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In un’Europa sempre più frammentata nelle percezioni sociali e nei comportamenti d’acquisto, gli italiani si distinguono per un consumo alimentare a forte impronta territoriale, vissuto come gesto concreto di appartenenza e di tutela. A rivelarlo è l’ultima edizione del Behavior Change Report di YouGov, un’indagine che ha coinvolto oltre 15.000 acquirenti in 21 Paesi europei, mettendo in luce uno scarto culturale e psicologico tra Nord e Sud del continente.
Il consumo locale come scelta identitaria è oggi una risposta a timori globali che spaziano dal cambiamento climatico all’instabilità geopolitica. In questo contesto, il made in Italy non basta più: si cerca sempre più il prodotto legato a una regione, a una comunità, a una storia condivisa. Secondo i dati, il 75% degli italiani preferisce acquistare marchi locali, mentre l’83% sceglie prodotti made in Italy. Al Sud, l’identificazione con la propria regione supera di gran lunga la media nazionale: 33% contro il 15%.
Questa esigenza di riconoscibilità si traduce anche nella volontà di sostenere il tessuto economico locale: quasi un italiano su due (47%) dichiara che nei prossimi mesi rafforzerà il proprio supporto ai produttori locali, a fronte di un già significativo 39% dello scorso anno. Un atteggiamento attivo che trova conferma anche nella fiducia nel proprio potere di influenza: il 64% degli italiani è convinto che le proprie scelte quotidiane abbiano un impatto sulla società, contro una media europea del 44%.
Se nel comparto delle bevande questa tendenza ha premiato brand come la birra Raffo – cresciuta del 170% in valore in un solo anno grazie a una narrazione “decisamente pugliese” – è legittimo domandarsi quanto il comparto ittico possa cogliere questa spinta valoriale.
Il pesce locale può diventare protagonista di questa nuova consapevolezza, a patto di sapersi raccontare non solo con l’origine geografica, ma con il senso di comunità e autenticità che il consumatore oggi cerca. La tracciabilità, la sostenibilità, l’etica della piccola pesca e la qualità organolettica dei prodotti sono valori sempre più rilevanti per chi desidera non solo mangiare bene, ma anche contribuire al benessere collettivo.
E proprio benessere e salute sono le altre grandi parole chiave del Report. In tutta Europa – Italia compresa – cresce l’attenzione per ciò che viene percepito come sano: l’esercizio fisico, le scelte sugar free, il rifiuto dell’alcol e la diffusione di prodotti funzionali. Le performance di brand come Le Naturelle in Italia (+6,7 punti percentuali in due anni) o OnlyBio in Polonia sono il segno di un consumatore che vuole sentirsi meglio nel corpo e nel contesto.
Anche qui, il pesce – fonte di proteine nobili, omega-3, nutrienti essenziali – ha tutte le carte in regola per intercettare una fascia di pubblico sempre più ampia. Ma occorre comunicare in modo efficace, coerente con i codici del consumo consapevole: locale, responsabile, sano.
In sintesi, i dati di YouGov non parlano solo di preferenze d’acquisto, ma delineano uno scenario culturale in trasformazione, dove anche il settore ittico può – e deve – dire la sua. Perché consumare locale non è più solo una scelta gastronomica: è un gesto sociale e politico.
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L’articolo Il consumo locale rafforza il legame col territorio proviene da Pesceinrete.
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