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La Commissione Generale per la Pesca nel Mediterraneo (CGPM) ha chiuso la scorsa settimana la 48ª sessione con un pacchetto organico. La logica è chiara. Decisioni misurabili, fondate su evidenza scientifica, con tempistiche definite. Cambiano processi di conformità, monitoraggio e gestione degli stock. Cambia anche l’approccio ambientale dell’acquacoltura. Per l’Italia aumentano chiarezza regolatoria e richieste di performance.
Conformità: verifiche più profonde e rimedi mirati
La CGPM introduce una valutazione di conformità più strutturata. Gli obblighi su dati, controlli e recepimento diventano tracciabili passo per passo. Se emergono lacune, scattano rimedi proporzionati. Il supporto tecnico si lega a piani di rientro verificabili. La cultura della conformità diventa parte della gestione ordinaria, non un adempimento episodico.
Tracciabilità: VMS e identificazione univoca delle navi
Lo scambio volontario dei dati VMS viene rafforzato. Le autorità potranno incrociare informazioni in modo più tempestivo. Per tutte le unità oltre 20 metri, attive fuori giurisdizione nazionale, serve un numero IMO. La combinazione dei due strumenti riduce l’asimmetria informativa. Cresce la deterrenza verso pratiche illegali, non dichiarate o non regolamentate.
Una fotografia della conformità regionale
Viene riconfermata la piena aderenza di diverse amministrazioni. Albania, Algeria, Egitto, Unione europea e Stati membri, Montenegro, Marocco e Türkiye mantengono lo stato di conformità più elevato. Il segnale politico è rilevante. La disciplina CGPM funziona dove investimenti, dati e controlli sono coerenti.
Stock occidentali: regola di controllo del prelievo
Nel bacino dell’Alboran entra una regola di controllo del prelievo per il pagello fragolino. La misura discende da una valutazione strategica iniziata otto anni fa. Ora i limiti annuali potranno adattarsi a segnali biologici e obiettivi di ricostituzione. Il settore ottiene prevedibilità. La risorsa ottiene un percorso di recupero credibile.
Adriatico: sforzo più selettivo e capacità riallocata
La raccomandazione sull’Adriatico riduce lo sforzo dei rapidi a strascico. Si rafforzano finestre spazio-temporali a tutela dello scampo, diverso per unità di stock. Contestualmente, viene riallocata capacità verso le sfogliatrici a bracci sulla sogliola comune. La scelta premia uno stock gestito in modo sostenibile. Il messaggio è tecnico ma semplice. Più selettività dove serve, più flessibilità dove i dati lo consentono.
Crostacei di acque profonde: transizioni prorogate e regole stabili
Nei bacini centro-orientali si estendono i periodi transitori dei piani pluriennali. Il perimetro copre Stretto di Sicilia, Ionio e Levante. Le specie interessate sono il gambero rosso e il gambero viola. Le flotte ottengono continuità gestionale per programmare campagne e investimenti. Gli istituti scientifici consolidano serie storiche e scenari di riferimento.
Mar Nero: maturità gestionale e rischio bycatch
Avanza la disponibilità di pareri scientifici su sei delle otto specie prioritarie. Il piano sul rombo chiodato mostra risultati concreti. Le campagne verso i pescatori aumentano consapevolezza e adozione di buone pratiche. La riduzione del bycatch di storioni, spinarolo e focena entra nelle routine di controllo. La regione presenta segnali di governance più matura.
Clima: una rete che porta i segnali nei pareri
Nasce la Rete regionale di esperti su pesca e clima. Obiettivo operativo, non solo analitico. Integrare variabili climatiche nei pareri scientifici e nelle misure. Il pilota parte sullo spratto europeo. Le decisioni potranno anticipare spostamenti di distribuzione e anomalie termiche. La gestione diventa più resiliente e meno reattiva.
Acquacoltura: monitoraggi armonizzati e aree per la restaurazione
Arriva un programma ambientale armonizzato per i siti di allevamento. Indicatori comparabili sostengono autorizzazioni, investimenti e comunicazione ESG. Prende forma anche l’iniziativa sulle zone di acquacoltura per la restaurazione. Gli impianti potranno contribuire a obiettivi ecosistemici misurabili. Le amministrazioni useranno cornici omogenee per valutare impatti e benefici.
Effetti industriali in Italia: cosa fare adesso
Le marinerie dovranno chiudere i gap su VMS, procedure e qualità dei dati. Servono audit interni, formazione e interoperabilità tra bordo e centri di controllo. In Adriatico si impone una pianificazione più fine di tempi e aree. Nel Canale di Sicilia la prevedibilità sui crostacei profondi facilita credito e assicurazioni. L’acquacoltura può trasformare il monitoraggio in valore di mercato. La Commissione Generale per la Pesca nel Mediterraneo lega così sostenibilità, affidabilità e vantaggio competitivo.
Ucraina nuova Parte Contraente
L’adesione dell’Ucraina amplia la cooperazione nel Mar Nero. Crescono massa critica dei dati, convergenza normativa e capacità di controllo. La stabilità della governance regionale ne esce rafforzata.
Nuovo Ufficio di Presidenza: la chiusura sulla governance
Si è insediato il nuovo Bureau con mandato quadriennale. Eyüp Mümtaz Tiraşin guida la Commissione. Francesco Saverio Abate è primo vicepresidente. Saber Alazabi è secondo vicepresidente. La squadra presidia attuazione delle misure, integrazione del clima e diffusione delle regole di controllo del prelievo. L’Italia guadagna una leva istituzionale utile su Adriatico e Stretto di Sicilia.
L’articolo CGPM, dodici decisioni con ricadute immediate: il quadro preciso dopo Málaga proviene da Pesceinrete.
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