Mese: Maggio 2025 Pagina 7 di 19

The Innovation Alliance 2025: nuove frontiere per il settore ittico

 [[{“value”:”

Dal 27 al 30 maggio 2025, Fiera Milano si trasformerà nel cuore pulsante dell’innovazione manifatturiera grazie al ritorno di The Innovation Alliance. Un evento che riunisce quattro manifestazioni – IPACK-IMA, Intralogistica Italia, GreenPlast e Print4All – con l’obiettivo di offrire una visione integrata del futuro industriale. Anche il settore ittico è chiamato a partecipare a questa trasformazione, grazie a tecnologie che abbracciano sostenibilità, automazione e tracciabilità avanzata.

Nel contesto di IPACK-IMA, le soluzioni per il packaging alimentare rappresentano un asset strategico per le imprese della trasformazione ittica. I materiali compostabili e riciclabili, sempre più protagonisti, permettono alle aziende di rispondere alle crescenti esigenze di sostenibilità ambientale. Ma è nella digitalizzazione della filiera che si gioca la partita più interessante: tecnologie che garantiscono la piena tracciabilità del prodotto, dal mare alla tavola, sono oggi imprescindibili per chi vuole rafforzare la fiducia del consumatore e migliorare la propria competitività.

L’innovazione però non si ferma al confezionamento. Intralogistica Italia offre uno spaccato sulle soluzioni più avanzate per la movimentazione e lo stoccaggio. Per chi lavora con prodotti deperibili come il pesce, la capacità di integrare sensori intelligenti, sistemi di automazione e gestione predittiva della catena del freddo rappresenta un vantaggio operativo concreto. Una logistica efficiente, oggi, non è solo una questione di velocità, ma di qualità e sicurezza.

A fare da sfondo a tutto ciò, la rivoluzione della manifattura 5.0: con l’intelligenza artificiale al servizio della produzione, le imprese sono in grado di ottimizzare risorse, ridurre scarti e monitorare in tempo reale i propri processi. L’industria ittica, sempre più interconnessa, non può restare ai margini di questa trasformazione.

L’elemento umano rimane centrale. The Innovation Alliance dedica ampio spazio alla formazione professionale, con percorsi pensati per aggiornare il capitale umano e guidare le imprese nel cambiamento. Il settore ittico, che oggi si confronta con nuove sfide normative e di mercato, può trarre grande vantaggio da questo investimento in competenze.

In un mondo produttivo in rapido mutamento, eventi come The Innovation Alliance si configurano come veri e propri hub strategici, capaci di generare connessioni tra tecnologie e filiere, tra innovazione e identità di prodotto. L’industria ittica, da sempre anello fondamentale del Made in Italy agroalimentare, è pronta ad accogliere questa spinta al cambiamento.

Iscriviti alla newsletter settimanale di Pesceinrete per ricevere notizie esclusive del settore.

NEWSLETTER

L’articolo The Innovation Alliance 2025: nuove frontiere per il settore ittico proviene da Pesceinrete.

“}]] ​ 

Dai fondali alle serre: il fertilizzante sostenibile a base di ricci di mare

 [[{“value”:”

Ricci di mare essiccati per fertilizzanti sostenibili. È questa la sintesi di un progetto di ricerca norvegese che potrebbe cambiare la percezione di una specie marina spesso considerata un problema per gli ecosistemi costieri. I ricercatori del Nofima, centro di ricerca leader nel settore dell’alimentazione e dell’acquacoltura, hanno scoperto che i ricci di mare (Strongylocentrotus droebachiensis), abbondanti e spesso invasivi lungo le coste della Norvegia settentrionale, contengono nutrienti in concentrazioni tali da renderli una potenziale risorsa fertilizzante.

L’idea di trasformare questi echinodermi in polvere ricca di azoto, fosforo e altri micronutrienti apre un’interessante finestra sul futuro dell’economia circolare tra mare e terra, con implicazioni anche per il settore ittico e le filiere integrate.

Dallo studio scientifico alla sperimentazione sul campo

L’indagine condotta dal ricercatore senior Philip James ha evidenziato che la polvere ottenuta essiccando e triturando i ricci di mare contiene molti degli elementi fondamentali per la crescita delle piante. L’analisi stagionale dei nutrienti ha mostrato un picco primaverile nella concentrazione di azoto e fosforo, in corrispondenza con il naturale ciclo biologico dei ricci, rendendo il prodotto particolarmente adatto per l’agricoltura intensiva in quella fase.

Non si tratta solo di una curiosità accademica: il contenuto nutritivo della polvere, secondo i ricercatori, è superiore a quello dei fertilizzanti convenzionali, con il vantaggio aggiuntivo di derivare da una risorsa marina sottoutilizzata. Un beneficio duplice per l’ambiente: da un lato, si riduce la pressione antropica su fonti fossili e minerali per la produzione di fertilizzanti; dall’altro, si offre una soluzione sostenibile per contenere la proliferazione eccessiva dei ricci di mare, che impoverisce le foreste di kelp, fondamentali per la biodiversità marina.

Implicazioni per la filiera blu e per l’industria agricola

Per il settore ittico e acquacolturale, questa scoperta potrebbe generare un’ulteriore linea di valorizzazione di scarti o di raccolta selettiva, introducendo il concetto di “bioutilizzo” dei ricci di mare oltre la destinazione alimentare. Aziende specializzate nella trasformazione o nella gestione sostenibile degli stock marini potrebbero valutare l’introduzione di una filiera parallela per la produzione di fertilizzanti organici marini, con potenziali sbocchi commerciali anche nel comparto del giardinaggio biologico e dell’agricoltura rigenerativa.

L’interesse per i fertilizzanti alternativi è in crescita, spinto dalla necessità di ridurre l’impronta ambientale dell’agricoltura e dai nuovi requisiti imposti dal Green Deal europeo. In questo scenario, il modello norvegese potrebbe servire da benchmark per progetti pilota in altre aree costiere dell’Europa, comprese le zone del Mediterraneo dove il riccio di mare è presente e spesso causa di squilibri ecologici locali.

Verso una produzione sostenibile? Le prospettive future

Sebbene il fertilizzante a base di ricci di mare non sia ancora disponibile sul mercato, le evidenze emerse dal Nofima pongono le basi per ulteriori ricerche applicative. La commercializzazione dipenderà da diversi fattori: l’analisi costi-benefici del processo industriale, la disponibilità di biomassa marina, la normativa sull’uso di sottoprodotti acquatici in agricoltura e, non da ultimo, l’accettazione del mercato.

Il punto di forza del progetto sta nella sua doppia valenza ambientale: rigenerare gli ecosistemi marini attraverso una raccolta mirata e creare un’alternativa biologica ai fertilizzanti chimici, in linea con gli obiettivi di sostenibilità dei sistemi produttivi europei.

L’uso di ricci di mare essiccati come fertilizzanti sostenibili potrebbe rappresentare un punto di svolta nella gestione delle risorse marine e agricole. Un’innovazione che unisce biologia, ecologia e impresa, e che merita attenzione da parte di aziende ittiche, agricoltori, stakeholder ambientali e policy maker.

Continua a seguire Pesceinrete per aggiornarti sulle soluzioni innovative che uniscono mare e terra.

Iscriviti alla newsletter settimanale di Pesceinrete per ricevere notizie esclusive del settore.

NEWSLETTER

L’articolo Dai fondali alle serre: il fertilizzante sostenibile a base di ricci di mare proviene da Pesceinrete.

“}]] ​ 

Pesca nell’Artico: l’UE rinnova l’accordo con la Groenlandia fino al 2030

 [[{“value”:”

L’accordo pesca UE Groenlandia per il periodo 2025-2030 consolida il ruolo strategico dell’Artico nelle politiche alimentari e ambientali dell’Unione Europea. In cambio dell’accesso alle risorse ittiche, Bruxelles investirà 17,3 milioni di euro l’anno, destinati in gran parte a diritti di pesca (14,1 milioni) e in parte al sostegno del comparto locale (3,2 milioni). A questo si aggiungono i pagamenti degli armatori UE, stimati in circa 4,5 milioni di euro annui.

Un’intesa significativa per rafforzare la cooperazione con un partner chiave come la Groenlandia, garantendo al contempo approvvigionamenti stabili per le filiere alimentari e industriali europee.

Sicurezza alimentare, sostenibilità e cooperazione scientifica

L’accordo, che rientra nei Partenariati per una Pesca Sostenibile (SFPA), regolerà annualmente le possibilità di cattura sulla base dei migliori pareri scientifici disponibili, in un’ottica di prudenza e salvaguardia ambientale.

Il contingente massimo consentito raggiunge le 30.906 tonnellate l’anno, suddivise tra capelin (13.000 tonnellate, se riaperta la pesca), halibut (6.675), gamberi boreali (6.581), scorfano demersale (2.100) e merluzzo bianco (2.050). Queste specie, centrali per molte linee di prodotto pronte al consumo, rappresentano un asset prezioso per le imprese europee della trasformazione e per i circuiti di distribuzione specializzata.

Il protocollo introduce anche misure dettagliate su sorveglianza, controlli, protezione dei fondali e cooperazione tra istituti di ricerca, contribuendo alla governance sostenibile delle acque artiche.

Impatto su flussi commerciali e Paesi assegnatari

Oltre al contributo diretto al settore groenlandese, l’accordo contribuisce a rafforzare i rapporti UE con il Nord Atlantico. Le quote concesse vengono in parte scambiate con la Norvegia, mentre le restanti sono distribuite tra Germania (ippoglosso, merluzzo, scorfano), Danimarca, Francia (gamberi), Estonia e Lituania.

Queste assegnazioni, coordinate su base multilaterale, permettono un uso efficiente delle risorse artiche nel rispetto degli standard di sostenibilità. La Commissione Pesca del Parlamento UE ha approvato il protocollo con una larghissima maggioranza, segnalando l’importanza geopolitica e commerciale di questo dossier.

Opportunità e riflessioni per il sistema ittico italiano

Pur non beneficiando direttamente delle quote, le aziende italiane possono trarre vantaggio dall’accordo attraverso canali indiretti. Importatori, operatori della trasformazione, gruppi GDO e buyer internazionali possono valutare nuove rotte di approvvigionamento, in particolare per specie come halibut e gamberi boreali, molto richieste nei segmenti premium e a valore aggiunto.

La prevedibilità delle forniture, unita alla tracciabilità garantita dalle condizioni del protocollo, rende questo accordo uno strumento utile anche in ottica di programmazione industriale e sourcing responsabile.

L’accordo pesca UE Groenlandia 2025-2030 rappresenta una leva strategica per garantire risorse ittiche sostenibili all’Europa, sostenere l’economia della Groenlandia e promuovere una gestione integrata degli ecosistemi artici. Un’opportunità che le imprese della filiera ittica farebbero bene a monitorare con attenzione.

Continua a seguire Pesceinrete per restare aggiornato su normative, mercati e strategie nel settore ittico globale.

Iscriviti alla newsletter settimanale di Pesceinrete per ricevere notizie esclusive del settore.

NEWSLETTER

L’articolo Pesca nell’Artico: l’UE rinnova l’accordo con la Groenlandia fino al 2030 proviene da Pesceinrete.

“}]] ​ 

Vigo alza il sipario su AquaFuture Spain: l’acquacoltura parla sempre più globale

 [[{“value”:”

Si è aperta ieri a Vigo la fiera internazionale dell’acquacoltura, AquaFuture Spain, affermandosi così come uno degli eventi più rilevanti del settore in Europa. Dopo due edizioni di successo nella precedente sede di Silleda, l’appuntamento si è spostato nella più strategica cornice galiziana, con l’obiettivo dichiarato di rafforzare il processo di internazionalizzazione e rispondere alla crescita dell’interesse da parte della filiera globale.

I dati della nuova edizione parlano chiaro: 210 espositori provenienti da 26 Paesi, 14.000 metri quadri di superficie espositiva, e una previsione di oltre 8.000 visitatori, il triplo rispetto alla precedente edizione. Numeri che confermano un salto di qualità non solo in termini di partecipazione, ma anche nella capacità di generare networking operativo e opportunità di business tra imprese, buyer e stakeholder internazionali.

Internazionalizzazione e ritorno strategico

Tra i punti di forza dell’edizione 2025 spicca la missione internazionale di ritorno organizzata da Acuiplus in collaborazione con ICEX, che ha visto coinvolti rappresentanti istituzionali e imprenditoriali provenienti da Ghana, Arabia Saudita, Marocco, Ecuador, Messico e Cile. L’obiettivo è duplice: da un lato favorire il dialogo tra le aziende spagnole e nuovi mercati emergenti, dall’altro posizionare AquaFuture Spain come piattaforma di scambio commerciale e tecnologico per il settore acquacoltura a livello globale.

Questo approccio risponde alle richieste sempre più specifiche della filiera, che guarda con attenzione non solo all’espansione commerciale ma anche alla trasferibilità delle innovazioni nei processi produttivi, nei sistemi di tracciabilità e nei modelli di sostenibilità ambientale.

Tecnologie, sostenibilità e proteine alternative

La fiera internazionale dell’acquacoltura non è solo esposizione. Il calendario di eventi paralleli include una serie di workshop tecnici incentrati su temi chiave: intelligenza artificiale, rendicontazione della sostenibilità, innovazione tecnologica, economia circolare, internazionalizzazione delle imprese, proteine alternative nei mangimi, e produzione di semi di bivalvi.

Spazi specifici sono dedicati anche a presentazioni aziendali, demo di prodotto, incontri B2B e momenti di showcooking che puntano a valorizzare la filiera anche sotto il profilo sensoriale e gastronomico. Tutto questo in un ambiente orientato al dialogo tra produzione, trasformazione, distribuzione e ricerca.

AquaFuture Spain consolida così la propria identità: una fiera internazionale dell’acquacoltura capace di favorire l’incontro tra domanda e offerta, tra innovazione e applicazione pratica, tra visione strategica e realtà operativa.

Una piattaforma europea per l’acquacoltura del futuro

Il posizionamento di AquaFuture Spain come secondo evento europeo del settore, dopo Seafood Expo Global, è un segnale chiaro della centralità acquisita dalla Spagna nel panorama acquacolturale. Vigo, porto storico della pesca e snodo logistico internazionale, si conferma luogo simbolico e strategico per ospitare una manifestazione che guarda al futuro del settore, con una prospettiva ampia e condivisa.

Buyer, imprese di trasformazione, fornitori di tecnologie e istituzioni trovano in questa fiera non solo un punto d’incontro, ma una piattaforma operativa di connessione tra le esigenze del mercato e le opportunità offerte dall’innovazione sostenibile.

Con un format evoluto, una presenza internazionale rafforzata e contenuti tecnici di alto livello, AquaFuture Spain 2025 si conferma come appuntamento imprescindibile nel calendario del settore acquacoltura. Un riferimento per chi lavora nella filiera e guarda all’internazionalizzazione come leva di crescita.

Continua a seguire Pesceinrete per restare aggiornato sugli eventi strategici del settore.

Iscriviti alla newsletter settimanale di Pesceinrete per ricevere notizie esclusive del settore.

NEWSLETTER

L’articolo Vigo alza il sipario su AquaFuture Spain: l’acquacoltura parla sempre più globale proviene da Pesceinrete.

“}]] ​ 

ASC avvia consultazione sull’estensione dello standard al merluzzo atlantico

 [[{“value”:”

Inclusione del merluzzo atlantico nello standard ASC – Aquaculture Stewardship Council (ASC) ha avviato oggi, 20 maggio, una consultazione pubblica della durata di 30 giorni per valutare l’inclusione del merluzzo atlantico (Gadus morhua) nel proprio programma di certificazione e etichettatura.

Per agevolare un accesso rapido alla certificazione ASC, il merluzzo atlantico sarà inizialmente incluso nell’ambito di applicazione dello Standard ASC per il salmone v1.4. In seguito, sarà incorporato nell’ASC Farm Standard, al termine del periodo di transizione, diventando obbligatorio a partire da maggio 2027. Questo consentirà agli allevatori di merluzzo di avere lo stesso tempo per adeguarsi ai nuovi requisiti, così come già previsto per gli allevatori di altre specie. A fronte di una continua riduzione delle quote di pesca del merluzzo selvatico e di una crescente domanda di mercato, il merluzzo atlantico allevato sta assumendo un ruolo sempre più rilevante nel soddisfare la domanda globale.

Willem de Bruijn, Chief Commercial Officer di ASC, ha dichiarato: “L’inclusione del merluzzo nel programma di certificazione ASC rappresenta un importante passo avanti per rispondere alla domanda di mercato promuovendo al contempo pratiche responsabili nel settore. È la dimostrazione concreta del nostro impegno continuo a favore di un cambiamento significativo nell’industria dell’acquacoltura”.

Somiglianze con l’allevamento del salmone

Le pratiche di allevamento del merluzzo atlantico presentano molte analogie con quelle del salmone, sia in termini di sistemi produttivi che di condizioni di allevamento. I principi fondamentali che guidano l’allevamento dei salmonidi sono applicabili anche al merluzzo atlantico, mentre gli impatti ambientali — come la dipendenza da farine e oli di pesce — risultano comparabili tra le due specie.
In Norvegia, entrambe le specie sono soggette alle stesse rigide normative, a garanzia di pratiche ambientali e operative coerenti.

Ambiti chiave della consultazione

La consultazione punta a raccogliere osservazioni sugli impatti ambientali e sociali specifici dell’allevamento del merluzzo atlantico, per valutare se siano necessarie considerazioni aggiuntive in vista della sua inclusione nello Standard ASC per il salmone v1.4.
Tra i temi specifici oggetto della consultazione vi sono: gli indicatori di dipendenza da pesce foraggio (FFDR), i parametri relativi ai pidocchi di mare, l’impatto dei fornitori di novellame (smolt) e altri eventuali indicatori utili a migliorare la valutazione dell’allevamento del merluzzo atlantico.

Michiel Fransen, Direttore degli Standard e della Scienza di ASC, ha affermato: “Grazie alle somiglianze con l’allevamento del salmone, possiamo rispondere rapidamente alla crescente domanda inserendo il merluzzo nello Standard ASC per il salmone e coinvolgere già da ora gli allevatori nel programma, prima del passaggio all’ASC Farm Standard”.

Sebbene ASC accolga contributi da tutto il mondo, è particolarmente interessata a ricevere opinioni dai portatori di interesse norvegesi.
[Clicca qui per ulteriori informazioni sulla consultazione relativa al merluzzo atlantico e per partecipare.]

Iscriviti alla newsletter settimanale di Pesceinrete per ricevere notizie esclusive del settore.

NEWSLETTER

L’articolo ASC avvia consultazione sull’estensione dello standard al merluzzo atlantico proviene da Pesceinrete.

“}]] ​ 

Pagina 7 di 19

Made with & by Matacotti Design

Privacy & Cookie Policy