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“La proposta di bilancio 2028–2034 presentata dalla Commissione europea rappresenta un arretramento strategico per il settore della pesca. La sua integrazione all’interno di un fondo indistinto, che accorpa agricoltura, coesione e sviluppo rurale, non solo riduce la visibilità politica del comparto ittico, ma ne compromette anche la capacità di accesso a risorse dedicate e coerenti con le sue esigenze reali.”

È il commento di Natale Amoroso, presidente nazionale di AIC Pesca, che interviene con preoccupazione e rigore tecnico sulla nuova proposta di Quadro Finanziario Pluriennale (QFP) dell’Unione Europea.

La creazione del Fondo europeo per la prosperità e la sicurezza economica, territoriale, sociale, rurale e marittima sostenibile – in cui confluiscono molteplici linee di finanziamento, dalla politica agricola alla coesione – determina nei fatti la scomparsa della pesca come politica comune autonoma. Un comparto con specificità operative, ambientali e occupazionali del tutto peculiari viene così assorbito in un contenitore generalista, senza alcuna garanzia di priorità.

Secondo AIC Pesca, l’assenza di una voce di bilancio dedicata alla pesca è un segnale preoccupante che contraddice gli obiettivi dichiarati dell’Unione in materia di resilienza, competitività e sovranità alimentare. Con una dotazione stimata di soli 2 miliardi di euro su scala europea, contro i 6,1 miliardi del periodo 2021–2027, il settore viene sottodimensionato in modo grave e ingiustificato, nonostante l’aumento complessivo del bilancio dell’Unione a oltre 2trilioni di euro. Questo ridimensionamento non è frutto di razionalizzazione, ma di una precisa scelta politica, che disconosce il ruolo strategico della flotta peschereccia europea.

L’associazione sottolinea inoltre che la proposta presenta criticità sistemiche particolarmente gravi: la mancanza di obblighi vincolanti per gli Stati membri espone il comparto al rischio di essere escluso dalle priorità nazionali; l’assenza di tassi di cofinanziamento predefiniti per le flotte oltre i 12 metri elimina uno degli strumenti che in passato hanno consentito investimenti concreti in sicurezza, sostenibilità e innovazione; infine, la possibilità che le risorse vengano assorbite da altri settori della blue economy – come energia offshore, biotecnologie o desalinizzazione – apre a una competizione interna che penalizza chi opera quotidianamente sul mare, in condizioni già complesse.

Non si tratta di difendere una categoria, ma di tutelare un equilibrio: quello tra produzione, ambiente e coesione territoriale. Il settore ha già dato prova di responsabilità, adattandosi alle sfide della sostenibilità e accettando riduzioni significative della capacità di pesca. Oggi, però, rischia di non avere più strumenti per affrontare l’impatto combinato di costi crescenti, normative stringenti e concorrenza extra-UE.

AIC Pesca chiede pertanto una revisione sostanziale della proposta, con il ripristino di un’area di intervento autonoma per la pesca all’interno della programmazione finanziaria e risorse dedicate e obbligatorie per ogni Stato membro, commisurate alla dimensione della flotta e al valore socio-economico del settore. È altrettanto urgente l’introduzione di un sistema di monitoraggio pubblico e trasparente sull’allocazione dei fondi nei singoli programmi nazionali e regionali.

“Serve una risposta politica immediata, non rituali dichiarazioni di principio. L’Italia deve costruire una posizione negoziale solida in sede europea e garantire fin da ora una regia nazionale unitaria che metta la pesca al riparo da scelte regionali disomogenee e miopi.”

Amoroso conclude: “Questa proposta, così com’è, espone il comparto ittico italiano a un indebolimento strutturale. Non si può pretendere che un settore continui a garantire sicurezza alimentare, presidio del territorio e tutela ambientale senza un investimento coerente e continuo. La pesca non può più restare ai margini. E questa volta, la nostra voce sarà impossibile da ignorare.”

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L’articolo Amoroso: “Il QFP non riconosce il ruolo della pesca. Serve una correzione strutturale e immediata” proviene da Pesceinrete.

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