Mese: Maggio 2025 Pagina 3 di 19

Il fish burger come simbolo della nuova trasformazione ittica

 [[{“value”:”

Oggi, 28 maggio, in occasione dell’Hamburger Day, è utile volgere lo sguardo oltre la tradizione per valutare ciò che il comparto ittico ha saputo costruire nel tempo: l’hamburger di pesce non è più una nicchia di prodotto, ma uno dei formati più evoluti nel campo della trasformazione alimentare. Il settore ittico, da tempo, sviluppa una delle soluzioni più efficienti e coerenti con le dinamiche del consumo moderno: l’hamburger di pesce.

Integrato stabilmente nei portafogli prodotto dell’industria della trasformazione, questo formato rappresenta un punto d’incontro tra esigenze nutrizionali, sostenibilità di filiera e standardizzazione tecnologica. Nel comparto dei ready-to-eat, il fish burger consolida la propria posizione grazie alla compatibilità con i criteri di salubrità, tracciabilità e impatto ambientale ridotto, rispondendo così alle traiettorie evolutive della domanda.

Un formato semplice per una filiera complessa

Dietro un’apparente semplicità di fruizione, l’hamburger di pesce rivela una struttura tecnica complessa. Ogni fase – dalla selezione della materia prima alla formatura, dalla conservazione alla distribuzione – è governata da logiche di efficienza, sicurezza alimentare e valorizzazione del prodotto.

Le variabili progettuali sono numerose: consistenza e stabilità della massa proteica, gestione dell’umidità, resistenza termica alla cottura, profilo lipidico controllato, uniformità delle pezzature, assenza di spine, compatibilità con tecnologie IQF o MAP, adattamento ai requisiti di shelf life. La sfida è raggiungere una sintesi tra precisione industriale e riconoscibilità gastronomica.

Anche la composizione organolettica – spesso frutto di bilanciamenti tra proteine pure e ingredienti funzionali – è frutto di iterativi cicli di testing. Nulla è lasciato al caso in un alimento che deve essere accessibile, replicabile e coerente con i parametri sensoriali attesi dal mercato.

Dalla tracciabilità al linguaggio del consumo

Il fish burger si inserisce perfettamente nel paradigma contemporaneo di “cibo funzionale consapevole”. È un veicolo narrativo, oltre che nutrizionale: porta con sé valori ambientali, visioni di filiera corta, biodiversità, processi produttivi tracciati. Il formato, lungi dall’essere anonimo, si presta a rappresentare identità territoriali e approcci circolari.

In un contesto in cui la narrazione del prodotto è determinante per l’accettazione commerciale, l’hamburger di pesce risponde a più livelli: consente la valorizzazione di specie meno note, il recupero di eccedenze e sottomisure, la compatibilità con politiche di pesca sostenibile e il dialogo con il linguaggio nutrizionale della nuova generazione di consumatori.

Per la distribuzione moderna e la ristorazione organizzata, il formato burger rappresenta una soluzione ad alta logistica: porzionabile, versatile, adatto a diverse modalità di cottura e facilmente comunicabile sul piano del marketing alimentare.

La sfida dell’identità ittica nei formati del futuro

L’hamburger di pesce, pur nella sua apparente neutralità, interroga profondamente il futuro dell’identità ittica. Può il prodotto trasformato essere ancora portatore del valore culturale, ambientale ed economico del mare? La risposta dipende dalla capacità dell’industria di costruire un linguaggio tecnico che non smarrisca l’origine della materia prima, ma la traduca con intelligenza in forme coerenti con i mercati globali.

In questo senso, il fish burger non è una banalizzazione, ma una possibilità: quella di rileggere la complessità del comparto ittico attraverso i codici del consumo contemporaneo. Un laboratorio permanente, dove si incontrano biotecnologia, gastronomia, sostenibilità e cultura del mare.

Continua a seguire Pesceinrete per approfondire le trasformazioni che stanno ridefinendo l’identità dell’ittico nel panorama globale dell’alimentazione.

Iscriviti alla newsletter settimanale di Pesceinrete per ricevere notizie esclusive del settore.

NEWSLETTER

L’articolo Il fish burger come simbolo della nuova trasformazione ittica proviene da Pesceinrete.

“}]] ​ 

Vietnam, il marketing dei gamberi sfida lo status quo globale

 [[{“value”:”

Il Vietnam rompe con l’immagine di semplice fornitore globale di materia prima: nell’industria dei gamberi, il focus si sposta ora sul valore aggiunto.

Non più solo volumi e commodity. Oggi, le imprese vietnamite del settore stanno investendo nella costruzione di brand riconoscibili, nell’adozione di imballaggi sostenibili, nella tracciabilità certificata e nell’accesso diretto ai mercati attraverso il digitale. L’obiettivo è chiaro: presidiare il valore, distinguersi nella qualità percepita, controllare la narrazione che accompagna il prodotto.

È un cambio di rotta profondo, che tocca ogni anello della filiera e impone nuove logiche di export.

Dal marchio alla reputazione

Per decenni, gran parte dei gamberi vietnamiti è stata esportata sotto l’etichetta di altri. Ora, la svolta: aziende come Minh Phu Seafood Corporation vogliono che il proprio nome arrivi sulle tavole di Stati Uniti, Giappone e Unione Europea. Non solo prodotti: identità, affidabilità, storytelling.

Minh Phu ha strutturato un’offerta premium – dai gamberi impanati ai prodotti per sushi – veicolata con il proprio marchio e promossa attraverso fiere internazionali, reti estere e strumenti digitali. Una strategia che punta a consolidare valore nel lungo termine, riducendo la dipendenza da terzi.

Packaging, il primo strumento di marketing

La confezione non è più solo protezione. Diventa interfaccia visiva, garanzia di qualità, veicolo di trasparenza. Aziende come Dac Loc Company adottano imballaggi sostenibili, grafica curata e soprattutto QR code integrati che raccontano l’origine e i processi di allevamento, anche attraverso contenuti video.

Il packaging riflette oggi la strategia di posizionamento: tracciabilità certificata (ASC, BAP), multilinguismo per i mercati target, e un’estetica pensata per lo scaffale europeo. Elementi fondamentali per entrare in empatia con buyer e consumatori finali.

Digitale e accesso diretto ai mercati

Il canale e-commerce B2B rappresenta una leva sempre più strategica per l’industria del gambero vietnamita. Alcune imprese hanno sviluppato piattaforme proprietarie in grado di connettere direttamente l’offerta locale con ristoranti e importatori internazionali, abbattendo i livelli intermedi della distribuzione.

È il caso di Dac Loc, che ha affiancato al sito web uno storytelling attivo su social media, tracciabilità in tempo reale e logistica integrata. Un modello replicabile per chi intende costruire relazioni commerciali più dirette e resilienti.

GDO e ristorazione: partnership per il valore

Nel nuovo marketing dei gamberi, la presenza sugli scaffali non basta. Serve una logica di co-branding strutturato. Alcune aziende vietnamite collaborano stabilmente con realtà come Costco, Walmart o Sysco, adattando le proprie linee produttive a esigenze di etichettatura, promozione e comunicazione condivisa.

Queste partnership non si limitano alla fornitura, ma includono programmi promozionali congiunti, lancio di prodotti su misura e campagne digitali integrate. Un modo per consolidare la reputazione vietnamita all’interno della filiera alimentare internazionale.

Numeri che raccontano una trasformazione

I dati confermano che la svolta strategica non è solo narrativa: nei primi quattro mesi del 2025, le esportazioni vietnamite di gamberi hanno superato 1,27 miliardi di dollari, con una crescita del 30% rispetto allo stesso periodo del 2024. Ad aprile il comparto ha toccato quota 330,8 milioni, sostenuto dalla ripresa della domanda in Cina, Europa e Giappone.

Ma la cifra che conta davvero è la crescente capacità di creare e trattenere valore. Con un marketing proattivo, le aziende vietnamite stanno passando da un modello dipendente a un modello guidato. Non più meri fornitori, ma attori protagonisti.

Il Vietnam sta tracciando una nuova traiettoria per l’industria ittica mondiale: integrare branding, tracciabilità, piattaforme digitali e partnership retail non è un’opzione, ma una strategia necessaria. In un settore sempre più competitivo, il marketing dei gamberi diventa il vero terreno della differenziazione.

Segui Pesceinrete per non perdere le evoluzioni più rilevanti della filiera ittica internazionale.

Iscriviti alla newsletter settimanale di Pesceinrete per ricevere notizie esclusive del settore.

NEWSLETTER

L’articolo Vietnam, il marketing dei gamberi sfida lo status quo globale proviene da Pesceinrete.

“}]] ​ 

Italia e altri 16 Paesi UE contro il fondo unico per agricoltura e pesca

Italia e altri 16 Paesi UE contro il fondo unico per agricoltura e pesca

[[{“value”:”

Italia

«Non possiamo che approvare la mossa dell’Italia e del ministro dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida con il suo no durante durante l’intervento all’Agrifish al fondo unico per la pesca e per l’agricoltura. Apprezziamo la scelta in quanto è la direzione che noi auspichiamo prenda la Ue». Il plauso arriva da Cristian Maretti, presidente di Legacoop Agroalimentare che già alcuni giorni fa aveva apprezzato «il lavoro che i parlamentari italiani in Europa e il ministro dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida portano avanti per la nostra agricoltura e la nostra pesca». In particolare al ministro Lollobrigida va «il nostro appoggio e il nostro plauso per aver presentato all’Agrifish un documento contro la proposta di un fondo unico e dare così all’agricoltura il giusto valore e il giusto peso che ha. Il documento ha visto l’appoggio della Grecia e poi di altri 15 Paesi», continua Maretti.

Nel documento del ministro Lollobrigida si evidenziano le forti preoccupazioni per l’ipotesi di istituire un fondo unico e un Piano Nazionale al posto dei fondi e dei programmi oggi separati per agricoltura e pesca.

The post Italia e altri 16 Paesi UE contro il fondo unico per agricoltura e pesca appeared first on Economia del Mare.

“}]] 

Finanza blu e cooperazione globale: nuove traiettorie per il settore ittico

 [[{“value”:”

Finanza blu e cooperazione globale: nuove traiettorie per il settore ittico – Nel suo documento di indirizzo politico per la 4ª Conferenza Internazionale sul Finanziamento per lo Sviluppo (FfD4), il Consiglio dell’Unione Europea ha ribadito l’importanza di strumenti innovativi per sostenere l’Agenda 2030, con un forte accento sulla sostenibilità ambientale e sull’inclusione economica. Tra questi strumenti, c’è la finanza blu, indicata insieme ai green bonds come leva strategica per promuovere investimenti sostenibili nei settori legati alla tutela ambientale e alle risorse naturali.

Sebbene il documento non menzioni in modo diretto la pesca o l’acquacoltura, i riferimenti alla protezione degli oceani, alla sicurezza alimentare e agli investimenti nei sistemi rurali aprono scenari di interesse per il comparto ittico, in particolare nelle economie costiere e nei Paesi in via di sviluppo.

Strumenti finanziari e investimenti nell’economia blu

La citazione esplicita dei blue bonds all’interno del testo ufficiale è un segnale chiaro: l’UE intende favorire soluzioni finanziarie che promuovano la sostenibilità dei mari e delle attività economiche ad essi collegate. In contesti internazionali, questi strumenti sono già stati utilizzati per supportare la pesca responsabile, la conservazione delle risorse ittiche e la resilienza delle comunità costiere.

Alla luce di questo orientamento, anche le imprese della filiera ittica – in particolare quelle impegnate nella transizione ecologica o nella cooperazione internazionale – potrebbero beneficiare in futuro di maggiori opportunità di accesso al credito, di partenariati pubblico-privati o di iniziative multilaterali.

Oceani, cibo e vulnerabilità: un’agenda globale che coinvolge il mare

Il documento sottolinea la centralità della protezione degli oceani, richiamando anche la Conferenza ONU sugli Oceani come momento strategico per lo sviluppo sostenibile globale. Viene inoltre ribadito il sostegno dell’UE agli investimenti nei sistemi agricoli e alimentari, secondo i principi del Comitato per la Sicurezza Alimentare delle Nazioni Unite, che includono esplicitamente anche la pesca e l’acquacoltura.

L’introduzione di indicatori alternativi al PIL, come il Multidimensional Vulnerability Index, potrà favorire l’individuazione di aree fragili e marginali – spesso legate a economie costiere e marittime – meritevoli di interventi mirati. Anche in questo, il settore ittico può trovare un punto di contatto con le politiche di cooperazione europee.

Tra oceani, sicurezza alimentare e strumenti di finanza blu, la pesca sostenibile trova un terreno fertile per inserirsi in progetti di cooperazione internazionale e accesso a risorse strategiche.

Continua a seguire Pesceinrete per capire come la politica europea e la finanza sostenibile stanno trasformando anche il futuro della pesca.

L’articolo Finanza blu e cooperazione globale: nuove traiettorie per il settore ittico proviene da Pesceinrete.

“}]] ​ 

Il ritorno di HORECA Oman: una vetrina strategica per il settore ittico nel Golfo

 [[{“value”:”

Dal 27 al 29 maggio 2025, Muscat ospita la quarta edizione di HORECA Oman, piattaforma chiave per l’ittico nel Golfo e punto di riferimento per l’intera filiera dell’ospitalità e della ristorazione in Medio Oriente.

Organizzato presso l’Oman Convention and Exhibition Centre, l’evento offre a produttori, distributori e buyer l’opportunità di confrontarsi su trend emergenti, innovazioni di prodotto e nuove esigenze del settore horeca. Per le imprese della filiera ittica, in particolare per quelle interessate all’export verso l’area MENA, si tratta di una vetrina strategica ad alto potenziale.

Esportazioni ittiche e foodservice: un binomio sempre più forte

Negli ultimi anni, l’interesse dei paesi del Golfo per i prodotti ittici trasformati, freschi e premium ha registrato una crescita costante, trainata dall’espansione del settore horeca locale. HORECA Oman 2025 riflette questa tendenza, proponendo un format che intreccia esposizione commerciale, incontri B2B e showcooking, creando un ambiente ideale per promuovere referenze a valore aggiunto.

Con oltre 200 espositori attesi e 5.000 metri quadrati di spazi espositivi, la manifestazione rappresenta una piattaforma chiave per l’ittico nel Golfo, specialmente per le aziende in grado di proporre prodotti certificati, ad alta conservabilità o già porzionati per l’uso immediato in cucina professionale.

Networking e posizionamento: il valore degli incontri B2B

La presenza di decision maker, buyer internazionali e catene alberghiere rende HORECA Oman un’opportunità concreta per stringere accordi distributivi o aprire nuovi canali commerciali. A rafforzare l’attrattività dell’evento vi è la presenza di sessioni dedicate al networking e a momenti di confronto tematico, come gli HORECA Talks, che quest’anno includeranno panel su sostenibilità alimentare, tracciabilità e gestione logistica, temi chiave per le imprese della blue economy.

Non solo. Il crescente interesse per la sicurezza alimentare nei Paesi del Golfo spinge gli organizzatori a favorire il dialogo tra aziende produttrici e partner locali, anche in ottica di sinergie strategiche per la valorizzazione dei prodotti ittici mediterranei.

Un evento in crescita: opportunità per le imprese europee

Secondo gli organizzatori – Al Nimr Expo e Hospitality Services – l’edizione 2025 segna un nuovo capitolo. Con la partnership annunciata con Sanatna, iniziativa omanita dedicata alla valorizzazione dell’agroalimentare nazionale, il focus sull’integrazione tra importazioni qualificate e capacità locali diventa centrale. Per le aziende europee, in particolare italiane, si tratta di un’occasione per dimostrare affidabilità, tracciabilità e valore culturale dei propri prodotti.

HORECA Oman 2025 consolida così il proprio ruolo di piattaforma chiave per l’ittico nel Golfo, capace di attrarre stakeholder internazionali e stimolare lo sviluppo di soluzioni che rispondano alle esigenze di un mercato dinamico, ma sempre più attento a qualità, sicurezza e sostenibilità.

Il mercato horeca del Golfo Persico si evolve rapidamente e HORECA Oman rappresenta un osservatorio privilegiato per chi opera nell’ittico. Valutare una partecipazione attiva – anche solo come visitatori professionali – può aprire nuove prospettive per produttori, trasformatori e fornitori di tecnologie legate al mondo del pesce.

Continua a seguire Pesceinrete per analisi di mercato, aggiornamenti dalle fiere e notizie dal mondo della blue economy.

Iscriviti alla newsletter settimanale di Pesceinrete per ricevere notizie esclusive del settore.

NEWSLETTER

L’articolo Il ritorno di HORECA Oman: una vetrina strategica per il settore ittico nel Golfo proviene da Pesceinrete.

“}]] ​ 

Pagina 3 di 19

Made with & by Matacotti Design

Privacy & Cookie Policy