Categoria: Pesce In Rete Pagina 8 di 1121

Rizzoli Emanuelli rinnova il proprio impegno per il mare

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Per Rizzoli Emanuelli, la più antica realtà italiana nel settore delle conserve ittiche, il mare è da sempre una risorsa preziosa e parte integrante della propria identità. L’acqua, da cui provengono materie prime di altissima qualità, è al centro della storia del marchio e dei propri valori. Ecco perché tutelarne la salute e l’equilibrio è una responsabilità che il brand porta avanti con impegno e concretezza.

Anche per il 2025, Rizzoli Emanuelli si unisce a MSC – Marine Stewardship Council – promuovendo la campagna “Settimane della Pesca Sostenibile”, in programma dal 13 al 26 ottobre. Una partnership che si fonda su valori condivisi e su un obiettivo comune: salvaguardare il patrimonio marino attraverso una pesca sostenibile e sensibilizzare i consumatori sull’importanza di scegliere prodotti ittici provenienti da una pesca rispettosa dei mari, riconoscibili dal marchio blu MSC. Rizzoli è stato il primo produttore di alici in Italia ad ottenere la certificazione MSC per la catena di custodia, un marchio che certifica il prodotto ittico da pesca certificata in modo indipendente secondo lo Standard ambientale.

Oggi il Brand porta questa importante responsabilità anche nel banco frigo dei supermercati, con la linea di Alici in Banco Frigo Rizzoli, Alici del Mar Cantabrico con il 25% di sale in meno rispetto alle tradizionali Alici Cantabriche Rizzoli in olio. Una linea di alici che si rivolge a chi adotta un’alimentazione equilibrata senza rinunciare al gusto, confezionate in vaschette realizzate per il 90% in plastica riciclata. Tra le varianti disponibili: Le Dolci, Le Piccanti (con peperoncino biologico), Le Rustiche (con prezzemolo biologico), le Alici con tartufo Urbani e quelle con l’iconica Salsa Rizzoli, speziata e delicatamente piccante, la cui ricetta è segreta dal 1906. Completano la gamma le ultime due referenze lanciate: Le Marinate con olio agli agrumi e le nuovissime Le Marinate con Cipolla rossa di Tropea Calabria I.G.P.

Le Settimane della Pesca Sostenibile non rappresentano quindi solo una ricorrenza simbolica, ma un’occasione unica per sensibilizzare i consumatori sull’importanza di orientare le proprie scelte verso prodotti che rispettano il mare e le sue risorse.

“Noi di Rizzoli Emanuelli crediamo fortemente che insieme si possa fare la differenza nel proteggere i mari per le generazioni future. Per questo supportiamo la pesca sostenibile certificata MSC, in un mondo in cui le risorse marine sono sempre più vulnerabili. Difendere la biodiversità marina non è solo una scelta ambientale, è un atto d’amore verso la Terra e verso le generazioni future”, Annalisa Sergi – Sostenibilità e Qualità.

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Puglia, firmate le prime convenzioni GAL pesca FEAMPA

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Sono state firmate dai legali rappresentanti e dalla dirigente della Struttura di Progetto “Attuazione della Politica Europea per gli Affari Marittimi, la Pesca e l’Acquacoltura” della Regione Puglia le prime quattro convenzioni per l’attuazione della strategia di sviluppo locale Priorità 3 – PN Feampa 2021/2027 con quattro gruppi di azione locale per la pesca.

Per Donato Pentassuglia, assessore all’Agricoltura della Regione Puglia, che ha incontrato i firmatari, si tratta di un atto che rafforza la strategia regionale dedicata all’economia blu e che contribuisce a creare valore aggiunto lungo tutta la filiera ittica.

I Gruppi di Azione Locale della Pesca, mutuando l’esperienza del Programma di Sviluppo Rurale della Puglia, assumono ora un ruolo chiave anche nel settore marittimo, fungendo da interlocutori privilegiati con le imprese e i territori. Con queste convenzioni si consolida un modello di governance condivisa che rafforza il rapporto tra la Regione Puglia e i territori costieri, attribuendo ai GAL un ruolo centrale nella valorizzazione delle risorse marine e nella promozione di un’economia blu sostenibile e innovativa.

Il sostegno economico attraverso il FEAMPA 2021/2027 alle strategie di sviluppo locale dei GAL pesca, chiamati ad attuare bandi e strategie di cooperazione sui territori di riferimento e nello specifico sulle aree costiere, punta ad attuare la transizione verso attività innovative, alla diversificazione economica con attività di pescaturismo e ittiturismo, senza mai dimenticare le azioni di studio e salvaguardia degli ecosistemi marini.

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Pesca italiana tra crisi e prospettive: serve una nuova politica di equilibrio

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C’è un filo rosso che lega tutte le voci della pesca italiana: la necessità di tornare a una politica che ascolti il mare e chi lo vive ogni giorno. La pesca italiana attraversa una delle fasi più difficili degli ultimi decenni, eppure resta un pilastro economico e culturale per molte comunità costiere del Paese. È questo il messaggio emerso ieri dal convegno “I Custodi del Mare: per una Nuova Politica della Pesca Sostenibile – Pescatori, Istituzioni e Territori a confronto”, organizzato da Forza Italia alla presenza del vicepremier e ministro degli Esteri Antonio Tajani e del ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica Gilberto Pichetto Fratin.

Giandiego Gatta, deputato di Forza Italia e responsabile nazionale del Dipartimento Pesca e Acquacoltura, ha voluto riportare al centro del dibattito una questione troppo spesso dimenticata: il futuro del comparto. “Negli ultimi anni – ha osservato – lo sforzo di pesca si è ridotto di oltre il 40%, mentre il reddito dei pescatori è crollato fino al 50% in alcune marinerie. In molti casi siamo ai limiti della sopravvivenza. È una realtà che non possiamo più ignorare.”

Una fotografia che parla chiaro: l’Italia possiede la flotta peschereccia più numerosa d’Europa, pari al 17,5% delle imbarcazioni totali, ma si trova oggi a fare i conti con un declino strutturale. Ai nodi interni – flotta invecchiata, scarsa ricambio generazionale, costi energetici elevati – si sommano fattori globali come i cambiamenti climatici, l’alterazione degli ecosistemi marini e la proliferazione di specie invasive come il granchio blu e il vermocane, che mettono in crisi gli equilibri biologici e le economie locali.

Serve un cambio di passo

“Serve un cambio di passo – ha ribadito Gatta –. Non possiamo limitarci a politiche proibizioniste, né a una visione ideologica della sostenibilità. Occorre una strategia che accompagni la transizione verso una pesca capace di garantire tutela delle risorse e redditività per gli operatori.” Il riferimento è chiaro: il sistema di finanziamenti comunitari, oggi percepito come eccessivamente complesso e distante dalle esigenze concrete dei pescatori. “Chi lavora in mare – ha detto – non è un ragioniere o un ingegnere. Ha bisogno di strumenti semplici, chiari e pratici, per poter investire nell’ammodernamento delle strutture, nella decarbonizzazione dei motori e nell’adeguamento delle attrezzature di pesca.”

La pesca non è solo pesca

Dietro le cifre e le dichiarazioni, resta un punto fermo: la pesca è anche cultura, identità e presidio territoriale. Nelle parole di Gatta risuona la consapevolezza che il mare non è solo risorsa economica ma anche eredità sociale. “Sostenere chi lavora il mare significa sostenere l’Italia. Servono meno vincoli burocratici e più sostegno concreto agli operatori del settore, unendo tutela ambientale, crescita economica e salvaguardia delle nostre tradizioni.”

Il convegno di Forza Italia ha riaperto un dibattito che non può restare confinato ai tavoli politici: quello su una pesca sostenibile ma anche sostenuta, capace di conciliare la protezione dell’ambiente marino con la dignità del lavoro. Una sfida che, più che di slogan, ha bisogno di pragmatismo, collaborazione e di una visione nazionale che riconosca il mare come parte integrante della nostra economia reale.

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China’s Salmon Market Redefines Seafood Consumption

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The Chinese salmon market is undergoing a profound transformation — not merely a surge in import numbers, but a structural shift in consumer behavior. The mix of more affordable prices, rising urban incomes, and an increasingly efficient e-commerce system has created ideal conditions for unprecedented expansion.

Recent market data show that between August and September, Chinese demand for salmon grew at double- and triple-digit rates compared to the previous year. Yet these figures are only the tip of an iceberg that encompasses digital platforms, logistics chains, and new eating habits.

The Digital Revolution of Fresh Fish

Until just a few years ago, salmon consumption in China was tied almost exclusively to Japanese restaurants in major cities. Today, millions of households buy fresh fillets and portions directly through delivery apps, receiving them at home within hours. The Chinese salmon market has shifted rapidly from the restaurant table to the household refrigerator.

E-commerce for food — which exploded after the pandemic — has become the main growth driver for premium seafood. Digital platforms not only offer greater product variety but also educate consumers with traceability data, preparation tips, and verified reviews. Technology has replaced skepticism with trust, transforming a once-luxury purchase into a daily habit.

Lower Prices and Trust in Food Safety

Another key driver of the 2025 boom is the perception of greater affordability. After years of price volatility, international salmon prices have dropped to more accessible levels, allowing Chinese importers to expand their offerings. On major marketplaces, fresh or chilled salmon is now sold in small, affordable packages, often accompanied by certifications and quality guarantees.

Trust remains the most valuable currency in China’s food market. Local authorities have intensified health checks on imported seafood and invested in cold-chain logistics, enhancing perceptions of safety. This combination of efficient logistics and transparent communication has turned salmon into a “healthy” food — not a luxury, but a symbol of wellness and modern living.

An Urban and Competitive Market

The heart of this transformation beats in China’s second- and third-tier cities, where the middle class is growing fastest. Here, salmon consumption spreads as a symbol of quality and openness to the world. It is no longer confined to cosmopolitan districts of Shanghai or Beijing — salmon is now enjoyed in Chengdu, Hangzhou, and Wuhan, often purchased during online promotions or major retail events like Singles’ Day.

The Chinese salmon market has become the world’s most advanced laboratory for seafood retail. Competition among platforms, distributors, and supermarket chains has shortened delivery times, improved traceability, and enhanced product presentation. Ready-to-eat formats and DIY sushi kits are multiplying, while smoked and marinated salmon offerings grow across metropolitan areas.

A Fragile Yet Promising Balance

Behind the excitement of soaring numbers lies a fragile equilibrium. Chinese demand remains highly sensitive to price and trust: any trade tensions, food safety concerns, or logistics disruptions could slow growth. Both domestic and international players know that supply chain sustainability will be crucial to maintaining momentum.

The lesson from 2025 is clear: the Chinese salmon market is no passing trend — it is the preview of a new consumption model that blends digitalization, wellness, and modern urban lifestyles. For the global seafood industry, China is not merely a growing customer — it is the testing ground for the future of seafood consumption.

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UE: nuove linee guida per il controllo della potenza dei motori dei pescherecci

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La potenza dei motori dei pescherecci nell’Unione Europea è un parametro cruciale per valutare lo sforzo di pesca e garantire la sostenibilità delle flotte. La Commissione europea ha pubblicato due nuovi documenti di orientamento tecnico destinati ad aiutare gli Stati membri a migliorare i propri sistemi di monitoraggio e controllo, assicurando dati più precisi e comparabili.

La potenza installata rappresenta uno degli indicatori fondamentali per misurare la capacità operativa delle flotte e, di conseguenza, per regolare la pressione esercitata sugli stock ittici. Informazioni affidabili sono indispensabili per bilanciare crescita economica e tutela delle risorse marine, obiettivo cardine della Politica Comune della Pesca.

I nuovi orientamenti nascono dunque per risolvere le criticità emerse nello studio della Commissione del 2019, che aveva evidenziato disomogeneità tra i sistemi di verifica adottati dai vari Paesi dell’UE. Le linee guida aggiornate forniscono un quadro armonizzato per la certificazione, la verifica e il monitoraggio continuo della potenza dei motori, ponendo le basi per una maggiore coerenza tra le autorità di controllo europee.

Quale l’obiettivo

L’obiettivo è duplice: accompagnare gli Stati membri verso la piena adozione dei nuovi sistemi di monitoraggio, obbligatori da gennaio 2028, e rafforzare la gestione sostenibile della capacità di pesca. Il nuovo modello introduce tecnologie di rilevamento continuo, in grado di registrare in tempo reale la potenza effettiva dei motori durante le operazioni in mare, riducendo così margini di errore o manipolazione.

Due documenti chiave

I due documenti, elaborati con il contributo di esperti nazionali e indipendenti, includono specifiche tecniche e raccomandazioni pratiche per garantire l’applicazione coerente del regolamento sul controllo della pesca. Vengono inoltre proposti protocolli uniformi di certificazione e criteri condivisi per la selezione dei dispositivi di monitoraggio, con particolare attenzione alle imbarcazioni classificate come ad alto rischio.

Questo nuovo approccio della Commissione europea mira a eliminare disparità e interpretazioni nazionali divergenti, promuovendo condizioni di concorrenza eque tra gli operatori e una maggiore trasparenza nei dati raccolti. Ogni Stato membro sarà così parte attiva di un sistema più credibile, capace di proteggere gli ecosistemi marini vulnerabili e garantire la sostenibilità economica del comparto a lungo termine.

La Commissione ha quindi invitato gli Stati a utilizzare subito le nuove linee guida e dunque a segnalare eventuali difficoltà applicative, favorendo la condivisione di esperienze all’interno del gruppo tecnico europeo. Con questi strumenti, l’UE compie un passo decisivo verso una governance della pesca più moderna, digitale e orientata alla sostenibilità.

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