsi la VI sezione – Ufficio II “Sicurezza navigazione delle unità di pesca”, nell’ambito del Comando Generale della Capitaneria di Porto. La sezione è un ufficio tecnico che avrà la responsabilità della gestione amministrativa e funzionale della sicurezza della navigazione, in esecuzione della normativa internazionale, comunitaria e nazionale. Ne cura l’applicazione e svolge le funzioni di indirizzo, coordinamento e controllo nei confronti sia del cluster marittimo sia degli uffici periferici.

Il neonato ufficio, in collaborazione con un gruppo di lavoro composto anche dalle rappresentanze di settore, sarà dunque un’interfaccia operativa sui temi che riguardano la sicurezza della navigazione al fine di garantire i più elevati standard in tema di sicurezza.

All’incontro istitutivo ha preso parte per la nostra federazione la dott.sa Anna Baio; “con l’istituzione di un’unità appositamente dedicata al tema andiamo a colmare un gap che non aveva più motivo di essere. Una normativa internazionale di settore esiste ma risulta di difficile applicazione per le nostre imbarcazioni, mediamente più piccole di quelle degli altri partner europei. Era tempo di provvedere alle specificità della nostra flotta di pescherecci”, ha affermato evidenziando l’importanza del provvedimento.  “Ringraziamo l’Ammiraglio Carlone, l’Ammiraglio Giardino e i loro uffici per il lavoro fatto”, ha poi concluso.

Punbtuale anche il focus del presidente di Agripesca, Mario Serpillo;” quella della pesca è un’attività che presenta dei rischi per la salute di chi la pratica. La finalità della nostra azione è quella di tutelare tutti i segmenti della filiera a partire dal bene più irrinunciabile, la salute a bordo dei pescherecci. Vogliamo dare un seguito giuridico alle evidenze emerse durante l’ordinaria attività di gestione delle pratiche su sinistri ed infortuni marittimi, al fine di individuare le più corrette linee di azione per ridurre gli infortuni a cui i nostri marittimi pescatori sono esposti. La nostra federazione è pronta a garantire la massima collaborazione, nella speranza che il nuovo percorso possa dimostrare concretamente di voler affrontare le problematiche della nostra flotta peschereccia”.

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