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Quando si parla di mercati in espansione e di nuovi orizzonti per l’agroalimentare trasformato, Marca China 2025 emerge come uno degli appuntamenti fieristici più rilevanti a livello internazionale. L’edizione di quest’anno, in programma il 25 e 26 settembre presso il Guangzhou Poly World Trade Expo Centre, si presenta completamente rinnovata e strategicamente spostata a Guangzhou, epicentro economico della Cina meridionale e porta d’accesso privilegiata per il Sud-est asiatico.

All’interno di un’area espositiva di 20.000 metri quadrati, oltre 500 produttori, tra OEM/ODM e fornitori specializzati, esporranno il meglio della produzione alimentare e non alimentare a un pubblico selezionato di oltre 20.000 visitatori professionali. Il format include matchmaking B2B, padiglioni tematici e forum dedicati, ponendo l’accento sul dialogo internazionale e la cooperazione tra player globali.

Per chi opera nella filiera dell’ittico trasformato e surgelato, il trasferimento della fiera a Guangzhou rappresenta molto più di una semplice variazione logistica: è un segnale chiaro della crescente domanda asiatica di prodotti a marchio del distributore con elevati standard qualitativi, tracciabilità e sostenibilità. Un segmento in cui le imprese italiane del comparto ittico hanno già dimostrato di poter eccellere.

I buyer asiatici – in particolare quelli cinesi, coreani e vietnamiti – mostrano un’attenzione crescente verso referenze europee premium, sia ready-to-eat che IQF, con packaging distintivo e storie produttive riconoscibili. In questo contesto, la partecipazione a Marca China 2025 può diventare un punto di svolta per le aziende che intendono presidiare nuovi mercati, con un approccio strutturato e consapevole, anche tramite partner locali o distributori regionali.

Il legame con l’Italia è tutt’altro che marginale. Marca China nasce infatti come fiera gemella di Marca by BolognaFiere, manifestazione di riferimento per il private label europeo che ha chiuso la sua ventunesima edizione con oltre 1.300 espositori e 23.000 operatori professionali. Un know-how fieristico che garantisce continuità qualitativa, competenza organizzativa e capacità di selezione della domanda internazionale.

Nel settore dell’ittico, dove l’offerta italiana fatica ancora a trovare uno sbocco stabile sui mercati asiatici – spesso per questioni logistiche o di adattamento al gusto locale – eventi come Marca China possono rappresentare un volano per prodotti a base di pesce. In un contesto fieristico orientato al business e alla private label, il valore della filiera corta, della tracciabilità e della lavorazione Made in Italy può trovare nuovi spazi di espressione.

Marca China 2025 si configura dunque come una piattaforma privilegiata per chi guarda all’espansione internazionale del comparto agroalimentare e non solo. Per l’industria ittica, in particolare nel segmento trasformato e surgelato, partecipare a un evento di questo calibro può significare posizionarsi in modo competitivo su mercati in forte evoluzione, costruendo relazioni solide con buyer e distributori asiatici. Un’opportunità da valutare con lungimiranza.

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L’articolo Marca China 2025, l’Asia guarda alla qualità europea proviene da Pesceinrete.

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