L’impatto del cambiamento climatico sugli stock ittici giapponesi

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L’impatto del cambiamento climatico sugli stock ittici giapponesi – L’industria della pesca in Giappone, un tempo una potenza globale, affronta sfide senza precedenti a causa degli effetti continui del cambiamento climatico. Negli ultimi dieci anni, le catture di specie chiave come il saury del Pacifico e il calamaro volante giapponese sono crollate a minimi storici. I dati della National Pacific Saury Stick Net Fishery Cooperative rivelano un modesto aumento del 36% nelle catture di saury nel 2023 rispetto all’anno precedente, ma questa cifra rimane molto inferiore alla media storica. Nel 2023, il Giappone ha sbarcato solo 9.525 tonnellate metriche di saury, un netto calo rispetto alle 350.000 tonnellate registrate nel 2008.

The Fisheries Research and Education Agency (FRA) sottolinea che la temperatura superficiale del mare gioca un ruolo cruciale nella distribuzione del saury. Questi pesci preferiscono acque intorno ai 15°C, e quando le temperature costiere giapponesi aumentano, il saury viene spinto a nord, in acque internazionali più fresche al di fuori della zona economica esclusiva (ZEE) del Giappone. In queste aree, viene maggiormente pescato dalle flotte cinesi e taiwanesi, riducendo la disponibilità per i pescatori giapponesi.

Anche il calamaro volante giapponese, un’altra specie fondamentale per il settore ittico del Paese, registra significativi cali. La previsione a lungo termine della FRA per il 2024 indica catture di calamari ancora più basse rispetto agli ultimi anni. I dati delle indagini condotte tra giugno e luglio 2024 mostrano un calo significativo nella cattura per unità di sforzo (CPUE), con una media di soli 0,38 calamari catturati all’ora, rispetto alla media quinquennale di 5,95 calamari. Questi numeri riflettono una realtà difficile per i pescatori di calamari in Giappone, che affrontano pressioni simili a quelle dei pescatori di saury.

Mentre le specie di acque fredde soffrono l’aumento delle temperature oceaniche, le specie di acque calde stanno espandendo i loro areali verso nord. Il pesce palla, un tempo pescato prevalentemente vicino a Fukuoka, nel sud del Giappone, viene ora trovato in concentrazioni maggiori vicino a Hokkaido. Tra il 2011 e il 2021, gli sbarchi a Hokkaido sono aumentati di oltre sette volte. Altre specie come lo sgombro, lo sgombro cavallo e il ricciola vengono ora trovate più a nord che mai, alterando il panorama dell’industria della pesca in queste regioni.

La Japan’s Fisheries Agency ha riconosciuto per la prima volta l’impatto diretto del cambiamento climatico sugli stock ittici nel suo Libro Bianco sulla Pesca del 2018. L’aumento delle temperature oceaniche sta alterando in modo permanente la distribuzione delle specie marine, con conseguenze a lungo termine per l’industria della pesca. Le cooperative e i mercati ittici del Giappone settentrionale devono ora adattarsi per gestire specie meno conosciute dai consumatori, affrontando al contempo la possibilità che alcune specie storicamente significative non ritornino mai ai livelli precedenti.

Questa trasformazione degli ecosistemi marini richiede innovazione e resilienza da parte dell’industria della pesca giapponese. Mentre le specie tradizionali diminuiscono, sorgono nuove opportunità, ma questi cambiamenti richiedono un’adattamento rapido. La sfida continua è non solo gestire risorse sempre più scarse, ma anche anticipare e navigare un ambiente marino in trasformazione.

L’impatto del cambiamento climatico sugli stock ittici giapponesi

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Campania, l’innovazione nella pesca

Si svolgerà ad Ispani, nei pressi di Sapri, l’incontro “La pesca in Campania ed il suo futuro attraverso l’innovazione”. La data prescelta è quella di sabato 21 settembre.

Il convegno è senza scopo di lucro ed è realizzato con il finanziamento del Ministero dell’Agricoltura e della Sovranità alimentare (Programma PNT).

L’incontro, che si avvarrà della presenza di esperti del settore in vari campi, avrà l’obiettivo di informare sulle possibilità di naccesso ai bandi con la relativa spiegazione delle procedure da seguire, ed intende evidenziare come i finanziamenti possano facilitare l’adozione di tecnologie innovative per la pesca e l’acquacoltura sostenibile.

L’elemento di novità è portato dalla presenza di Antonino Chiaramonte, che parlerà dell’utilizzo della canapa nella pesca. Un focus particolare sarà riservato alla creazione di reti.

Il presidente Mario Serpillo tirerà, come di consueto, le conclusioni dell’importante giornata di studi.

Federpesca al G7 con la mostra “In Mare”

Federpesca al G7 con la mostra “In Mare”

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In occasione del G7 Agricoltura e Pesca, in programma a Siracusa, Federpesca sarà presente all’esposizione “Divinazione” organizzata dal MASAF nell’isola di Ortigia dal 21 al 29 settembre, con la mostra immersiva “In Mare” che sarà possibile visitare presso il Molo Zanagora.

“Si tratta di un’esperienza visiva e sonora alla scoperta del mondo della pesca” ha dichiarato la Direttrice di Federpesca, Francesca Biondo.

“Un percorso sensoriale all’interno di una cupola geodetica, in cui il visitatore può immergersi fisicamente ed emotivamente in storie – fatte di passione, sacrificio e dedizione – di donne e uomini che ogni giorno si impegnano a offrire i migliori prodotti ittici, scoprendo la loro vita attraverso immagini e suoni che raccontano il mare.”

Nell’ambito dell’esposizione, Federpesca vuole infatti contribuire al racconto del settore agroalimentare italiano, nel quale il prodotto ittico rappresenta un’eccellenza in termini di qualità, sostenibilità, sicurezza alimentare che non ha eguali nel mondo.

Nel percorso espositivo organizzato da Federpesca, la potenza evocativa delle immagini e dei suoni è alla base della struttura del progetto e rende possibile la creazione di un percorso di storytelling incentrato nella narrazione di quanto sia duro il lavoro dei pescatori, quanta cura per il prodotto e quanta attenzione per l’ambiente che li circonda caratterizzi il loro quotidiano. In questo modo Federpesca vuole affiancare alla comunicazione tradizionale anche una narrazione incentrata sulla potenza evocativa delle immagini e dei suoni, per avvicinare i visitatori ad un mondo poco conosciuto e spesso mal raccontato. Per far capire quanti sacrifici e professionalità ci siano dietro al percorso che porta i migliori prodotti ittici dal mare alle nostre tavole.

Appuntamento presso il Molo Zanagora dal 21 al 29 settembre, per salire a bordo con Federpesca.

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Industria della pesca: innovazione e sostenibilità al VII Forum di San Pietroburgo

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Industria della pesca: innovazione e sostenibilità al VII Forum di San Pietroburgo – L’industria della pesca internazionale guarda a San Pietroburgo con grande attenzione mentre il VII Global Fishery Forum and Seafood Expo Russia ha preso il via. Con oltre 400 aziende espositrici provenienti da diverse nazioni, l’evento non solo rappresenta un punto di incontro per gli operatori del settore, ma anche un’occasione per esplorare le tendenze che stanno ridefinendo il panorama globale della pesca e dell’acquacoltura.

L’esposizione di quest’anno presenta un settore ittico sempre più diversificato. Oltre alla pesca tradizionale, le imprese sono impegnate in attività complementari come la riparazione e costruzione navale, logistica e gestione delle infrastrutture portuali. Questa evoluzione riflette la necessità di adattarsi a un mercato globale in rapida trasformazione, dove l’efficienza e la sostenibilità diventano elementi fondamentali per rimanere competitivi.

Un aspetto chiave dell’evento riguarda l’innovazione tecnologica, con soluzioni avanzate per la lavorazione e la distribuzione dei prodotti ittici. Le aziende partecipanti sono alla ricerca di nuovi mercati e metodi per aumentare il valore aggiunto dei loro prodotti. La crescita della produzione ittica ad alta tecnologia dimostra come il settore stia puntando verso una maggiore qualità e tracciabilità, rispondendo alle esigenze dei consumatori sempre più attenti alla sostenibilità e alla provenienza dei prodotti.

Il forum non si limita alla pesca, ma abbraccia un ampio spettro di tematiche, inclusa la collaborazione tra settori differenti come il bancario, il logistico e lo stoccaggio. La partecipazione di istituzioni finanziarie dimostra l’interesse crescente nel supportare l’industria della pesca attraverso investimenti mirati, offrendo soluzioni che migliorano le operazioni sia a terra che in mare.

Particolare enfasi è stata posta sulla cooperazione internazionale, con sessioni d’affari focalizzate su mercati chiave come Cina, India e Arabia Saudita. La globalizzazione del settore pesca richiede una visione strategica che permetta alle imprese di accedere a nuovi sbocchi, sfruttando accordi commerciali e partnership strategiche. Parallelamente, si discute anche del mercato interno russo, con nuove politiche mirate ad aumentare il consumo di pesce pro capite e a sostenere le piccole e medie imprese del settore.

L’appuntamento centrale del forum è la sessione plenaria intitolata “La Pesca nell’era dell’innovazione: tecnologie del futuro”, che si concentrerà su come le tecnologie emergenti potranno trasformare l’industria ittica nei prossimi anni. L’obiettivo principale è aumentare l’efficienza, ridurre l’impatto ambientale e migliorare la sostenibilità delle operazioni.

In definitiva, il VII Forum di San Pietroburgo non è solo una vetrina delle tecnologie più avanzate, ma anche un catalizzatore per lo sviluppo di nuovi modelli di business e partnership che possono portare l’industria della pesca verso un futuro più sostenibile e innovativo.

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Operazione marittima multiuso in Adriatico guidata dall’EFCA

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Operazione marittima multiuso in Adriatico guidata dall’EFCA – In un’iniziativa strategica per migliorare la cooperazione e l’efficienza nelle operazioni marittime, l’Agenzia Europea di Controllo della Pesca (EFCA), in collaborazione con l’Agenzia Europea per la Sicurezza Marittima (EMSA) e FRONTEX, ha lanciato un’importante operazione marittima multipurpose nel Mare Adriatico. In corso fino al 9 ottobre 2024, questa iniziativa coordinata riunisce le competenze e le risorse di Italia, Croazia e Slovenia per rafforzare le funzioni della guardia costiera, la protezione ambientale e il controllo della pesca.

La collaborazione tra queste agenzie è cruciale, poiché consente di aumentare l’assistenza operativa in diverse aree del Mare Adriatico, incluse le acque territoriali, le zone economiche esclusive e le acque internazionali. Con l’EFCA a capo, l’operazione è supportata da una serie di attrezzature e navi all’avanguardia, garantendo una sorveglianza e un’applicazione della legge efficaci.

Rafforzare il controllo della pesca e la sicurezza ambientale

Il ruolo dell’EFCA in questa operazione va oltre la semplice sorveglianza marittima. Con la sua nave pattuglia offshore multiruolo, Ocean Sentinel, l’EFCA si impegna a monitorare e far rispettare la conformità alle normative europee sulla pesca in tutto l’Adriatico, assicurando che le leggi sulla pesca siano rigorosamente osservate. Inoltre, l’EMSA ha equipaggiato la nave con sistemi aerei pilotati da remoto (RPAS) e fornisce dati marittimi fondamentali attraverso i suoi Servizi Marittimi Integrati (IMS). FRONTEX contribuisce supportando la Croazia con tre motovedette costiere, che rafforzano la sicurezza e il controllo in queste acque.

Questa cooperazione rafforzata consente una supervisione più completa ed efficiente, in particolare nel settore della pesca. Si garantisce così l’uso sostenibile delle risorse marine, proteggendo l’ambiente marittimo da attività illegali come la pesca eccessiva, le pratiche di pesca illegali e l’inquinamento ambientale.

Un approccio globale alla sicurezza marittima

Oltre al controllo della pesca, l’operazione include capacità avanzate di risposta all’inquinamento da idrocarburi. La nave dell’EFCA fa parte della flotta di risposta dell’EMSA contro l’inquinamento da petrolio ed è pronta a intervenire in caso di incidenti che richiedano il contenimento di sversamenti di petrolio. Questa funzionalità duplice consente una reazione rapida alle potenziali minacce ambientali, garantendo così la sicurezza e la sostenibilità delle acque europee.

L’operazione prevede anche un importante esercizio di Ricerca e Soccorso (SAR), il SARex 2024, in programma per il 2 ottobre. Questo esercizio, guidato dall’EMSA, metterà alla prova e migliorerà il coordinamento tra Italia, Croazia e Slovenia nella risposta alle emergenze marittime. L’esperienza acquisita durante questo esercizio contribuirà a una maggiore consapevolezza situazionale e a un miglioramento della comunicazione tra le autorità SAR.

Il futuro della collaborazione marittima europea

L’operazione marittima multipurpose rappresenta un importante passo avanti nella cooperazione europea in materia marittima. Rafforza non solo il controllo della pesca e le funzioni della guardia costiera, ma anche le misure di protezione ambientale. Le riunioni quotidiane di coordinamento presso il Centro di Coordinamento Europeo (ECC), situato nella sede dell’EFCA a Vigo, in Spagna, garantiscono una collaborazione continua e un adattamento alle esigenze operative.

Con il proseguimento di questi sforzi, le agenzie marittime europee sono meglio preparate ad affrontare le sfide poste dalla pesca illegale, dai pericoli ambientali e dalla sicurezza marittima. Questo approccio collaborativo è essenziale per mantenere l’equilibrio tra l’uso delle risorse marine e la loro protezione per le generazioni future.

Operazione marittima multiuso in Adriatico guidata dall’EFCA

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