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La stima acustica della taglia del pesce prima della cattura rappresenta una priorità strategica per migliorare la selettività della pesca e massimizzare il valore economico del pescato. È quanto emerge dal progetto norvegese “Acoustic Estimation of Fish Size during Pre-catch in Commercial Fishing of Pelagic Species“, condotto dall’Institute of Marine Research (IMR) e finanziato dal Fisheries and Aquaculture Industry Research Fund (FHF). L’iniziativa ha testato la possibilità di impiegare ecoscandagli a banda larga per ottenere stime affidabili delle dimensioni dei pesci prima dell’operazione di cattura.

Obiettivo: migliorare selettività ed efficienza

Nel contesto della pesca pelagica commerciale, conoscere la dimensione del pesce prima dell’immissione delle reti può evitare catture indesiderate e garantire il rispetto dei limiti normativi. Per questo, il progetto ha previsto l’installazione a bordo del peschereccio FV Libas di un ecoscandaglio EK80 dotato di trasduttore direzionale da 3° e frequenza operativa tra 160–260 kHz. Il dispositivo, posizionato sotto la chiglia retrattile, ha consentito di rilevare singoli esemplari di sgombro fino a 120 metri di distanza durante la pesca nelle acque britanniche nel 2024, senza interferire con le normali operazioni.

Tecnologie avanzate, risultati da consolidare

Il metodo originario per stimare la taglia, basato sull’individuazione di due picchi distinti nel segnale acustico a banda larga, non ha fornito i risultati sperati a causa della complessità della risposta acustica reale dei pesci. In alternativa, i ricercatori hanno adottato un approccio basato sulla Target Strength (TS) e sull’angolo di incidenza del pesce rispetto al fascio acustico. I dati hanno mostrato una buona corrispondenza tra il massimo TS e la lunghezza stimata, con uno scarto medio di circa 45 mm rispetto ai campioni biologici reali.

Il progetto ha inoltre confermato la validità dell’approccio teorico tramite modellazione FEM (Finite Element Method), simulando la struttura fisica del pesce, incluso lo scheletro. Tuttavia, restano da sviluppare algoritmi di tracciamento automatico e metodologie standardizzate per l’analisi del TS in banda larga, oggi non ancora universalmente adottate dalla comunità scientifica.

Prospettive operative e sviluppi futuri

Oltre ai risultati sperimentali, il progetto ha evidenziato importanti ricadute pratiche per l’industria. Disporre di uno strumento affidabile per stimare la taglia del pesce in tempo reale può trasformarsi in un vantaggio competitivo per l’intero settore: migliorando la qualità del pescato, riducendo le catture indesiderate e rendendo l’attività più sostenibile.

I ricercatori propongono di continuare i test in ambienti controllati, come le gabbie di allevamento o le aree costiere frequentate da sgombri liberi, per affinare ulteriormente i modelli di stima e facilitare la raccolta di dati confrontabili con i risultati in mare aperto. Un passaggio fondamentale per trasformare la ricerca in un prodotto operativo destinato alla flotta commerciale.

Il progetto norvegese dimostra che le tecnologie acustiche avanzate rappresentano una delle strade più promettenti per l’evoluzione verso una pesca selettiva, efficiente e sostenibile. Le sfide non mancano, ma i risultati già ottenuti aprono nuove possibilità operative e industriali per le flotte europee e internazionali.

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L’articolo Sonar e selettività: nuove frontiere per la stima acustica della taglia del pesce proviene da Pesceinrete.

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