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È stata l’ostricoltura italiana il punto di partenza per riflettere su un nuovo approccio fiscale alla Blue Economy, durante il convegno online “Fiscalità value-based per la Blue Economy: una roadmap possibile”, tenutosi il 26 giugno 2025 e promosso dall’Osservatorio Agrifood Tech & Innovation in collaborazione con il Dipartimento di Management ed Economia dell’Università Pegaso.
La fiscalità value-based nella Blue Economy è emersa come leva strategica per sostenere quelle filiere che producono benefici ambientali e sociali, ma che restano ancora fiscalmente marginalizzate. Il convegno ha rappresentato un’occasione operativa di confronto tra mondo accademico, imprese del comparto ostricolo e rappresentanti delle istituzioni.
Il professor Manlio Del Giudice, direttore del Dipartimento ospitante, ha aperto i lavori sottolineando l’urgenza di un’alleanza strutturata tra innovazione, sostenibilità e strumenti fiscali: “Occorre promuovere una visione della Blue Economy che sia rigenerativa e trasformativa, capace di valorizzare tanto i saperi locali quanto le economie costiere. L’università ha il dovere di guidare questa transizione.”
Il panel ha visto la partecipazione di attori chiave del settore, tra cui Federico Menetto (Blu Farmers), Daniele Testa e Alessio Cutino (AIOST), Jean-Jacques Cadoret e Antonio Vasile (Les Huîtres Cadoret, Francia), Fabio Postiglione (OP Mytilus Campaniae), Renato Ravizza (I Wai Food), Benedetta Coluccia (Università Pegaso) e l’On. Marco Cerreto (Commissione Agricoltura della Camera dei Deputati).
Tra i nodi critici emersi: l’assenza di una cultura del prodotto per le ostriche italiane, con conseguente carenza di narrazione identitaria e riconoscibilità; la necessità di un’economia del mare che sia realmente rigenerativa e inclusiva; l’urgenza di ripensare il sistema fiscale in funzione del valore ecosistemico generato dalle imprese.
Di rilievo il contributo della Dr.ssa Benedetta Coluccia, che ha illustrato un’analisi comparata delle politiche fiscali in chiave ecosistemica già adottate in Paesi come Francia e Belgio, dove si sperimentano modelli premianti per le imprese che generano impatti positivi misurabili su ambiente e società.
“Il nostro obiettivo è proporre una fiscalità intelligente, che premi chi crea valore ambientale e sociale – ha dichiarato il Prof. Pasquale Sasso, direttore dell’Osservatorio Agrifood Tech & Innovation –. La filiera ostricola è un esempio emblematico: produce benefici ecologici, ma resta fiscalmente invisibile. Serve una revisione strutturale dei paradigmi fiscali, in linea con la transizione ecologica.”
Nel corso del convegno è stata annunciata l’elaborazione di un documento tecnico-propositivo da presentare alle Commissioni Agricoltura di Camera e Senato e al Ministro Lollobrigida, per avviare un iter istituzionale finalizzato a introdurre criteri fiscali orientati al valore nella Blue Economy.
L’iniziativa si inserisce nel solco del Green Deal europeo e trova piena coerenza con i dati del Blue Economy Report 2025, che confermano come fiscalità e innovazione siano elementi decisivi per la competitività delle filiere costiere.
Il convegno organizzato dall’Università Pegaso e dall’Osservatorio Agrifood Tech & Innovation e realizzato in collaborazione con Blu Farmers, Pesceinrete e AIOST – Associazione Italiana Ostricari, moderato da Mariella Ballatore, direttore di Pesceinrete, ha gettato le basi per una nuova fiscalità della Blue Economy, capace di premiare il valore ambientale e sociale generato dalle imprese. La roadmap parte dall’ostricoltura, ma punta a un cambio di paradigma per l’intero sistema fiscale italiano applicato al mare.
Pesceinrete continuerà a seguire gli sviluppi di questo importante percorso verso una fiscalità rigenerativa. Restate connessi per ulteriori aggiornamenti.
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L’articolo Fiscalità orientata al valore per la Blue Economy: il convegno Pegaso apre la strada al cambiamento proviene da Pesceinrete.
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