Categoria: Economia del mare Pagina 19 di 506

Pesca: Cia Bari-Bat, con decreto dismissioni a rischio decine di posti di lavoro

Pesca: Cia Bari-Bat, con decreto dismissioni a rischio decine di posti di lavoro

[[{“value”:”

È stato pubblicato dal Ministero dell’Agricoltura, il Decreto n. 319453 con cui si determinano le procedure per ottenere le indennità per la definitiva dismissione dell’attività della pesca, delle relative imbarcazioni e/o motopescherecci da parte delle imprese proprietarie: in pratica, è l’atto che determina la fine inesorabile di un’importante e gloriosa storia sia per Molfetta che per Bisceglie. In entrambe le città c’è grande preoccupazione, soprattutto per la perdita di molti posti di lavoro, già fortemente decimati dal vecchio decreto, con il quale le due marinerie furono ridotte di quasi il 50% del loro potenziale e, nello stesso tempo, furono dismessi anche alcuni dei cantieri nautici. Così Cia Bari-Bat e PescAgri-Cia che rilancia sulla necessità di misure a sostegno del settore, non decreti per disincentivare gli imprenditori.

“C’è da chiedersi se siano queste le soluzioni prospettate dalle politiche agroalimentari Ue, che tendono a incentivare le dismissioni e gli abbandoni produttivi a fronte di un contributo una tantum che cancella definitivamente un settore economico strategico per un intero territorio -commenta amaramente Giuseppe De Noia, presidente di Cia Bari-Bat-. Questo decreto -aggiunge- ricorda i tanti e vari Decreti che hanno incentivato l’abbandono della coltivazione di tanti suoli agricoli: pensiamo al set-aside nel settore cerealicolo e all’estirpazione sconsiderata dei vigneti di uva da vino, tutti decreti che, nel tempo, sono serviti per ridurre solo il potenziale produttivo di settori strategici per l’economia alimentare dei territori. Per alcuni, questo incentivo a dismettere rappresenta ‘ossigeno’ dopo decenni bui, fatti di scarsi guadagni e di riduzione costante della risorsa ittica a cui attingere, e funestati da un aumento sconsiderato dei costi, tra cui soprattutto quello del carburante agevolato.

Da un altro punto di vista però, la decurtazione definitiva della flotta delle marinerie di Molfetta e Bisceglie segna un punto di non ritorno, anche perché essa assieme al settore agricolo ha rappresentato per decenni un’importante ricchezza, oltre a un presidio per la tutela dell’ambiente e, soprattutto, un bacino rilevante di posti di lavoro. Queste dismissioni rischiano di avere un impatto sociale e occupazionale devastante per l’intero territorio -ha spiegato De Noia-. Il 2025 si presenterà come un vero spartiacque per tutte le marinerie italiane, ma i presupposti di questo ultimo quadrimestre del 2024 non fanno presagire nulla di buono”.

Dichiarazioni improntante a grave preoccupazione anche quelle di Gennaro Sicolo, presidente regionale dell’organizzazione e vicepresidente nazionale dell’organizzazione: “Noi di Cia siamo fortemente preoccupati per una crisi che, in assenza di decisioni efficaci e in controtendenza, rischia di diventare irreversibile sia nelle campagne che per l’economia del mare. La crisi del settore della pesca viaggia insieme a quello che in questi giorni stiamo vivendo nei settori dell’uva da vino, con prezzi riconosciuti ai produttori che non coprono nemmeno i costi di raccolta. Lo stesso si può dire, purtroppo, della mandorlicoltura, nonostante le svariate richieste dell’industria dolciaria, e del settore cerealicolo, che registra una perdita produttiva di circa mille euro per ettaro” dichiara Sicolo che poi lancia un grido d’allarme sulle politiche agricole Ue.

“Riteniamo sia essenziale rivedere e riprogrammare le scelte di pianificazione strategica in Europa, alla luce dell’aumento della popolazione mondiale. La produzione di cibo salubre e in quantità sufficiente deve essere una priorità, ma occorre puntare sulla piena tracciabilità dei prodotti e la valorizzazione delle produzioni certificate e sostenibili, promuovendo il riconoscimento di una giusta redditività per un’agricoltura, come quella italiana, che tutela il territorio e garantisce reddito e lavoro per milioni di famiglie”.

Sulla questione si è espressa anche PescAgri-Cia Puglia: “Al posto di provvedimenti che disincentivano e premiano le dismissioni, occorrono misure che, invece, incentivino la pesca e che permettano anche ai più giovani di contribuire al rilancio di un settore vitale com’è quello dell’economia del mare”.

The post Pesca: Cia Bari-Bat, con decreto dismissioni a rischio decine di posti di lavoro appeared first on Economia del Mare.

“}]] 

Festival del Mare: il 24 e 25 agosto a Cesenatico

Festival del Mare: il 24 e 25 agosto a Cesenatico

[[{“value”:”

Torna anche quest’anno a Cesenatico il Festival del Mare, giunto alla sua XIII edizione, organizzato dall’Associazione “Tra il Cielo e il Mare“.

La manifestazione si terrà sabato 24 e domenica 25 agosto 2024 in Piazza Spose dei Marinai e offrirà un ricco programma che unisce l’informazione riguardo la filiera ittica, la degustazione di prodotti ittici del territorio e la solidarietà. In particolare quest’anno l’evento sarà mirato ad un confronto e stato dell’arte sulla pesca italiana e sul delicato momento che sta affrontando tra alluvioni, siccità, specie alloctone e mucillagini e l’orientamento delle nuove politiche della pesca.

Programma generale del Festival del Mare

Il festival si aprirà con il saluto del Sindaco di Cesenatico Matteo Gozzoli, seguito da una serie di incontri dedicati a tematiche attuali e di grande interesse in merito alla filiera ittica.

Il 24 agosto si terrà il dibattito “Mangiare italiano è ancora possibile? Quale futuro per il settore agroalimentare italiano“. Il 25 agosto si terrà invece un tavolo di confronto su “La pesca italiana tra sostenibilità ambientale e socio-economica“.

Tra i relatori che parteciperanno alle due tavole rotonde il Dott. Mattia Lanzoni dell’Università di Ferrara, Gianni Fabbris di Altragricoltura, Gennaro Scognamiglio Presidente di UNCI Agroalimentare, Francesca Petrini Presidente di CNA Agroalimentare, Nunzio Stoppiello e Domenico Carpano della’ Associazione Armatori di Manfredonia,Ciccio Zizzo collaboratore Unci Pesca,Piergiorgio Vasi della Regione Emilia Romagna.

Gli eventi saranno moderati da Valentina Tepedino, direttrice del periodico Eurofishmarket e referente per ADMV, SIMeVeP e Nevio Torresi Presidente dell’Associazione Tra il Cielo ed il Mare.

Dopo le 21:30 per entrambe le serate si esibirà dal vivo la Neil Band, che intratterrà i presenti con “La musica del mare“.

Il Festival del Mare 2024: la degustazione

Come tutti gli anni i membri dell’Associazione Tra il Cielo e il Mare realizzeranno uno stand dedicato alla cucina dei prodotti ittici tipici del Mare Adriatico ed in particolare della Regione Emilia Romagna. Con questi ultimi verranno realizzati delle ricette realizzate dai pescatori di Cesenatico ed altri associati dell’Associazione “Tra il Cielo e il Mare”. La degustazione delle specie ittiche tipiche delle acque regionali sarà anche utile a promuoverle a sostegno della filiera corta e dell’economia ittica locale.

Il Festival del Mare 2024: la solidarietà

La manifestazione non è solo un momento di riflessione, ma anche un’occasione per sostenere una causa importante. Durante il festival, verrà promossa l’iniziativa solidale “Uniti per Jason”, in collaborazione con l’Associazione “Chi Burdel”, per contribuire alle cure mediche di un giovane in difficoltà. Non mancheranno momenti di convivialità con l’apertura dello stand gastronomico a partire dalle ore 19.00, dove sarà possibile degustare specialità di pesce fresco dell’Adriatico, preparate dai pescatori dell’associazione “Tra il Cielo e il Mare”.

Il Festival del Mare è realizzato con il patrocinio del Comune di Cesenatico e in collaborazione con Eurofishmarket.

Perché il Festival del Mare

Questo evento, da 13 anni, si impegna a mettere al centro la pesca non solo nella regione Emilia Romagna ma anche a livello nazionale invitando al confronto rappresentanti delle istituzioni, della politica, della ricerca e chiaramente della filiera ittica. Un confronto costruttivo ed utile a trovare insieme delle soluzioni o delle proposte per dare un futuro alla filiera ittica nazionale. Oltre ai cambiamenti climatici, l’invasione sempre più evidente di specie alloctone, le emergenze da mucillagini, a preoccupare sono anche le sempre più stringenti politiche europee sulla ri regolamentazione della pesca e, soprattutto, sullo scarso ricambio generazionale in questo settore che più del calo della risorsa ittica per altre questioni porterà al calo delle attività di pesca per la carenza di pescatori professionisti in futuro. C’è dunque molto da fare sotto tanti punti di vista e per questo è importante parlarne il più possibile ed informare e coinvolgere anche i cittadini interessati. Per questo la manifestazione “Festival del Mare” si svolge in piazza, la partecipazione alla stessa è gratuita ed i relatori sono sempre referenti autorevoli che rappresentano la filiera ittica.

Un report delle discussioni degli eventi sarà realizzato da V. Tepedino di Eurofishmarket e sarà poi diffuso attraverso i canali di comunicazioni di Eurofishmarket e dell’Associazione Tra il Cielo e il Mare nei giorni successivi all’evento.

Vi aspettiamo numerosi per coinvolgervi nella discussione, degustazione e piacere della musica ricordando che anche scegliendo i piatti cucinati dall’Associazione contribuirete a sostenere l’iniziativa solidale “Uniti per Jason”.

The post Festival del Mare: il 24 e 25 agosto a Cesenatico appeared first on Economia del Mare.

“}]] 

Acli Terra, Tavoletta sul commissario straordinario per il Granchio blu

[[{“value”:”

“Siamo lieti della recentissima nomina del commissario straordinario per l’emergenza Granchio blu da parte dei ministri Pichetto Fratin e Lollobrigida e auguriamo buon lavoro al prefetto Enrico Caterino”.

È quanto ha affermato, intervenendo a un convegno sui temi della pesca, il presidente nazionale Acli Terra, Nicola Tavoletta.

Tavoletta ha sottolineato che “già nell’estate 2022 Acli Terra aveva lanciato l’allarme sulla abnorme diffusione del Granchio blu e delle specie aliene nel Mediterraneo con il loro arrivo nei nostri mari, e varando poi nel 2023 anche la campagna informativa sul Lion fish, il pesce leone, in direzione non solo della tutela dell’ecosistema, ma del loro utilizzo positivo in chiave gastronomica e commerciale”. 

Il presidente dell’associazione professionale aclista che tutela lavoratori e aziende del mondo rurale e delle marinerie ha quindi invitato l’esecutivo a un ulteriore passo: “Sarebbe molto importante che da parte delle autorità di governo venisse ora l’autorizzazione alla commercializzazione delle specie aliene, in specie il Lion fish. Questo rappresenterebbe un evidente sollievo economico per tutta la filiera, dai pescatori ai trasformatori ittici, alla ristorazione, ai consumatori”.

The post Acli Terra, Tavoletta sul commissario straordinario per il Granchio blu appeared first on Economia del Mare.

“}]] 

Unci AgroAlimentare, Scognamiglio: “allarme granchio blu in Campania, la nostra proposta al commissario di governo”

[[{“value”:”

“Anche in Campania l’emergenza granchio blu ha raggiunto livelli allarmanti, ma siamo pronti a mettere in campo un programma di ricerca, che invieremo al commissario straordinario di governo”. Così Gennaro Scognamiglio, presidente nazionale dell’Unci AgroAlimentare.

“La specie marina aliena – prosegue il numero uno dell’associazione di settore del mondo cooperativistico –, originaria dell’Oceano Atlantico, sta producendo notevoli danni alle attività di pesca, oltre che agli allevamenti di molluschi, infestando le acque e mettendo a rischio la biodiversità, a causa della sua voracità e prolificità, che ormai ne hanno consentito la diffusione in gran parte del mar Mediterraneo, occupando diversi areali italiani, con una distribuzione eterogenea, provocando una profonda alterazione delle caratteristiche dell’ecosistema e significativi squilibri.

In Campania, grazie all’attenzione dimostrata dalla Regione e alla sensibilità dell’assessore all’Agricoltura, Nicola Caputo, rispetto alle questioni inerenti la filiera ittica e ai problemi della pesca, siamo riusciti sempre ad affrontare e gestire le priorità e a guardare in avanti. Siamo convinti, quindi, che anche questa volta attraverso una collaborazione tra i soggetti istituzionali e la categoria sia possibile superare le difficoltà.

Da parte nostra, abbiamo elaborato un’idea progettuale, su basi scientifiche, per  salvaguardare la biodiversità marina e creare nuove opportunità commerciali per la filiera ittica e per l’industria di trasformazione alimentare. La missione è trasformare l’emergenza in risorsa: attraverso una gestione mirata e scientifica delle criticità, quindi, si intende predisporre una strategia di intervento tesa alla salvaguardia della biodiversità e alla tutela delle attività della pesca, della venericoltura e quelle ad esse connesse. Una sfida che richiede un impegno costante e l’utilizzo di metodologie standardizzate e condivise, in modo da essere ripetibili e confrontabili nel tempo.

Per questa ragione, abbiamo definito, sulla base di relazioni consolidate nel tempo e sulla scorta di esperienze positive costruite sul campo, un programma di ricerca, con le autorevoli partecipazioni di Università di Ferrara, Università di Napoli Federico II – Caisial di Napoli, Ispa-Cnr di Foggia, Ispra – Istituto superiore per la protezione e ricerca ambientale, che sottoporremo al commissario straordinario di governo per l’emergenza granchio blu, il prefetto Enrico Caterino, per l’approvazione e l’attuazione”.

“Soltanto attraverso una strategia – conclude Scognamiglio complessiva e specifica, allo stesso tempo, è possibile gestire l’emergenza granchio blu e trasformarla in una opportunità economica, con uno studio e un monitoraggio accurato, con l’analisi delle potenzialità di mercato e organizzando una rete che realmente sia in grado di portare sulle tavole degli italiani, e non solo, il prelibato crostaceo che oggi sta mettendo a dura prova il settore ittico”.

The post Unci AgroAlimentare, Scognamiglio: “allarme granchio blu in Campania, la nostra proposta al commissario di governo” appeared first on Economia del Mare.

“}]] 

La filiera Ittica: l’approfondimento  dal XII Rapporto Nazionale sull’Economia del Mare

La filiera Ittica: l’approfondimento dal XII Rapporto Nazionale sull’Economia del Mare

[[{“value”:”

La filiera ittica italiana, descritta nel XII Rapporto Nazionale sull’Economia del Mare del 2024, si conferma una delle componenti più dinamiche e strategiche della Blue Economy. Questo settore, che comprende pesca, acquacoltura, trasformazione e commercializzazione dei prodotti ittici, rappresenta una risorsa fondamentale per l’economia italiana, con un impatto significativo sia a livello locale che nazionale.

Un settore in crescita

Secondo il rapporto, la filiera ittica italiana contribuisce con un valore aggiunto diretto di circa 3,5 miliardi di euro. Tuttavia, grazie al suo moltiplicatore economico di 1,7, il valore aggiunto complessivo – includendo gli effetti indiretti e indotti – raggiunge i 5,95 miliardi di euro. Questo dato sottolinea l’importanza del settore all’interno della Blue Economy, il cui valore complessivo supera i 60 miliardi di euro. Inoltre, la filiera ittica impiega direttamente circa 30.000 persone, evidenziando il ruolo cruciale della pesca e dell’acquacoltura nel sostenere l’economia delle comunità costiere italiane.

Moltiplicatore ecoomico e dinamismo territoriale

Il moltiplicatore economico della filiera ittica, pari a 1,7, significa che per ogni euro speso nel settore, si generano ulteriori 1,7 euro in termini di effetti economici. Sebbene questo valore sia leggermente inferiore al moltiplicatore medio della Blue Economy, che si attesta a 1,8, esso dimostra comunque l’effetto propulsivo del settore ittico sull’economia nazionale.

Acquacoltura in primo piano

Uno degli sviluppi più rilevanti emersi dal rapporto è la crescente importanza dell’acquacoltura, che ora rappresenta circa il 40% della produzione ittica totale in Italia. Questo settore è in forte crescita grazie agli investimenti in tecnologie innovative e pratiche sostenibili, che hanno permesso di aumentare la produttività riducendo al contempo l’impatto ambientale.

Esportazioni e consumo interno

Il valore delle esportazioni di prodotti ittici italiani è significativo, raggiungendo circa 1,5 miliardi di euro all’anno. Questo dato evidenzia la competitività della filiera sui mercati internazionali, in particolare all’interno dell’Unione Europea. All’interno del Paese, il consumo di pesce si mantiene elevato, con una media di 28 kg pro capite all’anno, un dato che supera la media europea e sottolinea l’importanza culturale e gastronomica del pesce nella dieta italiana.

Imprenditoria giovanile e femminile

Il rapporto mette in luce l’importante contributo dell’imprenditoria giovanile e femminile nella filiera ittica. Le imprese ittiche guidate da giovani rappresentano circa il 15% del totale, un segnale positivo dell’attrattività del settore per le nuove generazioni, spesso motori di innovazione e sostenibilità. Anche l’imprenditoria femminile gioca un ruolo significativo, con circa il 20% delle imprese ittiche gestite da donne, evidenziando un trend di crescita della presenza femminile in un settore tradizionalmente dominato dagli uomini.

OsserMare

OsserMare L’Osservatorio Nazionale sull’Economia del Mare – OsserMare con il Centro Studi Tagliacarne – Unioncamere svolgono un ruolo fondamentale nel monitoraggio e nell’analisi della filiera ittica. Grazie all’utilizzo di tecnologie avanzate, OsserMare fornisce dati accurati e aggiornati, essenziali per supportare le decisioni politiche e strategiche volte a garantire la sostenibilità e la crescita del settore.

“La filiera ittica rappresenta una delle colonne portanti della nostra Blue Economy. Questo settore non solo contribuisce in modo significativo alla crescita economica del Paese, ma è anche un esempio concreto di come tradizione e innovazione possano convivere per rispondere alle sfide globali. OsserMare continuerà a monitorare e supportare questa evoluzione, fornendo dati accurati e tempestivi per garantire uno sviluppo sostenibile e inclusivo,” ha dichiarato Antonello Testa, Coordinatore dell’Osservatorio Nazionale sull’Economia del Mare-OsserMare.

XII Rapporto Nazioinale sull’Economia del Mare

#economiademare

The post La filiera Ittica: l’approfondimento dal XII Rapporto Nazionale sull’Economia del Mare appeared first on Economia del Mare.

“}]] 

Pagina 19 di 506

Made with & by Matacotti Design

Privacy & Cookie Policy