Categoria: Pesce In Rete Pagina 59 di 1120

Bottarga di muggine e tonno: un’eccellenza da valorizzare nella sua interezza

Bottarga di muggine e tonno: un’eccellenza da valorizzare nella sua interezza

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Tra le specialità più raffinate del Mediterraneo, la bottarga di muggine e tonno rappresenta un patrimonio autentico della trasformazione ittica artigianale. Prodotta secondo metodi antichi e rigorosi, si colloca oggi tra le eccellenze a più alto valore aggiunto del comparto, unendo semplicità produttiva, profondità sensoriale e versatilità commerciale.

La sua composizione è essenziale: sacche ovariche femminili, sale marino, aria e tempo. Il processo, però, è tutt’altro che banale. Ogni fase richiede esperienza: dalla selezione del pesce alla salatura calibrata, dalla pressatura alla stagionatura lenta, spesso in ambienti naturali o semi-controllati. Il risultato è un alimento trasformato, stabile, a lunga conservazione, che mantiene intatte le caratteristiche organolettiche del mare.

Le due principali varianti italiane – quella di muggine e quella di tonno rosso – raccontano identità territoriali distinte ma complementari. La prima è simbolo della Sardegna, in particolare di Cabras, Oristano e Tortolì. La seconda affonda le radici nella Sicilia occidentale, tra Trapani, Favignana e Marzamemi, dove la tradizione delle tonnare ha lasciato un’impronta ancora viva nella trasformazione. Entrambe esprimono un alto grado di artigianalità e una cultura del “tempo lungo” che raramente si riscontra nella moderna trasformazione ittica.

Ciò che rende la bottarga un prodotto strategico per la filiera è la sua capacità di occupare più segmenti di mercato: dalla ristorazione gourmet alla distribuzione selezionata, fino all’export di fascia alta. È stabile fuori frigo, facilmente trasportabile, tagliabile, grattugiabile, pronta all’uso. Caratteristiche che la rendono compatibile con le esigenze della distribuzione moderna senza sacrificare il suo valore artigianale.

Nel mondo, prodotti analoghi alla bottarga – come il karasumi giapponese – hanno trovato spazio come simboli gastronomici nazionali. In Italia, il percorso è ancora in fase di piena espressione. E proprio per questo, oggi più che mai, la bottarga rappresenta un’opportunità concreta per esaltare la qualità della filiera ittica mediterranea attraverso un prodotto che ha tutti i requisiti per dialogare con i mercati più esigenti.

Non serve reinventarla. Serve accompagnarne la crescita, sostenere i produttori nella standardizzazione dei processi senza intaccarne l’autenticità, costruire narrazioni moderne che parlino di manualità, di valore, di radici. La bottarga è un alimento integro, che si offre al consumatore nella sua forma piena. Valorizzarla non è solo una scelta economica: è un atto strategico per il futuro del settore.

E non solo muggine e tonno

Sebbene le versioni più note e consolidate siano quelle di muggine e tonno rosso, la cultura della bottarga abbraccia anche altre specie, meno diffuse ma oggetto di interesse crescente in ambito gastronomico e sperimentale.

In alcune regioni italiane si trovano micro-produzioni di bottarga di pesce spada, ricciola o cernia, con caratteristiche organolettiche differenti e potenziale ancora tutto da esplorare. All’estero, nel Nord Europa, si lavorano uova di merluzzo (cod roe), spesso affumicate più che essiccate, mentre in Corea e Cina esistono derivati simili da pesci d’acqua dolce.

Particolare è il caso giapponese del karasumi, bottarga di muggine trasformata secondo pratiche locali, altamente selezionata e posizionata come prodotto di lusso. Queste varianti, pur non rientrando nella definizione canonica di bottarga mediterranea, dimostrano l’estrema versatilità e attrattività commerciale delle uova di pesce trasformate, aprendo scenari interessanti per l’innovazione gastronomica, anche in Italia.

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Marzo 2025: vendite ittiche in calo, cresce il valore medio al chilo

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Nel mese di marzo 2025, le vendite di prodotti ittici in Europa hanno registrato una contrazione nei volumi rispetto allo stesso periodo del 2024, ma il valore economico del mercato è rimasto sorprendentemente stabile. A evidenziarlo è il consueto bollettino mensile EUMOFA (European Market Observatory for Fisheries and Aquaculture), che analizza l’andamento del comparto ittico nei diversi segmenti e mercati dell’Unione.

Secondo quanto riportato da EUMOFA, il totale delle vendite a volume nei mercati all’ingrosso europei ha raggiunto 250.000 tonnellate a marzo 2025, in calo rispetto alle circa 275.000 tonnellate dello stesso mese del 2024. Tuttavia, a compensare questo calo quantitativo è intervenuto un aumento del valore unitario: il prezzo medio per chilogrammo è salito a 1,52 EUR/kg, il dato più alto registrato da inizio anno.

Questo scostamento tra volume e valore suggerisce un mercato che si sta spostando verso prodotti a maggiore marginalità o qualità percepita più alta. Una dinamica che potrebbe riflettere, almeno in parte, i cambiamenti nei comportamenti d’acquisto post-inflazione e il maggiore interesse dei consumatori per referenze certificate, sostenibili o lavorate.

Osservando i grafici del report EUMOFA, appare evidente che le vendite di prodotti ittici in Europa seguono una stagionalità costante, con picchi tra fine anno e inizio primavera, e cali fisiologici in estate. Marzo 2025 si è posizionato come mese di transizione, con una performance economica superiore a gennaio e febbraio, ma ancora lontana dai livelli di dicembre.

Nel confronto interannuale, alcuni mercati come Francia, Germania e Spagna mostrano una tenuta complessiva, mentre altri – in particolare alcuni dell’Europa centrale e orientale – registrano contrazioni più accentuate. Una variabilità che riflette le differenze nella struttura distributiva, nel potere d’acquisto e nelle abitudini alimentari tra i diversi Paesi membri.

Dal punto di vista dei prodotti, il report non entra nel dettaglio delle specie, ma le tendenze generali sembrano premiare l’ittico trasformato e refrigerato a scapito del fresco non lavorato. Questo trend, già osservato nel corso del 2024, è confermato dal progressivo aumento del valore medio al chilo, a fronte di una stabilizzazione o lieve flessione dei quantitativi venduti.

Il dato di marzo va letto dunque come un segnale ambivalente: da un lato, la pressione sui volumi richiama l’attenzione su potenziali criticità della catena logistica o del consumo domestico; dall’altro, il rafforzamento del valore medio indica un comparto ancora capace di generare redditività.

Un sistema in equilibrio instabile

In un contesto europeo dove la pesca e l’acquacoltura sono sempre più integrate in dinamiche commerciali complesse, questi dati suggeriscono la necessità di strategie mirate per consolidare la redditività delle imprese e rispondere in modo agile ai cambiamenti del mercato. Le vendite di prodotti ittici in Europa rimangono un indicatore strategico della salute dell’intera filiera: leggerne le oscillazioni significa anticipare gli impatti su produzione, distribuzione e consumo.

La resilienza mostrata a marzo 2025 apre uno spiraglio di ottimismo, ma solo una visione di lungo periodo potrà garantire un equilibrio tra sostenibilità economica, ambientale e sociale.

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Il pesce certificato entra in 600 hotel Novotel

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Nel mondo dell’ospitalità internazionale, l’adozione dei Sustainable Seafood Principles di Novotel rappresenta una svolta concreta verso la trasformazione dell’intera filiera ittica nel settore alberghiero. Il gruppo Accor, in collaborazione con WWF France, ha lanciato una politica globale che si estenderà a tutti i 600 hotel Novotel entro il 2027, con l’obiettivo di eliminare dai menu le specie ittiche a rischio, introdurre criteri di approvvigionamento certificato e promuovere una nuova cultura della sostenibilità alimentare.

La portata di questa iniziativa è tutt’altro che simbolica. L’impegno prevede che tutto il pesce selvatico servito nei ristoranti degli hotel provenga da fonti certificate MSC o da pesca artigianale locale responsabile, mentre salmoni e gamberi allevati dovranno essere conformi agli standard ASC o biologici. Una scelta che pone la sostenibilità ittica al centro di un processo industriale complesso, che coinvolge fornitori, chef, team di acquisto e partner tecnologici per la tracciabilità.

Il cambiamento non è solo nei fornitori, ma nella mentalità. Per garantire l’efficacia dei Sustainable Seafood Principles di Novotel, WWF France ha sviluppato percorsi formativi specifici per il personale delle strutture: dalla selezione delle specie alla gestione degli acquisti, fino alla comunicazione con il cliente. Un programma di Seafood Training che unisce competenza tecnica e consapevolezza ambientale, indispensabile in un contesto in cui le aspettative dei consumatori si intrecciano sempre più con valori etici e responsabilità sociale.

A supporto dell’implementazione, Novotel ha avviato una collaborazione con la piattaforma Seafood Souq per condurre audit di tracciabilità nei suoi hotel, a partire da un progetto pilota nella regione del Golfo. L’utilizzo di strumenti digitali avanzati per verificare l’origine e la conformità del pesce servito è un passo fondamentale per ridurre i rischi reputazionali e garantire coerenza tra dichiarazioni e pratiche effettive.

L’impegno del gruppo si inserisce in una visione più ampia promossa da Accor, già attiva da anni su diversi fronti della sostenibilità, dalla transizione energetica con Energy Observer alla promozione del turismo blu con l’Ocean Tourism Pact. La strategia Novotel rafforza questa traiettoria, dimostrando come il settore privato possa non solo adattarsi ma anche guidare il cambiamento in un ambito delicato come la gestione delle risorse marine.

La validità dei Sustainable Seafood Principles di Novotel non risiede solo nella qualità delle linee guida adottate, ma nella loro potenziale replicabilità. In un momento storico in cui la pressione sugli stock ittici e sugli ecosistemi marini cresce in modo esponenziale, la definizione di standard condivisi, certificabili e tracciabili diventa una condizione necessaria per qualsiasi attore che intenda operare con responsabilità nel mercato globale.

L’esperienza di Novotel, con i suoi Sustainable Seafood Principles, rappresenta un modello utile per tutti gli operatori della filiera ittica, dalle aziende di trasformazione ai buyer internazionali. Iniziative simili contribuiscono a creare un ambiente competitivo basato sulla trasparenza e sull’innovazione, mettendo la sostenibilità al centro della proposta di valore.

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e-Fish: the Digital Heart of Fish Markets at Origin

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e-Fish: the Digital Heart of Fish Markets at Origin – In Italy’s commercial fishing and aquaculture landscape, talking about digitalization inevitably means talking about e-Fish, the technological brand developed by GO Infoteam, an Italian ICT group with over twenty years of experience and a strong reputation for designing software solutions tailored to the seafood supply chain.

As early as 2005, when digital traceability and environmental responsibility were still emerging concepts, Infoteam was already anticipating industry needs by introducing digital systems to manage auctions in first sale fish markets. This pioneering approach made the company a benchmark in the sector. Strategic locations such as Pescara, Giulianova, Livorno, Civitanova Marche, Porto Garibaldi, Porto Santo Stefano, Manfredonia, Termoli, Sciacca, Schiavonea, and Syracuse are now part of an advanced ecosystem that has grown in productivity, traceability, and sustainability.

Today, e-Fish is much more than an auction system: it is a modular, integrated platform that covers the entire value chain, from artisanal fishing to large-scale retail, from on-board operations to end consumers. The platform includes dedicated modules for real-time online auctions, document and tax management, Blockchain and RFID traceability, brand enhancement for supply chains, and a B2B marketplace for seafood products.

It is increasingly clear that the traditional business model of fish markets, centered exclusively around physical auction halls and based on price negotiation dynamics, requires a rapid transformation. The market must adapt to new dynamics and the steady decline in raw material availability. Despite some resistance to technological innovation, digitalization may be the most effective means to meet these challenges and revitalize the competitiveness of the entire industry.

This is why GO Infoteam, through ongoing Research & Development, has created and launched new solutions that expand the operational scope of fish markets and project them into the future.

One of the most strategic innovations is the ability to anticipate sales during fishing operations. With e-Fish, new marketing models can be activated directly from the fishing vessels, thanks to integration with e-logbook systems and digital modules for real-time negotiations at sea. Professional buyers can even pre-order products days in advance, securing selected lots and streamlining sales planning.

For species less in demand, often penalized by traditional auction logic despite being abundant, e-Fish has developed a digital asynchronous negotiation system. This accelerates the sales process, reduces unsold inventory, and enables markets to become more responsive and data-driven. Additional features for selling bivalve mollusks and other products previously excluded from auction dynamics are also opening the door to commercial diversification. This ensures greater product value and enhances the sector’s resilience and competitiveness, critical in facing today’s challenges.

This technological evolution has already enabled operators to make a significant qualitative leap forward: lower operating costs, optimized logistics, increased market visibility, and, above all, tamper-proof traceability, now essential for entering the most demanding markets. For instance, the e-Fish ChainBox system integrates RFID and Blockchain to ensure data authenticity and uses recyclable, reusable, and washable plastic crates in line with the EU directive on single-use plastics. This makes it possible to trace the full journey of each product—from sea to consumer, ensuring transparency and accuracy at every step.

Yet, e-Fish’s commitment goes beyond technology. The GO Infoteam team has always stood alongside its clients, supporting their growth and innovation, even during difficult times. In recent years, with the fishing sector facing a sharp decline in activity and shrinking margins, e-Fish has strengthened its role as a strategic partner by supporting businesses in adopting new technologies and building strong, recognizable supply chain identities that highlight local excellence, facilitate access to new markets, and improve consumer perception.

A crucial element in this transformation is access to European funding. The e-Fish team offers hands-on support to companies applying for EMFAF (European Maritime, Fisheries and Aquaculture Fund) calls, an essential tool for financing digital, infrastructural, and promotional investments. From project writing to final reporting, Infoteam assists every step of the way, helping businesses innovate sustainably and efficiently.

At the same time, e-Fish is expanding internationally, aiming to export Italian-developed technology to Southern Mediterranean countries, with a particular focus on pre-accession EU markets. In these regions, the adoption of advanced traceability and transparency systems is a key driver for regulatory and commercial recognition.

Innovation at e-Fish is driven by continuous Research & Development activities, with growing investments and solid partnerships, from Horizon Europe projects like Novafoodies, to national clusters such as Blue Italian Growth (BIG), and Competence Centers including Cyber 4.0 and ICT/Space Domain Abruzzo. Here, sustainability is not a slogan, but a concrete goal that guides all technological development: from smart labeling for consumers to food alert systems for aquaculture.

Today, e-Fish stands as a flagship of Italian excellence in the digitalization of seafood supply chains, with a clear vision toward a sustainable and responsible Blue Economy. A vision renewed every day by a multidisciplinary team and the trust of clients who, by choosing e-Fish, choose a more competitive, transparent, and environmentally conscious future.

e-Fish: the Digital Heart of Fish Markets at Origin

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Il beach club del lusso che manda i clienti a pescare

Il beach club del lusso che manda i clienti a pescare

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In un’epoca in cui tutto sembra costruito per essere fotografato, sorprende scoprire che c’è ancora qualcosa che riesce ad attirare con la sola forza della verità. A Porto Ercole, nella baia elegante dell’Argentario, l’Isolotto Beach Club ha scelto di rompere gli schemi: all’interno della sua raffinata offerta turistica, manda i clienti a pescare. All’alba, su una barca vera, insieme a un pescatore vero.
È la forma più autentica e inaspettata di pescaturismo nei beach club di lusso, e funziona perché il mare – quello reale, con le sue reti, le sue attese e il suo silenzio – esercita ancora oggi un’attrazione potente. Irresistibile.

L’esperienza nasce dalla collaborazione con Paolo Fanciulli, figura iconica della pesca artigianale dell’Argentario. Non si tratta di un’escursione folkloristica: i clienti del beach club – internazionali, sofisticati, esigenti – vivono la mattina esattamente come la vivono i pescatori. Si svegliano prima dell’alba, salgono a bordo, assistono al recupero delle reti, ascoltano storie di mare e di mestieri che resistono al tempo.

A sorprendere non è solo il contrasto tra lino bianco e gommoni in secca, ma il fatto che l’esperienza non ha nulla di addomesticato o scenografico. È ruvida, vera. E proprio per questo affascina: perché il mare, quando si mostra senza filtri, ha il potere di sedurre chiunque, anche chi è abituato al comfort degli hotel a cinque stelle.

Il pescato del giorno diventa parte del pranzo servito nel ristorante del beach club. Ma ciò che resta, per chi ha partecipato, va ben oltre il gusto: è la consapevolezza che dietro ogni piatto c’è una storia. E che quella storia – fatta di vento, tecnica, conoscenza e rispetto – vale la pena di essere conosciuta.

La scelta dell’Isolotto Beach Club è tutt’altro che decorativa. Integrare la pesca artigianale nella proposta di un beach club di alto livello significa riconoscere alla cultura del mare un valore pari a quello del design, della cucina e del servizio. È un segnale importante: il mondo del lusso, se guidato da visione e coerenza, può essere alleato della filiera ittica e della sua valorizzazione.

Il pescaturismo nei beach club di lusso non è più un’eccezione, ma un’opportunità. Lo dimostra la risposta entusiasta di chi partecipa. Ma lo dimostra anche il fatto che, tra yoga al tramonto e degustazioni di champagne, l’esperienza che più resta nella memoria è quella vissuta su una barca all’alba, tra le mani nodose del pescatore e il rumore sordo delle reti che emergono.

Il caso dell’Isolotto Beach Club di Porto Ercole mostra come la pesca artigianale possa entrare con forza nel turismo d’élite senza snaturarsi. Il mare, se raccontato con verità, conquista ogni pubblico. Anche il più esigente.

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