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Grazie all’intelligenza artificiale la ricerca online sta vivendo un cambiamento epocale: da semplice elenco di link a vero e proprio strumento conversazionale, capace di rispondere in tempo reale alle esigenze delle persone.

Con l’arrivo dell’AI generativa e agentica, la search experience evolve in relation experience: non si tratta più solo di trovare informazioni, ma di instaurare un dialogo con un assistente digitale in grado di comprendere, interpretare e proporre soluzioni.

Per i brand ittici questa trasformazione rappresenta un passaggio strategico. La domanda non è più: “Come farsi trovare su Google?”, ma “Come farsi comprendere da un assistente AI?”. Una sfida che richiede contenuti chiari, dati strutturati, certificazioni leggibili e narrazioni capaci di trasmettere fiducia.

Dal motore di ricerca al motore di relazione

Lanciato nel 1997, Google aveva l’obiettivo di rendere universali e accessibili le informazioni. Oggi, con funzioni come AI Overview e la modalità AI Mode, il motore di ricerca si trasforma in generatore di risposte sintetiche e personalizzate. Non più solo link da esplorare, ma vere soluzioni pronte all’uso.

Le nuove generazioni interpretano il motore non come un database, ma come un assistente personale. L’evoluzione è chiara: le persone si aspettano di essere comprese, consigliate e accompagnate, in una logica sempre più simile a quella di una relazione umana.

Cosa significa per il settore ittico

La ricerca conversazionale cambia anche il modo in cui vengono scoperti e valutati i prodotti della filiera del pesce. Un utente non cercherà più semplicemente “tonno sostenibile” o “filetti di merluzzo in offerta”, ma formulerà richieste complesse: “Suggeriscimi un’alternativa di pesce azzurro ricco di omega-3, con certificazioni ambientali, disponibile nel mio territorio con consegna rapida”.

In questo scenario, i brand ittici che sapranno fornire informazioni affidabili e facilmente leggibili dalle AI potranno emergere come partner credibili, rafforzando la relazione con buyer, distributori e consumatori finali.

Multimodalità e fiducia

La multimodalità dell’AI — capace di integrare voce, immagini, testo e dati — rende la relazione sempre più immersiva, vicina al modo naturale con cui le persone interagiscono offline. Velocità, pertinenza e immediatezza diventano asset relazionali, non solo tecnologici.

Per il settore ittico, questo significa poter offrire esperienze digitali capaci di trasmettere non solo informazioni tecniche, ma anche valori di sostenibilità, tracciabilità e qualità. Una relazione trasparente e user-oriented, in grado di costruire trust come mai prima d’ora.

L’intelligenza artificiale sta quindi trasformando la ricerca online in una relazione continua e personalizzata. Per la filiera ittica è il momento di prepararsi: strutturare i contenuti, valorizzare le certificazioni, comunicare con chiarezza. Chi saprà farlo non sarà solo trovato: sarà scelto, riconosciuto e percepito come partner affidabile in un mercato sempre più guidato dall’AI.

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L’articolo AI e ricerca online: la sfida del settore ittico proviene da Pesceinrete.

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