[[{“value”:”

Nel primo semestre 2025, il quadro del Largo Consumo ha messo al centro la profondità delle promozioni 2025 più della loro quantità: lo sconto medio conta più della frequenza. La polarizzazione tra canali è netta: iper e super cercano di recuperare traffico con riduzioni più incisive, mentre discount e prossimità difendono coerenza di prezzo e continuità. Un terreno comune è la ricerca di volumi senza sacrificare troppo i margini.

Il contesto di domanda è favorevole. Tra gennaio e aprile 2025 la spesa a totale negozio supera i 45 miliardi di euro, con il Largo Consumo Confezionato in crescita a valore e a volume. È un “pavimento” che consente di pianificare, ma non risolve da solo la pressione sul conto economico dei reparti. I dati diffusi da NIQ a Linkontro aiutano a leggere queste tendenze, con superstore e discount in progresso a volume nei primi quattro mesi dell’anno.

Sulle leve commerciali, diverse analisi indicano una pressione promozionale attorno a un quarto delle vendite, con la possibilità di un ulteriore incremento nel secondo semestre per sostenere la competitività. In sintesi: meno “quante” promo, più “quanto” scontano, soprattutto nelle grandi superfici.

Iscriviti alla newsletter settimanale di Pesceinrete per ricevere notizie esclusive del settore.

NEWSLETTER

Dalla corsia al mare: perché il modello impatta l’ittico

Questo schema si riflette nelle categorie alimentari dove la programmazione è più semplice. Conserve ittiche e surgelati assorbono gli sconti più profondi perché consentono pianificazione, formati famiglia e meccaniche chiare (multipack, prezzo speciale). Qui la profondità può spingere i volumi senza aumentare lo spreco. Al contrario, nel banco fresco il prezzo rimane più “di giornata” e il valore si gioca su origine, qualità della lavorazione, area FAO e certificazioni: leve che reggono il posizionamento senza ricorrere a tagli estremi.

Un aiuto viene dai costi operativi. A maggio 2025 il prezzo medio del gasolio marino nei principali porti europei, Italia inclusa, risulta inferiore rispetto a maggio 2024. È un segnale positivo per la logistica a freddo e per i costi di approvvigionamento, pur senza annullare l’effetto di sconti molto profondi sui margini di trasformatori e retailer.

Cosa guardare nel secondo semestre

Per l’ittico confezionato, conviene concentrare la profondità su referenze davvero elastiche (tonno, sgombro, filetti in olio, panati e porzionati surgelati), evitando di “banalizzare” la marca con ribassi continui. Nel fresco, la chiave è proteggere il valore: raccontare provenienza e metodi di pesca o allevamento, lavorare su servizio e assortimento, e usare sconti mirati solo in finestre di domanda coerenti. Il monitoraggio di volumi e prezzi nel pescato italiano nel primo trimestre 2025 conferma la necessità di una gestione fine del mix: meno promozioni a pioggia, più precisione su calendario e pack.

In breve: la profondità è uno strumento potente se dosata. Spostatela dove il rischio è più basso e l’elasticità più alta (conserve e surgelati), mentre nel banco fresco difendete qualità e identità. È così che la categoria regge la competizione senza scivolare in una spirale di sconti.

Iscriviti alla newsletter settimanale di Pesceinrete per ricevere notizie esclusive del settore.

NEWSLETTER

L’articolo Sconti più profondi, non più frequenti: cosa cambia nel 2025 proviene da Pesceinrete.

“}]] ​