[[{“value”:”
La stagione di pesca delle acciughe nel Perù centro-settentrionale, iniziata il 22 aprile 2025, ha già portato alla cattura del 70% della quota autorizzata di 3 milioni di tonnellate. Un risultato che, nonostante un avvio ritardato di una settimana rispetto al 2024, rafforza la fiducia degli operatori sulla continuità dell’approvvigionamento per l’industria della farina e dell’olio di pesce.
Il mercato globale degli ingredienti marini, in cui il Perù copre abitualmente circa il 20% della produzione complessiva, appare in una fase di rinnovata vitalità. Secondo l’IFFO (l’organizzazione internazionale per gli ingredienti marini), la produzione stimata per il 2025 si attesta su 5,6 milioni di tonnellate di farina di pesce e 1,2-1,3 milioni di tonnellate di olio di pesce. Numeri sostenuti da una buona performance anche nei primi mesi dell’anno: tra gennaio e aprile, la produzione mondiale di farina di pesce è cresciuta del 3% rispetto allo stesso periodo del 2024, con un +14% per l’olio di pesce.
Iscriviti alla newsletter settimanale di Pesceinrete per ricevere notizie esclusive del settore.
Il quadro è particolarmente favorevole nei Paesi latinoamericani e in Asia, mentre l’Europa del Nord segna un lieve calo. A trainare la crescita globale, insieme al Perù, ci sono infatti anche Cile, Sudafrica e Stati Uniti. I dati IFFO, provenienti da un campione rappresentativo del 40% della produzione mondiale di farina di pesce e del 50% di quella di olio di pesce, confermano una traiettoria espansiva che interessa tutta la filiera.
Un altro elemento chiave viene dalla Cina, primo produttore mondiale di acquacoltura. Pur registrando una flessione nella produzione interna di ingredienti marini tra gennaio e maggio – complice la sospensione temporanea di diversi impianti e le restrizioni alla pesca – il Paese continua a trainare la domanda globale. I mangimi vengono prodotti sempre più spesso utilizzando materia prima importata, comprese sardine congelate e sottoprodotti dell’industria conserviera.
Il dinamismo dell’acquacoltura cinese, sostenuto da previsioni favorevoli per il terzo e quarto trimestre, interessa in particolare specie ad alto fabbisogno nutrizionale, e rappresenta un’indicazione strategica anche per gli operatori europei. L’aumento della domanda di farine e oli ad alto contenuto proteico potrebbe infatti influenzare l’intera catena dell’approvvigionamento, compresa quella destinata al settore ittico trasformato e alla GDO.
Con una stagione di pesca favorevole in Perù, la conferma della solidità dei mercati asiatici e un contesto di stabilità produttiva in molti Paesi chiave, il comparto degli ingredienti marini sembra orientarsi verso un 2025 di crescita sostenuta. Per produttori, trasformatori e distributori, si tratta di un’occasione per riconsiderare le proprie strategie di sourcing e di posizionamento, puntando su tracciabilità, standard nutrizionali e competitività sul piano internazionale.
Il 2025 si preannuncia come un anno favorevole per il mercato degli ingredienti marini, con il Perù e la Cina a guidare una ripresa che può generare opportunità di filiera per mangimifici, trasformatori, logistica e distribuzione. Una stagione da seguire con attenzione e capacità di adattamento.
Resta aggiornato con Pesceinrete sulle evoluzioni del mercato globale e sulle implicazioni strategiche per la filiera ittica europea.
Iscriviti alla newsletter settimanale di Pesceinrete per ricevere notizie esclusive del settore.
L’articolo Farina e olio di pesce, segnali positivi dal Perù e dalla Cina proviene da Pesceinrete.
“}]]