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Non si compra più solo per soddisfare un bisogno. Sempre più spesso, si acquista per esprimere sé stessi, scegliere in base a ciò che si è e che si desidera diventare. È questa la nuova traiettoria dei consumi, confermata da ricerche come quella presentata da Amazon per i suoi 15 anni in Italia, realizzata in collaborazione con AstraRicerche e la docente Patrizia Martello, che mostra come l’evoluzione degli acquisti online in Italia sia diventata specchio di una trasformazione culturale più ampia.
Non sorprende, quindi, che anche nel 2025 – secondo le previsioni Coop – i consumi possano crescere del 6%, pur in un contesto in cui la spesa viene vissuta con cautela. Perché la spinta all’acquisto oggi è soprattutto valoriale, identitaria, relazionale. E chi produce, trasforma o commercializza prodotti – pesce incluso – non può che prenderne atto.
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Dall’efficienza all’emozione: i consumatori cambiano rotta
Dal 2010 a oggi, lo scenario si è capovolto. All’inizio, l’eCommerce si è imposto per la sua efficienza: velocità, comodità, convenienza. Poi, a partire dal 2022, si è manifestata una nuova domanda: quella di autenticità. Cresce l’interesse verso prodotti che raccontano storie, che aiutano ad affermare la propria identità e che diventano strumenti di benessere personale.
È in questa direzione che anche il settore ittico può ritrovare un terreno fertile. Il pesce non è solo un alimento: può essere racconto di sostenibilità, testimonianza di qualità artigianale, scelta consapevole per la salute. Ma tutto questo richiede visione, narrazione, connessione col consumatore.
Una sfida culturale e strategica per la filiera
La pandemia ha accelerato la digitalizzazione e la normalizzazione degli acquisti online, anche per i beni alimentari. L’ittico trasformato – conserve, surgelati, affumicati – è oggi una categoria sempre più presente nelle piattaforme di eCommerce. Ma la vera partita si gioca sulla percezione. Chi acquista online non cerca più solo prodotti: cerca rassicurazione, valore, corrispondenza con i propri obiettivi.
Ed è qui che si inserisce la possibilità per i player della filiera di ripensare la propria comunicazione e la propria offerta. Non bastano i numeri o le etichette: servono contenuti, packaging parlanti, una customer experience capace di trasmettere valori coerenti e riconoscibili.
Benessere, famiglia, individualismo: i nuovi driver
Secondo le analisi Coop, gli italiani del 2025 rimettono la famiglia al centro, ma lo fanno con un approccio più intimo e individualista. Cresce il bisogno di sicurezza, tranquillità, autenticità. In vetta alle attività desiderate ci sono camminate, sport, lettura, natura. Tutti segnali di una ricerca di equilibrio, salute e semplificazione.
In questo scenario, il pesce – specie se proposto come alimento leggero, ricco di omega-3, facile da preparare e sostenibile – ha tutte le carte per diventare protagonista. A condizione, però, che venga comunicato nel modo giusto: come parte di uno stile di vita, non solo come referenza da scaffale.
Un’opportunità per chi guarda oltre il prodotto
L’analisi dei nuovi consumi ci consegna un messaggio chiaro: per restare rilevanti, serve più che mai integrare prodotto, racconto e servizio. I consumatori evolvono, e con loro cambiano le aspettative, i criteri di scelta, le piattaforme di acquisto.
Per il comparto ittico, è il momento di superare le logiche difensive e abbracciare una visione più ampia, che parta dal prodotto ma guardi alle persone.
Non si tratta solo di vendere pesce, ma di entrare nelle scelte di vita quotidiana dei consumatori.
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