Categoria: Economia del mare Pagina 15 di 506

Export Regione Sicilia nel 2024: +1,8% grazie a pesca, agricoltura, silvicoltura e minerali

Export Regione Sicilia nel 2024: +1,8% grazie a pesca, agricoltura, silvicoltura e minerali

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La regione Sicilia sta registrando una crescita dell’export rispetto al 2023, come rilevato nel corso del convegno “The Rotary blue vision”, iniziativa dedicata all’economia del mare patrocinata dall’Unione Europea nell’ambito degli European Maritime days.

L’appuntamento, promosso dall’Associazione siciliana operatori spedizioni e logistica (aderente a Fedespedi – Federazione nazionale imprese spedizioni internazionali) insieme con il Rotary club Catania e l’Università di Catania ha voluto mettere a tema il ruolo della blue economy per l’import-export della regione Sicilia ed è stato aperto dall’intervento in collegamento del Viceministro alle infrastrutture, on. Matteo Salvini 

Il Presidente di Fedespedi, Alessandro Pitto, ha sottolineato: “Nonostante le difficoltà del commercio internazionale dovute alle diverse tensioni geopolitiche, l’export della Sicilia continua a registrare una dinamica interessante. Secondo le elaborazioni del Centro Studi Fedespedi (elaborazioni su dati ISTAT), nel 2024 le esportazioni hanno raggiunto il risultato di +1.8% sul 2023: una performance positiva rispetto anche al dato complessivo italiano (export -1,1%) da imputare soprattutto ai prodotti dell’agricoltura, della silvicoltura e della pesca e ai prodotti minerali”.

Il Presidente del Rotary Club Catania, avv. Laura Bonaccorso ha commentato: Il convegno è stata un’occasione preziosa per presentare ai tanti esponenti dell’industria siciliana e non presenti oggi i best cases innovativi del settore della blue economy e veicolare al decisore politico le istanze del cluster marittimo regionale e nazionale che chiedono di potenziare il ruolo strategico del mediterraneo a beneficio dei traffici commerciali e della coesione internazionale”. 

Il Prof. Pierluigi Catalfo, Presidente del corso di laurea in management delle imprese per l’economia sostenibile dell’Università di Catania: “Mi fa piacere sottolineare l’ottimo livello di partecipazione degli studenti che abbiamo registrato con la nuova summer school dedicata alla blue economy. Questo risultato conferma l’interesse per le potenzialità che l’economia del mare offre al territorio siciliano e che è nella nostra missione continuare ad incentivare con nuovi appuntamenti formativi con l’obiettivo di fornire agli studenti del dipartimento di economia competenze specifiche nell’ambito dell’economia marittima e delle filiere produttive connesse”. 

L’evento è stato patrocinato da Assiterminal (Associazione italiana terminalisti portuali), Uniontrasporti, AIBA (Associazione italiana brokers di assicurazioni) e The International Propeller Clubs.

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Unci AgroAlimentare: pesca, attività sempre più sostenibile. I risultati della ricerca scientifica

Unci AgroAlimentare: pesca, attività sempre più sostenibile. I risultati della ricerca scientifica

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“L’impatto ambientale della pesca, in termini di emissioni nell’atmosfera, è molto ridotto e decisamente inferiore a quello di imbarcazioni di altro genere o ad attività produttive svolte sulla terraferma”.

Ad affermarlo è il presidente nazionale di Unci AgroAlimentare, citando il risultato del progetto di studio e ricerca “La pesca e i cambiamenti climatici”, promosso dall’associazione di settore in collaborazione con altri partner, nell’ambito del Piano triennale della Pesca e dell’Acquacoltura 2022-2024.

Gli esiti del lavoro di monitoraggio, effettuato con il coinvolgimento diretto degli operatori, anche attraverso lo sviluppo di un’applicazione digitale per la raccolta dei dati, sono stati presentati nell’ambito di Divinazione Expo 2024, evento collaterale al G7 Agricoltura, nell’isola di Ortigia a Siracusa, con la relazione della biologa e dottoressa di ricerca, Barbara Zambuchini, alla presenza di rappresentanti istituzionali, della direzione Pesca del Ministero, del presidente nazionale dell’Unci AgroAlimentare, Gennaro Scognamiglio, del presidente dell’Unci, Andrea Amico, del direttore dell’Unci Sicilia, Luisa Tosto, e di altri tecnici ed esperti del settore: Vincenza Cerulo, Santo Alleri e Piero Forte.

Il progetto ha permesso l’analisi sulle emissioni di anidride carbonica (CO2) delle flotte pescherecce nel Mediterraneo, focalizzandosi su alcune aree del Tirreno (GSA 10), dello lonio (GSA 16) e dell’Adriatico (GSA 17-18).

È stata condotta un’analisi statistica, esaminando variabili chiave come le caratteristiche dei motori, la potenza, il tipo di alimentazione, il numero di giornate di pesca e i tempi di permanenza in mare.

E’ stata poi focalizzata l’analisi su tecniche di pesca, quali lo strascico, volanti, lampare, la piccola pesca, compiendo una valutazione oltre che sul rilascio di anidride carbonica, anche sui principali macroinquinanti/gas serra responsabili dei fenomeni di acidificazione ed eutrofizzazione, come il monossido di carbonio, l’ossido di azoto, l’ossido di zolfo, composti organici volatili non metonici, particelle sospese totali (PM10), ed esaminando l’efficacia degli impianti di mitilicoltura nel trattenere CO2, contribuendo così a una migliore comprensione del flusso biogenico del carbonio e delle dinamiche ambientali.

Uno studio sulle emissioni di gas serra nella pesca ha rilevato che ogni chilo di pesce allevato emette 5 kg di CO2, quello pescato da 1 a 3 kg, dati molto più contenuti rispetto ai 59,6 kg emessi per un chilo di carne rossa, mentre per l’agnello si arriva a 24 kg. Anche altri alimenti come il formaggio, principalmente derivato da latte vaccino, oppure il ciccolato o il caffè contribuiscono significativamente all’impatto ambientale. Per quanto riguarda le emissioni in atmosfera, gli alimenti vegetali hanno un impatto ambientale notevolmente inferiore rispetto ai prodotti animali. Per gli impianti di mitilicoltura viene evidenziato il contributo positivo al riassorbimento dell’anidride carbonica da parte dei mitili (cozze), soprattutto per gli impianti privi di fasi di stabulazione.

La pesca con metodi sostenibili e responsabili non solo riduce le emissioni, ma salvaguarda gli ecosistemi marini. Il comparto ha già compiuto progressi significativi in questa direzione, con una riduzione del 50% delle emissioni a partire dal 1990 nell’Ue. Per raggiungere l’obiettivo di zero emissioni entro il 2050 occorre trovare valide alternative energetiche e diminuire la dipendenza da combustibili fossili.

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Pesca, qual è la sfida principale del settore: il nuovo rapporto di Ugl Agroalimentare

Pesca, qual è la sfida principale del settore: il nuovo rapporto di Ugl Agroalimentare

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Il ricambio generazionale rappresenta una delle principali sfide del settore. È quanto è emerge dal nuovo rapporto di Ugl Agroalimentare settore Pesca ‘Ricambio generazionale e formazione: orientamenti e pregiudizi degli italiani sull’occupazione nel settore pesca e acquacoltura’, realizzato dall’Istituto demoscopico Lab21.01 e presentato oggi in Senato.

Il 55,6% degli intervistati vede il ricambio generazionale come un’opportunità di sviluppo e sopravvivenza, mentre solo il 9,1% lo percepisce come una minaccia per la tradizione. Le nuove generazioni potrebbero portare innovazione tecnologica (25,8%) e una maggiore attenzione all’ambiente (35,3%), fattori considerati fondamentali per rendere il settore più sostenibile e competitivo.

Tuttavia, tra i fattori che scoraggiano i giovani dall’intraprendere una carriera nella pesca spiccano la scarsa valorizzazione sociale del mestiere (19,8%) e la mancanza di prospettive di crescita professionale (15,2%). Le difficili condizioni lavorative e i bassi guadagni sono altre barriere che incidono negativamente sull’attrattività del settore. Tra le sfide principali segnalate dagli intervistati vi sono la concorrenza internazionale (22,6% del comparto), l’eccesso di regolamentazione e burocrazia (21,4% del comparto) e la bassa redditività del settore (18,9% del comparto).

Secondo l’indagine, il 70,5% degli italiani ritiene la pesca un settore fondamentale per l’economia nazionale, un valore che sale al 92,7% tra gli addetti ai lavori. Tuttavia, persistono preoccupazioni legate alla redditività (25,8%) e alle condizioni di lavoro (39,2%), con un’alta percentuale di intervistati che associa alla pesca l’idea di un lavoro duro, faticoso e poco remunerativo. Nonostante la percezione negativa, una quota significativa della popolazione riconosce l’importanza della pesca come attività legata alla tradizione e al rispetto per la natura (30,9%).

L’importanza della formazione

Uno degli elementi chiave per il successo del ricambio generazionale è la formazione: il 39,3% degli intervistati del comparto ritiene essenziale offrire percorsi di formazione moderni e specializzati per attrarre i giovani. Anche la promozione dell’immagine del pescatore come professionista qualificato è considerata cruciale per migliorare la percezione del settore. Le nuove tecnologie e la digitalizzazione delle flotte, insieme a iniziative come il pescaturismo e la didattica ambientale, sono viste come opportunità di diversificazione e sviluppo economico. Tuttavia, la maggior parte degli intervistati concorda sulla necessità di migliorare le condizioni di lavoro e aumentare i guadagni per rendere il settore più attraente.

Un altro aspetto significativo riguarda la comunicazione sul settore. Due italiani su dieci ricordano almeno una campagna di comunicazione o pubblicitaria sul tema della pesca (22,2%; + 2,4% rispetto al 2023): il 53,4% degli italiani ritiene che le informazioni sui prodotti ittici siano ancora insufficienti. Questo gap comunicativo influisce negativamente sull’immagine del pescatore, che è ancora visto come un lavoro poco rispettato socialmente.

Gli interventi

“La pesca e l’acquacoltura sono settori chiave per lo sviluppo sostenibile e per la tutela delle risorse naturali, ma spesso sono penalizzati da condizioni di lavoro difficili e una crescente instabilità occupazionale. Il nostro obiettivo, come Ugl, è portare all’attenzione delle istituzioni la necessità di politiche mirate che possano garantire maggiore sicurezza, stabilità e formazione per i lavoratori di questo comparto”, ha dichiarato Paolo Capone, segretario generale Ugl.

“Auspichiamo che i risultati di questa ricerca – continua Capone – possano contribuire a delineare un percorso di crescita sostenibile per il settore, in grado di favorire l’occupazione e di migliorare la qualità della vita di chi lavora quotidianamente a contatto con il mare. Il nostro impegno, come UGL, è continuare a sostenere con forza questo comparto, affinché le politiche del lavoro siano sempre più orientate alla tutela dei lavoratori e alla valorizzazione del nostro patrimonio ambientale ed economico”.

“Il ricambio generazionale in un settore economicamente strategico come quello della pesca e dell’acquacoltura è un tema ricorrente nel dibattito pubblico” e il settore “può rinnovarsi favorendo l’ingresso dei giovani. Le nuove tecnologie applicate all’ambiente marino e alla sostenibilità della risorsa ittica, la digitalizzazione delle flotte, la nascita di una nuova cultura degli ecosistemi e le nuove opportunità di lavoro legate al turismo possono essere le leve incentivanti per questo ricambio generazionale che, nel suo sviluppo, non deve mai dimenticare di saper coniugare la sostenibilità del mare con quella sociale. L’una senza l’altra produrrebbe uno squilibrio difficilmente sanabile con pesanti ripercussioni sull’intera filiera e sul futuro stesso del comparto”. Così Francesco Battistoni, vicepresidente della Commissione Ambiente, Territorio, Lavori Pubblici della Camera dei Deputati.

“In un momento di sfide e trasformazioni, il settore della pesca e dell’acquacoltura riveste un ruolo cruciale per l’occupazione e lo sviluppo sostenibile. È fondamentale, dunque, promuovere iniziative che favoriscano la formazione e l’innovazione, essenziali per garantire posti di lavoro di qualità. Al contempo è necessario favorire una parità di regole a tutela del libero mercato. Occorrono, pertanto, strumenti legislativi e finanziari che vadano a supporto della redditività e della riconoscibilità sociale della marineria”. Così Mirco Carloni, presidente della Commissione Agricoltura della Camera dei Deputati, intervenendo alla presentazione.

“Per la prima volta a un G7 si è parlato di pesca, un tema che è stato sviscerato molto e questo è positivo anche perché negli ultimi anni la politica europea ha penalizzato questo settore. Va invertita questa tendenza”. Così Luca De Carlo, presidente della Commissione Industria, Commercio, Turismo, Agricoltura e Produzione Agroalimentare del Senato della Repubblica, intervenendo alla presentazione in Senato del nuovo rapporto di Ugl Agroalimentare settore Pesca ‘Ricambio generazionale e formazione: orientamenti e pregiudizi degli italiani sull’occupazione nel settore pesca e acquacoltura’.

“Come emerge dal sondaggio di oggi – continua – la pesca è un’attività che gli italiani ritengono economicamente strategica e con un valore sociale altissimo. Dobbiamo far capire che l’agricoltura e la pesca di oggi non sono un lavoro di serie B, ma fanno parte di un sistema che ha puntato molto sull’innovazione. Occorre, altresì, incentivare la rottamazione per avere barche che attraggano i giovani e favorire un rinnovamento delle flotte. Certamente si tratta di un settore sul quale bisogna continuare ad investire, ma gli operatori sanno che hanno il Governo al loro fianco sia in Italia che in Ue”.

(Mst/Adnkronos)

ISSN 2465 – 1222

FONTE ADNKRONOS

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Pesca: Coldiretti, under 30 solo 1 marinaio su 10, ‘miglio zero’ per riportare giovani in mare

Pesca: Coldiretti, under 30 solo 1 marinaio su 10, ‘miglio zero’ per riportare giovani in mare

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Meno di un marinaio su 10 (9%) imbarcato sulla flotta peschereccia italiana ha meno di 30 anni.

In occasione del G7 di Siracusa, Coldiretti Pesca lancia l’allarme sul progressivo invecchiamento dei lavoratori dell’ittico con il crollo degli occupati, “anche sulla spinta delle politiche europee che hanno spesso penalizzato il settore e posto numerosi interrogativi sul suo sviluppo per i prossimi anni”, sottolinea Coldiretti, citando il piano della Commissione Ue di vietare la pesca a strascico che rappresenta in termini di produzione ben il 35% del pescato nazionale, e i numerosi appesantimenti burocratici che complicano l’attività dei pescherecci.

Trend, aggiunge Coldiretti Pesca, che ha favorito le importazioni: “la dipendenza dall’estero per gli approvvigionamenti di pesce è passata nel giro degli ultimi quarant’anni dal 30% all’85%. Se nei mari italiani si pescano circa 130 milioni di kg di pesce all’anno, dall’estero ne arrivano oltre 780 milioni di chilogrammi tra fresco e congelato. Da qui la necessità di potenziare i sistemi locali della filiera, anche investendo sul miglio zero, per creare nuove opportunità di lavoro, puntando su un consumo di qualità e fortemente legato al territorio, con il coinvolgimento della ristorazione e lo sviluppo delle attività di ittiturismo. Ma occorre investire anche sulla formazione”.

Coldiretti ha promosso in Liguria il primo corso professionale gratuito, finanziato da Regione Liguria con i fondi Fse+ e in collaborazione con Il Villaggio del Ragazzo, che ha rilasciato la qualifica di Operatore della pesca professionale e acquacoltura. Il proposito è di ripetere l’iniziativa anche in altre regioni.

L’acquacoltura è una vera e proprio eccellenza italiana, con un valore della produzione di circa mezzo miliardo di euro. Un comparto che – rileva Coldiretti Pesca – potrebbe acquisire un’importanza sempre maggiore considerato che nel 2022 a livello mondiale, per la prima volta nella storia, l’acquacoltura ha superato la pesca di cattura come principale settore di produzione di animali acquatici, secondo l’ultimo rapporto pubblicato dall’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’alimentazione e l’agricoltura (Fao).

Per tutelare questo comparto e dare nuove prospettive lavorative serve però fermare l’invasione del granchio blu che sta causando danni alla produzione stimati da Coldiretti Pesca in oltre un miliardo di euro.

(Mst/Adnkronos)

ISSN 2465 – 1222

FONTE ADNKRONOS

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Gara di pesca alla plastica: a Pescara arriva la seconda edizione

Gara di pesca alla plastica: a Pescara arriva la seconda edizione

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Domenica 6 ottobre 2024, Assonautica Pescara Chieti, in collaborazione con il porto turistico Marina di Pescara, organizza la seconda edizione di “Gara di pesca alla plastica”, evento patrocinato dal Consiglio regionale dell’Abruzzo, dal Comune di Pescara, dalla Camera di Commercio Chieti Pescara, dalla Guardia Costiera e da Assonautica Italiana e che ha ottenuto il riconoscimento EMD – European Maritime Day 2024, della Commissione Europea come evento di particolare interesse per le iniziative che coinvolgono a livello locale la comunità e ribadiscono l’importanza della protezione dell’ecosistema marino.

L’obiettivo dell’evento, che non è a scopo di lucro e che è stato presentato questa mattina nel corso di una conferenza stampa al palazzo della Regione di piazza Unione, è la sensibilizzazione alla tutela dell’ambiente marino e all’uso sempre più responsabile e ridotto della plastica.

A partire da ore 9 e fino alle 13:30, le imbarcazioni usciranno in mare, nelle acque antistanti al Marina di Pescara in modo individuale, e con guadino, mezzo marinaio, canna da pesca o qualunque attrezzatura idonea “pescheranno” la plastica e ogni tipo di rifiuto disperso in mare. Alla “gara” possono partecipare tutti gli amanti del mare con ogni tipo d’imbarcazione.

Alle ore 16:30 al Marina di Pescara è prevista la cerimonia di premiazione degli equipaggi partecipanti con alcune iniziative di sensibilizzazione sulla tutela del mare, sull’utilizzo consapevole della plastica e sul riciclo della stessa.

Gara di pesca alla plastica, Di Filippo, vicepresidente vicario di Assonautica Italiana: “La tutela ambientale e il rispetto del mare sono tra i nostri obiettivi principali”

«La tutela ambientale e il rispetto del mare sono tra i nostri obiettivi principali», commenta il presidente di Assonautica Pescara Chieti e vicepresidente vicario di Assonautica Italiana, Francesco Di Filippo, «e con questa manifestazione vogliamo sensibilizzare i diportisti, a cominciare dai più piccoli, sul fenomeno della grande presenza di plastica nei nostri mari e sulle drammatiche conseguenze che causa sull’ecosistema. Per questa ragione abbiamo coinvolto anche gli enti locali, le associazioni ambientaliste, le associazioni di categoria e diversi privati affinché l’evento possa avere la maggiore risonanza possibile. Sarà una giornata dove il divertimento e la sana competizione saranno protagoniste con un nobile obiettivo, quello di proteggere il mare».

«La presenza delle plastiche nei nostri mari è un problema che oggi, fortunatamente, non è più sottovalutato, al contrario registriamo l’azione consapevole di quanti ogni giorno si preoccupano di denunciare, segnalare e arginare le cosiddette ‘isole’ di plastica che si rintracciano negli oceani», ha sottolineato il presidente del Consiglio della Regione Abruzzo, Lorenzo Sospiri.

«Ed evidentemente chi è più sensibile della qualità e della sostenibilità ambientale delle nostre acque di coloro che hanno trasformato la passione per il mare in una ragione di vita, come chi opera nella nautica. Ottima, dunque, l’iniziativa promossa da Assonautica con la ‘Gara di pesca alla plastica’ volta a incrementare il livello di sensibilizzazione nei confronti di quello che è un problema reale che incide sullo sviluppo futuro del pianeta, e spero che negli equipaggi che domenica 6 ottobre prenderanno parte all’evento ci siano tanti giovani e bambini, che più di altri dovranno fronteggiare la tematica nel proprio futuro.

L’evento di Assonautica da un lato ci permette di valorizzare e promuovere il Marina di Pescara, ancora oggi un valore del territorio inespresso rispetto alle sue reali potenzialità sulle quali anche l’Istituzione Regione gioca un ruolo fondamentale. Assonautica ci aiuta a riposizionare il Marina di Pescara tra i porti turistici che in potenza possono diventare punto di riferimento grazie alla sua posizione, non distante dalla costa croata, non lontano da Roma e dal Tirreno, forte di un’antica amicizia con il porto di Trieste. Ma soprattutto, dall’altro lato, Assonautica si è sempre caratterizzata, come in questa occasione, per l’intensa attività di educazione alla vita nel mare, nel rispetto dell’ambiente, riuscendo a coinvolgere tutte le altre Associazioni di settore».

«Il Marina di Pescara si pone al centro di queste manifestazioni da anni», ha ricordato il vicepresidente del Marina di Pescara, Camillo Volpe. «Abbiamo la Bandiera Blu ormai dal 1990, abbiamo un desalinatore che ci consente di incidere molto meno sull’acquedotto ufficiale, abbiamo istituito le colonnine per la riduzione del consumo di acqua ed energia elettrica e stiamo lavorando per dotare il Marina di un impianto fotovoltaico. Per cui ci stiamo ponendo come uno dei primi Marina green in Italia».

«Nella prima edizione nel 2021 io ero presente e ho notato con soddisfazione come, nonostante fossimo sotto Covid, c’è stato un grande impegno da parte di Assonautica nell’organizzare una manifestazione importante, con tanti bambini, e con il coinvolgimento di associazioni e circoli sportivi», ha aggiunto l’assessore allo sport del Comune di Pescara, Patrizia Martelli.

«Una manifestazione del genere è importante per la sensibilizzazione al tema del rispetto ambientale soprattutto tra i più giovani e alla luce della Bandiera Blu che Pescara vuole continuare a veder sventolare».

Per il suo alto valore simbolico in materia di tutela del mare e sensibilizzazione al tema della plastica, la manifestazione ha ottenuto una lunga serie di preziose partnership come quella delle associazioni ambientaliste Marevivo, Legambiente e Wwf, del Centro Studi Cetacei, di Ambiente Spa, dei circoli Svagamente, Lega Navale Pescara, Circolo Nautico Pescara e Circolo Velico La Scuffia, delle associazioni di categoria Confartigianato, Confesercenti e Confcommercio, di Porto Antico, Fratelli della Costa, L’Ancora, Il Parlato e Lifeguard.

Fondamentale, per la buona riuscita dell’evento, la collaborazione degli sponsor: Todis Gently, Faieta Marine, Adria Tech Lab, Saquella, Cantina Tollo, De Cecco, Istituto acustico Maico, Innovation Sea, Del Verde, Padani Zero Puro, Emozioni Italiane.

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