I gemelli digitali dei prodotti a TuttoFood con GS1 Italy Servizi

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I gemelli digitali dei prodotti a TuttoFood con GS1 Italy Servizi – L’industria alimentare guarda al futuro e a Tuttofood 2025 si prepara a vivere una delle sue esperienze più innovative: GS1 Italy Servizi porta in fiera Immagino, la soluzione che consente di creare il “gemello digitale” di ogni prodotto.

Dal 5 all’8 maggio, nello spazio allestito a fieramilano Rho (stand U25, Padiglione 5), sarà possibile assistere dal vivo alla trasformazione di un prodotto fisico in una versione digitale completa, pronta per l’e-commerce e la gestione di filiera. Immagino cattura con precisione ogni dettaglio: immagini ad alta qualità e tutte le informazioni riportate sull’etichetta, garantendo contenuti aggiornati, conformi e immediatamente utilizzabili.

Dopo dieci anni di sviluppo e oltre 140.000 prodotti digitalizzati per più di 2.000 produttori e 55 retailer, Immagino si conferma uno strumento essenziale per chi punta sulla qualità dei dati e sull’efficienza dei processi. In un mercato sempre più competitivo, soprattutto per settori come l’ittico dove tracciabilità e trasparenza sono fondamentali, disporre di informazioni certificate può fare la differenza nel rapporto con i consumatori.

Accanto a Immagino, GS1 Italy Servizi presenterà a Tuttofood anche un’ampia gamma di soluzioni dedicate alla trasformazione digitale delle imprese, pensate per semplificare lo scambio di dati, ottimizzare la logistica, ridurre gli errori e migliorare l’efficienza operativa lungo tutta la supply chain.

Tuttofood 2025 diventa così il palcoscenico ideale per scoprire come la tecnologia possa trasformare ogni anello della filiera alimentare, portando benefici concreti non solo all’e-commerce, ma a tutto il sistema produttivo.

I gemelli digitali dei prodotti a TuttoFood con GS1 Italy Servizi

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Dall’8 all’11 maggio Genova accoglie Slow Fish 2025

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Dall’8 all’11 maggio Genova accoglie Slow Fish 2025 – Dal 8 all’11 maggio 2025, il Porto Antico di Genova si trasformerà nel cuore pulsante di una nuova visione del mare con Slow Fish 2025, la manifestazione firmata Slow Food Italia che celebra vent’anni di impegno per la tutela degli ecosistemi costieri e della cultura delle terre d’acqua. Giunta alla dodicesima edizione, Slow Fish torna con un programma ricco di incontri, degustazioni e approfondimenti che mettono al centro il futuro della pesca, il ruolo dei giovani e le sfide ambientali.

Tra i temi protagonisti di questa edizione, il mestiere del pescatore si presenta come una professione da reinventare, capace di attrarre nuove generazioni portatrici di innovazioni tecnologiche, sensibilità ambientale e idee imprenditoriali fresche. Un’attenzione particolare sarà rivolta alla mitilicoltura, settore simbolo di un’acquacoltura sostenibile che oggi si confronta con i cambiamenti climatici e l’innalzamento delle temperature delle acque.

Slow Fish 2025 sarà anche la cornice per raccontare come alcune comunità italiane stanno ricostruendo filiere locali attorno alle specie aliene che popolano sempre più i nostri mari, trasformando una criticità ecologica in un’opportunità gastronomica. Ritorna sulle tavole della manifestazione il tonno rosso del Sulcis, frutto di una pesca artigianale selettiva e controllata, esempio virtuoso di gestione responsabile delle risorse marine. E proprio da Cabras arriva un’importante novità: il debutto ufficiale del Presidio Slow Food della bottarga di Cabras, simbolo di una tradizione che si rinnova.

Non mancherà uno sguardo alle acque dolci e salmastre d’Italia, con storie di pesca tradizionale dal Lago Maggiore al Delta del Po, fino al Lago di Nemi, a testimonianza della straordinaria biodiversità che caratterizza il nostro Paese. Slow Fish sarà anche un’occasione per riflettere sulla rigenerazione delle città costiere attraverso politiche alimentari innovative e sullo sviluppo di forme di turismo slow più attente alla sostenibilità e ai territori.

Come sempre, il pubblico potrà incontrare pescatori, cuochi, produttori di olio extravergine, viticoltori ed esperti che accompagneranno i visitatori in un viaggio unico tra sapori, saperi e storie del mare. Un’attenzione speciale sarà rivolta alle famiglie, con attività ludiche realizzate in collaborazione con l’Acquario di Genova e l’Acquario di Livorno, per scoprire insieme ai più piccoli la magia del mondo acquatico e il legame profondo che unisce l’uomo al mare.

Slow Fish 2025 promette di essere molto più di un evento: un invito a costruire, insieme, un futuro del mare più giusto, consapevole e sostenibile.

Dall’8 all’11 maggio Genova accoglie Slow Fish 2025

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A Vigo tutto pronto per accogliere Aquafuture Spain 2025

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A Vigo tutto pronto per accogliere Aquafuture Spain 2025  – Vigo si prepara a diventare il cuore pulsante dell’acquacoltura globale con Aquafuture Spain 2025, la principale fiera internazionale del settore in Spagna, in programma dal 20 al 22 maggio presso il Centro Espositivo IFEVI. Un appuntamento che segna non solo una crescita esponenziale rispetto alle edizioni precedenti, ma anche il consolidamento di Vigo come punto di riferimento europeo per l’innovazione, la sostenibilità e la collaborazione nel comparto acquacoltura.

La presentazione ufficiale dell’evento, avvenuta lo scorso 22 aprile presso la sede di Afundación Abanca, ha evidenziato il forte supporto istituzionale e l’interesse sempre più marcato da parte degli operatori internazionali. Con 210 aziende provenienti da 26 Paesi – tra cui spicca la prima partecipazione di 12 aziende cinesi – Aquafuture Spain 2025 registra un incremento del 50% di espositori rispetto alla precedente edizione e si prepara ad accogliere oltre 8.000 visitatori, triplicando l’affluenza.

Il successo della scelta di un formato biennale e il trasferimento all’IFEVI nel 2023 hanno trasformato Aquafuture nella seconda fiera più grande d’Europa dedicata esclusivamente all’acquacoltura, rafforzando il ruolo strategico della Galizia come hub di sviluppo per il settore.

Focus su innovazione, sostenibilità e internazionalizzazione

Il programma tecnico di Aquafuture Spain 2025 si preannuncia ricco di contenuti di alto profilo. 40 relatori internazionali guideranno workshop e tavole rotonde su temi cruciali per il futuro dell’acquacoltura: dalla transizione sostenibile con l’applicazione della normativa CSRD, all’integrazione di tecnologia e intelligenza artificiale nei processi produttivi e di marketing, fino alle sfide della crescita globale sostenibile e della circolarità.

Non mancheranno approfondimenti su tendenze emergenti come le proteine alternative, l’espansione nei mercati esteri e la gestione responsabile delle risorse, con un focus particolare sulla fornitura sostenibile di semi di bivalvi in Galizia, in collaborazione con il programma ThinkInAzul Galicia Marine Sciences.

Vetrina internazionale per le eccellenze del settore

Accanto ai momenti di dibattito, l’evento offrirà due sale dedicate alla presentazione di nuovi progetti e tecnologie da parte di aziende, istituzioni e centri di ricerca di primo piano come Akva Group, Biomar, IRTA, CIIMAR, Grupo Eurored, Morenot e molti altri. Un’occasione unica per scoprire soluzioni innovative e stabilire connessioni strategiche con partner globali.

Grazie a un mix vincente di contenuti specialistici, networking e visibilità internazionale, Aquafuture Spain 2025 si conferma come appuntamento imperdibile per chi opera nell’acquacoltura e guarda al futuro del settore con una visione orientata alla sostenibilità, all’innovazione tecnologica e alla cooperazione globale.

A Vigo tutto pronto per accogliere Aquafuture Spain 2025 

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Our Ocean 2025: a Busan si discute di sostenibilità marina

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Our Ocean 2025: a Busan si discute di sostenibilità marina – Al via al BEXCO di Busan, nella Repubblica di Corea, la 10ª Conferenza Our Ocean – OOC – (28-30 aprile) appuntamento internazionale dedicato alla gestione sostenibile degli oceani e alla definizione di strategie condivise per la protezione degli ecosistemi marini. L’edizione 2025 si concentra sull’analisi dei risultati conseguiti nell’ultimo decennio e sull’identificazione delle priorità operative per il futuro.

Dal 2014, la piattaforma Our Ocean ha promosso oltre 2.600 iniziative, con impatti rilevanti in termini di istituzione di aree marine protette (AMP), contrasto alla pesca illegale, riduzione dell’inquinamento marino e sostegno alla ricerca scientifica applicata agli ecosistemi oceanici.

In occasione di questa edizione, il World Resources Institute (WRI) ha presentato la prima valutazione complessiva degli impegni assunti: dei 160 miliardi di dollari promessi attraverso le varie conferenze, circa 133 miliardi risultano già erogati o in fase di implementazione. I finanziamenti hanno riguardato prevalentemente la tutela della biodiversità marina, la lotta alla pesca INN (Illegale, Non dichiarata e Non regolamentata) e progetti legati alle soluzioni oceaniche per l’adattamento climatico e la riduzione delle emissioni.

Un focus rilevante è riservato al Trattato sull’alto mare, recentemente ratificato dalla Repubblica di Corea, che porta a 21 il numero di Stati aderenti. Il trattato necessita di ulteriori ratifiche per entrare in vigore, ma la conferenza di Busan rappresenta un momento di consolidamento politico e tecnico in vista della prossima Conferenza ONU sugli Oceani prevista a Nizza.

Dal punto di vista operativo, le discussioni si concentrano sull’efficacia delle aree marine protette, sull’implementazione di strumenti per il monitoraggio delle attività di pesca e sul rafforzamento delle misure contro le pratiche non sostenibili. Inoltre, viene evidenziato il fabbisogno di investimenti pari a circa 2.000 miliardi di dollari nei prossimi vent’anni per valorizzare il contributo delle soluzioni basate sull’oceano, in linea con gli obiettivi climatici al 2050.

Il settore della pesca e dell’acquacoltura è direttamente coinvolto in questo processo, con particolare attenzione alla tracciabilità, alla gestione delle risorse e alla prevenzione della sovrapesca. Le politiche discusse in ambito OOC influenzeranno la regolamentazione internazionale e i modelli produttivi futuri, con impatti sia sul piano ambientale che economico.

Tra le aree di intervento prioritarie figurano:

  • L’espansione e la gestione efficace delle AMP.
  • La riduzione delle attrezzature da pesca disperse in mare.
  • Il rafforzamento degli strumenti legali contro la pesca INN.
  • L’integrazione tra ricerca scientifica e applicazioni industriali per una governance più efficiente degli spazi marittimi.

Our Ocean 2025 si conferma quindi come una sede tecnica e politica per l’allineamento delle strategie globali, con l’obiettivo di garantire un equilibrio tra tutela ambientale e sviluppo sostenibile delle attività economiche legate al mare.

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Pesce per pet food: qualità e margini, un’opportunità per la filiera ittica

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Pesce per pet food: qualità e margini, un’opportunità per la filiera ittica – Nel dibattito comune si tende spesso a semplificare il concetto di sottoprodotto, associandolo erroneamente a materiale di scarsa qualità. In realtà, l’industria moderna del pet food, soprattutto nel segmento premium, si basa su una selezione rigorosa di materie prime, dove il pesce rappresenta un ingrediente strategico, apprezzato per le sue qualità nutrizionali e funzionali.

Il pesce destinato alla produzione di alimenti per animali domestici proviene principalmente da sottoprodotti di Categoria 3, come definiti dalla normativa europea. Si tratta di parti del pesce – teste, lische carnose, pelle, ritagli derivanti dalla filettatura – che non trovano impiego nel consumo umano per motivi commerciali o culturali, ma che restano perfettamente idonee sotto il profilo igienico-sanitario e altamente valorizzabili dal punto di vista nutrizionale.

Questo approccio consente alla filiera ittica di ottimizzare l’uso del pescato, integrando logiche di sostenibilità e efficienza produttiva. Non a caso, molte aziende specializzate nel pet food puntano su ingredienti marini per sviluppare formulazioni ipoallergeniche, ricche di omega-3, facilmente digeribili e in linea con le richieste di un consumatore sempre più attento alla salute dei propri animali domestici.

La crescente domanda di alimenti naturali e funzionali ha trasformato il settore in una leva economica rilevante per i produttori ittici. L’integrazione di linee produttive dedicate al pet food permette di generare valore da parti del pesce che, in passato, avrebbero avuto destinazioni meno remunerative. In questo contesto, il concetto di “sottoprodotto” si evolve: non più residuo da smaltire, ma materia prima secondaria di qualità, destinata a un mercato in piena espansione.

Il comparto globale del pet food supera ormai i 150 miliardi di dollari, con il segmento premium che registra tassi di crescita a doppia cifra. Aziende italiane come Mister Pet, Adragna, Eagle Pet Food e Naxos hanno già strutturato l’offerta inserendo pesce selezionato nelle loro linee, rispondendo alle esigenze di mercato con prodotti certificati e tracciabili.

In questo scenario, le certificazioni giocano un ruolo sempre più centrale. Oltre ai marchi noti come MSC per la pesca sostenibile e Friend of the Sea, anche l’ASC (Aquaculture Stewardship Council) ha esteso i propri standard al settore pet food. Questo garantisce che il pesce da acquacoltura utilizzato nelle formulazioni provenga da allevamenti gestiti in modo responsabile, rafforzando il posizionamento delle aziende che scelgono trasparenza e sostenibilità come elementi distintivi della propria offerta.

Per le aziende della filiera ittica, il segmento rappresenta una doppia opportunità: da un lato, ottimizzare la redditività attraverso l’uso intelligente delle risorse; dall’altro, accedere a un mercato meno volatile rispetto a quello del consumo umano, caratterizzato da continuità di domanda e maggiore predisposizione verso prodotti di fascia alta.

In conclusione, il pesce per animali domestici non è una destinazione secondaria, ma un settore che valorizza il lavoro della filiera attraverso una trasformazione consapevole e di qualità. Con le giuste strategie, le imprese ittiche possono consolidare una presenza stabile in un comparto in forte crescita, dove sostenibilità, innovazione e margini si incontrano.

Pesce per pet food: qualità e margini, un’opportunità per la filiera ittica

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