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I prezzi dei prodotti ittici in Europa, analizzati attraverso i dati ufficiali EUMOFA relativi a gennaio 2025, restituiscono una fotografia utile per orientare acquisti, strategie di posizionamento e politiche di fornitura.
Con un valore complessivo di 265,3 milioni di euro e un volume di 124.373 tonnellate, il primo mese dell’anno registra un incremento del 6% in valore rispetto a gennaio 2024, ma una flessione del 7% se confrontato con gennaio 2023. Queste oscillazioni riflettono dinamiche di filiera complesse, influenzate da domanda interna, disponibilità delle risorse e pressione internazionale sui prezzi.
Dinamiche di volume e valore: cosa cresce e cosa arretra
Il gruppo dei piccoli pelagici guida la crescita in termini di volume e valore: +6% e +9% rispettivamente, con l’aringa in testa (+78% volume, +44% valore). Performance simili per i bivalvi, trainati da mitili e vongole (+210% e +44% in volume).
Diversamente, i cefalopodi registrano una flessione dei volumi (-3%) ma un aumento del valore (+12%), spinto da un buon andamento del polpo e del totano, mentre la seppia perde il 21% in volume.
Sul fronte dei pesci piatti, si osserva un calo significativo dei volumi (-12%), con la sogliola comune in controtendenza nei Paesi Bassi (+11% valore). Peggiore la situazione per l’halibut della Groenlandia in Spagna (-81% volume, -87% valore).
I salmonidi chiudono in profondo rosso: -98% valore, -90% volume. Drastico il crollo del prezzo medio della trota, specie in Germania (–36%) ed Estonia (–48%).
Italia: il segnale forte arriva dal pesce azzurro
A gennaio 2025, il dato più rilevante per l’Italia riguarda l’acciuga, che ha quasi raddoppiato il prezzo medio, passando da 1,71 €/kg a 3,33 €/kg (+95%). Si tratta di un segnale importante: a fronte di un volume aumentato solo del 2%, il valore delle vendite è cresciuto del 17%. Un dato che evidenzia la disponibilità del mercato a riconoscere valore a prodotti di maggiore qualità o a fronte di ridotta disponibilità.
Anche le vongole italiane vedono un aumento del 9% nel prezzo medio (2,63 €/kg), a fronte di una crescita marcata nei volumi (+38%).
Opportunità per buyer e operatori commerciali
Per chi opera nella GDO o nell’Horeca, questi dati sono più di una fotografia: sono un’indicazione strategica.
Le specie con valore crescente e volumi stabili (come acciuga e polpo) possono rappresentare target d’acquisto privilegiati per chi cerca qualità e margini.
Le specie con volume in aumento e prezzi in calo (come trota o seppia) meritano attenzione come possibili opportunità di approvvigionamento vantaggioso.
Le performance dei mercati locali (es. Portogallo, Svezia, Paesi Bassi) offrono spunti per benchmarking e per costruire strategie di diversificazione della fornitura.
Leggere il mercato per agire meglio
L’analisi EUMOFA dei prezzi dei prodotti ittici in Europa a gennaio 2025 segnala un mercato ancora instabile, ma denso di segnali utili per chi sa interpretarli. Comprendere quali specie crescono in valore e quali soffrono consente agli operatori di pianificare con più efficacia.
In una fase in cui la pressione sui margini è elevata, le informazioni economiche di dettaglio rappresentano uno strumento competitivo. Continuare a monitorare fonti istituzionali come EUMOFA è oggi imprescindibile per prendere decisioni informate in tempo reale.
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