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Scacco alle frodi alimentari: nuova alleanza UK-Italia

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Scacco alle frodi alimentari: nuova alleanza UK-Italia – In un mercato sempre più globale e vulnerabile alle sofisticazioni, l’industria ittica ottiene un nuovo alleato nella lotta alla contraffazione. Italia e Regno Unito hanno siglato un’intesa strategica che può rivelarsi decisiva anche per la sicurezza del pescato che ogni giorno arriva sulle nostre tavole.

Il protocollo d’intesa firmato tra l’Ispettorato Centrale della Tutela della Qualità e Repressione Frodi dei Prodotti Agroalimentari (ICQRF) e la Food Standards Agency (FSA) britannica, apre scenari inediti nella cooperazione internazionale contro le frodi e i crimini alimentari. Una rete di controllo sempre più solida che si estende ora a una delle filiere più delicate e globalizzate: quella del pesce.

Dietro ogni filetto di salmone, trancio di tonno o confezione surgelata, si cela un potenziale rischio di frode. Cambiare l’etichetta, falsificare l’origine geografica, camuffare la specie o vendere prodotto non conforme tramite e-commerce sono pratiche che danneggiano non solo i consumatori, ma anche i produttori onesti che investono in qualità e sostenibilità.

La collaborazione operativa tra ICQRF e l’unità anticrimine NFCU della FSA promette uno scambio di informazioni e strategie investigative che potrà potenziare i controlli lungo tutta la filiera, incluso il settore ittico. Si parla di programmi congiunti, affiancamenti tra funzionari, analisi condivise delle minacce emergenti: strumenti che possono fare la differenza in un’industria in cui trasparenza e tracciabilità sono ormai imprescindibili.

Per l’Italia, che è tra i principali paesi europei nella trasformazione e commercializzazione di prodotti ittici, questo accordo rappresenta un segnale forte. E per chi opera nel settore, un’opportunità concreta per veder riconosciuto l’impegno verso legalità e qualità.

Scacco alle frodi alimentari: nuova alleanza UK-Italia

 

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TikTok Shop arriva in Italia: spazio all’ittico con GS1Italy

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TikTok Shop arriva in Italia: spazio all’ittico con GS1 Italy – L’e-commerce evolve e diventa sempre più integrato nei social. Con l’arrivo ufficiale di TikTok Shop in Italia, anche le aziende del settore ittico possono accedere a un nuovo canale di vendita digitale, dinamico e diretto. TikTok, che nel nostro Paese conta oltre 22,8 milioni di utenti, permette ora di vendere prodotti direttamente all’interno della piattaforma, sfruttando video in-feed, vetrine digitali e dirette streaming, trasformando l’intrattenimento in conversione immediata.

Per poter vendere i propri prodotti su TikTok Shop, è necessario rispettare uno standard fondamentale: ogni articolo deve essere dotato di un codice GS1 (EAN), ovvero del GTIN, il numero che identifica in maniera univoca ogni prodotto a livello globale. È proprio grazie a questo codice che i prodotti possono essere riconosciuti e gestiti correttamente nei marketplace, evitando duplicazioni, aumentando la visibilità e garantendo la tracciabilità, aspetto sempre più rilevante anche nel settore ittico.

L’adozione del GTIN non è utile solo su TikTok. Tutte le principali piattaforme di e-commerce – da Amazon a Google Shopping – richiedono l’uso di codici GS1 per organizzare i propri cataloghi, migliorare l’indicizzazione sui motori di ricerca e assicurare un’esperienza d’acquisto affidabile. Per le imprese ittiche che producono e commercializzano prodotti trasformati e confezionati – conserve, affumicati, salumi di pesce, piatti pronti – si tratta di una strada concreta per accedere a nuovi mercati e interlocutori, anche a livello internazionale.

In Italia, l’unico ente autorizzato a rilasciare i codici GS1 è GS1 Italy. Proprio per aiutare le imprese a vendere online in modo efficace e conforme, GS1 Italy ha realizzato la guida gratuita “Vendere online. Guida pratica per la codifica dei prodotti destinati ai marketplace ed e-commerce”. La pubblicazione spiega come ottenere il prefisso aziendale, come generare i GTIN attraverso lo strumento Codifico, come assegnare correttamente i codici a ogni referenza e come gestire la propria anagrafica prodotti in modo strutturato e tracciabile. Inoltre, il sistema GS1 permette di registrare le informazioni dei prodotti nel registro globale Verified by GS1, rendendole accessibili e verificabili da clienti, partner e retailer in tutto il mondo.

Questa guida rappresenta una risorsa particolarmente utile per le aziende ittiche che intendono ampliare i propri canali di vendita, rispondere ai requisiti dei marketplace e garantire maggiore trasparenza e sicurezza nella gestione dei prodotti. La tracciabilità, l’efficienza logistica e la standardizzazione delle informazioni sono oggi elementi chiave per posizionarsi con credibilità anche nel mondo dell’e-commerce.

Maggiori informazioni su come vendere su TikTok Shop utilizzando i codici GS1, insieme alla guida completa, sono disponibili sul sito ufficiale di GS1 Italy: www.gs1it.org.

TikTok Shop arriva in Italia: spazio all’ittico con GS1 Italy

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Agroalimentare, Lollobrigida: “Colonna portante della nostra economia”

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Agroalimentare, Lollobrigida: “Colonna portante della nostra economia” – “L’agroalimentare italiano continua a dimostrarsi una colonna portante della nostra economia e i dati relativi al 2024 ce lo confermano con chiarezza. Il nuovo Report Agrimercati di ISMEA sul quarto trimestre dell’anno restituisce un quadro incoraggiante, che premia il lavoro, la dedizione e la qualità che da sempre contraddistinguono le nostre filiere agricole e alimentari”.
Lo ha dichiarato il Ministro dell’Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste, Francesco Lollobrigida, a commento dell’ultima pubblicazione dell’ISMEA che analizza l’andamento dell’agroalimentare italiano nel quarto trimestre del 2024.

I numeri raccontano un comparto che, nonostante le complessità economiche globali, continua a performare con risultati rilevanti. La produzione dell’industria alimentare ha segnato una crescita dell’1,8% rispetto al 2023, in netta controtendenza con il calo generalizzato del manifatturiero (-3,7%). Un dato che testimonia la resilienza e la dinamicità del settore.

Particolarmente significativa la performance dell’export: le esportazioni di alimenti e bevande nel 2024 hanno raggiunto quasi 70 miliardi di euro, segnando un incremento del 7,5% rispetto al 2023 e superando la crescita dell’export nazionale nel suo complesso, che è rimasto pressoché stabile. Tra i settori di punta dell’export figurano il vino, la pasta, l’olio extravergine d’oliva, i formaggi stagionati e il caffè torrefatto.

Anche sul piano occupazionale il comparto si conferma strategico, con 930 mila lavoratori impiegati, di cui 441 mila dipendenti e 489 mila indipendenti.

“Questi risultati sono frutto dell’impegno dei nostri imprenditori, ma anche di un Governo – quello guidato da Giorgia Meloni – che crede nel settore primario e lo sostiene con azioni concrete. L’agroalimentare non è solo economia: è identità, è territorio, è orgoglio italiano. E noi continueremo a valorizzarlo, in Italia e nel mondo”, ha concluso il Ministro Lollobrigida.

Anche il settore ittico, pur non rappresentando una voce di primo piano nel report ISMEA, si inserisce in questo quadro di rinnovata attenzione al sistema agroalimentare nazionale. In particolare, la spesa domestica per i prodotti ittici, pur mostrando un lieve calo nel 2024 (-0,5%), si conferma rilevante nel paniere delle famiglie italiane. Un dato che invita a nuove riflessioni sulle strategie di promozione, valorizzazione e differenziazione dei prodotti della pesca e dell’acquacoltura italiana, anche in chiave export.

Agroalimentare, Lollobrigida: “Colonna portante della nostra economia”

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Un impulso alla lotta globale contro la pesca illegale, non dichiarata e non regolamentata

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Un impulso alla lotta globale contro la pesca illegale, non dichiarata e non regolamentata – Gli sforzi per combattere la pesca illegale, non dichiarata e non regolamentata (INN) hanno ricevuto un impulso dalla Repubblica Popolare Cinese, il più grande produttore di pesca di cattura al mondo, che è diventato il 108° Stato membro dell’Accordo della FAO sulle misure di competenza dello Stato di approdo per prevenire, scoraggiare ed eliminare la pesca illegale, non dichiarata e non regolamentata (PSMA) .

Il PSMA promuove la pesca sostenibile garantendo che solo il pescato legale, regolamentato e dichiarato venga sbarcato nei porti e commercializzato. A tal fine, consente alle Parti di negare l’accesso o l’utilizzo del porto alle imbarcazioni straniere sospettate di praticare la pesca INN, impedendo così alle catture derivanti da tali pratiche illecite di raggiungere mercati e consumatori.

“L’adesione della Cina al PSMA rappresenta una pietra miliare nell’impegno globale verso una governance responsabile e uno sviluppo sostenibile della pesca”, ha dichiarato QU Dongyu, Direttore Generale dell’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’Alimentazione e l’Agricoltura (FAO). “Questo passo riflette il crescente impegno di tutti gli Stati che hanno preceduto e di quelli che seguiranno la Cina nell’unirsi per combattere la pesca INN attraverso il quadro del PSMA”.

La forza dei numeri

La decisione della Cina di aderire al PSMA rappresenta un importante passo avanti nell’attuazione dell’accordo, in quanto il Paese rappresenta una delle nazioni più importanti nel settore della pesca.

Secondo la FAO, la Cina è il principale produttore mondiale di animali acquatici nella pesca di cattura in mare, che rappresenterà circa il 15 percento del totale globale nel 2023. Si stima che la flotta peschereccia cinese sia composta da oltre 500.000 pescherecci, 342.000 dei quali a motore , il che la colloca tra i primi tre paesi in termini di capacità di pesca.

Prima della Cina, Ucraina e Arabia Saudita sono stati gli ultimi Stati ad aderire al PSMA nel marzo 2025. Altri Stati sono in una fase avanzata di adesione all’accordo.

Il numero delle Parti del PSMA è ora pari a 82, inclusa l’Unione Europea che è Parte a nome dei suoi Stati membri, portando il numero totale di Stati ora vincolati dall’accordo a 108. Il PSMA ha il tasso di adesione più elevato tra tutti gli strumenti internazionali relativi alla pesca e agli oceani.

L’implementazione del PSMA è supportata da strumenti complementari, come il Registro Globale dei Pescherecci e il Sistema Globale di Scambio di Informazioni (GIES) del PSMA , che aiutano le autorità degli Stati portuali a verificare l’identità delle imbarcazioni e a condividere le informazioni sulla conformità con gli Stati portuali, di bandiera e costieri e con altre entità interessate. Queste tecnologie consentono una collaborazione transfrontaliera in tempo reale, garantendo il tracciamento delle imbarcazioni impegnate nella pesca INN, potenziando gli sforzi globali di applicazione della legge per preservare gli ecosistemi marini e garantire una pesca sostenibile.

Informazioni sul PSMA

Il PSMA è entrato in vigore nel 2016. Le Parti si riuniscono ogni due anni per discutere e prendere decisioni sulla sua attuazione e individuare modalità per aumentarne l’efficacia nella lotta alla pesca INN. La quinta riunione delle Parti si terrà dal 21 al 25 aprile a Manta, in Ecuador.

Un impulso alla lotta globale contro la pesca illegale, non dichiarata e non regolamentata

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Granchio Blu. Nuovo progetto pilota da 1,5 milioni

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Granchio Blu. Nuovo progetto pilota da 1,5 milioni – “Questo nuovo progetto da 1,5 milioni di euro, vede nuovamente la Regione impegnata nel campo della strategia di risposta all’emergenza granchio blu assieme a Veneto Agricoltura e Università di Padova. Accanto al progetto di mappatura della specie invasiva già avviato in collaborazione con Arpav, Veneto Agricoltura, le Università di Padova e Ca’ Foscari, col sostegno di Fondazione Cariparo, oggi prende il via una nuova fase che ha l’obiettivo di incentivare la cattura di esemplari di Granchio blu e di studiare i possibili sbocchi commerciali per quella frazione di catture non idonee al consumo alimentare. Solo puntando su nuove filiere è possibile favorire la competitività delle piccole imprese della pesca costiera, un mondo per noi strategico perché rappresenta una parte importante della nostra economia, della nostra identità, della nostra cultura. Per i due progetti in corso di realizzazione quest’anno sono stati investiti in tutto tra risorse pubbliche, fondi europei e risorse private, 3 milioni di euro, una dimostrazione dell’importanza che l’amministrazione regionale attribuisce al mondo della pesca e dell’acquacoltura”.

L’assessore della Regione del Veneto alla Pesca, Cristiano Corazzari, presenta l’accordo interistituzionale, approvato con delibera di Giunta, per il Progetto pilota finalizzato a sostenere i pescatori per incentivare le catture di Granchio Blu, nonché all’individuazione di filiere destinate all’utilizzazione della frazione di catture della specie aliena granchio blu non idonee all’alimentazione e per favorire la competitività delle imprese della piccola pesca costiera. Il progetto del valore di 1.574.700 euro è finanziato risorse PN Feampa 2021-2027 per 1,5 milioni e per la parte restante è a carico dei tre partner: Regione del Veneto, Veneto Agricoltura e Università di Padova. La durata prevista è di 18 mesi con termine ultimo del 31 dicembre 2026.

“Il punto da cui partire sono i numeri delle catture– spiega Corazzari-. Nel 2024 i dati ufficiali dei sei Mercati ittici veneti e del Consorzio Cooperative Pescatori del Polesine contano 714 tonnellate di granchio blu commercializzate perché destinate al consumo alimentare e 1.180 tonnellate di prodotto non commercializzabile tra femmine ed esemplari giovanili. Qui si potrebbero aprire scenari interessanti per le imprese, indagando nuove filiere alternative alla commercializzazione a uso alimentare in particolare la produzione di mangimi per animali, la produzione di fertilizzanti, la bioenergia, l’estrazione di composti bioattivi come la chitina e la valorizzazione della componente carbonacea”.

Il progetto si propone di valutare la scala di produzione potenzialmente interessata dalle filiere alternative al consumo grazie a una campagna pilota di catture realizzata con il supporto delle imprese della piccola pesca costiera. La potenziale dimensione di produzione sarà studiata con l’aiuto dei pescatori, con una campagna di catture nel periodo che va da marzo a ottobre nelle lagune del Delta del Po, di Venezia e Caorle. I pescatori riceveranno un sostegno economico per il noleggio delle imbarcazioni con relativo equipaggio, per l’acquisto di attrezzi di prelievo selettivo, cioè le nasse e avranno un compenso di 1 euro per ogni chilogrammo di prodotto conferito e non commestibile. I risultati saranno raccolti e analizzati e, ultima fase, verranno condivisi con i portatori di interesse, il Commissario straordinario all’emergenza granchio blu, il Masaf, il Ministero dell’Ambiente.

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