Categoria: Economia del mare Pagina 25 di 506

Scognamiglio: “La pesca professionale è finalmente al centro dell’agenda politica ed istituzionale”

Scognamiglio: “La pesca professionale è finalmente al centro dell’agenda politica ed istituzionale”

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“La pesca professionale è finalmente al centro dell’agenda politica ed istituzionale. Dopo anni di disinteresse da parte dei Palazzi, soprattutto quelli europei, che hanno preso di mira il comparto ittico, le imprese e i lavoratori del settore ricevono la giusta considerazione. E non rischiano di pagare dazio pure per chi svolge l’attività a fini soltanto ricreativi”. Così Gennaro Scognamiglio, presidente nazionale dell’Unci AgroAlimentare.

“Anche l’esito del ricorso – prosegue il dirigente dell’associazione del mondo cooperativistico – presentato contro il nuovo decreto del governo sulla regolamentazione della pesca sportiva effettuata con il sistema del palamito (o palangaro), respinto dal Tar del Lazio, non solo conferma la legittimità della norma, ma ristabilisce indirettamente senso ed equilibrio ad un dibattito assolutamente miope, che si è sviluppato sul tema specifico, in questi giorni. In generale, infatti, non si può pensare che un settore ludico possa essere sottratto ad una regolamentazione, soprattutto se necessaria alla preservazione degli stock ittici e dell’ecosistema marino, mentre in questi anni la pesca professionale è stata addirittura soffocata dai controlli, fino a giungere quasi alla sua criminalizzazione. Eppure fino a ieri alcune voci che in questi giorni abbiamo sentito, non si sono mai levate quando in gioco era un intero comparto produttivo. E’ necessario, insomma, ristabilire l’ordine delle priorità e contribuire tutti equamente alla sostenibilità delle attività. Ma è bene ricordare che la sostenibilità non è unicamente ambientale, ma anche economica e sociale. Soltanto, dunque, un approccio strategico e complessivo al problema può portare a soluzioni adeguate e condivise.

E’ per queste ragioni che apprezziamo lo sforzo, in termini di confronto e di programmazione degli interventi, messo in campo dal ministro dell’Agricoltura, Sovranità alimentare e Foreste, Lollobrigida, che apre una fase nuova e positiva, consentendo a migliaia di addetti di poter uscire da una situazione difficile nella quale sono stati catapultati da scelte sbagliate e superficiali della politica, che rispondevano a logiche incomprensibili o piuttosto a condizionamenti particolari, oltre che da una serie di congiunture sfavorevoli.

Come abbiamo ribadito più volte, tutelare la pesca e costruire un percorso di ammodernamento, avviato ormai da tempo, che tenga conto di tutti gli elementi, significa proteggere un’eccellenza italiana, legata ai territori, e garantire la qualità dei prodotti ai consumatori”.

“E’ necessario – conclude Scognamiglio – consolidare e valorizzare l’iter avviato, per sviluppare pienamente le potenzialità delle marinerie del Paese e contemporaneamente tutelare la risorsa mare. Questa è la sfida che bisogna cogliere insieme”.

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Scognamiglio: “Aiuti alle imprese ittiche e Commissario emergenza granchio blu. Novità positive”

Scognamiglio: “Aiuti alle imprese ittiche e Commissario emergenza granchio blu. Novità positive”

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“Buone notizie per la pesca e l’acquacoltura: il nuovo decreto legge Agricoltura approvato dal governo prevede interventi significativi per il settore ittico”. Ad affermarlo è Gennaro Scognamiglio, presidente nazionale dell’Unci AgroAlimentare.

“La moratoria dei debiti – prosegue il numero uno dell’associazione del mondo cooperativistico –, relativamente alla quota capitale di mutui e finanziamenti, per le imprese che hanno registrato una diminuzione del fatturato pari almeno al 20% del volume d’affari del 2023, rispetto a quello dell’anno precedente, è una boccata d’ossigeno per molte attività, che stanno attraversando una fase particolarmente critica, che potrà essere superata soltanto con l’aiuto delle istituzioni.

In questa direzione vanno anche i fondi stanziati, 12 milioni di euro, per il sostegno e lo sviluppo della filiera ittica e di contrasto alla crisi economica generata dalla prolificazione del granchio blu.

Sull’emergenza determinata dalle specie marine aliene invasive non possiamo che accogliere con favore la decisione di nominare un commissario straordinario, in modo da coordinare gli interventi in maniera organica su tutto il territorio nazionale.

Tra le misure introdotte dal decreto, risulta utile anche il riconoscimento di un credito di imposta per investimenti effettuati dalle imprese della pesca e dell’acquacoltura nella Zes – Zona Economica Speciale unica”.

“La programmazione strategica – ha concluso Scognamiglio – messa in atto in questi mesi, con il fattivo contributo delle parti sociali ed imprenditoriali, è la premessa necessaria per promuovere concretamente i prodotti italiani di qualità ed un comparto importante per l’economia e l’occupazione dei territori e dell’intero Paese”.

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Fedagripesca: 7 pescatori su 10 scelgono mestiere per tradizione di famiglia, ma il 40% non prosegue l’attività

Fedagripesca: 7 pescatori su 10 scelgono mestiere per tradizione di famiglia, ma il 40% non prosegue l’attività

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Sette pescatori su dieci scelgono la pesca come mestiere per tradizione familiare. E poi c’è un 40% delle giovani generazioni che pur vendo un nonno o un padre pescatore, decidono di dedicarsi ad altro.

È quanto emerge da una indagine Confcooperative Fedagripesca che evidenzia come nell’ultimo decennio il settore ha visto fuoriuscire il 16% dei pescatori imbarcati che oggi sono circa 22mila, di cui circa 19.000 a tempo pieno, a fronte dei 30mila di dieci anni fa, mentre quelli che operano a terra sono oltre 100mila, per un totale che si aggira attorno ai 125mila lavoratori escluso l’indotto.

E per questo, secondo Paolo Tiozzo vicepresidente Confcooperative Fedagripesca, “si fa sempre più fatica a formare gli equipaggi, occorre un ricambio generazionale quanto mai necessario. Riteniamo fondamentale investire nella formazione con corsi di studio dedicati all’economia del mare. In quest’ottica è stata molto apprezzata la recente convenzione tra il Ministero dell’Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste e l’Università Politecnica delle Marche per l’istituzione del corso di laurea triennale ‘Management per la valorizzazione sostenibile delle aziende e delle risorse ittiche’. Noi come associazione continueremo a portare pescatori e biologi nelle scuole per avvicinare gli studenti al nostro mondo”.

E di spazio per i giovani, non solo a bordo dei pescherecci, c’è. “Basta sapere intercettare il potenziale dell’economia del mare che in Italia dà lavoro a quasi 914mila persone e dove il settore ittico rappresenta circa il 14% del tessuto imprenditoriale del segmento”, conclude Tiozzo.

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Unci AgroAlimentare, Scognamiglio: “Regolamentare pesca sportiva per non penalizzare settore professionale”

Unci AgroAlimentare, Scognamiglio: “Regolamentare pesca sportiva per non penalizzare settore professionale”

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“Consideriamo utile ed opportuna una regolamentazione della pesca sportiva e ricreativa, soprattutto con un monitoraggio delle catture, su cui oggi ci sono evidenti distorsioni. La sostenibilità ambientale non può essere una preoccupazione da imputare soltanto alla pesca professionale, che da tempo sta adeguando metodi e strumenti delle proprie attività”.

Così Gennaro Scognamiglio, al termine della riunione del tavolo istituzionale, svolta a Roma, con il ministro dell’Agricoltura, Francesco Lollobrigida, ed il sottosegretario, Patrizio Giacomo La Pietra.

“Su questo versante – ha proseguito il dirigente dell’associazione di settore del mondo cooperativistico – siamo in piena sintonia con gli esponenti del governo nazionale, che intendono predisporre un decreto per la gestione oculata della pesca con il sistema dei palamiti, su cui si sono registrate diverse criticità. Da parte nostra, proponiamo un confronto con le associazioni della pesca sportiva, per individuare soluzioni idonee, con la piena assunzione di responsabilità di tutti, nel preservare gli stock ittici, proteggere la biodiversità marina e salvaguardare la risorsa mare, come patrimonio e bene comune. Il comparto della pesca professionale è stato fin troppo penalizzato dalle politiche dell’Unione europea, che in maniera iniqua e contraddittoria hanno scaricato sul settore l’intero peso degli squilibri dell’ecosistema, rendendo quasi impraticabile l’attività, soprattutto per le piccole realtà, senza porsi alcuna preoccupazione sulle gravi ricadute occupazionali o sulle conseguenze per i consumatori sulla qualità del pescato, mentre non si spende una parola sui processi di inquinamento delle acque e su ciò che c’è a monte o sullo sversamento di rifiuti da terra, che nuociono gravemente alla salute del mare. Apprezziamo, quindi, la scelta dei rappresentanti istituzionali italiani di presentare un ricorso alla Corte di Giustizia contro le nuove misure di controllo introdotte da Bruxelles, che criminalizzano lavoratori ed imprese, gravando con spese e procedure burocratiche asfissianti”.

“Lo sforzo che si sta compiendo in queste settimane – ha concluso Scognamiglio – ed il confronto avviato sono una pietra miliare di un percorso virtuoso, che potrà risultare fruttuoso, coniugando la difesa delle attività di pesca con la sostenibilità ambientale, garantendo un’armonica regolamentazione a trecentosessanta gradi e costruendo le condizioni per garantire una prospettiva a imprese e lavoratori”.

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Oceanus sceglie Salerno per la prima tappa della campagna “Una ricetta per salvare il mare”

Oceanus sceglie Salerno per la prima tappa della campagna “Una ricetta per salvare il mare”

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Si chiude a Salerno la prima tappa della 15° edizione della campagna “Una ricetta per salvare il mare” di Oceanus, il gruppo di ricerca internazionale composto da biologi, skipper, chef e fotografi.

Salerno non è stata scelta a caso come prima tappa della campagna “Una ricetta per salvare il mare” di Oceanus. La provincia di Salerno, in particolare Pollica, è infatti considerata la culla della Dieta Mediterranea, patrimonio immateriale dell’UNESCO.

L’obiettivo della campagna è quello di sensibilizzare i consumatori sull’importanza di fare scelte consapevoli quando si acquista pesce. Un mercato globale senza freni rischia di desertificare il mare e rompere l’antico equilibrio tra pescatori e risorse ittiche, con gravi conseguenze per le comunità che vivono di pesca in tutto il mondo.


In navigazione verso il gusto, Il team di Oceanus alla scoperta della colatura di alici a Cetara
Un connubio perfetto tra vela, scoperta e tradizione enogastronomica ha caratterizzato la recente tappa di Oceanus a Cetara, pittoresco borgo della costiera amalfitana. A bordo del catamarano a vela, il team di Oceanus ha solcato le acque cristalline del mare Tirreno, ammirando i panorami mozzafiato della costa e raggiungendo Cetara dove è nata la colatura di alici. 

Sbarcati a Cetara, i velisti sono stati accolti con calore dagli abitanti del luogo, custodi di un sapere antico tramandato di generazione in generazione: la lavorazione delle alici per ottenere la preziosa colatura. Con grande entusiasmo, i pescatori locali hanno condiviso i segreti di questa produzione artigianale, illustrando ogni fase del processo, dalla selezione delle alici freschissime all’insalatura, dalla maturazione in botti di legno fino all’imbottigliamento. Una volta a bordo lo chef Stefano Barbato, membro dell’equipaggio di Oceanus, ha replicato magistralmente la ricetta, un vero e proprio elisir di sapore che racchiude l’essenza del mare. Un ingrediente unico che impreziosisce i piatti della tradizione campana, donando loro un gusto intenso e raffinato.


Dopo l’affascinante tappa a Cetara, l’avventura è proseguita verso altre gemme della costiera amalfitana e campana. 
Amalfi, a pochissime miglia da Cetara, una cittadina ricca di storia e patrimonio artistico, una sosta dovuta prima di proseguire, veleggiando lungo la costa fino a doppiare Punta Campanella e dare fonda ai Faraglioni dell’isola di Capri, perla del Mediterraneo conosciuta per la sua bellezza e mondanità. Tra calette incantevoli e grotte suggestive su quest’isola così popolare si propone un menù in sintonia con la campagna di Oceanus a base di pesce fresco, rigorosamente locale e di stagione, insieme a tanti prodotti di eccellenza.

Dopo aver circumnavigato Capri, il catamarano è approdato a Napoli. Qui, in rada a Posillipo, il team ha avuto modo di immergersi nell’atmosfera vivace e accogliente del capoluogo campano.

Il viaggio è poi proseguito verso Massa Lubrense, un tesoro nascosto della costiera sorrentina. Un borgo pittoresco, Il team di Oceanus ha scoperto i sapori intensi dei limoni Sfusato Amalfitano, utilizzati per la produzione di liquori, dolci e piatti tipici come il risotto al limone, che presto lo chef Barbato riproporrà a bordo.

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