Le nuove regole pesca devono essere armonizzate e praticabili – Dopo cinque anni di difficili negoziati, sono state pubblicate nuove regole di controllo della pesca e domani, 27 giugno, i membri del Parlamento europeo dovranno decidere se approvare o meno il testo. Il settore rappresentato da Europêche e EAPO trova aspetti positivi nel testo, come disposizioni più rigorose sulla tracciabilità per garantire che i prodotti importati e i lavorati abbiano gli stessi requisiti di tracciabilità dei prodotti ittici prodotti nell’UE. Inoltre, entrambe le organizzazioni accolgono con favore l’adozione di margini di tolleranza specifici per le specie di pelagici e tonni tropicali. Queste nuove regole terranno maggiormente conto delle specificità di queste pesche durante la segnalazione delle catture e contribuiranno ad evitare sanzioni ingiuste e punti di penalità che ricevono a causa dell’impossibilità di conformarsi alle precedenti regole generaliste. Il nuovo testo rafforza anche il monitoraggio della pesca ricreativa per valutarne e controllarne meglio l’impatto sulle risorse ittiche commerciali.

Tuttavia, il regolamento impone oneri e richieste tecnologiche gravose e costose per i pescatori. Il settore recrimina il fatto che, anziché lavorare per rendere l’obbligo di sbarco praticabile, la decisione comune sia stata di insistere sull’applicazione e il controllo di una legislazione inapplicabile. La diffusione obbligatoria delle telecamere a circuito chiuso non renderà improvvisamente praticabile il regime dell’obbligo di sbarco, né impedirà che catture indesiderate finiscano nelle reti da pesca. Lo stesso ragionamento si applica all’introduzione obbligatoria di dispositivi di monitoraggio della potenza dei motori per alcune imbarcazioni.

In questo contesto, Europêche e EAPO chiedono chiarezza sulla metodologia da utilizzare a livello dell’UE e nazionale per attuare questi nuovi strumenti digitali, in particolare su come sarà attuato l’approccio basato sul rischio nella pratica. Allo stesso modo, i rappresentanti del settore chiedono di essere coinvolti nel processo di attuazione delle politiche per garantire un approccio pragmatico e realizzabile.

La sfida di garantire l’attuazione equa e armonizzata delle nuove regole e dei requisiti tra gli Stati membri dell’UE non è affrontata chiaramente nella nuova proposta di regolamento, così come non è affrontata l’interoperabilità dei sistemi e delle tecnologie dei dati che i paesi dell’UE possono utilizzare nel nuovo regime.

Quando il nuovo regolamento sarà attuato nell’UE, Europêche e EAPO chiedono l’estensione di queste regole e dispositivi (compresi i sistemi di telecamere a circuito chiuso e di monitoraggio dei motori) alle flotte non appartenenti all’UE che operano nelle acque dell’UE, in conformità al Regolamento sulla gestione sostenibile delle flotte di pesca esterne, e per evitare che vengano concesse eventuali eccezioni in base agli accordi commerciali o di pesca.

Allo stesso modo, per mantenere la coerenza tra la dimensione interna ed esterna della Politica comune della pesca, l’UE dovrebbe cercare di attuare queste regole nelle acque internazionali. A tale scopo, l’UE dovrebbe utilizzare le organizzazioni regionali di gestione della pesca e gli accordi di pesca con paesi terzi per cercare di livellare il campo di gioco per tutte le flotte.

Il settore accoglie con favore l’armonizzazione del regime di controllo, ma ricorda l’importanza di garantire la proporzionalità delle sanzioni affinché i pescatori non paghino il prezzo due volte.

Infine, EAPO e Europêche chiedono un campo di gioco equo per quanto riguarda i piani di pesatura, poiché le differenze nell’attuazione tra gli Stati membri sono svantaggiose per le imbarcazioni dell’UE che sbarcano in altri Stati membri.

Le nuove regole pesca devono essere armonizzate e praticabili

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