Acquacoltura UE: produzione stagnante malgrado i finanziamenti – L’Unione Europea ha compiuto passi avanti nel promuovere lo sviluppo sostenibile dell’acquacoltura nei suoi Stati membri, ma la Corte dei Conti europea segnala che nonostante un notevole aumento dei finanziamenti, non sono ancora stati raggiunti risultati tangibili. La produzione dell’acquacoltura europea sembra essere in stallo, come indicato nella relazione speciale pubblicata mercoledì 15 novembre dall’Ente di Revisione.
Nonostante gli sforzi dell’UE negli ultimi anni nel settore dell’acquacoltura, i risultati non sono stati soddisfacenti, è quanto sottolineato da Nikolaos Milionis, membro della Corte che ha guidato l’audit.
Il periodo esaminato dalla relazione riguarda il 2014-2020, con un’analisi delle disposizioni e dei programmi già stabiliti per il periodo 2021-2027. L’acquacoltura è considerata una componente chiave della strategia dell’UE per l’economia blu, contribuendo alla sicurezza alimentare e promossa come fonte di proteine a bassa impronta di carbonio nel contesto del Green Deal europeo.
Finanziamenti più che triplicati
Tuttavia, i finanziamenti destinati all’acquacoltura per il periodo 2014-2020 sono più che triplicati rispetto al periodo precedente, senza una chiara dimostrazione di necessità da parte della Commissione europea e degli Stati membri. La Corte dei Conti europea solleva dubbi sulla necessità di tale aumento, affermando che “seri motivi esistono per credere che siano stati concessi troppi soldi dall’UE”. La sotto-utilizzazione dei finanziamenti è evidente, con la possibilità che gli Stati membri non riescano a spenderli completamente entro il 2023, data di scadenza per l’ammissibilità delle spese. Questa situazione ha portato a finanziare progetti in modo poco selettivo, senza considerare adeguatamente il loro contributo agli obiettivi dell’UE per l’acquacoltura.
Diminuzione della produzione in Italia e Francia
La produzione complessiva dell’acquacoltura europea è stagnante, con una diminuzione in paesi chiave come Italia e Francia. Gli indicatori socioeconomici non offrono un quadro positivo, con una diminuzione del numero di aziende e un calo dell’occupazione nel settore.
La Corte dei Conti europea evidenzia anche lacune nel sistema di monitoraggio, sottolineando la mancanza di un set unificato di indicatori per valutare la sostenibilità del settore. I dati sui risultati dei fondi UE attualmente forniti sono considerati inaffidabili, sovrastimati e poco uniformi. Di conseguenza, la Corte non è in grado di determinare il contributo effettivo dei finanziamenti UE alla sostenibilità ambientale e sociale del settore dell’acquacoltura o alla sua competitività.
Nonostante l’impegno finanziario crescente, la politica dell’UE sull’acquacoltura è soggetta a incertezze e risultati deludenti. La Corte dei Conti europea sottolinea la necessità di una revisione approfondita e di un monitoraggio più efficace per garantire che gli investimenti producano risultati concreti e contribuiscano agli obiettivi prefissati.
Acquacoltura UE: produzione stagnante malgrado i finanziamenti
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