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Le esportazioni ittiche norvegesi ad aprile 2025 hanno raggiunto un valore complessivo di 14,3 miliardi di corone norvegesi, segnando il miglior risultato di sempre per questo mese. L’aumento del 2% rispetto allo stesso periodo del 2024 è frutto di una combinazione di fattori: crescita dei volumi, domanda solida nei mercati chiave e una produzione ittico-acquicola ben calibrata sull’export.

Buyer, imprese e stakeholder europei e internazionali guardano con attenzione ai numeri diffusi dal Norwegian Seafood Council, che rivelano non solo una conferma delle tendenze note, ma anche interessanti segnali di riposizionamento sui mercati.

La forza del salmone norvegese: volumi in aumento, prezzi sotto pressione

Il salmone ha rappresentato il 71% del valore totale esportato nel mese, per un valore di 10 miliardi di corone e un volume di 106.339 tonnellate, in crescita del 34%. Il prezzo medio si è attestato su 84,60 NOK/kg, in calo del 29% rispetto all’anno precedente.

L’aumento delle temperature marine e la riduzione delle sfide biologiche hanno portato a una disponibilità superiore di prodotto di alta qualità. Questo ha favorito una maggiore penetrazione nei mercati d’oltremare, con gli Stati Uniti che si confermano primo mercato in valore (4,4 miliardi di NOK da inizio anno) e la Cina in forte ascesa, con +88% di valore ad aprile rispetto al 2024.

Crostacei in crescita: boom del granchio reale e dei gamberi

Le esportazioni ittiche norvegesi ad aprile 2025 si sono distinte anche per il rendimento dei crostacei. Il granchio reale ha fatto registrare una crescita del valore del 110% su base annua, toccando i 41 milioni di corone. Le spedizioni verso gli USA rappresentano oltre la metà del totale.

Anche il granchio delle nevi ha segnato un incremento del 46% in valore, a fronte però di un calo dei volumi (-18%), riflettendo una disponibilità più limitata e una domanda stabile. I gamberi, trainati dagli sbarchi nel Mare di Barents, hanno visto una crescita del 64% in valore e del 53% in volume, con l’espansione del segmento surgelato e lavorato a bordo.

Ottimi risultati anche per sgombro, baccalà e pesce salato

Tra le specie ittiche lavorate, lo sgombro si distingue con 9.111 tonnellate esportate (+11%) e un valore di 289 milioni di NOK (+38%). La forte domanda e la scarsità di offerta hanno sostenuto il prezzo medio.

Il baccalà mantiene la sua centralità sul mercato portoghese, con esportazioni per 5.140 tonnellate e un valore in crescita del 23%. Da segnalare il valore record del pesce salato, che ha raggiunto 435 milioni di corone, con un +16% su base annua, trainato ancora una volta dal Portogallo.

Per il merluzzo, invece, il quadro è più articolato: calo per lo skrei (-44% in volume da inizio anno), contrazione dei volumi per il merluzzo congelato (-49%) e recupero parziale per il merluzzo fresco, soprattutto d’allevamento.

I dati sulle esportazioni ittiche norvegesi ad aprile 2025 evidenziano una solida resilienza del comparto in un contesto internazionale ancora incerto. Mentre alcuni segmenti, come lo stoccafisso e lo skrei, mostrano segnali di contrazione, l’industria norvegese riesce a compensare con l’espansione di prodotti più dinamici e adattabili alla domanda globale.

Buyer e distributori europei dovranno monitorare l’impatto dei dazi USA e della concorrenza asiatica, ma le prospettive restano positive per i prossimi mesi, soprattutto grazie alla forza logistica e alla flessibilità dell’offerta norvegese.

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