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Presentato ad AquaFarm il Manuale benessere specie ittiche allevate

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Presentato ad AquaFarm il Manuale benessere specie ittiche allevate – L’acquacoltura sta attraversando un’evoluzione epocale. Non si tratta più solo di produrre pesce in quantità, ma di farlo in modo etico e sostenibile. Il benessere animale, una volta relegato ai mammiferi d’allevamento, è ormai al centro del dibattito anche per le specie ittiche. Durante l’ultima edizione di AquaFarm è stato presentato il recente manuale dell’Istituto Zooprofilattico Sperimentale delle Venezie e dell’Associazione Piscicoltori Italiani, una guida dettagliata per gli operatori del settore, in grado di fornire strumenti concreti per misurare e garantire il benessere nei diversi contesti produttivi.

Il benessere dei pesci è cruciale

Negli ultimi anni, l’attenzione dei consumatori e delle istituzioni verso il welfare animale si è estesa ai pesci d’allevamento. Studi scientifici hanno dimostrato che i pesci, in quanto esseri senzienti, provano dolore e stress. Condizioni di allevamento ottimali non solo migliorano la qualità della vita degli animali, ma hanno anche ricadute dirette sulla produttività e sulla qualità del prodotto finale.

Indicatori di welfare ittico

Il manuale evidenzia l’importanza degli Operational Welfare Indicators (OWIs), strumenti di misurazione che permettono agli allevatori di monitorare parametri fondamentali come la qualità dell’acqua, la densità di popolazione, l’alimentazione e le pratiche di manipolazione. Questi indicatori sono divisi in tre categorie principali:

  • Ambientali: qualità dell’acqua, ossigeno disciolto, temperatura e salinità.
  • Animali: stato fisico, comportamento, tasso di crescita.
  • Laboratorio: analisi biologiche per individuare segnali di stress o malattia.

La sfida del trasporto e dell’abbattimento

Due fasi critiche per il benessere dei pesci allevati sono il trasporto e l’abbattimento. Durante il trasporto, le variazioni di temperatura, l’ossigenazione e la densità devono essere attentamente monitorate per ridurre il rischio di sofferenza. Per l’abbattimento, le normative europee suggeriscono metodi che minimizzino il dolore, come lo stordimento con elettricità o ghiaccio. L’adozione di pratiche rispettose non solo migliora il benessere animale, ma riduce le perdite economiche per gli allevatori.

Normative e prospettive future

L’Unione Europea ha introdotto regolamenti sempre più stringenti in tema di benessere animale. Il settore dell’acquacoltura dovrà adeguarsi a standard più elevati per garantire un prodotto che rispetti non solo l’ambiente, ma anche l’etica del consumo. In Italia, l’Associazione Piscicoltori Italiani sta promuovendo ricerche e interventi per aggiornare le competenze degli allevatori e rendere il settore più competitivo a livello internazionale.

Verso un’acquacoltura più etica e sostenibile

Il futuro dell’acquacoltura è legato a doppio filo con il concetto di benessere animale. Un pesce allevato in condizioni ottimali cresce meglio, è più sano e offre carni di qualità superiore. Investire nel welfare ittico non è solo una scelta etica, ma una strategia vincente per tutto il settore.

Con l’informazione e la formazione adeguata, il comparto può evolversi verso un modello produttivo più responsabile e orientato alle esigenze del mercato moderno. È tempo di cambiare rotta: il benessere dei pesci non è un optional, ma una necessità.

Presentato ad AquaFarm il Manuale benessere specie ittiche allevate

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Presentato il programma delle conferenze tecniche di Aquafuture Spain

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Presentato il programma delle conferenze tecniche di Aquafuture SpainJuan Lijó, direttore di Aquafuture Spain, ha presentato il programma di conferenze e presentazioni che si terranno martedì 20 e mercoledì 21 maggio presso il centro fieristico IFEVI – Vigo.

La Sala Conferenze “Zona Franca de Vigo” ospiterà sette tavole rotonde, anche se la data e l’ora di ciascuna non sono ancora state assegnate, gli argomenti che verranno affrontati saranno i seguenti.

Implementazione della CSRD nel settore dell’acquacoltura affrontando le sfide e le opportunità poste dall’implementazione della nuova direttiva sulla rendicontazione della sostenibilità aziendale (CSRD) nel settore dell’acquacoltura

Tecnologia e intelligenza artificiale applicate al marketing e alla produzione

Applicazioni pratiche dell’intelligenza artificiale (IA) e di altre tecnologie nell’acquacoltura, come l’ottimizzazione dei processi di produzione.

Aumentare la produzione per un’acquacoltura globale sostenibile

Verranno presentate diverse strategie per aumentare la capacità produttiva dell’acquacoltura in modo sostenibile ed efficiente.

Innovazione circolare nell’acquacoltura

Il dibattito si concentrerà sull’integrazione dell’economia circolare nel settore dell’acquacoltura con l’obiettivo di ridurre al minimo gli sprechi, sfruttare i sottoprodotti, ecc.

Saranno discusse iniziative per trasformare i modelli di business dell’acquacoltura verso una maggiore sostenibilità e redditività, attraverso il riutilizzo e il riciclo delle risorse.

Tendenze alimentari future

Si tenterà di identificare le tendenze emergenti nei consumi alimentari e nelle preferenze che incidono sui prodotti dell’acquacoltura. Verranno discussi i cambiamenti nelle richieste dei consumatori, le opportunità nei mercati internazionali e le strategie per posizionare i prodotti dell’acquacoltura come opzioni sostenibili, sane e di alta qualità.

Proteine alternative

Verrà discusso lo sviluppo di fonti proteiche alternative nell’acquacoltura, nonché i progressi nei nuovi ingredienti come le proteine basate su insetti, alghe o scarti dei processi agroindustriali, con particolare attenzione al loro ruolo nella sostenibilità e nella riduzione della dipendenza dalla farina di pesce.

Infine, nell’ambito dell’internazionalizzazione del settore dell’acquacoltura, verranno discusse strategie e strumenti per le aziende, le organizzazioni e le istituzioni del settore dell’acquacoltura che desiderano espandersi nei mercati internazionali. Verranno individuate le barriere commerciali, le opportunità nei mercati emergenti e le modalità per stabilire alleanze e collaborazioni che rafforzino la competitività del settore dell’acquacoltura a livello globale.

A partire da ora l’organizzazione lavorerà alla selezione dei relatori e all’assegnazione degli spazi temporali per completare il programma. Ogni tavola rotonda durerà un’ora e mezza, a ciascuna parteciperanno un moderatore e quattro relatori e si concluderà con la partecipazione del pubblico.
Per tute le tavole rotonde è prevista la traduzione simultanea in inglese/spagnolo.

La conferenza tecnica Aquafuture Spain sarà completata da due sale di presentazione, dove alcuni espositori terranno discorsi commerciali e presenteranno progetti e studi.
Le sale “Deputación de Pontevedra” e “Sala Concello de Vigo” sono già state prenotate da aziende come Grupo Eurored, Sulzer, Biomar, Morenot, Ciimar, Flatlantic, Irta, Hipra, Lakse Systemers e CIM – Uvigo. Le prenotazioni sono ancora aperte e il programma completo sarà disponibile tra due mesi.

La III Esposizione Internazionale del Settore dell’Acquacoltura, AQUAFUTURE SPAIN, si terrà dal 20 al 22 maggio 2025 presso il centro espositivo IFEVI di Vigo. Sono già arrivati più di 210 espositori da 27 paesi, evidenziando una grande delegazione dalla Cina e da paesi emergenti come l’Arabia Saudita o l’Egitto, che rappresenta il 40% in più di partecipazione rispetto all’edizione precedente e una crescita del 35% degli espositori internazionali.
Potete trovare tutte le informazioni sul loro sito web: www.aquafuturespain.com

Presentato il programma delle conferenze tecniche di Aquafuture Spain

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Pesca ricreativa sotto controllo in UE con il nuovo sistema di raccolta dati

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Pesca ricreativa sotto controllo in UE con il nuovo sistema di raccolta dati – L’Unione Europea compie un passo decisivo nella gestione sostenibile delle risorse marine con l’introduzione di un sistema armonizzato per la raccolta dei dati sulle catture della pesca ricreativa nelle zone costiere. Questo nuovo regolamento, adottato nell’ambito del regolamento sul controllo della pesca, mira a colmare una lacuna informativa cruciale, consentendo un monitoraggio più preciso dell’impatto della pesca non commerciale sugli stock ittici.

Fino ad oggi, i dati sulla pesca ricreativa erano frammentari e disomogenei tra i diversi Stati membri, rendendo difficile una valutazione accurata del suo impatto sugli ecosistemi marini. Con il nuovo sistema, gli Stati dell’UE dovranno raccogliere e trasmettere informazioni dettagliate sulle catture ricreative alla Commissione Europea, permettendo una gestione più consapevole ed equilibrata delle risorse marine.

Un elemento chiave di questa iniziativa è la creazione di RecFishing, un sistema elettronico che faciliterà la raccolta e la segnalazione dei dati sulle catture. Questo strumento permetterà di uniformare i metodi di registrazione delle attività di pesca ricreativa, eliminando le attuali disparità tra i vari paesi e migliorando l’affidabilità delle valutazioni a livello comunitario.

Ma il regolamento non si ferma alla sola raccolta dati. Una delle problematiche affrontate riguarda la pesca illegale, non dichiarata e non regolamentata (INN), fenomeno che coinvolge anche la pesca ricreativa. Per contrastarlo, il nuovo quadro normativo introduce la marcatura obbligatoria per gli attrezzi passivi non maneggiati, come reti, palangari, trappole e nasse. Questo permetterà di identificare gli attrezzi abbandonati e di ridurre il loro impatto ambientale, garantendo maggiore trasparenza e tracciabilità. Da questa misura restano escluse le classiche canne da pesca, che non necessiteranno di alcuna marcatura.

L’obiettivo finale è quello di bilanciare le esigenze dei pescatori ricreativi con la necessità di conservare gli ecosistemi marini. Una gestione più informata e trasparente aiuterà i decisori politici a sviluppare strategie più efficaci per il mantenimento degli stock ittici, evitando squilibri che potrebbero compromettere la sostenibilità a lungo termine.

Nei prossimi mesi, la Commissione Europea lavorerà a stretto contatto con gli Stati membri, la comunità scientifica e i rappresentanti del settore per attuare queste misure in modo efficace e armonioso. Il nuovo regolamento segna un cambiamento significativo nella gestione della pesca ricreativa, dimostrando l’impegno dell’UE nel garantire un futuro sostenibile per le risorse marine europee.

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Iraq acquacoltura in crescita con Al Rafedeen Fish

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Iraq acquacoltura in crescita con Al Rafedeen Fish – Nel cuore del Kurdistan iracheno, a Duhok, sta prendendo forma un progetto ambizioso destinato a ridefinire il panorama dell’acquacoltura in Iraq. Con un obiettivo di produzione annua di 60.000 tonnellate di carpe, il progetto Al Rafedeen Fish si propone non solo di soddisfare la crescente domanda interna di pesce, ma anche di trasformare la regione in un polo strategico per l’acquacoltura.

Il dott. Shokri Omar Mustafa, consulente di punta del progetto, vanta oltre trent’anni di esperienza nel settore, maturata tra Iraq, Turchia, Australia e Malesia. Grazie alla sua guida, il progetto ha già superato sfide significative, dall’identificazione del sito ideale vicino al fiume Tigri fino alla realizzazione di infrastrutture moderne che includono sistemi di acquacoltura a ricircolo chiuso (RAS) e incubatoi all’avanguardia.

Attualmente, la produzione ittica irachena si attesta intorno alle 200.000 tonnellate annue, a fronte di una domanda che supera le 450.000. Al Rafedeen Fish si inserisce in questo contesto come risposta concreta al gap esistente, grazie a un investimento iniziale di 10 milioni di dollari supportato dal governo regionale del Kurdistan e dal gruppo privato Hajar.

Le attività si estendono su 229 dunam, suddivisi tra gabbie acquatiche, stagni di terra e incubatoi. Oltre alla carpa comune, in futuro si prevede l’introduzione di specie come la trota iridea e la produzione di caviale, ampliando così la diversificazione dell’offerta.

Nonostante i progressi, le sfide non mancano. Il koi herpesvirus (KHV), che ha colpito duramente gli allevamenti di carpe in Iraq, rappresenta una minaccia costante. Il team sta lavorando per ottenere vaccini specifici e rafforzare le pratiche di biosicurezza.

Il progetto non si limita al mercato interno. Una volta soddisfatta la domanda locale, il surplus produttivo sarà destinato all’esportazione verso i Paesi del Golfo, aprendo nuove opportunità economiche per la regione.

In un Paese segnato da decenni di instabilità, il progetto di Duhok rappresenta un faro di speranza per la ripresa economica e la sicurezza alimentare. La sinergia tra investimenti privati e supporto governativo dimostra come l’acquacoltura possa diventare un motore di sviluppo sostenibile, offrendo opportunità di lavoro e contribuendo alla resilienza delle comunità locali.

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Sicilia. Avanti tutta sul turismo azzurro. Nuova opportunità per la pesca

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Sicilia. Avanti tutta sul turismo azzurro. Nuova opportunità per la pesca – Il settore della pesca siciliana compie un passo storico verso la diversificazione e l’integrazione con il turismo. Grazie all’approvazione dell’emendamento dell’On. Giuseppe Bica all’interno del nuovo DDL Turismo dell’Assemblea Regionale Siciliana, le aziende ittiche potranno ora offrire servizi di ospitalità alla stregua degli agriturismi, segnando un’importante svolta economica per le comunità costiere.

Una norma che colma un vuoto normativo e mette la Sicilia in prima linea come modello per l’intero Paese. Le attività di ittiturismo e pescaturismo non saranno più limitate alle sole escursioni in mare e alle esperienze gastronomiche a bordo dei pescherecci, ma potranno accogliere ospiti per il pernottamento, sia in barca che a terra, fornendo un’esperienza completa e immersiva legata alla cultura marinara dell’isola.

L’inserimento di queste attività nel registro regionale del turismo azzurro, con l’assegnazione di un codice identificativo specifico dal 1° gennaio 2025, rappresenta una garanzia di trasparenza e legalità, oltre che una leva strategica per attrarre nuovi flussi turistici. Un’opportunità che valorizza il patrimonio marittimo siciliano, creando nuove occasioni di impiego e sviluppo, con particolare attenzione al lavoro delle donne e dei giovani, spesso esclusi dalle filiere tradizionali della pesca.

Il riconoscimento ufficiale dell’ittiturismo come segmento strategico del turismo esperienziale e sostenibile conferma la crescente attenzione verso modelli economici integrati. Un risultato reso possibile grazie al dialogo tra imprenditori ittici, cooperative di pescatori e istituzioni, che hanno lavorato insieme per trasformare una visione in realtà.

“Abbiamo finalmente equiparato gli imprenditori della pesca a quelli dell’agricoltura,- ha dichiarato l’On. Bica – aprendo le porte a un settore che ha enormi potenzialità di crescita e che può generare valore per l’intera regione.”

A supporto della stesura dell’emendamento l’imprenditore ittico Natale Amoroso. Amoroso ha dichiarato: “Oggi si va ad ampliare e completare dal punto di vista legislativo l’offerta turistica degli imprenditori ittici che potranno diversificare la propria attività d’impresa con il servizio di alloggio. Siamo felici di aver dato il nostro contributo alla causa ma un sentito ringraziamento va all’On. Giuseppe Bica che ha ascoltato e fatto proprie le nostre istanze e che con il suo emendamento consentirà di mettere a regime un sistema che andrà a beneficio di tutto il comparto regionale. L’imprenditoria in Sicilia ha bisogno di stare a braccetto con la politica, la politica che ascolta, che non cura solo il suo orticello e che ha una visione generale nel suo operato.”

Un cambio di paradigma che potrebbe fare da apripista a livello nazionale, spingendo altre regioni costiere italiane a seguire l’esempio siciliano e a incentivare lo sviluppo del turismo azzurro come risorsa strategica per l’economia del mare.

Sicilia. Avanti tutta sul turismo azzurro Nuova opportunità per la pesca

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