Unci AgroAlimentare, Scognamiglio: sulla pesca necesssario cambio rotta Ue

Unci AgroAlimentare, Scognamiglio: sulla pesca necesssario cambio rotta Ue

[[{“value”:”

“Al di là delle iniziative positive del governo, servono alleanze programmatiche in Europa per evitare l’isolamento dell’Italia nelle politiche della pesca e imprimere una svolta, archiviando la strategia di Bruxelles che ha soltanto danneggiato il settore”.

E’ quanto ha sostenuto Gennaro Scognamiglio, presidente nazionale di Unci AgroAlimetare, durante l’incontro tra il governo e le rappresentanze della categoria, nell’ambito del G7 Agricoltura, a Siracusa, alla presenza dei ministri dell’Agricoltura, Lollobrigida, dell’Ambiente, Pichetto Fratin, e del Lavoro, Calderone.

“La pesca è da anni in sofferenza – ha proseguito il numero uno dell’associazione del mondo cooperativistico –, a causa delle misure restrittive imposte dall’Ue e della scarsa attenzione ricevuta in passato dalla classe politica nazionale, che non ha posto alcun argine a provvedimenti che hanno penalizzato in modo particolare il nostro Paese, criminalizzando quasi l’attività e addossando alle imprese e ai lavoratori colpe non loro, per i problemi ambientali del mare, esigendo una riduzione delle catture fino al 40%, mentre per altri Paesi i tagli si sono fermati alla soglia del 12%.

Adesso quindi occorre innanzitutto un riequilibrio: il dialogo è possibile se l’Italia recupera i crediti vantati, con provvedimenti equitativi che pongano tutti sullo stesso piano. E’ necessario però cambiare completamente rotta. E’ impensabile, infatti, che si possa costruire una prospettiva per la filiera ittica con continue e progressive limitazioni alle giornate di pesca e ai prelievi. La risorsa naturale, la biodiversità si tutelano soltanto con la collaborazione dei pescatori, che sono i veri custodi del mare e considerano le specie ittiche un bene da preservare, perchè rappresentano il loro futuro.

I pescatori sono ormai stanchi delle vessazioni subite e delle innumerevoli difficoltà incontrate, rispetto alle quali soprattutto negli ultimi anni si sono sempre messi in gioco, puntando in maniera decisa sulla sostenibilità, che però non è soltanto ambientale, ma anche sociale ed economica e riguarda non soltanto gli addetti ai lavori. Ma le sorti della pesca interessano anche i cittadini e i consumatori, perchè se non si tutelano le marinerie italiane, sulle tavole delle famiglie rischiano di arrivare pesce e prodotti del mare che non offrono adeguate garanzie di qualità”.

“In una situazione simile – ha concluso Scognamiglio – è impossibile un ricambio generazionale. Attendiamo quindi risposte concrete, con misure strutturali sul piano nazionale. Non basta il fondo per le dismissioni delle vecchie imbarcazioni per creare opportunità e occupazione per i giovani. Servono incentivi veri e politiche di settore, insieme a un investimento sull’innovazione, per aumentare la resa. I ministri italiani però non possono essere lasciati da soli nella battaglia che va condotta in Europa. La politica deve assumersi le proprie responsabilità. Vanno determinate le condizioni per giungere alla massima coesione tra i Paesi del Mediterraneo, con l’obiettivo di delineare un nuovo percorso”.

The post Unci AgroAlimentare, Scognamiglio: sulla pesca necesssario cambio rotta Ue appeared first on Economia del Mare.

“}]] 

Agrifish. Possibilità di pesca per il 2024 e il 2025

 [[{“value”:”

Agrifish. Possibilità di pesca per il 2024 e il 2025 – Il Consiglio “Agricoltura e Pesca” del 23 settembre 2024 ha visto la partecipazione dei ministri della pesca dei Paesi dell’UE per discutere argomenti chiave sulla gestione degli stock ittici condivisi e sulle prospettive per il 2025. Al centro del dibattito, le consultazioni con il Regno Unito e la Norvegia per coordinare la gestione delle risorse ittiche nei rispettivi bacini marittimi.

Dialogo con il Regno Unito: gestione degli stock ittici condivisi

Uno dei temi centrali dell’Afrifish ha riguardato il confronto con il Regno Unito sulla gestione di 81 stock ittici condivisi. Le consultazioni bilaterali, che si terranno tra ottobre e dicembre 2024, mirano a definire le modalità di pesca per l’anno successivo. La cooperazione tra UE e Regno Unito resta fondamentale per preservare la sostenibilità degli ecosistemi marini, soprattutto in vista delle opportunità di pesca per il 2025.

Consultazioni trilaterali con Norvegia e Regno Unito

In parallelo, il Consiglio ha avviato le discussioni sulle imminenti consultazioni con la Norvegia. Questo processo, previsto tra ottobre e dicembre, riguarderà lo scambio di quote e l’accesso alle acque, con l’obiettivo di armonizzare gli interessi economici e ambientali dei tre attori principali: UE, Norvegia e Regno Unito. La gestione degli stock ittici, in particolare quelli dell’Atlantico nord-orientale, rappresenta una priorità assoluta per garantire un equilibrio tra la sostenibilità delle risorse e le esigenze delle flotte europee.

Consultazioni annuali: focus sugli stock dell’Atlantico nord-orientale

Le consultazioni annuali con gli Stati costieri, previste per ottobre, determineranno i totali ammissibili di cattura (TAC) per specie di grande rilevanza commerciale, come sgombro, melù e aringa atlantico-scandinava. Queste decisioni influenzeranno le opportunità di pesca del 2025, fornendo un quadro strategico per la gestione delle risorse ittiche in un’area altamente competitiva.

Sostenibilità ambientale, economica e sociale

Uno dei pilastri del dibattito del Consiglio è stato il bilanciamento tra sostenibilità ambientale, economica e sociale. I ministri hanno fornito alla Commissione europea orientamenti per garantire che le trattative con il Regno Unito e la Norvegia tengano conto di questi tre aspetti. La salvaguardia degli ecosistemi marini deve infatti andare di pari passo con la tutela delle comunità costiere, che dipendono economicamente dal settore della pesca.

Opportunità di pesca e pareri scientifici

Il Consiglio ha valutato le proposte della Commissione europea per l’aggiornamento delle possibilità di pesca per il 2024 e il 2025. Questa proposta si basa su dati scientifici aggiornati e su analisi approfondite della sostenibilità delle risorse ittiche. Tra i temi più discussi, la situazione dell’acciuga nelle acque iberiche dell’Atlantico ha sollevato preoccupazioni, sottolineando l’importanza di un confronto tra i ministri per adottare le misure adeguate.

La posizione dell’Italia e il ruolo del Mediterraneo

Il ministro italiano Francesco Lollobrigida a margine dell’incontro ha evidenziato la “desertificazione delle marinerie” in Europa, con una particolare attenzione al Bel Paese. L’Italia ha subito una riduzione del 40% delle proprie marinerie, ben al di sopra della media europea del 18%.

La concorrenza di flotte extraeuropee, spesso non conformi alle normative dell’UE, rappresenta una minaccia per la sostenibilità del settore in Italia.

Lollobrigida ha sottolineato la necessità di politiche che proteggano la pesca mediterranea, mantenendo al contempo un equilibrio tra esigenze economiche e tutela ambientale.

L’Agrifish di ieri ha rappresentato un momento cruciale per la definizione delle strategie di gestione degli stock ittici del 2025. Le prossime consultazioni con Regno Unito, Norvegia e Stati costieri saranno decisive per trovare soluzioni equilibrate che garantiscano la sostenibilità delle risorse marine e il benessere economico delle comunità costiere europee, con un’attenzione particolare alle sfide del Mediterraneo.

Agrifish. Possibilità di pesca per il 2024 e il 2025

L’articolo Agrifish. Possibilità di pesca per il 2024 e il 2025 proviene da Pesceinrete.

“}]] ​ 

Scognamiglio: su pesca necessario cambio rotta UE

Scognamiglio: su pesca necessario cambio rotta UE

 [[{“value”:”

Scognamiglio: su pesca necessario cambio rotta UE – “Al di là delle iniziative positive del governo, servono alleanze programmatiche in Europa per evitare l’isolamento dell’Italia nelle politiche della pesca e imprimere una svolta, archiviando la strategia di Bruxelles che ha soltanto danneggiato il settore”. È quanto ha sostenuto Gennaro Scognamiglio, presidente nazionale di Unci AgroAlimetare, durante l’incontro tra il governo e le rappresentanze della categoria, nell’ambito del G7 Agricoltura e Pesca, a Siracusa, alla presenza dei ministri dell’Agricoltura, Lollobrigida, dell’Ambiente, Pichetto Fratin, e del Lavoro, Calderone.

“La pesca è da anni in sofferenza – ha proseguito il numero uno dell’associazione del mondo cooperativistico –, a causa delle misure restrittive imposte dall’Ue e della scarsa attenzione ricevuta in passato dalla classe politica nazionale, che non ha posto alcun argine a provvedimenti che hanno penalizzato in modo particolare il nostro Paese, criminalizzando quasi l’attività e addossando alle imprese e ai lavoratori colpe non loro, per i problemi ambientali del mare, esigendo una riduzione delle catture fino al 40%, mentre per altri Paesi i tagli si sono fermati alla soglia del 12%.
Adesso quindi occorre innanzitutto un riequilibrio: il dialogo è possibile se l’Italia recupera i crediti vantati, con provvedimenti equitativi che pongano tutti sullo stesso piano. È necessario però cambiare completamente rotta. E’ impensabile, infatti, che si possa costruire una prospettiva per la filiera ittica con continue e progressive limitazioni alle giornate di pesca e ai prelievi. La risorsa naturale, la biodiversità si tutelano soltanto con la collaborazione dei pescatori, che sono i veri custodi del mare e considerano le specie ittiche un bene da preservare, perchè rappresentano il loro futuro.
I pescatori sono ormai stanchi delle vessazioni subite e delle innumerevoli difficoltà incontrate, rispetto alle quali soprattutto negli ultimi anni si sono sempre messi in gioco, puntando in maniera decisa sulla sostenibilità, che però non è soltanto ambientale, ma anche sociale ed economica e riguarda non soltanto gli addetti ai lavori. Ma le sorti della pesca interessano anche i cittadini e i consumatori, perchè se non si tutelano le marinerie italiane, sulle tavole delle famiglie rischiano di arrivare pesce e prodotti del mare che non offrono adeguate garanzie di qualità”.

“In una situazione simile – ha concluso Scognamiglio – è impossibile un ricambio generazionale. Attendiamo quindi risposte concrete, con misure strutturali sul piano nazionale. Non basta il fondo per le dismissioni delle vecchie imbarcazioni per creare opportunità e occupazione per i giovani. Servono incentivi veri e politiche di settore, insieme a un investimento sull’innovazione, per aumentare la resa. I ministri italiani però non possono essere lasciati da soli nella battaglia che va condotta in Europa. La politica deve assumersi le proprie responsabilità. Vanno determinate le condizioni per giungere alla massima coesione tra i Paesi del Mediterraneo, con l’obiettivo di delineare un nuovo percorso”.

Scognamiglio: su pesca necessario cambio rotta UE

L’articolo Scognamiglio: su pesca necessario cambio rotta UE proviene da Pesceinrete.

“}]] ​ 

Forum Risorsa Mare: il 25-26 settembre a Palermo la seconda edizione voluta dal Ministro Musumeci

Forum Risorsa Mare: il 25-26 settembre a Palermo la seconda edizione voluta dal Ministro Musumeci

[[{“value”:”

A Palermo, il 25-26 settembre, si svolgerà la seconda edizione del Forum Risorsa Mare, voluta dal Ministro per la Protezione civile e le Politiche del mare e realizzata da TEHA Group con il patrocinio della Presidenza del Consiglio dei Ministri. Verranno approfondite le direzioni da seguire per rafforzare il contributo del mare e degli asset collegati a questa risorsa per lo sviluppo del Paese.

“Il mare – spiega il ministro Musumeci – è diventato il protagonista nelle politiche del governo Meloni. Non solo come preziosa risorsa economica e come elemento essenziale della natura, ma anche come luogo strategico per la salvaguardia dei confini nazionali e degli equilibri internazionali. La città di Palermo -conclude-, nella sua nuova struttura portuale, ospiterà la due giorni voluta dalla Presidenza del Consiglio e affidata alla collaudata capacità organizzativa del Gruppo Ambrosetti.”

I protagonisti saranno esponenti del governo e della politica, del mondo imprenditoriale e militare, della scienza e della cultura.
Tra gli altri interventi quelli dei ministri Abodi, Bernini, Giuli, Lollobrigida, Musumeci, Pichetto Fratin, Santanchè, Tajani, Urso e del vice ministro Bignami.
Sarà trasmesso il video messaggio del presidente del consiglio Meloni.

Di seguito il programma della seconda edizione di “Risorsa Mare”.

Mercoledì, 25 settembre 2024

9.30 – 10 10 – 10.30

Arrivo dei partecipanti, registrazione e sistemazione in sala

Saluti istituzionali

Gaetano Galvagno (Presidente, Assemblea Regionale Siciliana) Roberto Lagalla (Sindaco di Palermo)

Introduzione dei lavori

Nello Musumeci (Ministro per la Protezione civile e le Politiche del mare)

La seconda edizione dell’iniziativa “Risorsa Mare”: temi, metodologia e protagonisti

Cetti Lauteta (Partner associato, TEHA Group) SPORT, NAUTICA E TURISMO DEL MARE

Modera: Maria Antonietta Spadorcia (Vice Direttore, TG2 – RAI)

Il campo sportivo del mare

Panagiotis Paschalakis (President & Founder, Safe Water Sports, Grecia)

Daniele Cassioli (Campione paralimpico di sci nautico;

Presidente, Real Eyes Sport) Andrea Abodi (Ministro per lo Sport e i Giovani)

I porti turistici come fattori di attrattività

Renato Marconi (Amministratore unico, Marinedì)
Erik Jakobsen (Partner and Chairman, Menon Economics, Norvegia)

Intervento di
Daniela Santanchè (Ministro del Turismo) videoconferenza

Mercoledì, 25 settembre 2024

11.50 – 12.40

LA FILIERA DELLA PESCA, TRA SFIDE DI CRESCITA E SOSTENIBILITÀ

Modera: Maria Antonietta Spadorcia (Vice Direttore, TG2 – RAI)

Intervento di:

Francesco Lollobrigida (Ministro dell’Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste)

Cosa accade nel Mediterraneo

Paolo Marzio (Capo Reparto Pesca Marittima, Corpo delle Capitanerie di Porto – Guardia Costiera)

Le politiche nazionali per il settore

Luca De Carlo (Presidente della Commissione Industria, commercio, turismo, agricoltura e produzione agroalimentare, Senato della Repubblica)

12,40 – 13

Modera Maria Antonietta Spadorcia (Vice Direttore, TG2 – RAI)

La Sicilia al centro del Mar Mediterraneo: visione strategica e investimenti portanti

Francesco Di Sarcina (Presidente, Autorità di Sistema Portuale del Mare di Sicilia Orientale)

Pasqualino Monti (Presidente, Autorità di Sistema Portuale del Mare di Sicilia Occidentale)

Pranzo e visita alle navi delle Forze Armate.

Mercoledì, 25 settembre 2024

14.30 – 15.30

L’INDUSTRIA ITALIANA DEL MARE

Modera: Antonello Piraneo (Direttore, La Sicilia)

Intervento di Adolfo Urso (Ministro delle Imprese e del Made in Italy) videomessaggio

Tavola rotonda

Giovanni Acampora (Presidente, Assonautica Italiana)
Alberto Rossi (Segretario Generale, Assarmatori)
Luca Sisto (Direttore Generale, Confitarma)
Lorenzo Matacena (Amministratore Delegato, Gruppo Caronte & Tourist)

ECOSISTEMI DI ALTA FORMAZIONE E ISTITUTI NAUTICI: IL MARE HA BISOGNO DI COMPETENZE

Modera: Antonello Piraneo (Direttore, La Sicilia)

Tavola rotonda

Elena Martínez Carqués (Direttore, Instituto Social de la Marina, Spagna)

Gianpaolo Nardone (Comandante, Scuola Navale Militare “Francesco Morosini”, Venezia)

Alessandro Trivisonne (Direttore dei Corsi Allievi e Ufficiali, Accademia Navale, Livorno)

Andrea Tomaselli (Dirigente Scolastico, Istituto Nautico “Gioeni Trabia”, Palermo)

Intervento di Anna Maria Bernini (Ministro dell’Università e della Ricerca) videoconferenza

ISOLE MINORI

Modera: Antonello Piraneo (Direttore, La Sicilia)

Tavola rotonda

Juan Manuel Lafuente Mir (Consigliere del Mare e del Ciclo dell’Acqua, Governo delle Isole Baleari, Spagna)

Aldo Berlinguer (Presidente dell’Osservatorio sull’Insularità, Eurispes)
Maria Elena Martinotti (Dipartimento Scienze del Sistema Terra e Tecnologie per l’Ambiente, CNR)
Sergio Ortelli (Presidente, Associazione Nazionale Comuni Isole Minori – ANCIM)

Luigi Ferrara (Capo Dipartimento Casa Italia, Presidenza del Consiglio dei Ministri)

17,40 – 18,10 Trasferimento del Forum a bordo della Nave della Marina Militare Francesco Morosini

Modera: Antonello Piraneo (Direttore, La Sicilia)

Presentazione della Nave Francesco Morosini

Raffaele Martino (Comandante della Nave Francesco Morosini)

L’ITALIA HA PAURA DEL MARE?

Conversazione con

Francesco Maselli (Giornalista e scrittore; autore del Libro “L’Italia ha paura del mare”; Corrispondente dell’Italia, L’Opinion)

Tavola rotonda con le Forze Armate

Aurelio De Carolis (Comandante in Capo della Squadra navale, Marina Militare)

Edi Turco (Capo di Stato Maggiore del Comando Scuole, Aeronautica Militare)

Giuseppe Gerli (Comandante del Comando Aeronavale Centrale, Guardia di Finanza)

Giovanni Canu (Capo del Reparto Piani e Operazioni del Comando Generale, Corpo delle Capitanerie di Porto – Guardia Costiera)

Aperitivo a bordo della Nave Francesco Morosini.

The post Forum Risorsa Mare: il 25-26 settembre a Palermo la seconda edizione voluta dal Ministro Musumeci appeared first on Economia del Mare.

“}]] 

Dalle maree alle zone FAO, il ruolo fondamentale degli Oceani

Dalle maree alle zone FAO, il ruolo fondamentale degli Oceani

 [[{“value”:”

Dalle maree alle zone FAO, il ruolo fondamentale degli Oceani – Quando si parla di specie ittiche, l’attenzione si focalizza spesso sul loro valore commerciale e sull’impiego nelle pescherie. Tuttavia, per chi lavora nel settore ittico, è fondamentale comprendere anche il contesto ambientale in cui queste specie vivono. Conoscere gli ecosistemi marini non solo aiuta a fare scelte più consapevoli, ma consente anche di contribuire attivamente alla conservazione degli habitat marini. La sostenibilità delle risorse ittiche è una priorità per chi desidera operare in modo responsabile nel settore.

Gli oceani coprono il 71% della superficie terrestre, influenzano il clima e forniscono sostentamento a miliardi di persone. Nonostante la loro vasta estensione e importanza, rimangono meno conosciuti rispetto ad altri ambienti naturali. La profondità media degli oceani è di circa 3.600 metri, un dato che li rende molto più complessi e inaccessibili rispetto alle terre emerse, la cui altitudine media è di circa 760 metri. La struttura degli oceani si articola in tre principali componenti: la piattaforma continentale, che rappresenta un’estensione della massa terrestre; il versante continentale, che collega la piattaforma al fondo marino; e infine, il fondo dell’oceano stesso, che ospita una varietà di ecosistemi e formazioni geologiche spesso sconosciute.
Le isole che si trovano negli oceani, spesso di origine vulcanica, possono essere sia vette di rilievi sottomarini che prolungamenti della piattaforma continentale.

L’oceanografia identifica tre oceani principali: il Pacifico, l’Atlantico e l’Indiano. Le origini di questi bacini rimangono in parte un mistero, ma si ritiene che i movimenti tettonici della Terra abbiano giocato un ruolo cruciale nel radunare il materiale più leggero, formando così i continenti e facendo sprofondare le porzioni più pesanti della crosta terrestre. Con il passare del tempo, queste depressioni iniziarono a riempirsi grazie alle prime piogge. Inizialmente, gli oceani erano probabilmente composti da acqua dolce; solo in seguito si sviluppò la salsedine, probabilmente a causa dei sali portati dai fiumi e concentrati nei secoli attraverso l’evaporazione. Attualmente, il contenuto medio di sale negli oceani è di circa il 3,5%.

Le maree sono fenomeni naturali generati principalmente dall’attrazione gravitazionale della Luna, mentre il Sole esercita un’influenza secondaria. La forza di attrazione della Luna supera quella della Terra, provocando un sollevamento dell’acqua nelle aree marine situate lungo il meridiano in cui la Luna transita, trascinando l’acqua verso di essa. Contemporaneamente, in corrispondenza della zona opposta, si verifica un flusso simile, sebbene meno pronunciato.

L’ampiezza delle maree è influenzata dalla conformazione della costa e dalla profondità del fondale marino; per esempio, nel Mar Mediterraneo, la variazione di altezza può raggiungere circa mezzo metro. Le maree svolgono un ruolo cruciale nella navigazione, poiché molte navi attraccano e partono durante l’alta marea, approfittando di quelle condizioni.

La teoria Solunare, formulata nel 1935 da John Alden Knight, sostiene che i movimenti e le fasi del sole e della luna influenzino l’attività e il comportamento degli animali, in particolare per quanto riguarda il loro ciclo di alimentazione.
Questa teoria è utilizzata soprattutto dai pescatori e dai cacciatori per pianificare i momenti migliori per le loro uscite. Knight ha identificato due periodi di picco, chiamati “periodi principali“, e due secondari, definiti “periodi minori“.

Il ciclo lunare, della durata di circa 29 giorni, si suddivide in diverse fasi: Luna Nuova, Luna Crescente, Primo Quarto, Luna Piena, Ultimo Quarto e Luna Calante. Ognuna di queste non solo regola il fenomeno delle maree, ma incide anche sul comportamento e sulle abitudini alimentari dei pesci, in particolare nelle zone costiere e negli estuari. Studi condotti nel corso degli anni hanno dimostrato che la fase di Luna Calante si associa a un maggiore successo nelle catture, mentre la Luna Piena risulta meno propizia. La Luna Nuova, invece, rappresenta uno dei periodi più favorevoli, soprattutto nelle prime ore del giorno. Oltre al ciclo lunare, è importante considerare anche le condizioni ambientali come il meteo e la temperatura dell’acqua, che possono influenzare ulteriormente l’attività dei pesci.

Le correnti oceaniche, vere “autostrade d’acqua“, sono essenziali per la regolazione del clima. La Corrente del Golfo, ad esempio, riscalda le coste di Gran Bretagna e Norvegia, rendendo i loro inverni più miti rispetto a regioni situate alla stessa latitudine. La circolazione atlantica è in senso orario a nord, ed antiorario a sud dell’equatore passando al di sotto delle acque più calde.

Gli oceani non sono solo cruciali per il clima, ma rappresentano anche la principale fonte di proteine animali per 3,3 miliardi di persone. La pesca, il più grande raccolto selvatico del pianeta, se gestita correttamente, può continuare a sostenere milioni di persone. Si stima che entro il 2030 il settore ittico fornirà lavoro a oltre 40 milioni di persone. In Europa, la “Blue Economy” già impiega oltre 3,3 milioni di individui.

Ma è altrettanto fondamentale equilibrare l’uso delle risorse ittiche con la protezione dell’ambiente marino. Ogni anno, milioni di tonnellate di plastica si riversano negli oceani, danneggiando gravemente la fauna e contaminando le acque. L’inquinamento acustico, causato dal traffico navale, minaccia specie marine come i delfini, che dipendono dal suono per orientarsi e cacciare.

Per chi lavora nel settore ittico, la tracciabilità è essenziale. Conoscere la provenienza del pescato, aiuta a garantire la qualità del prodotto e il rispetto delle normative vigenti.

Le zone FAO (Food and Agriculture Organization) suddividono gli oceani in aree numerate, permettendo una chiara identificazione geografica del pescato. Le zone FAO più rilevanti per il mercato europeo sono la FAO 27 (Atlantico nord-orientale) e la FAO 37 (Mediterraneo e Mar Nero).

Ecco una panoramica delle principali zone FAO:
FAO 18 – Mar Artico
FAO 21 – Atlantico nord-occidentale
FAO 27 – Atlantico nord-orientale e Mar Baltico (con sotto-zone)
FAO 31 – Atlantico centro-occidentale
FAO 34 – Atlantico centro-orientale
FAO 37 – Mediterraneo e Mar Nero (con sotto-zone e divisioni)
FAO 41 – Atlantico sud-occidentale
FAO 47 – Atlantico sud-orientale
FAO 48, 58, 88 – Oceano Antartico
FAO 51, 57 – Oceano Indiano
FAO 61, 67, 71, 77, 81, 87 – Oceano Pacifico

Gli oceani, oltre a essere una risorsa alimentare e lavorativa, assorbono una notevole quantità di anidride carbonica e regolano il clima terrestre. Tuttavia, il riscaldamento globale, l’inquinamento e la pesca eccessiva minacciano questo delicato equilibrio.

Gli oceani rappresentano il cuore pulsante del nostro pianeta, e la loro tutela deve essere una responsabilità di tutti. Chi lavora nel settore ittico gioca un ruolo cruciale nel promuovere pratiche sostenibili, proteggendo gli ecosistemi marini e garantendo la continuità di una risorsa essenziale per l’intera umanità.

Dalle maree alle zone FAO, il ruolo fondamentale degli Oceani

L’articolo Dalle maree alle zone FAO, il ruolo fondamentale degli Oceani proviene da Pesceinrete.

“}]] ​ 

Pagina 159 di 1542

Made with & by Matacotti Design

Privacy & Cookie Policy