Tanti i temi toccati, tra sostenibilità e gastronomia
Slow Fish al via. La kermesse è un invito a esplorare, conoscere e gustare tutto ciò che lega il cibo al mare, alle comunità costiere e agli ecosistemi acquatici. L’edizione 2025, da oggi all’11 maggio al Porto Antico di Genova, è quella del ventennale ma siamo certi che Slow Fish non ha ancora esaurito la sua missione; affrontare, attraverso il gusto e la convivialità, temi cruciali per il futuro di tutti.

Slow Fish, il significato
In primo luogo, è una manifestazione che parla del mare come entità biologica a se’ stante, e non come meta per le vacanze o qualcosa da sfruttare senza limite. La vita viene dal mare, a cominciare dal 50% dell’ossigeno che respiriamo. Allo stesso modo non dobbiamo correre il rischio di dimenticarci dei pescatori, di non riconoscere il valore di un mestiere che implica un rapporto viscerale con il mare e una conoscenza profonda dei fondali, delle specie ittiche, dei cicli di riproduzione di ciascuna di esse
Temi, spazi, eventi: un assaggio del programma
Slow Fish 2025 è un’esperienza immersiva tra gusto e conoscenza, insieme a pescatori, cuochi, produttori, scienziati ed esperti accomunati da un obiettivo: difendere la biodiversità e promuovere una cultura del mare più consapevole. Si va dalle conferenze sui cambiamenti climatici e il futuro della pesca, alle degustazioni con specie ittiche sostenibili; dai Laboratori del Gusto che mettono al centro i Presìdi Slow Food, alle attività per bambini e famiglie, fino agli appuntamenti conviviali tra food truck, birre artigianali e musica dal vivo.
L’attenzione ai bambini
I più piccoli diventano esploratori nella Ludoteca Slow Fish, realizzata con la collaborazione dell’Acquario di Genova e dell’Acquario di Livorno. Attraverso giochi, disegni e quiz, bambini e bambine imparano a riconoscere le specie aliene, scoprire il ruolo degli squali e capire perché la biodiversità marina va protetta, divertendosi.
Crisi climatica e sostenibilità
Le conferenze dell’Arena Slow Fish Masaf affrontano i grandi temi del presente e del futuro: la crisi climatica, la pesca sostenibile, il turismo consapevole e il rinnovamento del mestiere del pescatore. Spazio anche a novità importanti, come il lancio del Presidio della bottarga di muggine e della pesca tradizionale dello Stagno di Cabras.
La presenza delle Regioni
Gli stand regionali arricchiscono il percorso con un racconto corale dell’Italia gastronomica: la Puglia celebra la mitilicoltura e le ricette del recupero; la Sardegna porta bottarga, capperi e granchio blu, la Calabria esplora sapori intensi tra piccante e umami, il Lazio partecipa con una collettiva di produttori in uno spazio del Mercato e uno spazio espositivo della Città di Roma accanto a Casa Slow Food.

L’evento è organizzato da Slow Food Italia, con il patrocinio del Ministero dell’agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste e della Regione Liguria: «Un traguardo importante, che abbiamo voluto onorare nonostante le difficoltà organizzative di questa edizione – le parole di Daniele Buttignol, amministratore delegato di Slow Food Promozione -. L’attenzione all’ambiente, al tema delle plastiche nei nostri mari, l’individuazione di modelli di pesca sostenibili che possano garantire un futuro a chi decide di dedicare la propria vita al mare e alla pesca, il tutto visto attraverso la lente della gastronomia, del cibo, dei paesaggi costieri, del turismo, sono per noi elementi imprescindibili».