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A giugno 2025, secondo i dati del sondaggio Brick Meets Click sponsorizzato da Mercatus, la crescita dell’eGrocery negli Stati Uniti ha raggiunto un nuovo picco: +27,6% su base annua, pari a 9,8 miliardi di dollari di vendite. Una cifra che conferma quanto stia cambiando il modo in cui le famiglie acquistano alimenti, e che impone una riflessione anche per chi opera nella filiera ittica.

Il dato più rilevante è che non si tratta di una crescita disomogenea o episodica. Tutte le modalità di acquisto online – consegna a domicilio, ritiro in negozio, spedizione – registrano avanzamenti a doppia cifra. La sola consegna ha toccato i 3,8 miliardi (+29%), grazie a tre elementi congiunti: aumento degli utenti attivi mensili, maggiore frequenza degli ordini e incremento del valore medio per ordine.

La logica della comodità sta vincendo. Anche le vendite da ritiro in store sono cresciute del 25%, mentre le spedizioni a domicilio, nonostante partano da una base più bassa, hanno segnato un balzo del 33%. È il segnale di un comportamento maturo e ormai consolidato: gli utenti non stanno più “provando” l’online, lo stanno integrando nella routine settimanale.

A fare da acceleratore c’è la rimozione di una delle barriere storiche più note: il costo della consegna. Oggi, per molti utenti statunitensi, la delivery è gratuita. Una svolta che cambia il paradigma e sposta la competizione su logistica, personalizzazione e fedeltà.

Di pari passo, il retail fisico mostra segnali di sofferenza. Le vendite in negozio calano, con una polarizzazione crescente dei consumi: da un lato Walmart consolida la propria centralità (oggi è il punto di riferimento principale per un numero sempre maggiore di famiglie), dall’altro gli hard discount come Aldi guadagnano terreno, mentre i supermercati tradizionali perdono oltre due punti percentuali di quota di mercato.

Per i retailer regionali, il messaggio è chiaro. Secondo Mark Fairhurst, Chief Growth Marketing Officer di Mercatus, è il momento di assumere il controllo dei dati dei clienti e trasformarli in leve di relazione su tutti i canali. In gioco non c’è solo la presenza digitale, ma la capacità di costruire esperienze fluide e intelligenti che mantengano il cliente coinvolto, fidelizzato, servito nel modo più coerente con le sue nuove abitudini.

Un contesto simile solleva domande importanti anche per l’industria del pesce, spesso trattata come segmento “tradizionale” all’interno del largo consumo. Eppure, proprio l’ittico – per valore percepito, deperibilità, margine e relazione diretta con il cliente – potrebbe essere il comparto più adatto a sfruttare le dinamiche emergenti.

Ci sono almeno tre spunti strategici per la filiera:

1. Logistica come valore aggiunto. L’efficienza nella consegna – e l’abbattimento dei costi percepiti dal cliente – è ormai una condizione competitiva di base. Offrire un prodotto eccellente non basta: serve che arrivi nel modo più semplice, rapido e trasparente possibile.

2. Esperienza omnicanale. Il cliente non è più solo “acquirente di pesce”, ma utente che si muove tra canali, app, store e social. Costruire un’identità coerente tra online e offline è un’urgenza, non un plus.

3. Fidelizzazione e relazione. In un mercato in cui la consegna è gratuita, il vero vantaggio competitivo non è il prezzo, ma l’esperienza. I produttori e distributori ittici che sapranno instaurare un rapporto diretto e autentico col cliente, anche attraverso dati e piattaforme, avranno una marcia in più.

Il modello statunitense non è automaticamente replicabile, ma contiene segnali da leggere con attenzione. Il comportamento d’acquisto evolve prima ancora dei modelli distributivi. E chi produce, trasforma o distribuisce ittico, può scegliere se restare in attesa o anticipare il cambiamento.

La crescita dell’eGrocery negli Stati Uniti non è solo un dato, ma una lente strategica sul futuro della distribuzione alimentare. Per la filiera ittica, rappresenta un invito a ripensare modelli, logiche e relazioni con il consumatore, a partire da logistica, omnicanalità e customer experience. Un’opportunità concreta per chi vuole restare rilevante.

Osservare le trasformazioni in atto a livello globale può offrire strumenti utili anche a livello locale. Riflettere oggi, per costruire un domani più solido e integrato.

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L’articolo L’eGrocery accelera: cosa insegna il boom USA alla filiera ittica proviene da Pesceinrete.

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