Categoria: Economia del mare Pagina 18 di 513

Pesca: Fedagripesca, sospiro sollievo per settore con norme Ue meno dure  

Pesca: Fedagripesca, sospiro sollievo per settore con norme Ue meno dure  

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La pesca italiana tira un sospiro di sollievo perché le nuove norme di riduzione dell’attività di pesca previste in ambito europeo saranno meno pesanti del previsto.

Lo rende noto Confcooperative Fedagripesca che ha seguito da vicino i lavori del Consiglio Ue agricoltura e pesca.

“Dopo un lungo e complesso negoziato, grazie a un eccellente lavoro diplomatico del ministro Lollobrigida, supportato dal lavoro dello staff della Direzione generale e dei tecnici presenti a Bruxelles, abbiamo potuto evitare il peggio. Una vittoria dell’Italia sostenuta anche dai colleghi spagnoli e francesi che hanno condiviso la nostra stessa battaglia”. Così il vicepresidente Confcooperative Fedagripesca Paolo Tiozzo al termine del Consiglio Ue Agrifish che si è concluso nella notte.

Paolo Tiozzo, vicepresidente Confcooperative Fedagripesca

La proposta messa sul tavolo dall’Esecutivo Ue prevedeva il 38% di riduzione dei giorni di pesca per il 2025 per l’intera area coperta dalle Gsa 9, 10 e 11 (da Imperia a Trapani, Sardegna inclusa) per gli attrezzi trainati, ovvero lo strascico.

Era inoltre previsto un taglio della quota gambero viola e del gambero rosso rispettivamente del 18% e del 29% rispetto al livello 2024. S

empre a difesa del nasello, erano poi previste altre misure che interessano alcuni sistemi di pesca, introducendo per la prima volta un limite di cattura. Al termine del Consiglio, invece, sottolinea Fedagripesca, il risultato ottenuto è positivo ed è stato possibile contenere i danni. Grazie ad un articolato set di misure di compensazione, fa sapere l’associazione, incrementato rispetto al 2024, l’Italia potrà di fatto annullare l’intero taglio proposto dalla Commissione Ue.

Sarà solo del 6% il taglio della quota di gamberi di profondità, sia viola che rosso.

“Una riduzione che in queste percentuali avrà un impatto pressoché neutro sulla flotta coinvolta visto che già la quota 2024 non è stato interamente consumata e che entro il luglio cesserà l’attività di circa il 15% dell’intera capacità della flotta che effettua questo tipo di pesca per effetto del bando delle demolizioni”, precisa Tiozzo.

Sarà solo del 13%, invece del 25% proposto, il taglio dei giorni di pesca per i palangari. Per il nasello, pescato con diversi sistemi di pesca, dal 2025 ci sarà un tetto alle catture pari a 261,5 tonnellate rispetto alle 215,5 tonnellate proposte in partenza dalla Commissione europea. Quanto alle altre aree di pesca (Adriatico, Ionio, canale di Sicilia e mare di levante) restano valide le decisioni assunte in ambito Fao/Gcpm adottate un mese fa.

(Red-Lab/Labitalia)

ISSN 2499 – 3166

FONTE ADNKRONOS

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Pesca: Piana (Liguria), ‘Ue non può distruggere settore’

Pesca: Piana (Liguria), ‘Ue non può distruggere settore’

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“Difendere la pesca e tutelare i lavoratori del settore sono per noi priorità assolute, per questo confidiamo fortemente nella moratoria sulle misure di gestione della pesca nel Mar Mediterraneo che verrebbero introdotte dall’Unione Europea, a partire dal 2025. Il nostro obiettivo è infatti quello di arrivare ad una proposta alternativa rispetto al piano dell’esecutivo comunitario, per garantire la sostenibilità e la vitalità del settore della pesca”.

Lo ha dichiarato Alessandro Piana, vicepresidente della Regione Liguria e assessore con delega alla Pesca a seguito delle pesanti restrizioni alle giornate della pesca annunciate dall’Europa.

“La Regione Liguria è in prima linea per salvaguardare gli interessi dei suoi pescatori che da anni affrontano sacrifici significativi per rispettare le direttive europee – ha ribadito il vicepresidente della Regione Liguria Alessandro Piana – Raggiungeremo un accordo solo se sarà soddisfacente per loro e per la sostenibilità economica delle imprese che rappresentano. Mi aspetto una proposta ragionevole da parte della Commissione Europea, che tenga conto degli sforzi compiuti negli ultimi cinque anni. Non possiamo tollerare che l’Unione Europea continui a trattare la pesca come un settore da criminalizzare. È necessario un intervento immediato e risolutivo per salvaguardare il comparto ittico italiano ed i relativi posti di lavoro”.

Alessandro Piana ha sottolineato che “la Liguria sta promuovendo un dialogo costruttivo con il governo nazionale e le istituzioni europee per trovare soluzioni che bilancino la tutela ambientale e il diritto al lavoro”. “Le nostre flotte – ha continuato il vice presidente – hanno già dimostrato impegno e responsabilità verso una pesca sostenibile. Ora spetta all’Europa riconoscere questi sforzi e collaborare per trovare alternative concrete e percorribili che non mettano a rischio l’economia e il futuro delle nostre comunità costiere. Come Regione Liguria continueremo a sostenere i pescatori, promuovendo misure che garantiscano la competitività del settore e il rispetto delle tradizioni legate alla pesca, fondamentale pilastro dell’identità e dell’economia del territorio. Impediremo fortemente l’attacco che è in corso alla pesca del gambero rosso, eccellenza della Liguria e simbolo della tradizione italiana, che non può essere sacrificata sull’altare di politiche europee miopi e ingiuste. Ci opporremo con forza, congiuntamente al governo e insieme anche a Paesi come Spagna e Francia, a qualsiasi misura che metta a rischio questa attività, fondamentale per le nostre comunità e per la nostra economia”.

(Lin/Adnkronos)

ISSN 2465 – 1222

Fonte ADNKRONOS

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Pesca: Lollobrigida, ‘ottimisti su regole Ue per Mediterraneo’

Pesca: Lollobrigida, ‘ottimisti su regole Ue per Mediterraneo’

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lollobrigida

L’Italia “non è in grado di mantenere i ritmi” di diminuzione dell’attività di pesca nel Mare Mediterraneo chiesti dall’Ue, quindi “lavoreremo tutto domani, e probabilmente anche domani notte, per tentare di convincere la Commissione” ad adottare “misure che siano eque, che garantiscano anche la redditività dei pescatori. E’ l’obiettivo che ci siamo posti e siamo ottimisti”.

Lo dice il ministro dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida, a Bruxelles a margine del Consiglio Agrifish. Italia, Francia e Spagna hanno fatto fronte comune contro le proposte avanzate dalla Commissione per ridurre il prelievo dei pescherecci nel Mediterraneo.

(Tog/Adnkronos)

ISSN 2465 – 1222

fonte ADNKRONOS

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Toscana: acquacoltura, semplificati criteri e procedure per i finanziamenti Feampa

Toscana: acquacoltura, semplificati criteri e procedure per i finanziamenti Feampa

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Semplificati criteri e procedure per presentare domanda per il sostegno offerto dalla Regione Toscana, tramite i fondi Feampa, alle imprese che si occupano di acquacoltura. A seguito di segnalazioni giunte da parte delle Associazioni rappresentative del settore della pesca e dell’acquacoltura, che hanno riportato una generalizzata difficoltà da parte delle aziende a raggiungere il punteggio minimo previsto per l’accesso alle graduatorie per i contributi (difficoltà confermata dal numero esiguo di domanda effettivamente presentate), la Toscana ha deciso di rivedere i criteri di accesso, sfruttando la possibilità data alle Regioni di variarne la ‘pesatura’.

Saranno dunque ri-emessi a breve i due bandi Feampa O.S 2.1 che assegnano un totale di 1.600.000 euro al settore dell’acquacoltura, per promuoverne la sostenibilità e rafforzarne la competitività attraverso due ‘azioni’: l’Azione 5, con 800.000 euro di contributi finalizzati a “Resilienza, sviluppo e transizione ambientale, economica e sociale del settore acquacoltura” e l’Azione 2, con altri 800.000 euro destinati a “Competitività e sicurezza delle attività di commercializzazione e trasformazione dei prodotti della pesca ed acquacoltura”.

Le risorse saranno ripartite in due annualità: per il 2025 ci saranno 743.025 euro (di cui 371.512 di quota Ue, 260.058 euro di quota statale, 111.453 euro di quota regionale), mentre per il 2026 ci saranno 856.974 euro (di cui 428.487 di quota UE, 299.941 di quota statale, 128.546 di quota regionale).

“La Regione – ha spiegato la vicepresidente della Regione ed assessora regionale all’agricoltura Stefania Saccardi – vuole che le risorse europee del Feampa vadano a frutto e siano utilizzate dalle nostre imprese per aumentare la propria capacità produttiva e gestionale, migliorare la sicurezza del lavoro e la sostenibilità ambientale riducendo la pressione sull’ambiente. Grazie a queste risorse pubbliche potranno essere ammodernati gli impianti ed essere acquistate nuove attrezzature a vantaggio delle micro, piccole e medie imprese. La Toscana vuole anche quest’anno riuscire a massimizzare il ritorno sul territorio dei benefici resi possibili dall’Ue e credo sia giusto aver dato una risposta immediata e concreta alle difficoltà espresse dai rappresentanti del nostro tessuto produttivo”.

L’aiuto pubblico potrà essere pari al 60% delle spese ammesse sulla base dei costi sostenuti dai beneficiari. Il bando relativo alle attività di trasformazione e commercializzazione prevede invece una percentuale di contribuzione pari al 50% dei costi sostenuti dai beneficiari; il contributo può arrivare fino al 100% in applicazione delle deroghe previste dal bando.

I nuovi bandi usciranno entro il mese di dicembre. Le domande potranno essere presentate tra il 31 dicembre 2024 e il 31 gennaio 2025.

(Zto/Adnkronos)

ISSN 2465 – 1222

fonte adnkronos

eugenio giani presidente regione toscana

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Toscana: sostegno alla pesca costiera, in arrivo tre bandi per un totale di 1,8 milioni 

Toscana: sostegno alla pesca costiera, in arrivo tre bandi per un totale di 1,8 milioni 

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Un sostegno concreto per rafforzare le attività di pesca sostenibile, innovare le flotte, sostenere e potenziare il settore della pesca in Toscana.

E’ arrivato dalla Regione Toscana, che nel corso della sua ultima seduta di Giunta ha approvato – su proposta della vicepresidente ed assessora all’agricoltura con delega a caccia e pesca Stefania Saccardi – una delibera che destina oltre 1,8 milioni di euro a queste settore, e rappresenta, per il territorio regionale, lo strumento di attuazione del Programma Nazionale Feampa 2021/2027 del Fondo Europeo per gli affari marittimi, la pesca e l’acquacoltura.

eugenio giani presidente regione toscana

“Il nostro obiettivo – ha spiegato il presidente della Regione Toscana, Eugenio Giani – è rafforzare le attività di pesca e renderle sempre più sostenibili dal punto di vista economico, sociale e ambientale oltre a rendere i settori della pesca, dell’acquacoltura e della trasformazione economica più redditizi, competitivi e attraenti. Tra le misure previste, anche interventi per innovare i processi produttivi e migliorare le condizioni di vita e la sicurezza degli operatori del settore”.

“Con questa delibera – spiega la vicepresidente Saccardi – abbiamo prenotato 1.811.980 euro per due anni, 2025 e 2026, e stabilito i criteri di selezione per tre diversi bandi: il primo servirà a rendere le imprese di piccola pesca costiera più competitive, qualificare i mezzi di produzione e perfino sviluppare parallelamente al settore della pesca altre attività affini alla blue economy; il secondo è finalizzato ad ammodernare i motopesca per rendere più sicure le attività degli operatori e lo stoccaggio, il terzo è pensato per migliorare la tracciabilità dei prodotti e aiutare le imprese a sviluppare attività che diano più valore al loro prodotto. La Regione conosce bene le difficoltà che questo settore sta incontrando e, bilanciano risorse regionali, statali ed europee grazie al Feampa, vogliamo sostenere le nostre imprese e renderle più forti in un mercato globalizzato dove sempre di più è e sarà necessario evidenziare la qualità, la regionalità, la sostenibilità del pescato e dei prodotti da esso derivati, per sottolinearne il valore aggiunto”.

La delibera approvata prenota la somma di euro 1.811.980 sul bilancio finanziario gestionale 2024-2026 riservando per il 2025 un totale di 1.630.782 euro (di cui 815.391 di quota Ue, 570.773 di quota statale e 244.617 di quota regionale), mentre per il 2026 vengono riservati 181.198 euro (di cui 90.599 di quota Ue, 63.419 di quota statale, 27.179 di quota regionale).

Il primo dei tre bandi, riservato alle imbarcazioni di piccola pesca costiera, ammette a finanziamento le spese sostenute per ristrutturare la flotta e gli investimenti per migliorare la tracciabilità e il marketing, fare una prima lavorazione del pescato o una vendita diretta e digitale, diversificare l’attività.

Questo bando permette il rimorso del 100% delle spese sostenute per l’innovazione e il miglioramento della sicurezza, fino ad un massimo di 150.000 euro (o 40.000 per motopesca) oppure del 50% degli investimenti per gli investimenti finalizzati alla diversificazione delle attività, fino ad un massimo di 75.000 euro. In caso di richiesta di contributi sia per interventi a bordo che a terra, il limite sale a 200.000 euro, fermo restando il massimo di 40.000 euro a motopesca.

Il secondo bando prevede investimenti a bordo e nei porti per ammodernare i motopesca, migliorare le condizioni di sbarco delle catture indesiderate oltre alle condizioni di lavoro, salute e sicurezza degli operatori.

Nel caso di domande riguardanti esclusivamente interventi a terra, il contributo massimo ammissibile sarà di 100.000 euro, mentre in caso di domande che riguardano solo interventi a bordo, il contributo massimo ammissibile sarà di 80.000 a motopesca fino ad un massimo complessivo di € 200.000. In caso di domande che prevedano sia interventi sia a bordo che a terra, fermo restando il limite di 80.000 euro a motopesca, il contributo massimo salirà a € 200.000.

Saranno finanziabili investimenti per installare sistemi di energia rinnovabile, per acquistare apparecchiature di produzione a bordo, per migliorare la navigazione o il controllo del motore, per hardware e software, per dispositivi di sicurezza o per migliorare le condizioni di lavoro.

Infine il terzo bando, dal quale sono escluse le piccole imprese di pesca costiera, favorisce l’innovazione di processo e di prodotto nelle attività di pesca e mira a rendere le imprese della pesca più competitive e resilienti, potenziare il sistema di tracciabilità delle barche da pesca, sviluppare attività fuori dal settore della pesca, affini alla blue economy ma che non riguardino la pesca professionale, la commercializzazione o la produzione di prodotti ittici.

In questo caso il finanziamento pubblico massimo sarà parti al 50% dei costi sostenuti dai beneficiari, una percentuale che potrà salire in alcuni casi, ad esempio se l’investimento comporterà benefici pubblici.

I bandi usciranno entro il mese di dicembre. Le domande potranno essere presentate tra il 31 dicembre 2024 e il 31 gennaio 2025.

(Zto/Adnkronos)

ISSN 2465 – 1222

fonte Adnkronos

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