Autore: Andrea Martire Pagina 6 di 7

Cagliari, prevenzione e sicurezza sul lavoro nella pesca

Previsto per venerdì 22 settembre, in quel di Cagliari, il convegno “Prevenzione, igiene e sicurezza del lavoro nel comparto pesca – legge salvamare“.

I lavori prenderanno il via alle 18 presso l’Hotel Caesar’s. L’incontro si focalizzerà sul tema della prevenzione e della sicurezza sul lavoro in ambito ittico, argomenti purtroppo non sempre all’ordine del giorno nei dibattiti di settore. “Sono temi strettamenti connessi alla formazione”, le parole di Mario Serpillo, presidente di Agripesca e di Unione Coltivatori Italiani. “I pescatori rischiano, si tratta di un lavoro duro. Sono esposti alle intemperie ed alla navigazione in acque internazionali, è necessario spingere sulla formazione e sulla dotazione di strumenti di sicurezza”, ha poi continuato.

A complicare il panorama anche la vetustà delle imbarcazioni e la frequente mancanza di adeguati dispositivi tecnologici e digitali.

Tutto il comparto vive oggi un momento molto delicato, tra la crisi provocata dall’invasione del granchio blu e le limitazioni poste da Bruxelles sul riposo delle attività. “La pesca può rappresentare uno strumento molto efficace nella diffusione delle eccellenze del made in Italy, va tutelata”, ha poi concluso il presidente. Di seguito il programma.

L’evento è finanziato nell’ambito del Programma Nazionale Triennale della Pesca e dell’Acquacoltura – Annualità 2023 – CUP. J88H23000780001″.

Aci Trezza, previsioni sul futuro e opportunità del Feampa

Sabato 16 settembre, ore 10. E’ questo l’appuntamento organizzato da Agripesca per stimolare un confronto ed analizzare le opportunità che il Feampa può portare, soprattutto alla piccola marineria e soprattutto alla Sicilia.

Quadri e dirigenti di Agripesca, realà istituzionali locali e ministeriali, esponenti del mondo delle imprese, faranno il punto della situazione e cercheranno di immaginare i comportamenti virtuosi capaci di garantire il benessere dell’ecosistema marino, delle imprese di settore e del consumatore che chiude il cerchio degli attori coinvolti. Perchè se la piccola pesca è messa nella condizione di lavorare bene, può riuscire a garantire sia il rispetto degli standard previsti per i fondali e le acque sia il rispetto delle condizioni di salubrità per chi acquista il pescato.

Di seguito la locandina ufficiale dell’evento.

L’evento è finanziato nell’ambito del Programma Nazionale Triennale della Pesca e dell’Acquacoltura – Annualità 2023 – CUP. J88H23000780001″.

Mazara del Vallo, si parla di competitività ed accordi di filiera

Appuntamento di rilievo, sabato 22 luglio. Nello scenario di Mazara del Vallo, in uno dei luoghi simbolo della marineria nostrana, Agripesca darà luogo ad un incontro incentrato sulla questione più importante per tutte le imprese della pesca, la competitività. Lo scenario non è dei migliori, tra cambiamento climatico in corso, presenza di specie alloctone e rincari generalizzati, le imprese del comparto ittico vivono un periodo denso di difficoltà. Si cercherà di affrontarle da diversi punti di vista cercando di disegnare uno scenario che autorizzi all’ottimismo.

L’incontro sarà moderato da Toni Scilla, dirigente nazionale di Agripesca, e dopo i saluti istituzionali, il convegno sarà aperto e chiuso dagli interventi dei rappresentati della nostra organizzazione, rispettivamente Domenico Leone, presidente sede regionale, e Mario Serpillo, presidente nazionale.

Nel mezzo, prenderanno la parola gli ospiti; Marco Pedol, della Em Associated, Natale Amoroso, presidente della o.p. della pesca di Trapani, Michele Taccone esperto Feampa, il Fondo europeo Affari Marittini Pesca e Acquacoltura.

L’evento è finanziato nell’ambito del Programma Nazionale Triennale della Pesca e dell’Acquacoltura – Annualità 2023 – CUP. J88H23000780001″.

Dopo l’immancabile coffe break prenderanno la parola i rappresentanti delle istituzioni nazionali, dapprima Alberto Pulizzi, dirigente generale del dipartimento della pesca mediterranea e l’assessore regionale delle Attività produttive, Edmondo Tamajo.

Previsto un gustoso show cooking a conclusione dell’evento, pasto che sarà a base di prodotto ittico pescato dalla piccola pesca costiera seguendo le azioni dettate dal Fondo Europeo in materia di innovazione.

Appuntamento presso l’Hotel Mahara, Lungomare San Vito 3, Mazara del Vallo ore 10.

Serpillo, appoggio alle Marinerie Italiane contro il Piano d’Azione UE che mina il settore ittico nazionale

Il Piano d’azione proposto dalla Commissione Europea rappresenta un grave rischio per il settore ittico italiano. Ne è convinto il Presidente di Agripesca, Mario Serpillo, il quale esprime profondo dissenso contro il progetto del Commissario Europeo alla Pesca e all’ Ambiente, il lituano Sinkevicius.

La proposta prevede una forte limitazione della pesca a strascico in tutta Europa entro il 2030 e l’istituzione di ulteriori aree marine protette, sollevando serie preoccupazioni circa gli effetti negativi sulle imprese, i lavoratori, i territori e l’economia del nostro Paese.

Il Piano, i rischi per l’Italia

“L’obiettivo del settore ittico italiano è la salvaguardia di un sistema che garantisce sicurezza alimentare e un approvvigionamento equo, salutare e sostenibile di prodotti ittici freschi, rispettando gli elevati standard di qualità, tracciabilità e certificazione europea”, le parole del Presidente Serpillo. “Tuttavia, con il Piano proposto, migliaia di lavoratori, cooperative, imprese, famiglie e territori rischiano di essere privati del loro futuro”.

Il settore si solleva

Ma il nostro presidente non è solo. Associazioni e i sindacati di settore mettono in evidenza il fatto che il piano non considera adeguatamente l’impatto sociale ed economico di tali misure. La principale preoccupazione riguarda la totale dipendenza che si verrebbe a creare dall’estero per l’approvvigionamento di prodotti ittici, minando così la sovranità alimentare dell’Italia. Con l’attuazione di questo piano, migliaia di lavoratori, cooperative, imprese, famiglie e territori rischiano di subire conseguenze disastrose.

Le marinerie italiane, infatti, sottolineano che lo smantellamento indiscriminato della pesca a strascico comporterebbe un aumento delle importazioni da Paesi in cui la pesca non rispetta la legislazione italiana ed europea in materia di ambiente, sicurezza e diritti dei lavoratori. Tale situazione rischia di creare una concorrenza sleale per il settore ittico nazionale, compromettendo la sostenibilità economica delle imprese locali e mettendo a rischio migliaia di posti di lavoro.

Pesca a strascico, i numeri in Italia

In Italia, la pesca a strascico rappresenta il 20% della flotta totale peschereccia, con 2.088 unità e circa 7.000 lavoratori impiegati. Inoltre, contribuisce al 30% degli sbarchi e al 50% dei ricavi del settore ittico nazionale. A livello europeo, questo tipo di pesca costituisce il 25% degli sbarchi totali di prodotti ittici e genera il 38% dei ricavi, coinvolgendo oltre 7.000 imbarcazioni.

È essenziale che l’Italia si opponga a tali misure, difendendo il proprio settore ittico e preservando la sovranità alimentare del Paese. Il Presidente dell’UCI e di Agripesca, Mario Serpillo, invita le Istituzioni nazionali ed europee a considerare attentamente le conseguenze economiche e occupazionali di questo Piano, al fine di adottare soluzioni che siano sostenibili dal punto di vista sociale, economico ed ambientale.

Acquacoltura, filiera alimentare e contrasto naturale alle emissioni

Il convegno “L’acquacoltura: tra ricerca, innovazione e sostenibilità” da noi organizzato recentemente a Tortoli (Nu), è stato una magnifica occasione per richiamare l’attenzione sulle capacità delle ostriche, delle vongole e delle cozze di catturare l’anidride carbonica e di utilizzarla per formare i rispettivi gusci.

“Tale peculiare facoltà di assorbimento di CO2, ha spiegato il Presidente Mario Serpillo, attribuisce loro una funzione di primaria importanza per contenere i livelli di anidride carbonica e di conseguenza il loro allevamento rappresenta a tutti gli effetti una soluzione innovativa anche per contrastare il cambiamento climatico”.

Quindi l’acquacoltura rappresenta un’opzione sostenibile, sia per i benefici per l’ambiente, sia per il fatto di contribuire in modo sostanziale a soddisfare il fabbisogno alimentare della popolazione mondiale, fornendo un importante sostegno al settore ittico, attualmente in difficoltà.

E parliamo di numeri significativi perché in ambito europeo, l’acquacoltura rappresenta il 20% della produzione ittica totale e si occupa dell’allevamento di oltre quaranta specie diverse, che costituiscono fonti alimentari preziose e nutrienti.

Un altro aspetto di rilievo riguarda l’importanza delle alghe come risorsa cruciale per il futuro dell’alimentazione umana. Le coltivazioni di alghe, inoltre, possono essere finalizzate alla produzione dello zooplancton, del fitoplancton e dunque alle larve dei pesci; esse rappresentano una fonte preziosa per garantire, fin dall’inizio, un ciclo di produzione completamente naturale e sostenibile e segnano una svolta rispetto ai sistemi di allevamento tradizionali.

Nelle sue conclusioni, il Presidente di Agripesca e dell’UCI, Mario Serpillo, conferma, anche per l’acquacoltura, l’importanza dell’innovazione e della ricerca, sottolineando come essa rappresenti una risorsa fondamentale per sostenere il settore della pesca.

L’UCI e Agripesca si impegnano a proseguire con intenti congiunti la promozione di pratiche sostenibili e tecnologie all’avanguardia per garantire la sicurezza alimentare, la conservazione delle risorse marine e il benessere dei pesci d’allevamento.

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