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Nel nuovo bilancio pluriennale dell’Unione Europea per il periodo 2028–2034, la Commissione propone una semplificazione radicale e pericolosa: i capitoli di spesa passano da sette a quattro. In questa nuova architettura, i fondi di coesione, l’agricoltura e la pesca confluiscono in un unico maxi-capitolo da 865 miliardi di euro. “Ma dietro l’apparente razionalizzazione si nasconde un rischio concreto: il settore ittico viene di fatto assorbito, perdendo una sua linea autonoma di finanziamento e visibilità strategica”. Ha dichiarato Francesca Biondo, direttrice di Federpesca.

Quel maxi-capitolo dovrà infatti coprire anche altre priorità dell’Unione, come la migrazione (con una dotazione stimata di 34 miliardi), la difesa e la sicurezza (incluse agenzie come Frontex ed Europol). Al suo interno, sono previsti 218 miliardi per le regioni europee meno sviluppate e 300 miliardi per i pagamenti diretti agli agricoltori, ma nessuna indicazione chiara per il comparto pesca, che rischia di restare schiacciato tra settori ben più strutturati e politicamente rappresentati.

“Il comparto ittico europeo, e quello italiano in particolare, ha affrontato negli ultimi anni una trasformazione significativa, contribuendo in modo responsabile agli obiettivi europei di sostenibilità, riduzione dello sforzo di pesca e tutela della biodiversità. Ne sono seguiti il ridimensionamento della flotta, la perdita di posti di lavoro, nonostante un forte impegno nell’innovazione e nella sostenibilità delle pratiche di pesca. Tagliare oggi le risorse significa compromettere questi sforzi e indebolire un settore strategico per la sicurezza alimentare, la sovranità produttiva e la coesione territoriale, soprattutto nelle aree costiere più fragili.” Ha dichiarato Biondo.

Per questi motivi Federpesca esprime forte preoccupazione per le conseguenze che potrebbero derivarne, anche rispetto alla competitività con prodotti provenienti da Paesi terzi, spesso non soggetti agli stessi standard europei.

“L’auspicio è che il Governo italiano e il Parlamento europeo, nel suo ruolo di co-legislatore, possano riuscire a negoziare nei prossimi due anni una ricollocazione più equa e responsabile delle risorse, riconoscendo il valore economico, ambientale e sociale di un comparto che contribuisce alla resilienza delle economie costiere e all’identità alimentare dell’Europa” ha concluso Biondo.

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L’articolo QFP. Federpesca: “Scelte UE miopi, il settore pesca è schiacciato” proviene da Pesceinrete.

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