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Varato il PNT 2025 – 2027

Pubblicato da ieri sul sito del Masaf il PNT pesca per il triennio 2025 – 2027

Allegati tutti disponibili a questo link: https://www.masaf.gov.it/flex/cm/pages/ServeBLOB.php/L/IT/IDPagina/23318

Granchio Blu, i risarcimenti alle Regioni del nord Adriatico

L’ordinanza del Commissario straordinario

Due milioni 900mila euro all’Emilia-Romagna a titolo di indennizzo per chi ha avuto danni dall’emergenza granchio blu. Li assegna, con un’apposita ordinanza, il commissario straordinario di Governo, Enrico Caterino, all’interno di un pacchetto complessivo da 3,7 milioni, ripartito tra le tre Regioni più colpite dal fenomeno: Veneto, Friuli Venezia-Giulia ed Emilia-Romagna.

Primi indennizzi per l’emergenza da granchio blu

La reazione dell’Emilia Romagna

“Una notizia positiva, che rappresenta finalmente un segnale concreto di attenzione alle imprese colpite da questo dramma – le parole dell’assessore all’Agricoltura e Pesca dell’Emilia, Alessio Mammi-. Adesso aspettiamo anche una strategia di rilancio per il settore e per sostenere azioni di commercializzazione del granchio blu, visto l’interesse manifestato da parte di diversi mercati esteri. Siamo stati al fianco delle imprese e delle cooperative, stanziando risorse per aiutare e sostenere un comparto che dà lavoro a centinaia di persone. Nel 2023 e 2024 abbiamo messo 2 milioni di euro di risorse nostre, uno all’anno, e un altro milione nel 2025, con un bando già pubblicato e in scadenza a metà luglio a beneficio delle attività di recupero e smaltimento del granchio blu”.

In Emilia-Romagna, i danni causati dal crostaceo sono stati quantificati finora in 16,8 milioni: è dall’inizio dell’autunno del 2022 che, nell’area antistante la costa dell’Emilia-Romagna, in particolare nelle acque ricomprese fra la parte settentrionale del comune di Goro e la parte meridionale del comune di Comacchio, si assiste alla proliferazione di granchi blu. Una specie, questa, responsabile della distruzione delle vongole allo stadio giovanile (il “novellame”) e della fortissima riduzione, nell’ordine di oltre il 70% in alcune aree, delle vongole di taglia commerciale.

Sostenibilità, due bandi in Emilia Romagna per 1,6 milioni

Incentivi ad acquisto pescherecci e a competitività per piccole imprese costiere

La giunta regionale dell’Emilia Romagna ha approvato due bandi finanziati attraverso il Programma nazionale Feampa (Fondo Europeo per gli Affari Marittimi, la Pesca e l’Acquacoltura) 2021-27, per una cifra complessiva di oltre 1,6 milioni. Di tali risorse, il 50% sono dell’Unione europea, il 35% statali, il 15% regionali.

Un aiuto per il primo acquisto di un peschereccio, a sostegno della creazione di startup di giovani imprenditori tra i 18 e 40 anni. E poi ancora, contributi per incrementare la competitività delle imprese di piccola pesca costiera. L’obiettivo è comune, rafforzare le attività di pesca sostenibile sul piano economico, sociale e ambientale.

Il primo bando ha un duplice obiettivo: sostenere i giovani pescatori per il primo acquisto di un peschereccio, ovvero aiutare i giovani pescatori, tra i 18 ed i 40 anni, favorendo il ricambio generazionale. A disposizione, 900mila euro per le annualità 2025-26.

Il secondo bando punta invece a incrementare la competitività delle imprese di piccola pesca costiera (una forma di pesca professionale che si pratica con imbarcazioni di piccole dimensioni), sia in mare che quelle delle acque interne, e a migliorare le condizioni di reddito degli addetti. La dotazione supera i 766mila euro per il biennio 2025-2026.

I fondi rappresentano un aiuto concreto per innovare il settore e indirizzare tutte le attività connesse in un’ottica di sostenibilità. Ma è grande l’attenzione ai giovani, e il sostegno per incentivarli a investire in quest’ambito.

Pesca,  al via il “Sigillo di garanzia” per il tracciamento

In ottica sicurezza alimentare e tracciamento

In vigore da oggi l’obbligo di apporre idoneo sigillo di garanzia su ogni esemplare di tonno rosso che arriverà nei porti siciliani o per il tonno pescato da palangari. Dal prossimo 26 maggio, inoltre, tale obbligo sarà esteso a tutti i porti italiani e a tutta la pesca professionale. Al momento dello sbarco e della convalida del documento elettronico di cattura (eBcd), il sigillo, con ben visibile l’origine e altre informazioni, verrà apposto per facilitare il tracciamento del pesce in tutte le fasi della commercializzazione, sia quando è presentato intero che eviscerato.

E’ una misura che nasce per dare forza alla lotta contro la pesca illegale e per la tutela della filiera ittica virtuosa. Il sigillo permetterà di identificare ogni esemplare, e assicurare che giungano sulle tavole degli italiani prodotti sicuri, certificati e garantiti.

I sigilli – predisposti dall’Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato – saranno distribuiti a tutte le Autorità Marittime coinvolte.

L’obbligo si applica inizialmente agli sbarchi effettuati da unità autorizzate alla pesca con palangari e successivamente per tutte le catture di tonno. Agripesca ritiene che sostenere in tal modo l’attività della pesca corrispondere a difendere il lavoro di chi, come i nostri pescatori, rispetta le regole e garantisce ai cittadini un prodotto di eccellenza.

Giunta la proroga per individuare i destinatari del PNT 2025 – 2027

Posposti i i termini indicati all’art. 1 del D.M. n. 155973 del 4 aprile 2025

Prorogata al 30 aprile la scadenza per presentare la candidatura a beneficiario del Programma Nazionale Triennale della pesca e dell’acquacoltura 2025 – 2027.

Proroga termini presentazione “INDAGINE ESPLORATIVA”

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