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Produzione mondiale di tilapia: una voce sempre più centrale nel vocabolario globale dell’acquacoltura. Con oltre 7 milioni di tonnellate stimate nel 2024, questa specie d’acqua dolce guida le dinamiche dell’offerta e della domanda, influenzando direttamente buyer, imprese e stakeholder della filiera ittica internazionale.

L’Asia guida la produzione globale

Nel 2024, l’Asia ha rappresentato oltre il 67% della produzione mondiale di tilapia, con oltre 4,7 milioni di tonnellate. La Cina mantiene il primato globale, ma è l’Indonesia a segnare il ritmo più accelerato di crescita. Il suo ruolo emergente potrebbe presto ridisegnare gli equilibri del mercato asiatico, minando la leadership cinese.

Il tasso medio di crescita globale della produzione di tilapia si attesta tra il 4% e il 6% nel triennio 2023–2025. Numeri che fotografano un segmento in costante espansione, sostenuto da investimenti pubblici e privati in infrastrutture, tecnologie e certificazioni.

Africa e Americhe: stabilità e diversificazione

L’Africa contribuisce con oltre 1,2 milioni di tonnellate, pari al 18% del totale globale. L’Egitto, in particolare, si conferma tra i primi tre produttori mondiali, nonostante una produzione sostanzialmente stabile. Il continente africano continua a investire in progetti regionali, sostenuti anche da programmi europei e multilaterali come Horizon Europe e BlueInvest.

Le Americhe totalizzano circa 800.000 tonnellate (11%). Il Brasile si distingue come player rilevante sia per la produzione domestica che per l’export, mentre negli Stati Uniti prevale il ruolo di mercato di consumo.

Tilapia in Europa e USA: consumo e certificazioni

Gli Stati Uniti restano il primo mercato di consumo mondiale di tilapia, preferendo filetti congelati low-cost, spesso provenienti da Cina, Indonesia e Brasile. Tuttavia, standard igienico-sanitari, trasparenza e certificazioni stanno diventando elementi cruciali anche nel mercato USA.

L’Unione Europea è il secondo mercato di consumo, ma con dinamiche diverse. Il focus è su qualità, sostenibilità e tracciabilità. Le forniture europee provengono in larga parte da Indonesia e Vietnam, entrambi Paesi che si sono adeguati agli standard richiesti, tra cui ASC (Aquaculture Stewardship Council) e Global GAP.

Il rispetto delle certificazioni è diventato precondizione per entrare nei circuiti distributivi europei, aprendo opportunità per operatori che vogliono differenziare le proprie offerte.

Opportunità per l’export e nuovi segmenti di mercato

La produzione mondiale di tilapia si sta adattando rapidamente a nuove richieste di mercato. Il Medio Oriente, la Corea e il Giappone offrono spazi commerciali interessanti grazie alla domanda di prodotti diversificati, come la tilapia affumicata o porzionata, destinata al retail o alla ristorazione.

Una produzione destinata a crescere ancora nei prossimi anni, con particolare attenzione all’adattamento ai mercati regolamentati come quello europeo. L’Italia, sebbene non sia un produttore significativo, può giocare un ruolo come hub logistico e commerciale per l’Europa meridionale, sfruttando competenze nella trasformazione e distribuzione.

Per buyer, distributori e stakeholder del settore ittico, comprendere le dinamiche della filiera globale della tilapia non è più un’opzione, ma una necessità per restare competitivi.

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