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Le esportazioni russe di filetti di pesce hanno registrato nel 2024 una crescita significativa, portando la Federazione tra i primi tre esportatori mondiali. Con 161.000 tonnellate esportate, il Paese si è posizionato dietro Vietnam (648.000 tonnellate) e Cina (508.000), secondo i dati dell’Associazione panrussa delle imprese della pesca (VARPE) e dell’agenzia Indexbox.
A trainare questa performance sono stati i filetti di merluzzo giallo, prodotto simbolo della pesca russa. Secondo l’Unione della Pesca, nel 2024 la cattura di questa specie ha raggiunto livelli record, sfiorando i 2 milioni di tonnellate su un totale di 5 milioni di tonnellate complessive.
Aumento di produzione e domanda internazionale
L’export di filetti ha beneficiato di una combinazione favorevole tra crescita della produzione interna, espansione della capacità di trasformazione e domanda crescente sui mercati asiatici. Il primo trimestre del 2025 ha già confermato il trend: +61% in volume rispetto allo stesso periodo del 2024, con 50.000 tonnellate esportate e un valore salito del 72%, per oltre 140 milioni di dollari.
I dati del Ministero dell’Agricoltura russo indicano che i filetti e la carne macinata di merluzzo costituiscono oltre il 70% del valore delle esportazioni. La competitività è garantita non solo da un costo più basso rispetto agli equivalenti di Norvegia e Stati Uniti, ma anche da una logistica efficiente tra l’Estremo Oriente russo e i porti asiatici.
Nuovi impianti, più trasformazione: cambia il modello export
Fino a pochi anni fa, gran parte del pesce russo veniva esportato come materia prima e lavorato in Cina. Dal 2017, invece, il Paese ha raddoppiato la produzione di prodotti trasformati, che nel 2024 ha toccato le 529.700 tonnellate (+9% su base annua), pari al 32,5% della produzione totale.
Il meccanismo delle “quote sotto la chiglia”, pensato per incentivare la costruzione di nuovi pescherecci e impianti, ha portato alla messa in opera di 40 navi moderne e 27 stabilimenti. Questo cambio di paradigma ha favorito una crescita della trasformazione interna, rafforzando l’autonomia del sistema russo e ampliando il valore aggiunto delle esportazioni.
Secondo Rosrybolovstvo, con un’ulteriore ristrutturazione delle produzioni e dei mercati, l’export russo potrebbe crescere del 40%.
Limiti strutturali e sfide geopolitiche
Nonostante i numeri in crescita, la situazione del settore non è priva di criticità. Nel 2024, la redditività media della trasformazione del pesce è scesa al 9%. Le sanzioni internazionali hanno complicato logistica e accesso al credito, mentre la Cina – primo importatore di merluzzo e aringa – ha aumentato i dazi dal 1° gennaio 2025, aggravando la posizione degli operatori russi.
Secondo la Fish Union, le esportazioni nel 2023–2024 hanno toccato circa 140 Paesi, ampliandosi verso Africa, Asia e America Latina. Tuttavia, restano ostacoli strutturali, come l’esigenza di ammodernare gli impianti e sviluppare le categorie ready to cook e ready to eat, oggi ancora marginali. Il supporto governativo, seppur presente, non è ancora sufficiente a sostenere una transizione completa.
Prospettive 2025: stabilità nei volumi, nuove rotte commerciali
Le stime per il 2025 sono caute ma non negative. Le catture totali dovrebbero rimanere sui 5 milioni di tonnellate, con un focus crescente su merluzzo, salmone e sardine ivasi. La diversificazione dei mercati sarà fondamentale per ridurre la dipendenza dalla domanda cinese e cogliere le opportunità offerte da Paesi BRICS e “friendly nations”.
Secondo gli analisti, la Russia mantiene un’autosufficienza alimentare del 138% in ambito ittico. Oltre al merluzzo, anche salmone del Pacifico, aringa, sardine e farina di pesce continuano a trovare sbocchi competitivi all’estero.
La crescita delle esportazioni russe di filetti di pesce rappresenta una case history rilevante per il settore ittico globale. L’espansione della trasformazione, la valorizzazione del merluzzo giallo e la diversificazione dei mercati stanno trasformando la Russia in un attore strategico per il commercio internazionale. Le sfide restano complesse, ma le traiettorie evolutive indicano un settore dinamico, pronto ad adattarsi e investire.
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L’articolo Russia tra i grandi esportatori di filetti di pesce: numeri, sfide e opportunità proviene da Pesceinrete.
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