Categoria: Economia del mare Pagina 14 di 506

Mare: Coopservice e Servizi Italia a Ecomondo con il progetto Fishing for Litter

Mare: Coopservice e Servizi Italia a Ecomondo con il progetto Fishing for Litter

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Si chiama ‘Fishing for Litter‘ il progetto dedicato al mare di Coopservice, anche quest’anno a Ecomondo con Servizi Italia, realizzato in collaborazione con la startup innovativa a vocazione sociale Sea the Change.

“Entro il 2050 i nostri mari rischiano di contenere più plastica che pesci, e secondo recenti studi le spiagge del mare Adriatico contengono le maggiori densità marine di litter di ogni altro mare italiano. Il progetto Fishing for Litter consiste in attività di pesca e di raccolta di rifiuti presenti in mare, coinvolgendo direttamente i pescatori locali”, spiega Giuliana Caroli, communication manager di Coopservice.

L’edizione 2024 di Ecomondo si è caratterizzata per una marcata apertura internazionale, con partecipanti da ogni continente. Per Coopservice è stata l’occasione per condividere il proprio impegno nella sostenibilità ambientale e sociale, illustrando i progetti e le attività per la tutela dell’ambiente, l’efficienza nell’uso delle risorse, la riduzione di sostanze inquinanti e di rifiuti, le politiche di integrazione e inclusione sociali, le iniziative di welfare aziendale. Un impegno che, dal 2017, Coopservice rendiconta con un report integrato, in cui la creazione di valore economico si rapporta con il contributo che l’azienda riesce a dare in termini di sostenibilità.

Con il report 2023, Coopservice conferma il proprio impegno nella gestione trasparente della sostenibilità, e recepisce, in anticipo sugli obblighi normativi, i nuovi standard europei per la definizione della reportistica Esg.

In occasione di Ecomondo, l’artista Massimo Marchiori, in arte Stari Ribar, ha realizzato un’opera dal titolo ‘Balastica’, costruita nello stand di Coopservice utilizzando i rifiuti raccolti in mare e sulle spiagge. L’opera, realizzata con il coinvolgimento dei visitatori, dopo Ecomondo sarà esposta al Festival dell’Acqua di Torino e successivamente sarà collocata nel nuovo Hub Innovazione che Coopservice sta completando presso la sede centrale di Reggio Emilia.

A Ecomondo, lo stand di Coopservice ha ospitato il ‘Green jobs & skills tour’ organizzato Art-ER per illustrare a laureati e ricercatori le opportunità di carriera all’interno di un gruppo impegnato ad offrire soluzioni di efficientamento energetico e nella promozione di uno sviluppo sostenibile; il convegno ‘Sostenibilità aziendale & tutela dei mari. La sostenibilità aziendale come valore aggiunto per l’intera comunità’ a cura di Sea the Change in collaborazione con il Comitato tecnico scientifico di Ecomondo e Legacoop, sulla connessione tra la sostenibilità aziendale e l’importanza di tutelare i mari.

Due gli appuntamenti organizzati da Servizi Italia per presentare il nuovo ‘camice integrale’ made in Emilia-Romagna, realizzato anche grazie al supporto della Regione al progetto di economia circolare. Si tratta di un camice in tessuto tecnico riutilizzabile che può essere certificato come dispositivo medico e DPI di Classe III e assicura protezione totale contro gli agenti infettivi e chimici. Il camice può essere sottoposto a 70 cicli di lavaggio e sterilizzazione e consente la sostituzione delle parti usurate. Coopservice ha ottenuto la registrazione Emas, rilasciata dalla sezione Italia competente del Comitato per l’Ecolabel e l’Ecoaudit.

L’ottenimento della registrazione rappresenta una ulteriore tappa del continuo miglioramento delle proprie prestazioni ambientali. La registrazione Emas è uno strumento volontario creato dall’Unione Europea per aiutare le organizzazioni a migliorare le performance ecologiche e a comunicare in modo continuo e trasparente i risultati.

Nel 2023 Coopservice ha proseguito nel trend di diminuzione delle proprie emissioni riducendo del 17,8% il totale emissioni GHG (Scope 1, Scope 2 e Scope 3) passando dalle 105.251 tCO2eq del 2022 alle 86.558 tCO2eq nel 2023.

(Red-Lab/Labitalia)

ISSN 2499 – 3166

FONTE ADNKRONOS

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Federpesca: eolico offshore sempre più attento al coinvolgimento del settore

Federpesca: eolico offshore sempre più attento al coinvolgimento del settore

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“Per il nostro settore la sfida della transizione energetica eolica offshore potrà essere sostenibile solo se non porterà ulteriori ripercussioni negative sull’ambiente marino, ma soprattutto sulla coesione economica, sociale e territoriale in un Paese e in una Regione come la Sicilia che dipende dalla pesca come fonte di sostentamento alimentare ed economico” ha dichiarato la Direttrice di Federpesca, Francesca Biondo, durante la conferenza “Offshore Wind Revolution – Building the industry and getting the ports ready”, che si è tenuta a Palermo presso il Marina Convention Center lo scorso 24 e 25 ottobre 2024.

Promosso dall’Autorità di Sistema Portuale del Mare di Sicilia Occidentale, in collaborazione con Magellan Circle, l’evento è stato organizzato con la partnership di WindEurope, ANEV e AERO, e con il patrocinio dell’Ambasciata di Danimarca in Italia, e dedicato proprio al tema della produzione di energia da eolico offshore. 

L’obiettivo dell’appuntamento è stato quello di inquadrare la strategicità del tema per il Paese e condividere una linea di indirizzo comune – a livello tecnologico e di policy – per non perdere l’occasione di essere driver europei di questo nuovo mercato in forte espansione. Per questo motivo, si è ritenuto importante valorizzare il punto di vista di Federpesca, per discutere – in un panel dedicato – degli impatti economici, sociali e ambientali dello sviluppo dell’eolico offshore.

“Un ringraziamento speciale a Fulvio Mamone Capria, presidente di AERO – Associazione delle Energie Rinnovabili Offshore -, che ha coordinato e moderato questo panel dimostrando ancora una volta l’attenzione al nostro settore” continua la Direttrice Biondo.

“Da tempo abbiamo iniziato una collaborazione con AERO per lavorare su un coinvolgimento attivo degli operatori del settore della pesca, verso la promozione della loro partecipazione non solo nella definizione di orientamenti trasparenti, ma anche per nello svolgimento di valutazioni di impatto dei singoli progetti, oltre che nella pianificazione spaziale marittima. L’auspicio è quello di trovare soluzioni efficienti che mirino a promuovere la coesistenza, bilanciando gli interessi dell’industria e della pesca, e assicurando che entrambe le attività possano svilupparsi ed evolversi. Se immaginata insieme, questa collaborazione non solo promuove la sostenibilità ambientale verso gli obiettivi dell’Agenda 2030, ma può anche generare opportunità economiche per le comunità costiere, creando un modello di sviluppo integrato”, ha così concluso la Dott.ssa Biondo.

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A Senigallia la conferenza “Ecosistema Mare. Strategie per una gestione responsabile della biodiversità e della salute marina”

A Senigallia la conferenza “Ecosistema Mare. Strategie per una gestione responsabile della biodiversità e della salute marina”

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Si è tenuta il 22 ottobre la conferenza “Ecosistema Mare. Strategie per una gestione responsabile della biodiversità e della salute marina” presso la Rotonda a Mare di Senigallia (AN) organizzata da Filiera Futura, da Fondazione Cassa di Risparmio di Jesi e dall’Università di Scienze Gastronomiche di Pollenzo.

L’evento, moderato dalla conduttrice di Linea Blu Rai Uno Donatella Bianchi, ha avviato un dibattito approfondito sulla conservazione dell’ecosistema marino, coinvolgendo autorevoli esperti, pescatori, imprese e istituzioni. 

Si è partiti dall’analisi dei dati e delle esperienze in corso per esaminare lo stato attuale della biodiversità del mare. La conferenza ha proposto strategie efficaci per il monitoraggio e la protezione degli habitat marini, per affrontare le sfide legate alla sostenibilità della pesca, delle attività costiere e produttive. 

Un’attenzione speciale è stata dedicata al coinvolgimento delle comunità locali e delle imprese, riconoscendo la rilevanza del loro impatto nella salvaguardia del mare e la necessità di una maggiore divulgazione e sensibilizzazione rivolta a professionisti del settore e cittadini.

Equilibrio precario.

E’ stata analizzata la complessa interazione tra le filiere agroalimentari, industriali e l’ecosistema marino, con l’obiettivo di trasformare l’attuale equilibrio precario in un solido patto di sostenibilità a lungo termine, che integri sviluppo economico e tutela ambientale. L’incontro ha favorito insomma il confronto tra esperti, ricercatori e stakeholders per raccogliere buone pratiche e idee innovative sulla gestione sostenibile degli ambienti marini, attraverso un approccio sistemico e responsabile.

Dopo i saluti istituzionali di Massimo Bello, Presidente del Consiglio comunale di Senigallia; Paolo Morosetti, Presidente Fondazione Cassa di Risparmio di Jesi; Prof. Alessandro Impoco, Dirigente I.I.S. Panzini di Senigallia e Francesco Cappello, Presidente Filiera Futura e Vicepresidente Fondazione CRC, si è entrati nel vivo della discussione con le relazioni del Prof. Roberto Danovaro, Presidente Patto con il Mare per la Terra e docente Università Politecnica delle Marche e del Prof. Silvestro Greco, docente UNISG di Pollenzo e Vice Presidente Stazione Zoologica Anton Dohrn. 

Roberto Danovaro: “Senza essere allarmisti la situazione del mare appare piuttosto preoccupante, un po’ come la serie delle piaghe d’Egitto. Provo a elencare alcune delle anomalie di quest’estate: la mucillagine, le fortissime temperature, l’alga tossica, morie massive delle foreste marine costiere. Ricordiamo poi che solo l’anno scorso è esplosa l’invasione di una specie aliena come il granchio blu, responsabile dello sterminio di cozze e vongole. Nel 2024 non si è ripresentato con le stesse abbondanze, sia per la pesca che ne è stata fatta, sia per le temperature eccessiva del mare di quest’estate. Ma non possiamo cantare vittoria poiché potrebbe tornare ciclicamente, basti pensare che alcuni esemplari di 4 etti possono generare milioni di uova. Inoltre, è ancora vivo il ricordo delle pregiate cozze di Portonovo, i moscioli, scomparse unitamente alla mortalità massiva di tanti altri organismi costieri”.

L’Università di Scienze gastronomiche di Pollenzo ha proposto un ”Patto con il mare per la Terra”, tema al quale ha dedicato una propria Fondazione in cui Roberto Danovaro è stato nominato Presidente, e che vede Carlo Petrini come presidente onorario. Un forum che riunisce università, centri di ricerca, enti pubblici e aziende per un approccio complessivo alla sostenibilità del mare, per una strategia win-win in cui vincono tutti, ambiente e imprese. Per esempio, pensare all’energia eolica o solare in mare, invece che a terra per fornire energia rinnovabile per l’agricoltura senza sottrarre terreni alle imprese agricole.

“Il mare può diventare a sua volta nuovo territorio per l’agricoltura del mare, ad esempio coltivando le alghe, attività che in Italia è praticamente assente ma sta esplodendo in tutto il mondo con oltre 41 milioni di tonnellate prodotte. La terra è preziosa, e deve essere coltivata in modo sostenibile non usata per produrre energia, ma richiede acqua. E il mare viene in aiuto anche per questo, ad esempio con la desalinizzazione. 

Per la prossima estate il rischio è quello di vedere riproposti gli stessi problemi dell’estate scorsa. Per questo è necessario fare i compiti in questo autunno e inverno, ridurre il rischio di altre mucillagini. Come? Ad esempio, mantenere in efficienza i depuratori e le reti fognarie, realizzarli dove mancano. 

Dobbiamo utilizzare sempre più le soluzioni che ci fornisce la natura, per esempio facendo tornare i banchi di ostriche che, anche in Adriatico, fornivano una barriera contro le mareggiate, erano delle assorbitrici di anidride carbonica essendo i gusci composti di carbonato di calcio, oltre a costituire fonte di reddito, essendo un alimento pregiato”.

In seguito si è aperto un dibattito con esperienze e voci del territorio, introdotto da Silvio Barbero, Presidente Comitato Scientifico Filiera Futura e Consigliere Delegato UNISG di Pollenzo, dove hanno preso la parola: Giuseppe Micucci, Vicepresidente Fedagripesca Marche; Francesca Gironi, Presidente ANBI Marche; Enrico Loccioni, Fondatore e Presidente di Loccioni e Tonino Giardini, Armatore Coldiretti Pesca Marche.

“Questa conferenza  – afferma Silvio Barbero, Presidente Comitato Scientifico Filiera Futura e Consigliere Delegato UNISG di Pollenzo – nasce dall’attività di Filiera Futura che raccoglie 25 tra Fondazioni di origine bancaria, Università e Associazioni di categoria e di cui la Fondazione Cassa di Risparmio di Jesi fa parte. Filiera Futura nasce dall’esigenza di innovare il settore agroalimentare attraverso progetti condivisi, utili allo sviluppo dei territori e delle filiere locali, con particolare attenzione alle aree rurali e interne. Vogliamo affrontare il tema dell’ecosistema marino da due punti di vista diversi, ma convergenti: da una parte studiare la situazione del mare e delle acque e d’altra parte portare alla luce quanto stretto sia il legame tra agricoltura e mare, visto che le sostanze che si utilizzano nell’agricoltura industriale finiscono inevitabilmente, attraverso i fiumi, ad alterare le condizioni chimico-fisiche dei nostri mari. Da questo punto di vista dopo le relazioni dei due professori Danovaro e Greco, animeremo una tavola rotonda con le associazioni di categoria della pesca e dell’agricoltura, assieme alla rappresentante dei Consorzi di bonifica. La presenza dell’azienda Loccioni è legata al tema essenziale del monitoraggio e della prevenzione delle situazioni potenzialmente dannose che si possono venire ad innescare”.

I dati

Tonino Giardini, Coldiretti Pesca Marche, ha fornito alcuni significativi dati sulla situazione del sistema pesca nelle Marche:

Numero degli addetti: Imbarcati o addetti ad impianto in totale circa 2.500.

In calo negli ultimi 30 anni (-40% personale Italiano – + 15% personale extracomunitario) età media circa 52 anni.

Numero delle imbarcazioni: Circa 700 imbarcazioni di cui circa 650 attive;  in calo negli ultimi 30 anni (-33%).

Tipologie di pesca:

Circa 180 barche a strascico/rapidi; 

circa 210 barche operanti a vongole; 

circa 20 barche operanti a sistema reti pelagiche per cattura piccoli pelagici;  

circa 30 barche con attrezzi da posta d’altura; 

circa 15 barche con palangaro;   

circa 170 barche operanti con attrezzi da posta piccola pesca artigianale;  

circa 22 barche asservite ad impianto (mitilicoltura);

La percentuale delle Marche sul totale nazionale: In numero il 6% ed in stazza il 9%.

L’Età media della flotta è di circa 37 anni

Quantità di pescato: In rapporto agli ultimi 10 anni in leggero aumento; costante le catture delle principali specie di pesce bianco; costante le catture delle principali specie di pesce azzurro; in aumento le catture e la produzione (allevamento e catture) di molluschi bivalvi (vongole e cozze allevate).

Le specie aliene sono  un danno se non esiste un mercato pronto a recepire e premiare con il prezzo.

Allevamenti esistenti nelle Marche: circa una ventina di impianti a mare ( a mare solo allevamenti di cozze)  e  7 impianti di trote a terra.

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Le Settimane della Pesca Sostenibile

Le Settimane della Pesca Sostenibile

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Anche quest’anno, ALDI, parte del Gruppo ALDI SÜD, realtà multinazionale di riferimento della Grande Distribuzione Organizzata, annuncia la sua partecipazione all’iniziativa “Le Settimane della Pesca Sostenibile”, promossa dal Marine Stewardship Council (MSC), organizzazione non profit che promuove la salute degli oceani attraverso un programma di certificazione per la pesca sostenibile.

L’evento si terrà negli oltre 180 punti vendita di ALDI in Italia, dal 21 ottobre al 3 novembre, per offrire ai clienti la possibilità di portare in tavola il gusto fresco e autentico dei prodotti ittici all’insegna di una prospettiva responsabile.

L’iniziativa punta a far conoscere ai consumatori il significato del marchio blu MSC, che certifica i prodotti ittici pescati in maniera sostenibile.

La certificazione MSC, infatti, garantisce pesce proveniente da attività di pesca sostenibili, che preservano la salute delle popolazioni marine, riducendo al minimo l’impatto sull’ambiente. Inoltre, la catena di custodia certificata MSC assicura la tracciabilità del prodotto, offrendo ai clienti la trasparenza necessaria sulla provenienza del pescato selvaggio, ovvero sui prodotti pescati nei mari e negli oceani, che si distingue dal pesce di allevamento.

Il nostro impegno per la sostenibilità è parte integrante del nostro approccio aziendale,” ha dichiarato Michael Gscheidlinger, Country Managing Director ALDI Italia. “Partecipare alle iniziative di MSC è un passo fondamentale per contribuire alla tutela degli oceani e promuovere il consumo responsabile di prodotti ittici. ALDI è fiera di offrire ai propri clienti prodotti di alta qualità, certificati e tracciabili, con l’obiettivo di garantire scelte consapevoli e sostenibili. Una mission che perseguiamo quotidianamente attraverso la nostra strategia di Corporate Responsibility “Oggi per Domani” e che intendiamo ancora di più far nostra al fianco di MSC”.

“L’equilibrio degli oceani è costantemente messo in pericolo dal cambiamento climatico, dall’inquinamento e dalla pesca eccessiva. Tutto questo impone la necessità di uno sforzo congiunto per un cambio di passo che sia decisivo e che promuova non solo una responsabilità ambientale verso la salute delle risorse e degli ecosistemi, ma anche una responsabilità sociale verso i Paesi da cui importiamo, che sono per lo più in via di sviluppo. Da oltre 20 anni, siamo impegnati nel portare avanti uno sforzo collettivo per garantire che i nostri oceani siano sfruttati in modo sostenibile. Poter contare anche quest’anno sulla collaborazione di ALDI è per noi un elemento chiave per proseguire questo percorso a favore del benessere della collettività e del nostro ecosistema” ha sottolineato Francesca Oppia, Program Director MSC Italia. 

Durante le Settimane della Pesca Sostenibile, ALDI offrirà ai clienti un’ampia gamma di prodotti ittici certificati MSC e ASC, confermando l’attenzione alla qualità e alla sostenibilità. Tra i prodotti disponibili si trovano i Filetti di merluzzo gratinato e i Cuori di filetto di nasello porzionato, entrambi a marchioGolden Seafood e certificati MSC. Saranno inoltre disponibili i Ritagli di salmone rosso selvaggio e iBastoncini di surimi Almare Seafood, certificati MSC. Successivamente, grazie alla linea Golden Seafood, l’offerta si arricchirà con i Burger di pesce classici e impanati, le Code di mazzancolla tropicale sgusciate e con guscio certificate ASC, oltre ai Filetti di tonno, disponibili in diversi gusti. Completano l’assortimento certificato MSC i Filetti di alici del Mar Cantabrico della linea Gourmet e i Bastoncini di merluzzo impanati extra croccanti Golden Seafood.

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Unci AgroAlimentare: innovazione tecnologica e digitale per acquacoltura sostenibile e resiliente

Unci AgroAlimentare: innovazione tecnologica e digitale per acquacoltura sostenibile e resiliente

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L’utilizzo di tecnologie avanzate e intelligenti per il monitoraggio e la gestione degli impianti di acquacoltura: è questo il focus di uno studio innovativo elaborato dal Corisa – Consorzio di Ricerca Sistemi ad Agenti e dall’Università di Salerno, nell’ambito di un progetto dell’Unci AgroAlimentare, rientrante nel Programma nazionale triennale della pesca, annualità 2024.

Obiettivo della ricerca è l’analisi e la proposta di modelli e sistemi tecnologici per lo sviluppo di un’acquacoltura più sostenibile e in grado di gestire le criticità, anche e soprattutto di fronte ad un incremento della domanda e a una maggiore complessità delle strutture di allevamento.

“Abbiamo sempre sostenuto – ha affermato Gennaro Scognamiglio, presidente nazionale dell’Unci AgroAlimentare, a conclusione del progetto – la necessità di intraprendere ricerche nel settore primario e in particolare nella filiera ittica, per definire nuovi percorsi, che puntino alla riduzione dell’impatto ambientale delle attività, agevolando il lavoro degli operatori e incrementando la redditività delle imprese, attraverso l’adozione di nuove tecniche e dispositivi tecnologici e digitali, salvaguardando sempre la qualità dei prodotii immessi sul mercato”.

Con il progetto, attraverso l’implementazione di tecnologie IoT (Internet of things, una rete di strumenti e apparecchi incorporati con sensori, software e connettività), è stato analizzato come sia possibile migliorare la sostenibilità, efficienza operativa e gestione dei rischi negli impianti di acquacoltura.

E’ stata inoltre condotta un’attentaanalisi dello stato dell’arte delle applicazioni tecnologiche IoT per il comparto, che ha permesso di identificare i parametri critici da monitorare per una futura implementazione dell’architettura proposta. Tali parametri, come qualità dell’acqua, temperatura, ossigenazione e comportamento degli organismi, dovranno essere personalizzati in base alle specie allevate e alle specifiche caratteristiche dell’impianto. L’architettura proposta consente decisioni più rapide e basate su dati in tempo reale, migliorando il benessere degli animali allevati, attenuando le ricadute ambientali e incrementando la produttività.

Gli impatti sociali e economici dell’implementazione di questa tecnologia sono significativi, con benefici che spaziano dal miglioramento delle competenze dei dipendenti alla maggiore competitività delle aziende nel mercato globale dell’acquacoltura.

A questo scopo, è stato proposto un approccio basato sul modello di Endsley per la realizzazione di un dispositivo IoT per la “consapevolezza della situazione”(situation-aware). Il dispositivo costituisce la base per l’implementazione di un’architettura innovativa basata su un edge-cloud continuum, progettata per migliorare il monitoraggio e il controllo in tempo reale degli impianti di acquacoltura.

Per dimostrare l’efficacia di tale approccio, è stato presentato un caso di studio sull’allevamento di branzini (Dicentrarchus labrax) in un sistema RAS (Recirculating Aquaculture System), illustrando una possibile distribuzione dell’architettura proposta.

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