Mese: Luglio 2025 Pagina 22 di 28

L’accordo con la Groenlandia rilancia il ruolo geopolitico della pesca

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È stato approvato in via definitiva il nuovo accordo di pesca UE Groenlandia, che permetterà alle navi europee di operare nelle acque artiche fino al 2030. Il protocollo, inserito nel più ampio Accordo di Partenariato per una Pesca Sostenibile (APPS), consolida una cooperazione storica che oggi assume nuovi contorni: ambientali, strategici, e inevitabilmente geopolitici.

Per l’accesso annuale alle risorse ittiche groenlandesi, l’UE verserà 17,3 milioni di euro, di cui 3,2 milioni destinati al sostegno diretto del settore locale. A questi si aggiungono i diritti di autorizzazione a carico degli armatori, che potrebbero generare circa 4,5 milioni di euro l’anno. Le possibilità di pesca annuali – soggette a revisione – comprendono merluzzo bianco, halibut, scorfano demersale e gambero boreale, per un totale teorico di oltre 30.000 tonnellate.

Ma al di là dei numeri, l’accordo assume una valenza che va ben oltre l’aspetto tecnico-amministrativo.

Geopolitica del pesce nell’Artico

La Groenlandia è oggi un nodo strategico per l’Europa. Non solo per la sua posizione nell’Artico, ma anche per il contesto internazionale mutato: la crescente instabilità, le tensioni con gli Stati Uniti e l’uscita del Regno Unito dall’UE hanno ridefinito l’equilibrio nella gestione delle risorse comuni. In questo scenario, la pesca diventa un presidio. Le rotte di accesso al merluzzo artico o al gambero boreale, sempre più sensibili ai cambiamenti climatici, sono oggi anche vie di influenza.

L’accordo UE-Groenlandia risponde quindi a più di una logica: tutela l’approvvigionamento ittico, rafforza il legame con una regione chiave, e riafferma il ruolo dell’Unione nella governance artica.

Sfida ambientale e scientifica

Ma le opportunità portano con sé anche responsabilità. Il Parlamento ha accolto con favore il monitoraggio e il divieto di rigetto applicati dalla Groenlandia, ma ha sollevato riserve significative: in particolare sulla sostenibilità del gambero boreale, oggi minacciato da sovrasfruttamento, riscaldamento delle acque e predazione naturale. Non è solo una questione biologica: la mancanza di dati aggiornati e completi sugli stock e sugli ecosistemi bentonici rende complessa qualsiasi pianificazione a lungo termine.

Mappare gli habitat vulnerabili e rafforzare la cooperazione scientifica con il partner groenlandese diventa una priorità per garantire che l’accordo non resti un semplice esercizio di diplomazia, ma si traduca in una gestione effettiva e lungimirante delle risorse.

Una filiera che guarda lontano

Per l’industria ittica europea – e per le sue filiere più sensibili all’importazione di specie ad alto valore – l’accordo di pesca UE Groenlandia rappresenta un asset da osservare con attenzione. Le quote saranno assegnate in prevalenza a Germania, Danimarca, Francia, Lituania ed Estonia, ma l’interdipendenza con i protocolli UE-Norvegia e l’apertura a forme di scambio commerciale suggeriscono futuri margini di flessibilità.

Trasformazione, logistica e distribuzione dovranno però fare i conti con volumi che, seppur significativi, saranno contingentati, e con normative ambientali sempre più stringenti. L’interrogativo non è solo su quanto si potrà pescare, ma come si potranno valorizzare queste materie prime nel rispetto della loro fragilità ecologica.

L’approvazione del protocollo UE-Groenlandia è una buona notizia per la stabilità dell’approvvigionamento europeo, ma rappresenta anche un banco di prova per la credibilità dell’Europa nel coniugare politiche industriali, ambientali e di cooperazione internazionale. Il vero potenziale dell’accordo si misurerà sulla capacità di tutta la filiera di guardare oltre le cifre, investendo in tracciabilità, innovazione e responsabilità.

Rimanere informati e consapevoli sui protocolli internazionali è oggi più che mai un gesto strategico. Ogni nuovo accordo non è solo una notizia, ma una bussola per l’azione.

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Surgelati sempre più protagonisti delle tavole europee

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Cresce in Europa la consapevolezza sui benefici legati all’utilizzo dei surgelati – dal valore nutrizionale alla riduzione degli sprechi – mentre praticità, risparmio di tempo e sostenibilità li rendono sempre più presenti nelle abitudini alimentari quotidiane. È quanto emerge da Frozen in Focus, il primo report annuale presentato da Findus, parte del Gruppo Nomad Foods, leader del settore surgelati in Europa, che ha analizzato le scelte di consumo di oltre 7.500 consumatori di età superiore ai 18 anni residenti in 5 Paesi europei (Regno Unito, Germania, Francia, Italia e Svezia).

Lo studio, condotto da YouGov, evidenzia un cambio di paradigma nel rapporto con i surgelati: con l’88% degli europei che considera la salute un elemento prioritario nelle proprie scelte alimentari, i prodotti frozen si affermano come la soluzione ideale per garantire un’alimentazione varia e nutriente durante tutto l’anno, rispondendo efficacemente a gusti e necessità alimentari in evoluzione. A conferma del ruolo sempre più centrale del frozen food nella quotidianità alimentare, contribuendo a diete più varie ed equilibrate, il 42% dei consumatori europei dichiara di utilizzare prodotti surgelati nei propri pasti da due a quattro volte alla settimana. L’Italia, insieme alla Germania, si posiziona sopra la media europea con il 44% dei consumatori che li utilizza con questa frequenza, seguita dal Regno Unito (41%), più distanti Svezia (29%) e Francia (28%).

Particolarmente significativa è anche la crescente consapevolezza sul valore del frozen per inserire nella propria dieta prodotti stagionali: quasi 4 consumatori europei su 10 (39%) apprezzano come i surgelati permettano di cucinare con ingredienti di stagione tutto l’anno, contribuendo così a migliorare la qualità e la varietà della propria alimentazione quotidiana. Una tendenza in linea con l’Italia che non si discosta dalla media europea.

Nonostante una crescente consapevolezza, permangono alcune errate convinzioni sui surgelati: se più di 6 consumatori europei su 10 (63%) sanno che i surgelati hanno un valore nutrizionale equivalente a quello dei prodotti freschi, solo il 21% è consapevole che in alcuni casi possono persino superarli, come dimostrano studi condotti dall’Università di Reading e dalla National Library of Medicine. In questa classifica, l’Italia si colloca leggermente sotto la media europea, con il 58% degli italiani che riconosce l’equivalenza nutrizionale tra prodotto fresco e frozen.

“Siamo orgogliosi di condividere il nostro primo report annuale Frozen in Focus, che racconta l’evoluzione delle esigenze dei consumatori e i trend che li guidano verso l’utilizzo dei surgelati – commenta Renato Roca, Country Manager di Findus ItaliaLe innovazioni dell’ultimo decennio hanno portato i consumatori a guardare al frozen food con occhi nuovi. I surgelati costituiscono oggi una scelta di qualità per chi cerca soluzioni salutari, sostenibili e convenienti. Sebbene persistano ancora alcuni pregiudizi, il nostro studio evidenzia una crescente apertura verso il ruolo chiave del cibo surgelato per un futuro più sano, pratico e accessibile. Come azienda leader ci impegniamo a guidare questa evoluzione, rafforzando il nostro impegno nell’accrescere questa consapevolezza e valorizzare appieno il potenziale del frozen food negli anni a venire”.

La praticità si conferma uno dei driver principali che spinge gli europei a preferire i surgelati: più della metà dei consumatori europei (51%) li sceglie proprio per il risparmio di tempo, una tendenza particolarmente marcata in Italia, dove oltre un consumatore su due (52%) riconosce nei prodotti frozen un alleato prezioso per una gestione più efficiente dei pasti.

Perfetti per chi, tra impegni e ritmi serrati, cerca soluzioni semplici per semplificare la quotidianità, i surgelati offrono anche vantaggi concreti sul fronte economico: il 36% degli europei li sceglie infatti perché permettono di risparmiare denaro, mentre in Italia è una motivazione meno sentita (il dato si ferma al 26%).

Inoltre, oltre 4 europei su 10 (45%) affermano che acquistare surgelati consente loro di ridurre il numero di visite al supermercato – un dato in linea con l’Italia – mentre poco meno di un terzo (28%) dichiara di risparmiare dai 30 minuti a un’ora nella preparazione dei pasti, percentuale che cresce di qualche punto (31%) nel nostro Paese. Tra le motivazioni più forti c’è anche la volontà di ridurre gli sprechi alimentari, indicata dal 47% dei consumatori: un ulteriore segnale di come i surgelati siano capaci di rispondere ad una sensibilità in materia ambientale sempre più diffusa.

Il congelatore è ormai un elettrodomestico imprescindibile per quasi sei europei su dieci (59%), con gli italiani che, con il 63%, figurano tra coloro che in misura maggiore dichiarano di non poterne farne a meno, secondi solo agli svedesi (65%). Questa esigenza si traduce anche in una crescente richiesta di spazio: più di un terzo (35%) dei consumatori vorrebbe un freezer più grande, percentuale che sale al 41% nella fascia 25-34 anni, mentre 3 consumatori su 10 ammettono di desiderare un secondo congelatore. Anche in Italia il 35% dei consumatori desidera un freezer più capiente, in linea con il trend europeo. Nel nostro Paese lo spazio in freezer influenza il modo di fare la spesa, come dichiara il 57% degli italiani rispetto al 51% degli europei ed è aumentato, rispetto a 5 anni fa, per il 29% degli italiani (e degli europei) l’utilizzo del congelatore.

Accanto al freezer, l’arrivo in cucina di nuovi strumenti come friggitrici ad aria, robot da cucina e altri elettrodomestici smart sta cambiando il modo di preparare i pasti surgelati. In particolare, la friggitrice ad aria si sta affermando come il partner ideale del freezer: il suo utilizzo è in forte crescita, con oltre la metà (59%) degli over 55 nel Regno Unito che ne possiede una, seguiti dal 45% in Germania e dal 42,5% in Italia. Circa un consumatore su sette in Italia (15%) ammette che l’acquisto di un dispositivo smart ha aumentato il consumo di prodotti surgelati.

Anche i social media giocano un ruolo crescente: circa un giovane italiano su otto (12%) tra i 18-24 anni ha imparato trucchi e consigli sull’uso dei surgelati proprio su TikTok, in linea con la media europea (14%).

Infine, quasi un consumatore su dieci (9%) ammette di non sapere esattamente cosa ha nel congelatore, suggerendo che ci sono ancora molte opportunità per risparmiare tempo, cibo e denaro.

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Maretti: “Gravissima l’aggressione al presidente della Coop Pescatori dello Ionio, Colelli”

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“È un fatto inaccettabile e gravissimo, che condanniamo con la massima fermezza. Non lasceremo soli i soci della cooperativa e il suo presidente”. Ferma condanna e solidarietà è quanto esprime Cristian Maretti, presidente di Legacoop Agroalimentare, per la brutale aggressione subita da Antonio Colelli, presidente della cooperativa Pescatori dello Ionio di Porto Cesareo (Le), arrivata al culmine di una serie atti vandalici alla sua barca e intimidazioni che andavano avanti da alcune settimane, e che è gli costata quattro giorni di ricovero in ospedale con un ematoma alla testa e danni alla vista.

“Come cooperazione siamo scossi e indignati per questo grave episodio di violenza nei confronti di Colelli al quale vanno anche gli auguri per una rapida guarigione dai problemi di vista causati dal violento colpo all’occhio che si è preso”, continua Maretti.

“L’aggressione al presidente di una cooperativa che, come quella dei Pescatori dello Ionio, svolge un’attività sociale fondamentale per il territorio e la sua comunità, non può e non deve rimanere impunita. Siamo vicini ad Antonio e a tutta la sua famiglia e a tutti i soci», commenta il presidente di Legacoop Agroalimentare”.

Maretti sottolinea l’importanza del lavoro svolto dalle cooperative di pescatori, veri e propri presidi di economia, tradizione e identità per le comunità costiere. E evidenzia come non sempre le decisioni prese dalla maggioranza della compagine sociale possano accontentare tutti: “i ‘no’ a volte si rendono necessari per salvaguardare la cooperativa e i suoi soci, ma non si può degenerare mai sfociare in atti di violenza. Microcriminalità e tentativi di prevaricazione non hanno posto nel nostro tessuto sociale e produttivo”.

Nel fare eco alle parole di Carmelo Rollo, presidente di Legacoop Puglia, Maretti ribadisce la necessità di fare piena luce su questi episodi e di garantire la sicurezza a chi lavora quotidianamente in mare. “Il settore della piccola pesca affronta già sfide enormi per assicurare un futuro alle famiglie e mantenere viva la coesione sociale. Non possiamo permettere che, oltre ai sacrifici, i pescatori debbano difendersi anche da atti di vile aggressione o vandalismo”.

Il mondo cooperativo è legami sociali, sostenibilità, rispetto e collaborazione. Per questo “è nostro dovere non lasciare soli Colelli e i soci della cooperativa perché vogliamo difendere quei valori che fanno della cooperazione un faro di trasparenza e di legalità”.

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Legacoop condanna l’aggressione ad Antonio Colelli

Legacoop condanna l’aggressione ad Antonio Colelli

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Legacoop

«È un fatto inaccettabile e gravissimo, che condanniamo con la massima fermezza. Non lasceremo soli i soci della cooperativa e il suo presidente». Ferma condanna e solidarietà è quanto esprime Cristian Maretti, presidente di Legacoop Agroalimentare, per la brutale aggressione subita da Antonio Colelli, presidente della cooperativa Pescatori dello Ionio di Porto Cesareo (Le), arrivata al culmine di una serie atti vandalici alla sua barca e intimidazioni che andavano avanti da alcune settimane, e che è gli costata quattro giorni di ricovero in ospedale con un ematoma alla testa e danni alla vista. «Come cooperazione siamo scossi e indignati per questo grave episodio di violenza nei confronti di Colelli al quale vanno anche gli auguri per una rapida guarigione dai problemi di vista causati dal violento colpo all’occhio che si è preso», continua Maretti.

«L’aggressione al presidente di una cooperativa che, come quella dei Pescatori dello Ionio, svolge un’attività sociale fondamentale per il territorio e la sua comunità, non può e non deve rimanere impunita. Siamo vicini ad Antonio e a tutta la sua famiglia e a tutti i soci», commenta il presidente di Legacoop Agroalimentare.

Maretti sottolinea l’importanza del lavoro svolto dalle cooperative di pescatori, veri e propri presidi di economia, tradizione e identità per le comunità costiere. E evidenzia come non sempre le decisioni prese dalla maggioranza della compagine sociale possano accontentare tutti: «i ‘no’ a volte si rendono necessari per salvaguardare la cooperativa e i suoi soci, ma non si può degenerare mai sfociare in atti di violenza. Microcriminalità e tentativi di prevaricazione non hanno posto nel nostro tessuto sociale e produttivo».

Nel fare eco alle parole di Carmelo Rollo, presidente di Legacoop Puglia, Maretti ribadisce la necessità di fare piena luce su questi episodi e di garantire la sicurezza a chi lavora quotidianamente in mare. «Il settore della piccola pesca affronta già sfide enormi per assicurare un futuro alle famiglie e mantenere viva la coesione sociale. Non possiamo permettere che, oltre ai sacrifici, i pescatori debbano difendersi anche da atti di vile aggressione o vandalismo».

Il mondo cooperativo è legami sociali, sostenibilità, rispetto e collaborazione. Per questo «è nostro dovere non lasciare soli Colelli e i soci della cooperativa perché vogliamo difendere quei valori che fanno della cooperazione un faro di trasparenza e di legalità».

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ASC promuove la trasformazione nell’allevamento dei gamberi al Global Shrimp Forum 2025

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L’Aquaculture Stewardship Council (ASC) è orgogliosa di essere tra i co-fondatori della Global Shrimp Forum Foundation e lieta di annunciare la partecipazione e il supporto di numerosi esperti alla quarta edizione del Global Shrimp Forum (GSF), in programma nel 2025.

Il Forum, che si terrà a Utrecht dal 2 al 4 settembre, riunirà oltre 500 leader del settore. Il suo programma, fitto e centrato su temi attuali, contribuirà a definire le traiettorie future dell’industria del gambero, grazie alla presenza di relatori esperti provenienti da tutta la filiera.

Durante questo appuntamento imperdibile per gli operatori del comparto, ASC offrirà un contributo attivo alle conversazioni chiave, continuando a promuovere una crescita responsabile e scalabile per il settore globale della gambericoltura.

Chris Ninnes, presidente della GSF Foundation e CEO di ASC, ha dichiarato: “Riunire in un unico forum temi fondamentali come i mangimi, gli standard di allevamento, l’inclusività, l’approvvigionamento responsabile e il cambiamento climatico riflette la visione olistica di ASC per il settore del gambero: una visione non solo responsabile dal punto di vista ambientale e sociale, ma anche inclusiva e proiettata verso il futuro.
Il nostro ruolo al GSF 2025 va ben oltre la certificazione: significa dare forza a ogni anello della catena del valore del gambero per favorire un cambiamento reale e duraturo.”

ASC al GSF 2025: guidare il cambiamento lungo tutta la catena del valore

Evento collaterale su catene di fornitura inclusive e miglioramento continuo
ASC sponsorizza questa importante sessione dedicata all’analisi delle barriere affrontate dai piccoli e medi produttori di gamberetti. Tanja Hoel di Hatch Norway aprirà i lavori, che includeranno casi studio da Bangladesh, Vietnam e Indonesia, con un focus su approcci scalabili alla finanza, alla formazione e agli strumenti digitali.

Tavola rotonda sul futuro degli ingredienti marini responsabili
Co-organizzata da ASC e MSC, questa tavola rotonda riunirà importanti attori del settore, tra cui MarinTrust, per discutere come aumentare l’uso di ingredienti marini provenienti da fonti certificate nei mangimi per acquacoltura. Un passo fondamentale per ridurre i rischi ambientali e sociali lungo la catena di approvvigionamento della gambericoltura.

Collaborare per il cambiamento: scopri il nuovo ASC Farm Standard
Questo evento collaterale, pensato per i produttori di gamberi, illustrerà come il nuovo standard ASC Farm, lanciato nel maggio 2025, proponga un approccio a 360°, incentrato su benessere animale, impatto ambientale e responsabilità sociale.

Durante la sessione interattiva verrà approfondita la roadmap biennale per l’implementazione, con indicazioni pratiche per i produttori e benefici per gli acquirenti in cerca di soluzioni affidabili e trasparenti. Grazie alla raccolta dati direttamente in azienda e a standard più chiari, la filiera potrà rispondere in modo più efficace alle aspettative di mercato.

Sarà inoltre possibile confrontarsi direttamente con il team ASC e porre domande sullo standard e sulla sua applicazione concreta.

Perché è importante

  • Trasformazione dei mangimi: l’impegno di ASC per la certificazione dei mangimi stabilisce uno standard globale per un approvvigionamento più etico.
  • Integrità a livello aziendale: il nuovo ASC Farm Standard offre percorsi più strutturati per l’adozione delle migliori pratiche da parte degli allevatori di gamberetti.
  • Inclusività su larga scala: rafforzare il supporto ai piccoli produttori significa investire in equità, resilienza e tracciabilità.
  • Leadership collaborativa: la presenza attiva di ASC al GSF conferma l’impegno a unire produttori, retailer e innovatori per costruire un settore del gambero più solido e orientato al futuro.

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