Categoria: Pesce In Rete Pagina 56 di 1123

Sustainable Blue Economy Partnership Launches First Thematic Call Under Horizon Europe

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With the launch of its thematic call on the Sustainable Blue Economy, the Sustainable Blue Economy Partnership officially moves into the core phase of its Horizon Europe activities. The initiative involves 74 research centres from 30 countries alongside the European Commission, aiming to create a network of ongoing projects that, between 2026 and 2028, will strengthen innovation, resilience, and sustainability across the maritime sector.

The call focuses on two strategic priorities. The first targets innovation and digitalisation in low-impact small-scale fisheries, with the goal of enhancing a segment often overlooked but essential for the diversity and quality of local seafood production. The second addresses sustainability in the seaweed sector and the circularity of the blue bioeconomy, an area experiencing rapid growth with applications ranging from food to cosmetics, bioplastics to natural fertilisers.

Selected projects will be featured in “thematic maps”, ensuring international visibility, privileged access to expert networks, and participation in key partnership events. The approach is designed to foster concrete synergies between industry, research, public authorities, and civil society, building a collaborative ecosystem capable of influencing European maritime policy.

Eligibility criteria require that projects:

  • Be active during 2026–2028

  • Have public funding at EU, national, or regional level

  • Be directly linked to one or more European sea basins, such as the Mediterranean, Black Sea, Baltic Sea, North Sea, or Atlantic.

The deadline for expressions of interest is 30 October 2025, with selected projects to be announced in December. The initiative seeks to generate a critical mass of experiences and results, enabling shared solutions to common challenges and supporting the transition toward a more integrated, sustainable, and competitive blue economy.

This first thematic call of the Sustainable Blue Economy Partnership represents a strategic opportunity for all European projects engaged in innovative small-scale fisheries and algae value chains, paving the way for structured, results-driven international cooperation.

Stakeholders with an active project in 2026–2028 should strongly consider applying: this call could be the key to expanding expertise, networks, and visibility at a European level.

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Fiducia dei consumatori, segnali positivi per il settore ittico

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Nel 2025 la fiducia dei consumatori verso il settore alimentare italiano segna un passo avanti, confermando una tendenza che può generare nuove opportunità anche per il comparto ittico. L’ultimo Edelman Trust Barometer colloca il food & beverage nazionale tra i settori più credibili agli occhi del pubblico, con un livello di fiducia pari al 71% – due punti in più rispetto al 2024 – e un posizionamento di vertice in Europa, preceduto solo dalla Spagna (74%).

Questo clima positivo si inserisce in un contesto macroeconomico che, pur caratterizzato da crescita moderata (+0,6% nel 2025 secondo le stime), vede ancora molte famiglie italiane sotto pressione per l’aumento del costo della vita e per spese sanitarie in crescita. In questo scenario, l’accessibilità ai prodotti alimentari diventa una priorità per i consumatori, soprattutto per le nuove generazioni, che chiedono filiere più trasparenti e sostenibili.

Per il settore ittico, che si colloca pienamente nella sfera del food & beverage, questi trend rappresentano sia una sfida che un’opportunità. L’elevata reputazione del comparto alimentare può riflettersi positivamente anche sulla percezione del prodotto ittico, a condizione che le imprese sappiano comunicare in modo chiaro l’origine, le certificazioni e le pratiche sostenibili alla base della loro offerta. La crescente attenzione dei consumatori verso il rapporto qualità-prezzo e verso la tracciabilità richiede una strategia di comunicazione e distribuzione in grado di rassicurare e coinvolgere.

La partita si gioca anche sul piano internazionale. Le tensioni commerciali, come l’ipotesi di nuovi dazi Usa su beni alimentari europei, potrebbero toccare anche le esportazioni di prodotti ittici italiani, specialmente nelle fasce premium. Prepararsi a scenari di mercato più complessi significa rafforzare la propria competitività non solo sul piano del prodotto, ma anche su quello reputazionale.

In definitiva, il 2025 offre al settore ittico l’opportunità di capitalizzare il momento favorevole per il food & beverage italiano, investendo su trasparenza, sostenibilità e valore percepito. Una combinazione che, se ben gestita, può tradursi in un posizionamento più solido e in una relazione di fiducia duratura con il consumatore finale.

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Ferragosto 2025: il pesce al centro della tavola estiva italiana

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L’Italia del Ferragosto 2025 si prepara a vivere una delle giornate più attese dell’anno. Secondo i dati Coldiretti/Ixè, il 57% degli italiani sarà fuori casa, tra spiagge, campagne e città d’arte. In questo contesto, il consumo di pesce a Ferragosto diventa il simbolo di un’estate in cui la cucina di mare non è solo un piacere gastronomico, ma anche un’opportunità di promozione e crescita per l’intera filiera ittica.

Nei ristoranti, nei chioschi sul lungomare e persino nei picnic organizzati in spiaggia, i piatti di pesce sanno conquistare grazie alla loro versatilità: crudi freschissimi, fritti leggeri, insalate di mare preparate con materia prima locale. Un’offerta che, quando ben comunicata, diventa ambasciatrice di territorio e qualità.

Il turismo esperienziale marino sta guadagnando terreno: mercati ittici aperti al pubblico, pescaturismo con degustazione a bordo e ittiturismo in borghi marinari offrono ai visitatori un contatto diretto con il mondo della pesca e della trasformazione. Ferragosto è il momento ideale per queste proposte, con un pubblico già predisposto a scoprire e vivere esperienze legate al cibo.

Anche il confronto con altri settori è incoraggiante. L’agriturismo, che in agosto registra circa 650mila presenze, dimostra che l’autenticità è un driver di scelta. L’ittiturismo può replicare questa formula, portando i turisti a vivere il mare non solo come panorama, ma come storia, tradizione e sapore.

Ferragosto, per il settore ittico, è più di una data sul calendario: è un’occasione per confermare che il mare italiano non è solo un’icona estiva, ma una risorsa viva, capace di unire gusto, cultura e sostenibilità.

Il consumo di pesce a Ferragosto è un termometro del legame tra italiani e cucina di mare. Ristorazione e turismo blu hanno l’opportunità di trasformare questa giornata in una vetrina di eccellenza, capace di lasciare il segno ben oltre l’estate.

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Il Vietnam domina la scena globale del pangasio certificato ASC

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C’è un pesce che in Europa non vedremo mai nuotare libero nei fiumi locali, ma che arriva nei piatti con un curriculum impeccabile: il pangasio certificato ASC. Originario dei grandi corsi d’acqua del Sud-est asiatico, in particolare del Mekong e del Chao Phraya, il pangasio è un pesce d’acqua dolce che in Vietnam ha trovato la sua massima espressione in acquacoltura, con allevamenti intensivi e controllati che ne hanno fatto un campione di sostenibilità certificata.

Il dato è da monopolio: 58 allevamenti certificati ASC, una produzione 2024 di circa 210.144 tonnellate e spedizioni verso 61 Paesi, tra cui Paesi Bassi, Germania, Regno Unito e Svizzera. Mercati noti per non transigere su standard ambientali, sociali e di sicurezza alimentare. Il tutto senza una crisi di nervi, anzi, con un’efficienza che farebbe felice qualsiasi direttore di produzione.

Negli allevamenti di pangasio certificato ASC, ogni tonnellata di pesce risparmia in media 144 metri cubi d’acqua. I sistemi di prevenzione e controllo delle malattie sfiorano l’88,9%, e il 72,4% delle strutture dispone di impianti di trattamento dei fanghi all’altezza dei manuali di ingegneria ambientale. Non è solo sostenibilità di facciata: la produttività arriva al 70,4%, tagliando i costi e aumentando la competitività.

Per il Vietnam, questa certificazione non è una medaglia da esibire, ma una chiave d’oro per penetrare e consolidare i mercati di fascia alta. In un momento in cui i consumatori premiano i prodotti ambientalmente e socialmente responsabili, riuscire a dire “il 100% della produzione mondiale certificata ASC è nostra” equivale a vincere una partita ancora prima del fischio d’inizio.

In Italia, il pangasio certificato ASC è presente, ma con una quota ridotta rispetto ad altri mercati europei. Dopo il boom iniziale di oltre dieci anni fa, il consumo si è ridimensionato, complice una percezione pubblica non sempre favorevole e la concorrenza di specie più familiari ai consumatori, come merluzzo e platessa. Oggi trova spazio soprattutto nei surgelati da GDO e nella ristorazione collettiva, con volumi contenuti ma un potenziale di crescita legato alla sua sostenibilità certificata.

In altre parole, mentre altri Paesi discutono su come rendere la propria acquacoltura “green”, il Vietnam ha già trasformato il pangasio in un simbolo globale di sostenibilità e business intelligente.

Il pangasio certificato ASC vietnamita, allevato con metodi efficienti e rispettosi dell’ambiente, è una lezione di strategia industriale per il settore ittico globale, con margini di crescita anche nel mercato italiano.

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Italian Discovery Boosts Manila Clam Heatwave Resilience

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An Italian scientific breakthrough could help aquaculture tackle one of the most urgent challenges linked to climate change: marine heatwaves.
Published in iScience, the study reveals that thermal priming can significantly increase the resilience of the Manila clam (Ruditapes philippinarum) — also known as the Japanese clam — one of the most farmed mollusk species in Italy and across Europe.

The principle is simple yet effective: exposing clams to a brief and controlled rise in temperature before a critical event. This “thermal training” strengthens the animal’s defenses, improving survival rates and the ability to cope with stress. Conducted by the University of Padua in collaboration with international partners, the research shows an increase in antioxidant capacity, stronger activation of heat-response genes, and a more favorable microbial composition.

There is also a long-term benefit: the so-called “environmental memory” remains active for up to 38 days after treatment — the longest period ever recorded for mollusks under experimental conditions. This opens the door to scheduling thermal preparation cycles ahead of seasonal temperature peaks.

The trade-off is a slight decrease in the condition index, indicating an energy cost for the organism. However, for aquaculture operations, the potential benefits — reduced losses, more stable supply, and maintained product quality — make this technique a strategic tool worth considering.

In a sector where environmental factors can threaten entire harvests, this Italian research offers a practical solution to protect the resilience of Manila clam farming and strengthen the industry’s climate adaptation strategies.

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