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La cittadina di Turku (Finlandia) si prepara ad accogliere, il 20 e 21 agosto 2025, la terza edizione dell’iniziativa A’Pelago, il forum internazionale che sta plasmando il futuro della Blue Economy nel Mar Baltico. Non solo un evento, ma un punto d’incontro operativo per chi sta ripensando l’economia del mare in chiave rigenerativa, con uno sguardo che parte dal Nord Europa e si estende al mondo intero.

Con oltre 300 partecipanti provenienti da più di dieci paesi, A’Pelago si conferma come una delle principali piattaforme europee di connessione tra scienza, imprese e capitale a impatto sociale. Il tema scelto per l’edizione 2025, “L’oceano inizia qui”, è al tempo stesso un monito e una visione condivisa: il cambiamento parte dai territori, anche da quelli apparentemente periferici come l’arcipelago finlandese.

Finlandia laboratorio di soluzioni scalabili

La Blue Economy nel Mar Baltico non è una teoria: è già in atto. La fragilità del bacino baltico, tra i più vulnerabili e antropizzati al mondo, ha trasformato questa regione in un banco di prova per tecnologie e modelli replicabili su scala globale. L’obiettivo è duplice: sostenere l’economia costiera e rigenerare gli ecosistemi marini.

Non è un caso che proprio a Turku saranno presentati due nuovi fondi di investimento: il Redstone Blue Fund I, rivolto a startup locali, e BluKap.vc, un fondo globale di Serie A. Sono strumenti concreti per alimentare la crescita di imprese innovative che operano in ambiti come la decarbonizzazione della logistica marittima, l’acquacoltura sostenibile, la digitalizzazione dei porti e il recupero delle plastiche marine.

Il ruolo strategico dell’imprenditoria scientifica

Cuore pulsante di A’Pelago è l’imprenditoria basata sulla scienza. Non si parla solo di progetti visionari, ma di iniziative già operative che cercano visibilità, sinergie e accesso al capitale. Il secondo giorno sarà interamente dedicato a investitori e startup, con la Pitch Challenge che assegnerà un premio da 25.000 euro alla proposta più promettente. Una dinamica che premia non solo l’idea, ma la sua concreta implementabilità.

Accanto alle sessioni plenarie e ai panel internazionali, A’Pelago ospiterà workshop tematici e incontri informali dove le connessioni diventano alleanze. “Chiunque abbia un legame con il mare, sia per lavoro che per vocazione, condivide la responsabilità del suo futuro”, afferma Alina Sippolainen, Blue Economy & Ecosystem Advisor.

Un format esportabile, una visione condivisa

La portata dell’iniziativa supera i confini geografici della Finlandia. Il modello A’Pelago si fonda su co-creazione, multidisciplinarità e impatto misurabile. È una chiamata all’azione che parla anche a contesti mediterranei, dove l’economia del mare chiede di essere ripensata con la stessa urgenza.

Il Mediterraneo, come il Baltico, è un mare chiuso, fragile e densamente popolato. Le soluzioni sviluppate nel Nord Europa possono ispirare modelli adattati alla nostra realtà: reti tra porti intelligenti, piani di sviluppo costiero sostenibile, filiere ittiche più resilienti e circolari.

A’Pelago 2025 dimostra che investire nella Blue Economy nel Mar Baltico non è solo una strategia regionale, ma una scommessa per il futuro del pianeta. La sfida è globale, ma l’azione è locale. Dalla sensibilità nordica possono nascere visioni operative da portare nei mari italiani, nei porti mediterranei, nelle imprese che hanno il coraggio di coniugare economia e rigenerazione.

Il mare non aspetta: ora è il momento di costruire alleanze che contano, capaci di unire innovazione e tradizione.

 

L’articolo Turku apre la rotta alla Blue Economy globale proviene da Pesceinrete.

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