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Incontro Kadis–Federpesca sulla proposta pesca 2026

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Si è tenuto questa mattina a Bruxelles il primo incontro del Commissario Europeo per la Pesca e gli Oceani, Costas Kadis, con una rappresentanza italiana del settore dopo la pubblicazione della proposta di regolamento sulle possibilità di pesca per il 2026. Per l’occasione, il Commissario ha ricevuto la direttrice di Federpesca Francesca Biondo e i colleghi dell’ufficio di Federpesca a Bruxelles.

Al centro del confronto: la proposta di regolamento sulle possibilità di pesca per il 2026, la situazione della flotta italiana, la necessità di avviare un piano concreto di rinnovo del naviglio, il tema del ricambio generazionale e dell’accesso al credito, oltre alla crescente concorrenza sleale nel Mediterraneo e la preoccupazione per la proposta di fondo unico europeo a partire dal 2028.

Abbiamo rappresentato al Commissario che la proposta della Commissione Europea sulle possibilità di pesca 2026 per il Mediterraneo è insostenibile per la flotta italiana – ha dichiarato Francesca Biondo – Le ragioni sono molteplici: riduzioni delle giornate di pesca senza precedenti, assenza di riconoscimento degli sforzi già compiuti dal settore, misure costruite su una definizione distorta di sforzo di pesca e interventi ambientalmente ‘puri’ ma economicamente devastanti. Una ricetta che abbiamo respinto con fermezza”

La direttrice ha inoltre espresso soddisfazione per l’apertura manifestata dal Commissario nel rimettere in discussione l’attuale definizione di giornata di pesca, proponendo di conteggiare esclusivamente i giorni in cui vi sia effettiva pressione sugli stock ittici, escludendo quindi i periodi di rientro in porto o semplice navigazione.

“Senza correggere questa definizione, qualsiasi altro intervento sarà una toppa inefficace che non invertirà il trend negativo degli ultimi anni, caratterizzato da un drastico calo della flotta e da conseguenze sociali ed economiche senza precedenti, che stanno portando il settore italiano verso una morte annunciata. Le imprese non chiedono di pescare più giorni rispetto al passato, ma di essere trattate con rispetto, misurando lo sforzo di pesca reale e non quello ipotizzato in modo precauzionale”, ha aggiunto Francesca Biondo.

Durante l’incontro si è affrontato anche il tema della necessità di una strategia europea di modernizzazione della flotta, supportata da strumenti finanziari adeguati e svincolata dalla falsa dicotomia tra competitività economica e sostenibilità ambientale.

“Abbiamo sottolineato al Commissario che, senza una politica europea che consenta il rinnovo della flotta, nessun obiettivo di sostenibilità, sicurezza o efficienza potrà essere raggiunto. Solo una flotta moderna può garantire standard elevati e rendere il settore attrattivo per i giovani, che oggi si allontanano da questa professione”, ha spiegato la direttrice di Federpesca.
Il Commissario Kadis ha confermato che la Commissione sta lavorando in questa direzione, anche con il supporto della Banca europea degli Investimenti, e che il tema sarà oggetto di confronto in vista della prossima programmazione europea.

“In vista del Consiglio Agrifish di metà dicembre, auspichiamo una posizione più realistica e meno punitiva da parte della Commissione, confidando nell’impegno del Ministro Lollobrigida a tutela del nostro comparto”, ha concluso Francesca Biondo.

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Libya’s Alazabi Elected GFCM Vice Chair: A Strategic Turning Point

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The election of Saber Alazabi—currently Deputy Minister of Fisheries of the Tripoli-based Libyan Government—as Second Vice Chair of the GFCM (General Fisheries Commission for the Mediterranean), held in Málaga during the 48th Session in early November 2025, goes far beyond diplomatic protocol. It represents a pivotal opportunity to consolidate the real signals of alignment that Libya has been showing for some time, bringing the country closer to fully adhering to international fisheries laws and procedures.

Despite internal instability, Libya has long expressed its intention to strengthen relations with European countries and comply with international standards to combat illegal, unreported and unregulated (IUU) fishing. Having a Libyan representative inside the GFCM governance structure provides the ideal platform to turn this intention into concrete action. It could accelerate the adoption of binding measures—above all, the implementation of IMO numbers for tracking large fishing vessels. Alazabi’s appointment is a strategic move to increase the country’s international credibility and demonstrate authoritative, tangible commitment.

A structured normalization of Libyan waters and active collaboration with the country is not only in Libya’s interest—it is an urgent necessity for Southern European fleets, particularly those of Italy, Malta and Greece. The traditional fishing grounds of these countries have been heavily pressured in the very recent past due to concentrated effort, leading to hyper-exploitation. This remains a crucial issue, even as the latest SoMFi 2025 report shows that years of stringent limitations are finally producing significant results: overfishing is declining, biomass is recovering, and there is renewed hope for the Mediterranean’s future.

Operating sustainably and non-predatorily within Libyan jurisdiction could provide a vital safety valve, further reducing pressure on existing stocks. Alazabi’s mandate will therefore be essential in creating a stable and secure regulatory framework that can support long-term economic and commercial cooperation.

The most effective formula for launching this new model of collaboration—respecting both the sea and national sovereignty—is the development of Joint Ventures (JVs). These bilateral agreements allow European fleets, equipped with advanced technologies and expertise, to fish in Libyan waters in partnership with local operators. This model ensures the transfer of know-how, promotes sustainable practices, and guarantees mutual economic benefits—granting European fleets access to new resources while fostering economic development within Libya.

In summary, Saber Alazabi’s election has the potential to transform what has long been a source of risk—seizures, conflicts and diplomatic tensions—into a strategic asset for Mediterranean sustainability, the economic survival of fishing fleets, and a renewed phase in Euro-Libyan relations built on constructive cooperation.

For more insights on the future of Italian fisheries and the blue economy, follow ongoing coverage and analysis on Pesceinrete.

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AquaFarm rinnova il perimetro dell’edizione 2026

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AquaFarm, la mostra-convegno internazionale dedicata ad acquacoltura, pesca sostenibile, produzione di alghe, rivede il proprio perimetro di riferimento per la nona edizione, in programma il 18 e 19 febbraio alla Fiera di Pordenone.

L’ampia area espositiva internazionale, vicinissima al “tutto esaurito”, porterà in mostra tutte le migliori innovazioni e soluzioni di nuova generazione del settore. L’area dedicata alle Università e ai centri di ricerca con la possibilità di esporre poster scientifici, e l’Arena AquaFarm, sala “aperta” destinata alla presentazione a “ciclo continuo” dei progetti di ricerca finanziata e dei workshop autogestiti di aziende ed associazioni, costituiscono due punti di forza della fiera, con l’Arena show cooking dove degustare le eccellenze produttive nazionali. Il Ministero dell’agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste ha rinnovato il suo appoggio, riconoscendo il ruolo unico della manifestazione.

Il ricco programma di conferenze ed incontri workshop, altro pilastro di AquaFarm, vedrà alcuni punti focali fi grande attualità: il ruolo dell’acquacoltura nella conservazione e gestione delle risorse acquatiche, sia marine che di terra; lo sviluppo di acquacolture non “monoculture”, con l’arrivo degli allevamenti multi-trofici integrati e di quelli rigenerativi; di tecnologie emergenti, dalla robotica all’intelligenza artificiale fino all’alimentazione di precisione e agli impianti a ciclo chiuso; l’attenzione alle specie invasive e al contrasto delle stesse, che passa anche attraverso la loro valorizzazione, come sta avvenendo per il granchio blu. Non mancherà il focus sulle microalghe, con AlgaeFarm, spazio tematico da sempre punto di forza della manifestazione, realizzato in collaborazione con l’associazione di settore, AISAM.

AquaFarm intende proporre un programma che rispecchi al meglio le esigenze degli operatori e della ricerca, sia nel presente sia nei prossimi mesi. In quest’ottica, Fiera di Pordenone – alla luce delle attuali dinamiche di mercato e per poter riconsiderare con maggiore libertà alcuni aspetti organizzativi del progetto – ha deciso di sospendere l’edizione 2026 di NovelFarm e riprogrammarla nel 2027. Questa scelta permetterà di rinnovare il format e presentare un’edizione ancora più completa e di valore per espositori e visitatori.

AquaFarm è l’unica mostra-convegno internazionale in Italia sull’acquacoltura e l’industria della pesca sostenibile, organizzata da Pordenone Fiere in collaborazione con le associazioni del settore, e con Studio Comelli – Conferences&Communication, che cura i contenuti delle conferenze e l’ufficio stampa. Nata nel 2017, da sempre estende la sua attenzione a tutte le aree della produzione innovativa e sostenibile di cibo. Al suo interno due aree tematiche che la accompagnano: AlgaeFarm, dedicata alla coltivazione delle microalghe e degli altri microorganismi e la nuova arrivata AquaFishery, dedicata alla pesca artigianale e professionale. La partecipazione all’evento è gratuita previa registrazione online sul sito: www.aquafarmexpo.it .

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SoMFi 2025: Mediterraneo e Mar Nero in miglioramento

SoMFi 2025: Mediterraneo e Mar Nero in miglioramento

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Il report SoMFi 2025 descrive un mare che sta gradualmente migliorando le proprie condizioni. Il nuovo documento FAO-GFCMThe State of Mediterranean and Black Sea Fisheries 2025“, conferma una riduzione della pressione di pesca, un incremento della biomassa e un quadro scientifico sempre più solido, elementi che rendono la gestione della regione più efficace rispetto al passato.

Negli ultimi dieci anni la mortalità da pesca si è dimezzata e la biomassa delle principali specie commerciali è aumentata del 25 percento. Anche il tasso di sovrasfruttamento, pur rimanendo un tema critico, è sceso al livello più basso dell’ultimo decennio. Diverse specie di rilievo economico mostrano segnali di recupero, in particolare quelle interessate da piani di gestione pluriennali e da misure di regolazione più stringenti.

Il report dedica ampio spazio anche all’evoluzione dell’acquacoltura, che nel 2023 ha raggiunto 940.000 tonnellate e rappresenta oltre il 45 percento degli alimenti acquatici prodotti nella regione. La produzione continua a crescere con regolarità, trainata soprattutto dai Paesi che hanno investito in sistemi di allevamento moderni e in una gestione più strutturata degli spazi marini.

La dimensione economica e sociale del settore rimane centrale. La filiera genera 21,5 miliardi di dollari e sostiene 1,17 milioni di posti di lavoro, con una flotta che supera le 83.000 imbarcazioni e una prevalenza significativa della piccola pesca costiera. La distribuzione della redditività, l’attrattività per i giovani e la capacità di fronteggiare le pressioni climatiche restano temi aperti, così come la necessità di ridurre le catture accidentali e migliorare la gestione degli scarti.

Il SoMFi 2025 conferma dunque che il Mar Mediterraneo e il Mar Nero stanno percorrendo una traiettoria positiva, anche se ancora fragile. Il miglioramento osservato negli stock dimostra che le misure adottate stanno producendo effetti concreti, ma richiede continuità, coerenza gestionale e un impegno stabile da parte di istituzioni, imprese e comunità costiere. In una regione in cui la domanda di prodotti acquatici continua a crescere, la capacità di consolidare questi risultati sarà decisiva per garantire sicurezza alimentare, sostenibilità ambientale e competitività delle attività di pesca e acquacoltura.

 

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Libia: da minaccia a partner strategico. L’elezione di Alazabi alla CGPM cambia la rotta

Libia: da minaccia a partner strategico. L’elezione di Alazabi alla CGPM cambia la rotta

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L’elezione di Saber Alazabi – attuale Vice Ministro della pesca del governo libico di Tripoli – a secondo Vice Presidente della CGPM (Commissione Generale per la Pesca nel Mediterraneo) eletto a Malaga in occasione della 48ª sessione indetta i primi giorni di novembre del 2025, trascende la pura formalità diplomatica. Essa rappresenta l’occasione cruciale per capitalizzare i segnali di riallineamento che la Libia ha manifestato da tempo, finalizzando l’adesione alle procedure e alle leggi internazionali sulla pesca.

Nonostante le complesse sfide legate all’instabilità interna, la Libia ha espresso, e già da tempo, la volontà di rafforzare i rapporti con i Paesi europei e di aderire agli standard internazionali per contrastare la pesca illegale, non dichiarata e non regolamentata (INN). La presenza del proprio rappresentante nella governance della CGPM offre la piattaforma ideale per tradurre questa aspirazione in realtà, accelerando l’adozione di misure vincolanti – una su tutte l’uso del Numero IMO per la tracciabilità dei pescherecci di grandi dimensioni. La nomina di Alazabi nel Bureau è una mossa strategica per aumentare la credibilità internazionale del Paese e dimostrare un impegno concreto e autorevole.

La regolarizzazione delle acque libiche e la collaborazione attiva del Paese non è solo un beneficio per la Libia stessa, ma rappresenta una necessità impellente per le marinerie del sud Europa, in particolare quelle italiane, maltesi e greche. Gli areali di pesca tradizionali di questi Paesi sono stati nel recentissimo passato iper-sfruttati a causa della concentrazione dello sforzo di pesca. Questo è un punto cruciale, sebbene il recente report SoMFi 2025 indichi che le drastiche limitazioni imposte negli anni stanno producendo risultati importanti, con una significativa riduzione del sovrasfruttamento e un aumento della biomassa, elementi che alimentano la speranza per il futuro del Mediterraneo.

La possibilità di operare, nel pieno rispetto della sostenibilità e con un approccio non predatorio, nelle acque di pertinenza libica offrirebbe comunque una valvola di sfogo vitale, riducendo ulteriormente la pressione sugli stock. Il successo del mandato di Alazabi è, quindi, fondamentale per creare un quadro normativo stabile e sicuro che consenta l’avvio di una cooperazione economica e commerciale di lungo periodo.

La formula più efficace per avviare questo nuovo modello di collaborazione, nel rispetto del mare e delle sovranità nazionali, è rappresentata dalle Joint Ventures (JV). Le JV, regolate da accordi bilaterali, permettono alle marinerie europee – che possiedono le tecnologie e le competenze necessarie- di pescare in acque libiche in partnership con operatori locali. Questo modello garantisce il trasferimento di know-how, promuovendo pratiche di pesca sostenibile e benefici economici reciproci, pertanto accesso a nuove risorse per le flotte europee e sviluppo economico locale per la Libia.

In sintesi, l’elezione Saber Alazabi potrebbe trasformare quello che è stato a lungo un potenziale rischio – legato a sequestri e a tante altre spiacevoli situazioni – in una risorsa strategica per la sostenibilità dell’intero ecosistema del Mediterraneo, per la sopravvivenza economica delle flotte e per una ripresa delle relazioni diplomatiche che aprano la strada a una collaborazione più costruttiva tra i popoli.

 

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