Categoria: Economia del mare Pagina 20 di 506

Alleanza delle Cooperative Italiane: Soddisfazione per la nomina di Enrico Caterino a commissario per l’emergenza granchio blu

Alleanza delle Cooperative Italiane: Soddisfazione per la nomina di Enrico Caterino a commissario per l’emergenza granchio blu

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Il passaggio era stato stato sollecitato dalla cooperazione. La figura prevista nel recente dl Agricoltura. Auspicata la nomina dei sub commissari per le diverse realtà regionali

«Esprimiamo soddisfazione per la nomina di Enrico Caterino a commissario straordinario per l’emergenza granchio blu. È un passaggio che la cooperazione aveva sollecitato fin da subito, vista la gravità della situazione, e finalmente accolto dal Governo con il recente dl Agricoltura». È il commento di Agroalimentari dopo la decisione del ministero dell’Ambiente, di concerto con il ministero dell’Agricoltura, di dare seguito a quanto preventivato.
«Auguriamo buon lavoro al prefetto Caterino e siamo pronti da subito a collaborare con la struttura che oggi è chiamato a guidare; ci sono da prendere decisioni importanti e dare vita ad un programma di interventi che potrà contare su uno stanziamento di partenza di 10 milioni di euro. Secondo i produttori la prima cosa da fare è assicurare risorse per continuare a raccogliere e smaltire la trentina di tonnellate di granchi che quotidianamente vengono tolti dall’acqua».
Inoltre, «l’auspicio è che vengano individuati dei sub commissari per le diverse regioni maggiormente coinvolte. Questo per poter cogliere al meglio le diverse peculiarità delle varie realtà».
Ad un anno esatto dalle prime misure previste dal governo, la situazione purtroppo è ancora drammatica dal punto di vista ambientale oltre che sociale ed economico. A causa della presenza del granchio blu, è stato stimato un calo di produzione della vongola verace che si aggira intorno al 90% rispetto al 2022/2023.

#economiadelmare #allenazadellecooperativepescaeacquacoltura

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FEDERPESCA: bene nomina nuovo commissario per il granchio blu

FEDERPESCA: bene nomina nuovo commissario per il granchio blu

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“Bene la nomina del Commissario Straordinario per il Granchio Blu, l’ex prefetto Enrico Caterino. Una figura fondamentale per affrontare con decisione la problematica che affligge il settore ittico nel nord est del Paese e che ha provocato danni irreparabili a imprese e lavoratori.Come Federpesca, siamo a disposizione fin da subito per collaborare e lavorare per un dialogo costruttivo e soluzioni efficienti.” ha dichiarato in una nota la Direttrice di Federpesca, Francesca Biondo, a seguito della conferenza stampa di presentazione del Commissario straordinario per l’emergenza del granchio blu che si è tenuta nella mattina del 6 agosto presso palazzo Chigi. 

“Importante prevedere tempestivamente ulteriori strumenti e risorse per sostenere i pescatori e acquacoltori nella fase di cattura e smaltimento della specie e in quella di semina negli impianti di mitili. Fondamentale allo stesso tempo lavorare per costruire una filiera commerciale di trasformazione del prodotto in grado di svilupparsi e competere nel mercato.” – ha così continuato la Direttrice Biondo.

Alla conferenza stampa presenti, oltre al nuovo Commissario straordinario, il Ministro MASAF Francesco Lollobrigida e il Ministro MASE Gilberto Picchetto Fratin. Il Ministro Lollobrigida ha sottolineato l’importanza della collaborazione costante con il MASE nel far fronte a questa emergenza, grazie ad un’azione congiunta e a una grande sintonia che i due ministeri hanno raggiunto per applicare la regola del dialogo costante. Il Ministro ha inoltre evidenziato come il Commissario Caterino, ex prefetto di Rovigo e Ravenna, sia una persona adatta a questo ruolo che ha in sé il valore dell’efficienza, capace di operare in situazioni complesse e che conosce bene il territorio.

Il Commissario straordinario Caterino comunica il suo massimo impegno per venire incontro alle aspettative su questa nomina, oltre a volersi confrontare fin da subito con associazioni di categoria, enti di ricerca e organizzare incontri sui territori. Obiettivo condiviso durante la conferenza stampa quello di affrontare l’emergenza attraverso un piano strategico, per ridurre la problematica ed evitare che possa diffondersi in altre aree italiane. Allo stesso tempo, lavorare per creare opportunità di rafforzamento della filiera ittica, trasformazione e commercializzazione.

In conclusione, il Ministro Lollobrigida ribadisce la proposta di creare una cabina di regia europea che preveda strategie comuni per affrontare le emergenze che colpiscono i settori produttivi, in modo tale da andare oltre a quelli che sono i confini geografici per trovare soluzioni condivise a livello europeo.

#economiadelmare #federpesca

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Veneto: Zaia, ‘primeggia anche nell’economia del mare’

Veneto: Zaia, ‘primeggia anche nell’economia del mare’

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“Un ruolo di assoluto rilievo a livello nazionale vede primeggiare il Veneto anche nell’economia del mare. È il risultato di una grande visione e di un notevole impegno dei nostri imprenditori del settore, che sono veri protagonisti di alcune specializzazioni produttive pur a fronte di un contenuto numero di imprese e occupati. Il Veneto è infatti al primo posto in Italia per numero di imprese attive e terzo per fatturato nel settore della pesca e dell’acquacoltura, al secondo posto per pescato marittimo e lagunare e per valore dell’export di prodotti ittici non lavorati, ed è primo in Italia nella produzione di caviale oltre ad eccellere in quella di vongole veraci.

Come confermato anche dai dati del ‘Libro bianco della pesca e dell’acquacoltura’ di Veneto Agricoltura, nella nostra regione le imprese riconducibili all’economia del mare sono 14.734, ovvero il 3,1% del totale di tutte quelle attive, per la maggior parte sono ditte individuali o con un numero limitato di addetti, mentre gli occupati del settore pesano appena per il 2,6% sul totale dei lavoratori”.

Questo il commento del presidente della Regione del Veneto, Luca Zaia, a fronte del focus realizzato da Veneto Lavoro e riguardante l’economia del mare nella nostra regione.

“Ancora una volta va un grande ringraziamento a Veneto Lavoro per la meticolosa e preziosa opera di analisi che svolge; il rapporto delinea una realtà produttiva vivace e attiva, una vera eccellenza”, aggiunge il Presidente.

“Le province della costa, Venezia e Rovigo, sono tra le prime a livello nazionale per numero di imprese e grado di specializzazione della filiera ittica oltre che nel comparto del trasporto marittimo di merci e passeggeri. Secondo dati Infocamere, le attività produttive appartenenti alla filiera ittica in Veneto sono 3.484, con le aree del Polesine riconosciute per la loro importanza nella produzione di mitili e vongole, mentre Chioggia vanta una tra le flotte più consistenti e attrezzate dell’Adriatico. La filiera del trasporto marittimo conta invece quasi 5.550 addetti e si concentra quasi esclusivamente a Venezia, che conta 1.349 imprese nel settore sulle 1.376 dell’intera filiera, due su tre specializzate nel trasporto di passeggeri”, aggiunge.

L’analisi dell’Osservatorio di Veneto Lavoro si concentra sui 38 comuni litoranei e costieri del Veneto, concentrati prevalentemente nella provincia di Venezia, che ne conta 27, in quella di Rovigo (6) e in quella di Padova (5), e sulle attività economiche appartenenti al sistema dell’economia del mare, quali filiera ittica, della cantieristica navale, delle estrazioni marine, del trasporto marittimo di merci e passeggeri, dei servizi di alloggio e ristorazione, delle attività sportive e ricreative e della ricerca, regolamentazione e tutela ambientale.

Il dettaglio territoriale si focalizza sui territori del veneziano e del rodigino per il peso che l’economia del mare riveste in questi territori benché anche la provincia di Padova coinvolga un numero marginale di imprese: 320.

Il settore risulta in forte espansione in Veneto così come in tutta l’Unione Europea. Negli ultimi quindici anni la domanda di lavoro dipendente nell’ambito dell’economia del mare si è progressivamente rafforzata con un ritmo piuttosto vivace: +40% la media in Veneto, con punte del +61% nei comuni del rodigino. In termini di filiere, la crescita è stata del +77% nel trasporto marittimo, + 37% nel turismo costiero e +36% nella filiera ittica.

Nel 2023 le assunzioni nell’ambito dell’economia del mare hanno interessato il 47% del totale dei nuovi rapporti di lavoro stipulati nei territori considerati, per un totale di 98.198 assunzioni, di cui 94.048 effettuate nel veneziano, la maggior parte delle quali nel settore del turismo (84.427), seguito da trasporto marittimo (7.869), filiera ittica (2.137), cantieristica navale (1.889) e attività di ricerca, regolamentazione e tutela ambientale (1.668). I posti di lavoro dipendente sono aumentati di 2.500 unità nel corso dell’anno.

Coerentemente con la tipologia dell’attività lavorativa, i contratti sono prevalentemente a tempo determinato (il 50% dei quali stagionali nel turismo costiero) o in somministrazione, seguiti da apprendistato e tempo indeterminato, che nel 2023 ha interessato solo il 4% delle assunzioni. Gli accessi al tempo indeterminato risultano tuttavia in progressivo rafforzamento, soprattutto dopo l’esaurirsi dell’emergenza sanitaria. Sempre più spesso infatti anche le imprese attinenti all’economia del mare stanno attuando strategie di labour hoarding, ovvero trattenere gli occupati in eccesso anziché affrontare nei momenti di effettivo bisogno le difficoltà legate alla ricerca di personale e dovute alla carenza di lavoratori (soprattutto giovani) e a difficoltà di reperimento.

Secondo un’indagine realizzata da Unioncamere e Anpal nel 2021, le difficoltà di reperimento di figure professionali nella blue economy riguardano infatti un quarto delle entrate previste, soprattutto nell’ambito della cantieristica navale e dei trasporti marittimi. Di fronte a queste difficoltà, la Regione del Veneto, tramite Veneto Lavoro, ha promosso nei mesi scorsi un’edizione specifica dell’iniziativa di recruiting “IncontraLavoro”, organizzata dal Centro per l’impiego di Chioggia in collaborazione con l’ambito di Venezia, con l’obiettivo di facilitare l’individuazione dei fabbisogni professionali più ricercati e favorire l’incontro tra domanda e offerta di lavoro nelle imprese dell’economia del mare. L’iniziativa ha inoltre permesso di gettare le basi per la creazione di una rete di collaborazione tra i servizi pubblici per l’impiego e le imprese del settore, favorendo l’attivazione di specifici percorsi formativi per le figure professionali dell’operatore del turismo costiero e dell’operatore della nautica.

(Pal/Labitalia)

ISSN 2465 – 1222

FONTE ADNKRONOS

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G7: Lollobrigida, ‘quello di agricoltura e pesca sarà a Ortigia perché è luogo unico’

G7: Lollobrigida, ‘quello di agricoltura e pesca sarà a Ortigia perché è luogo unico’

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“Abbiamo pensato a un G7 che potesse essere un expo del nostro Sistema Italia, di ciò che di meglio possiamo offrire al mondo. Avremmo potuto organizzarlo in qualsiasi comune della nostra bellissima Italia. Ma abbiamo scelto di farlo in Sicilia, a Siracusa e nello specifico a Ortigia. Il motivo è semplice: ogni popolazione che è passata in questo piccolo, piccolissimo lembo di mondo ha lasciato una traccia: greci, romani, normanni, arabi. Un luogo unico che mette insieme le grandi civiltà, la terra, il mare e il cibo. Il luogo perfetto per ospitare il primo G7 che si occuperà non solo di agricoltura, ma anche di pesca. Lo scrive su Facebook il ministro dell’Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste Francesco Lollobrigida postando una foto di Siracusa a proposito del G7 che si svolgerà a Ortigia a fine settembre, accompagnato da un expo dei prodotti agroalimentari, intitolata “Divinazione Expo 24”.

(Arm/Adnkronos)

ISSN 2465 – 1222

Fonte ADNKRONOS

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Subito il commissario straordinario per il granchio blu

Subito il commissario straordinario per il granchio blu

[[{“value”:”Cristian Maretti, presidente di Legacoop Agroalimentare

«Deve essere al più presto nominato il Commissario straordinario al granchio blu». A chiederlo è Cristian Maretti, presidente di Legacoop Agroalimentare dal momento che l’emergenza non è certo finita.

«Ad un anno di distanza dalle prime misure messe in campo dal ministero, riconfermiamo l’esigenza di un coordinamento della calamità e attendiamo la nomina del commissario straordinario, (come stabilito dal dl n.63 del 15 maggio 2024). Inoltre auspichiamo che il piano di intervento, che dovrà essere redatto dal commissario, preveda il coinvolgimento attivo delle associazioni di categoria e delle imprese sul territorio per indirizzare al meglio le risorse disponibili». Quanto Maretti chiede, anche a nome delle realtà territoriali di Legacoop, è di «insistere ed investire su misure di contrasto alla specie e su strumenti di tutela, incentivando ulteriormente la campagna di smaltimento, anche destinando ad essa ulteriori risorse per poterla proseguire senza gravare sulle singole imprese». Questo è «fondamentale per assistere le cooperative nella lotta al granchio», spiega il presidente.

I danni per gli allevamenti e i costi elevati per difendersi. A causa della presenza del granchio blu, il calo di produzione della vongola verace ad oggi si aggira tra il 60%-70% rispetto al 2022/2023 e quest’anno «soltanto il duro lavoro di tutela e contrasto al granchio messo in campo dai cooperatori del basso ferrarese, grazie a strumenti come teli e recinti di contenimento/difesa, permette una raccolta minima di prodotto», spiega Maretti. «Produzione minima che appunto richiede ingenti investimenti e ore di lavoro per poter essere preservata. Strumenti di difesa che però non possono essere messi in campo da tutte le cooperative di acquacoltura a causa delle diverse aree coinvolte dalle concessioni e ove possibile il loro utilizzo, richiedono molta manutenzione e cura per evitare fenomeni di anossia all’interno degli stessi allevamenti».

Monitoraggio e ricerca diventano fondamentali. Per questo «di rilevante importanza sarà concretizzare un vero monitoraggio scientifico sulla presenza della specie e sugli effetti della sua interazione con l’habitat. Non si può fare affidamento su isolati fenomeni di moria del granchio che essendo causati da fenomeni atmosferici rappresentano oltretutto un segnale di pericolo non solo per il granchio, ma per l’intero ecosistema già messo a dura prova». In q uesto quadro è imprescindibile «la sinergia tra imprese e mondo della ricerca per raggiungere l’obiettivo della tutela e recupero della produzione di vongole veraci, convivendo con la specie e mirando sempre più a diversificare ulteriormente le tipologie di allevamento e pesca nei comparti».

Un anno di interventi, ma l’emergenza è sempre più viva. Un anno fa il ministero autorizzava la spesa di 2,9 milioni di euro a favore dei consorzi, delle imprese di acquacoltura e della pesca per provvedere alla cattura ed allo smaltimento del granchio blu. Risorse che sono state ulteriormente incrementate nel corso del 2023. Ma nonostante tutto la situazione nella Sacca di Goro e nei canali adduttori delle Valli di Comacchio resta critica. A parlare sono i numeri. Nel 2023, da luglio a novembre, sono stati smaltiti quasi 427mila chili di granchio blu, mentre da marzo a fine luglio di quest’anno i chili smaltiti sono stati poco più di 403mila. «In soli 5 mesi del 2024 si è quasi raggiunto il totale complessivo smaltito nel 2023. Dunque il quantitativo smaltito nel 2023 verrà ampiamente superato quest’anno visto che la campagna, grazie anche al milione di euro stanziato a luglio dalla Regione Emilia-Romagna, continuerà almeno fino settembre con l’auspicio di proseguire fino a novembre», commenta Maretti.

Il granchio blu in tavola. I dati di commercializzazione confermano la difficoltà riscontrata dalle cooperative ad inserire il prodotto all’interno di canali commerciali esistenti per la scarsa richiesta di granchio blu da parte del mercato. Nei primi sei mesi di quest’anno sono stati venduti quasi 44mila chili di prodotto mentre lo scorso anno, da luglio a dicembre, erano stati 510mila. Proprio per far conoscere e incrementare la commercializzazione, Legacoop Agroalimentare ha dato vita ad una campagna di promozione e valorizzazione dei prodotti ittici dell’Emilia-Romagna con l’offerta di granchio blu fresco ma anche già pronto ad essere cucinato. Partita dalla Romagna, l’iniziativa vuole fare da apripista ad altre simili anche in altre regioni d’Italia.

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