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Federpesca: ottima notizia da Lollobrigida su sostegno per contrasto emergenza granchio blu

Federpesca: ottima notizia da Lollobrigida su sostegno per contrasto emergenza granchio blu

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“Un’ottima notizia quella ricevuta dal Ministro MASAF, On. Francesco Lollobrigida, che ha proceduto alla firma dei decreti che dichiarano il carattere di eccezionalità dell’evento di diffusione della specie invasiva granchio blu”, ha dichiarato la Direttrice di Federpesca, Francesca Biondo.

“Il riconoscimento è stato possibile grazie alla modifica della legge 102 del 2004, prevedendo come il Fondo di solidarietà nazionale possa essere esteso anche al settore della pesca e acquacoltura, oltre che a quello dell’agricoltura. Sarà così possibile prorogare le rate dei mutui fino a 24 mesi e ottenere un esonero parziale dei contributi previdenziali e assistenziali”, Continua la Direttrice Biondo.

“Un supporto fondamentale volto alla ripresa economica di un comparto – operante in particolare nelle regioni Veneto ed Emilia-Romagna – che negli ultimi mesi ha visto una forte riduzione se non addirittura interruzione della propria attività proprio a causa del granchio blu. Parliamo infatti di imprese, famiglie, filiere e comunità costiere in grandissima difficoltà economica che ora potranno trovare un po’ di respiro grazie al supporto del Fondo di solidarietà nazionale”, ha così concluso la Dott.ssa Biondo.

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Unci AgroAlimentare, Scognamiglio: con Lollobrigida importanti passi avanti per la Pesca. Difesa dignità settore in Ue

Unci AgroAlimentare, Scognamiglio: con Lollobrigida importanti passi avanti per la Pesca. Difesa dignità settore in Ue

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“Il settore della pesca è al centro dell’agenda di governo. Dopo anni di difficoltà di dialogo con le istituzioni, va riconosciuto al ministro Lollobrigida di aver impresso una svolta concreta, che consente al comparto, oltremodo tartassato, di guardare con più fiducia al futuro”. Così Gennaro Scognamiglio, presidente nazionale di Unci AgroAlimentare.

“Esprimiamo apprezzamento – prosegue il numero uno dell’associazione del mondo cooperativistico – innanzitutto per il percorso intrapreso ormai da tempo, attraverso un costante confronto con la categoria, che ha consentito di giungere a provvedimenti concreti ed efficaci, il cui obiettivo è salvaguardare le imprese e i lavoratori.

Su questa linea si colloca anche il ricorso depositato ieri dall’esecutivo nazionale, su proposta del ministero dell’Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste, presso la Corte di Giustizia dell’Unione europea, avverso il Regolamento del Parlamento europeo e del Consiglio relativo ai nuovi, quanto inopportuni, ulteriori controlli che si intendono introdurre sulle imbarcazioni da pesca professionali, che non solo comporterebbero un ennesimo aggravio di spesa per gli operatori già in difficoltà, ma costituiscono una vera e propria criminalizzazione degli stessi ed un appesantimento burocratico per le attività. Il governo Meloni aveva già espresso voto contrario in sede di approvazione, all’obbligo di utilizzo da parte dei pescherecci di strumenti di controllo elettronico a distanza, in particolare telecamere a circuito chiuso e la registrazione elettronica delle catture.

Appare importante, pertanto, l’impugnazione di un provvedimento che conferma l’atteggiamento pregiudiziale e ostile di Bruxelles nei confronti della pesca, con un prezzo altissimo soprattutto per la marineria italiana.

Significativa ed utile, inoltre, risulta la decisione assunta da Lollobrigida di porre una limitazione nella pesca dilettantistica e sportiva all’utilizzo degli ami con il sistema del palamito, riducendoli da 200 a 50. L’attrezzo in questione infatti appare poco coerente con una attività di profilo hobbistico e quindi è più che mai opportuna la riduzione dell’impatto sullo stock ittico, soprattutto in una fase complessivamente delicata per il comparto”.

“Lo sforzo congiunto – ha concluso Scognamiglio – del ministro, che ha assunto una posizione chiara e netta, e delle associazioni del settore può effettivamente traghettare la pesca verso lidi più tranquilli, restituendole la dignità che merita e il ruolo economico e sociale conquistato sul campo, compromesso però da scelte sbagliate consumatesi nei Palazzi del potere e da congiunture sfavorevoli”.

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Federpesca: soddisfatti per il ricorso dell’Italia contro il regolamento controlli

Federpesca: soddisfatti per il ricorso dell’Italia contro il regolamento controlli

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Una notizia fondamentale per tutto il settore della pesca quella di oggi per cui il Governo italiano, su proposta del Ministro Lollobrigida, ha depositato alla Corte di Giustizia dell’Ue un ricorso contro il nuovo Regolamento sui controlli nella pesca. In questi anni Federpesca aveva più volte rappresentato la propria contrarietà all’impostazione ideologica di questo Regolamento, che non ha precedenti in altri settori.

In particolare, la misura dell’obbligo delle telecamere a bordo, che considera gli operatori della pesca presuntamente colpevoli, rappresenta un assunto basato sulla sfiducia nei confronti del settore e dei lavoratori, che riteniamo inammissibile e che non ha letteratura in alcun altro settore.

Un approccio ideologico che compromette la difesa della dignità di una categoria di lavoratori che già tanti sacrifici ha dovuto affrontare in questi anni e che riteniamo inaccettabile.

In questo senso avevamo chiesto un impegno al Ministro Lollobrigida che ringraziamo insieme a tutto il Governo per questa decisione coraggiosa, ancora una volta a difesa di un comparto fondamentale per l’economia del Paese.

Così in una nota la Federazione Nazionale delle Imprese di Pesca.

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Federpesca: apprezzato il provvedimento del Masaf 

Federpesca: apprezzato il provvedimento del Masaf 

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Apprezzato il provvedimento del Masaf che ha ridotto da 200 a 50 il numero massimo degli ami dei palangari utilizzati su imbarcazioni da diporto dai pescatori ricreativi e sportivi. Un’attività che poco aveva a che fare con la pesca ricreativa e che utilizzava attrezzature proprie della pesca professionale eludendo i controlli delle autorità marittime e spesso vendendo illegalmente il prodotto pescato e facendo così concorrenza sleale alle imprese della pesca.

In un momento in cui la pesca professionale è in crisi e la tutela dei mari e delle risorse è a rischio, riteniamo corretta una stretta sulla pesca ricreativa e sportiva volta a contenere un eccessivo prelievo delle risorse ittiche da parte di chi non vive di questo mestiere e non ha il duro compito di garantire reddito e occupazione per imprese e famiglie.

Per troppi anni abbiamo assistito ad una disparità di trattamento tra pescatori professionali e pescatori sportivi. Il provvedimento del Ministro Lollobrigida rappresenta un segnale importante per quanti operano onestamente nel settore della pesca professionale. Siamo certi che questo provvedimento oltre a garantire maggiori controlli e a proteggere i nostri mari, tutelerà anche quei pescatori sportivi e ricreativi che operano nella legalità.

Così in una nota la Federazione Nazionale delle Imprese di Pesca. 

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Confsal pesca: “Bene l’equiparazione dei pescatori agli agricoltori per beneficiare delle stesse risorse”

Confsal pesca: “Bene l’equiparazione dei pescatori agli agricoltori per beneficiare delle stesse risorse”

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“Il Governo si è impegnato, approvando un Odg nel decreto Milleproroghe, a prorogare le misure di sostegno per il settore della pesca per tutto il 2024 avvalendosi del Fondo per la gestione emergenze. E’ un segnale evidente delle buone intenzioni del Ministro Lollobrigida e del governo Meloni”. Lo dichiara il segretario nazionale Confsal pesca ed agroalimentare Bruno Mariani commentando l’Ordine del giorno nel Milleproroghe presentato dal deputato Marco Cerreto. Per renderlo possibile i pescatori erano stati equiparati agli agricoltori con la dicitura “Agricoltori del mare”. 

“Il settore della pesca – spiega Mariani dopo aver letto il testo -, per diversi anni non ha potuto godere delle stesse misure indennitarie previste per il settore dell’agricoltura, con particolare riferimento al Fondo di solidarietà nazionale (FSN) che impediva agli operatori di poter beneficiare delle risorse indennitarie previste nell’ambito delle emergenze conclamate sul territorio a livello agricolo. Con il comma 446 dell’art 1 della legge 30 dicembre 2023 N 213, i pescatori sono stati equiparati agli agricoltori ed in questo modo sono stati riconosciuti al settore interventi compensativi contro la diffusione di specie aliene invasive come il granchio blu e si è data la garanzia di accedere a finanziamenti agevolati con la proroga delle rate delle operazioni creditizie in corso. Nella stessa legge si distingue anche l’agricoltore di mare e l’agricoltore di terra e si prevede un Fondo di 300 milioni di euro per sostenere le emergenze in agricoltura e nella pesca”.

“È solo un primo passo, ma significativo. Molti passi devono essere ancora fatti per rendere il nostro mondo pesca competitivo nel mondo” conclude il segretario nazionale Confsal pesca ed agroalimentare Bruno Mariani.

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