Piano d’azione. Unci Agro Alimentare: NO a sciopero come protesta  – Cresce la tensione nel settore della pesca a causa della proposta della Commissione Europea che mira al ripristino degli ecosistemi attraverso la drastica riduzione degli effetti delle attività di pesca sull’ambiente marino.
In termini concreti, il piano d’azione della Ue risulta completamente volto a garantire la sostenibilità ambientale dell’attività di pesca a tutto discapito di quella economica e sociale dei pescatori. Al di là delle legittime intenzioni dichiarate, il piano viene considerato come la soluzione per assicurare
una efficace transizione verso pratiche di pesca più selettive in maniera da ridurre le catture di novellame e aumentare le opportunità di riproduzione degli stock ittici assicurando di conseguenza il sostentamento economico delle comunità dei pescatori.
Vietare progressivamente le tecniche di pesca con attrezzi mobili di fondo in tutte le aree e le zone marine sottoposte a tutela entro il 2030 e aumentare la percentuale di zone protette almeno al 20% delle acque marine nazionali, significa “condannare definitivamente alla sparizione il segmento dello strascico italiano”. Il disagio degli addetti è divenuto ormai “sdegno” per uno stato di crisi che viene avvertito come irreversibile.

Occorre protestare in maniera compatta ed efficace! 
La forma di protesta scelta da UNCI Agro Alimentare, Associazione datoriale, è quella di non astensione dal lavoro: lo sciopero è un principio contrario agli interessi propri dei lavoratori soci delle nostre Cooperative. Lavorare è la parola d’ordine della protesta, esprimendo il proprio disagio attraverso lo stridore
delle sirene dei pescherecci che diviene cosi la “voce dei pescatori”.
Andare a pescare significa assicurare prodotto ittico fresco e sicuro ai mercati italiani scongiurando l’invasione di quello extra UE, sicuramente meno controllato.
Tutelare il lavoro facendo pescare i nostri soci Cooperatori significa assicurare sostenibilità economica e sociale agli addetti già vessati da note problematiche (pandemia e guerra russo/ucraina) a cui si aggiunge la nota dolente dell’aumento delle giornate aggiuntive di fermo pesca temporaneo.

Andare a pescare significa dimostrare che non ci si può fermare e dare man forte a chi, per ragioni In buona parte non supportate da motivazioni oggettive, ha condannato lo strascico a una sicura morte. I pescatori di UNCI Agro Alimentare non aderiranno a nessuno sciopero, non si asterranno dal lavorare nè il 23 giugno né in date successive, confidando nel fattivo e risolutivo impegno già dimostrato dal Governo e che non mancherà al Consiglio Agrifish previsto per la fine del mese di giugno. La “voce del mare” accompagnerà il nostro Ministro nella sua azione di contrasto alle politiche gestionali di Sinkevicius, commissario europeo per l’ambiente e gli oceani.

UNCI  Agro Alimentare, chiede ai propri associati pescatori di manifestare senza scioperi visto che le giornate di pesca già sono poche e perdere soldi non vale la pena. Si protesta  con una sirena per la vita della pesca Venerdi 23 Giugno a sostegno dell’azione che intraprende il ministro Lollobrigida e la Direzione Generale della Pesca Italia contro il Piano d’azione.

 

Piano d’azione. Unci Agro Alimentare: NO a sciopero come protesta

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