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Le tendenze legate a ristorazione e sostenibilità, delineano un cambiamento strutturale nelle abitudini di consumo fuori casa. Secondo il Rapporto Ristorazione 2025 di FIPE-Confcommercio, la clientela italiana è sempre più selettiva: si esce meno, ma si sceglie con maggiore consapevolezza.
Nel 2024 il settore ha registrato un +11,3% in valore, a fronte di un calo dei volumi del 6%. È un segnale chiaro: la ristorazione non è più semplice evasione, ma rappresenta un’esperienza identitaria. Tra salute, etica e narrazione territoriale, il pesce può (e deve) trovare nuova centralità.
Il consumatore cerca benessere e autenticità
Il 73% degli italiani considera la salute un criterio essenziale nella scelta dei piatti. Il menù si alleggerisce: meno zuccheri, meno grassi, meno alimenti trasformati. In parallelo cresce la domanda di proteine leggere, ingredienti locali e cibi funzionali.
Le nuove tendenze nella ristorazione e sostenibilità favoriscono un ritorno al prodotto naturale e tracciabile. Il pesce, se fresco e ben gestito, offre il mix perfetto tra valore nutrizionale, digeribilità e legame con il territorio. Il comparto ittico può quindi rientrare stabilmente tra le opzioni privilegiate, soprattutto se affiancato da una comunicazione trasparente e da format flessibili per il servizio.
Sostenibilità ambientale come leva di differenziazione
Il 61% degli italiani tiene conto dell’impatto ambientale nella scelta del ristorante, e il 30% è disposto a pagare un sovrapprezzo per un’offerta etica. Il Rapporto FIPE evidenzia il boom di proposte vegetariane, biologiche e a filiera corta. Diminuisce invece il consumo di carne, anche per ragioni ambientali.
All’interno delle tendenze nella ristorazione e sostenibilità, il settore ittico ha un’opportunità strategica. Dalla piccola pesca artigianale alle pratiche di acquacoltura certificata, la filiera può rispondere concretamente alla domanda di trasparenza e responsabilità. Ma per farlo serve coerenza lungo tutta la catena, dalla produzione alla ristorazione.
Menù dinamici, format ibridi e nuovi linguaggi
Nel 2024 il 38% dei locali ha innovato la propria offerta: serate tematiche, menù stagionali, servizi digitali e delivery gourmet sono solo alcune delle strategie emerse. Il food delivery ha raggiunto i 2,5 miliardi di euro, spinto dalle città metropolitane e dai consumatori under 40.
Il pesce può inserirsi con efficacia in questi format, ma ha bisogno di essere raccontato in modo adeguato: valorizzazione della specie, stagionalità, certificazioni, storytelling della provenienza. Le imprese che sapranno dialogare con ristoratori e operatori Ho.Re.Ca. attraverso prodotti funzionali e strumenti comunicativi avranno un vantaggio competitivo reale.
Le tendenze nella ristorazione e sostenibilità non sono una moda, ma un cambio di paradigma. Il pesce italiano ha tutti i requisiti per incontrare questa nuova domanda, ma deve farsi trovare pronto: serve un’offerta snella, certificata, tracciabile e ben presentata.
In questo contesto, Pesceinrete si propone come punto di riferimento per accompagnare imprese, buyer, chef e stakeholder verso un sistema più consapevole e integrato.
Continua a seguirci per analisi e scenari sul futuro dell’ittico nel fuori casa.
Foto: https://www.mascaariafoodedrink.it/
L’articolo Il pesce alla prova della nuova ristorazione: tra salute, etica e valore proviene da Pesceinrete.
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