Categoria: Pesce In Rete Pagina 84 di 1042

Allarga il tuo business ittico al Canada

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Allarga il tuo business ittico al Canada – Il World of Travel, Trade & Taste Expo 2025, in programma dal 29 al 31 maggio al Metro Toronto Convention Centre, rappresenta un’occasione unica per le aziende italiane del settore ittico interessate a entrare nel mercato canadese e sviluppare nuove collaborazioni internazionali. Il Padiglione Mediterraneo sarà il fulcro di questa iniziativa, offrendo una piattaforma strategica per la presentazione di prodotti a un pubblico internazionale altamente qualificato.
Promosso da ASCAME, in collaborazione con Euromed Group e la Canadian Chamber in Italy, il Padiglione Mediterraneo non si limita a essere uno spazio espositivo: rappresenta un’opportunità concreta per creare connessioni autentiche, espandere la rete commerciale e accedere a nuovi mercati globali.

Il Canada mercato strategico per l’ittico italiano

Il Canada si configura come un mercato dinamico con una domanda crescente di prodotti ittici di alta qualità. Questo settore è in rapida espansione, sostenuto da una popolazione multiculturale che valorizza la diversità gastronomica e da una crescente sensibilità verso la sostenibilità e la tracciabilità dei prodotti alimentari. Inoltre, il contesto commerciale canadese garantisce un accesso privilegiato a oltre 1,5 miliardi di consumatori in Nord America, Europa e Asia, grazie a una rete consolidata di accordi di libero scambio. Il governo canadese, con una forte attenzione all’innovazione e alla sostenibilità alimentare, investe costantemente in settori strategici, generando nuove opportunità per le aziende orientate verso la qualità e il rispetto dell’ambiente. L’unione di questi fattori, insieme a un ambiente economico stabile e favorevole per le PMI, rende il Canada una scelta strategica per le imprese intenzionate a espandere la propria presenza internazionale.

Vantaggi della partecipazione al Padiglione Mediterraneo

La partecipazione al Padiglione Mediterraneo consente di massimizzare la visibilità del proprio brand in un contesto internazionale di grande prestigio. Le aziende avranno la possibilità di presentare i propri prodotti in uno spazio personalizzato, mettendo in evidenza l’eccellenza del Made in Italy e attirando l’interesse di buyer, importatori e distributori. Sarà possibile stabilire relazioni strategiche attraverso incontri B2B mirati e partecipare a presentazioni di settore che favoriranno lo sviluppo di partnership commerciali durature. Inoltre, il Canada rappresenta una porta d’accesso privilegiata non solo al mercato nordamericano, ma anche a una rete globale di mercati emergenti, offrendo nuove prospettive di crescita per le imprese partecipanti. Le condizioni vantaggiose previste per i partecipanti, tra cui spazi espositivi a costi competitivi e tariffe agevolate per voli e alloggi, rendono questa opportunità ancora più interessante.

Il momento ideale per espandere il business

Eventi internazionali recenti, come il Mediterranean-Canada Business Forum, hanno evidenziato un interesse crescente del mercato canadese verso i prodotti mediterranei. Le aziende che hanno già avviato collaborazioni in Canada hanno registrato significativi incrementi nel volume d’affari, grazie a un ambiente commerciale inclusivo e a un pubblico sempre più aperto alle novità gastronomiche. Questo trend è stato ulteriormente confermato dal successo dell’Atlantic Canada Seafood Export Cafè svoltosi recentemente a Roma, un evento che ha riunito importanti operatori del settore ittico canadese e italiano. L’iniziativa ha evidenziato l’interesse crescente verso le eccellenze ittiche del Mediterraneo, favorendo il dialogo tra produttori e buyer internazionali e creando nuove opportunità di business per le imprese italiane. Questi appuntamenti sottolineano come il mercato canadese rappresenti oggi un terreno fertile per il consolidamento e l’espansione delle aziende ittiche italiane, grazie a una domanda in continua crescita e a una forte attenzione per la qualità e la sostenibilità dei prodotti.

A rafforzare ulteriormente il legame economico tra Italia e Canada è stata la prima edizione dell’Italy-Canada Conference 2024, tenutasi lo scorso 22 ottobre presso l’Ambasciata del Canada a Roma. L’evento ha rappresentato un’importante occasione di confronto per imprese, istituzioni e professionisti, con l’obiettivo di rafforzare le relazioni commerciali tra i due Paesi. Tra i temi trattati, particolare rilevanza è stata data all’innovazione tecnologica, alla transizione energetica e allo sviluppo delle infrastrutture sostenibili, con un focus sulle opportunità legate all’intelligenza artificiale e all’Internet of Things. Questi temi stanno ridefinendo i modelli di business e le dinamiche del mercato, rappresentando un valore aggiunto per le imprese intenzionate a crescere nel contesto canadese.

Per informazioni dettagliate e per assicurarsi uno spazio espositivo contattare Euromed Group all’email segreteria@euromedgroup.eu

Allarga il tuo business ittico al Canada

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Il Giappone raddoppia la produzione di salmone e trota

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Il Giappone raddoppia la produzione di salmone e trota – Il Giappone si prepara a scrivere un nuovo capitolo nella storia della sua industria ittica: entro il 2027 la produzione di salmone e trota d’allevamento supererà le 50.000 tonnellate, il doppio rispetto ai livelli attuali. A trainare questa crescita sono l’innovazione tecnologica nel settore dell’acquacoltura e la crescente domanda interna di pesce di origine locale.

Secondo Satoshi Imai, capo ricercatore presso l‘Agenzia giapponese per la ricerca e l’istruzione sulla pesca, la produzione di salmone sta aumentando a un ritmo costante di 2.000 tonnellate l’anno, soprattutto grazie all’impiego dei sistemi di acquacoltura a ricircolo (RAS). Questa tecnologia consente un controllo preciso delle condizioni ambientali, riducendo l’impatto ecologico e migliorando l’efficienza produttiva. Non sorprende quindi che aziende come Proximar Seafood abbiano già raggiunto traguardi significativi, con una capacità prevista di 5.300 tonnellate entro il 2027.

L’interesse per il salmone in Giappone è in continua crescita, alimentato dalla popolarità del sushi e dalla tendenza a preferire prodotti freschi e locali. L’introduzione del salmone atlantico e della trota iridea negli anni ’90 ha rivoluzionato il consumo di sashimi, rendendo il salmone una presenza fissa sulle tavole giapponesi. Oggi, circa il 20-30% del consumo nazionale di salmone è coperto da prodotti di allevamento domestico, un dato destinato a crescere.

Nonostante l’espansione, il settore deve affrontare sfide significative. L’aumento dei costi energetici, la limitata capacità di produzione di semi di salmone e le condizioni climatiche imprevedibili rappresentano ostacoli da superare. Tuttavia, la risposta degli operatori è chiara: investimenti in ricerca, consolidamento delle strutture produttive e una crescente attenzione alla sostenibilità.

La qualità dei prodotti giapponesi rimane un punto di forza. Il salmone atlantico allevato localmente da Proximar, venduto a 700 yen per 100 grammi, testimonia la capacità del Giappone di competere sui mercati internazionali di fascia alta. Con una strategia che punta sull’efficienza e sull’innovazione, l’industria dell’acquacoltura giapponese sembra pronta a consolidare la sua posizione a livello globale, offrendo prodotti di alta qualità in un mercato sempre più esigente.

Il Giappone raddoppia la produzione di salmone e trota

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Il futuro dei gamberi è sostenibile e parla francese

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Il futuro dei gamberi è sostenibile e parla francese – I gamberi sono tra le specie ittiche più amate al mondo, ma la loro produzione intensiva ha spesso un impatto devastante sugli ecosistemi costieri, in particolare sulle delicate foreste di mangrovie. Tuttavia, una nuova frontiera dell’acquacoltura sostenibile sta emergendo grazie a Agriloops, una startup francese che sta ridefinendo i confini della produzione ittica e agricola attraverso l’innovazione tecnologica.

Agriloops ha sviluppato il primo sistema al mondo di acquaponica in acqua salata, una tecnologia all’avanguardia che integra l’allevamento di gamberetti con la coltivazione di ortaggi in un ecosistema circolare e virtuoso chiamato Mangrove #1. Questa soluzione non solo riduce l’impatto ambientale della produzione di gamberetti, ma offre anche una risposta concreta alle esigenze di sostenibilità e sicurezza alimentare.

Il modello circolare che trasforma i rifiuti in risorse

Nel cuore di Mangrove #1, i gamberi vengono allevati in vasche di acqua salata che producono acque reflue ricche di sostanze nutritive. Invece di essere scaricate nell’ambiente, queste acque vengono riutilizzate come fertilizzante naturale per la coltivazione di ortaggi in serre adiacenti. Il risultato? Gamberi freschi e locali, mai congelati, privi di antibiotici, e verdure di alta qualità, coltivate senza pesticidi o sostanze chimiche.

Questo sistema riduce drasticamente il consumo di risorse come acqua ed energia, elimina gli scarichi dannosi negli ecosistemi naturali e riduce la dipendenza dalle lunghe catene di approvvigionamento globali. Jérémie Cognard, CEO e co-fondatore di Agriloops, sottolinea: “Il nostro obiettivo è utilizzare sempre meno risorse e offrire prodotti sostenibili e locali a prezzi competitivi. Questo è il futuro dell’acquacoltura”.

Da startup a modello industriale: una crescita da 13 milioni di euro

Nel 2024, Agriloops ha raccolto 13 milioni di euro per espandere le sue attività e costruire la sua prima azienda agricola su scala industriale in Francia. Il nuovo sito comprenderà una serra di 5.000 metri quadrati per la produzione di ortaggi e un impianto di acquacoltura di 2.000 metri quadrati per l’allevamento di gamberetti. Si prevede che l’impianto sarà pienamente operativo entro aprile 2025.

Questo successo non sarebbe stato possibile senza il supporto di BlueInvest, un programma dell’Unione Europea che ha fornito coaching strategico e assistenza nella raccolta fondi. “BlueInvest ci ha aiutato a perfezionare la nostra strategia e a prepararci per la crescita. Ora siamo pronti a espanderci in tutta Europa”, afferma Cognard.

Un impatto che va oltre la sostenibilità

Con l’obiettivo di produrre oltre 100 tonnellate di gamberi e verdure all’anno, Agriloops punta a soddisfare la crescente domanda di prodotti alimentari sostenibili in Europa. Oltre a ridurre l’impatto ambientale, il progetto rafforza la resilienza economica locale, crea nuovi posti di lavoro e promuove un modello di business replicabile a livello globale.

Agriloops non è solo un esempio di innovazione tecnologica, ma un vero e proprio simbolo di come l’acquacoltura possa evolversi in armonia con l’ambiente, offrendo soluzioni concrete per un futuro più verde e sostenibile.

Il futuro dei gamberi è sostenibile e parla francese

 

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Plastica e rifiuti marini in calo del 29% lungo le coste UE

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Plastica e rifiuti marini in calo del 29% lungo le coste UE – L’Europa compie passi avanti nella lotta all’inquinamento marino. Il nuovo EU Coastline Macro Litter Trend Report rivela una riduzione del 29% della presenza di macro rifiuti (oggetti superiori ai 2,5 cm) lungo le coste dell’Unione Europea tra il periodo di riferimento 2015-2016 e il biennio 2020-2021. Un risultato che testimonia l’efficacia delle politiche ambientali europee, ma che non consente di abbassare la guardia.

Il Mar Baltico si distingue con una riduzione record del 45%, mentre il Mar Mediterraneo e il Mar Nero registrano cali significativi in termini assoluti. Le spiagge europee mostrano un calo del 40% dei rifiuti di plastica monouso, come sacchetti e imballaggi, e una riduzione del 20% degli oggetti legati alle attività di pesca. Questi progressi sono il frutto di un impegno congiunto di istituzioni, comunità locali, settori produttivi e cittadini, stimolati dalla Marine Strategy Framework Directive (MSFD).

Il ruolo cruciale della direttiva MSFD

La Marine Strategy Framework Directive rappresenta il pilastro della politica ambientale marina dell’UE, mirata a raggiungere uno stato ecologico soddisfacente delle acque marine europee. Il Technical Group on Marine Litter (TG ML) ha sviluppato un approccio metodologico per monitorare i trend dei rifiuti marini, supportato dal Joint Research Centre (JRC) e dall’European Marine Observation and Data Network (EMODnet). Grazie a questi strumenti, è stato possibile definire obiettivi intermedi per ogni Stato membro e misurare i progressi verso l’obiettivo finale: ridurre del 50% i rifiuti plastici in mare entro il 2030, come stabilito dal Zero Pollution Action Plan.

Le ombre dietro i progressi: criticità e sfide future

Nonostante i risultati positivi, la media europea dei rifiuti marini rimane preoccupante: nel 2020-2021 si registravano ancora 203 oggetti ogni 100 metri di costa, ben al di sopra della soglia raccomandata di 20 oggetti. Le criticità principali riguardano la gestione di nutrienti, contaminanti chimici e inquinamento acustico subacqueo. Inoltre, il degrado degli habitat marini e la perdita di biodiversità continuano a rappresentare una sfida.

Il recente report della Commissione Europea sottolinea la necessità di aumentare l’ambizione delle misure adottate e accelerare le azioni per proteggere la biodiversità marina. Le raccomandazioni includono un maggiore investimento finanziario, la coerenza tra le politiche nazionali e una governance più efficace per garantire programmi di misure ambiziosi e coordinati.

Pesca e acquacoltura: alleati strategici nella tutela marina

Il settore della pesca può svolgere un ruolo fondamentale nella riduzione dei rifiuti marini. Le attività di fishing for litter, che coinvolgono i pescatori nella raccolta dei rifiuti durante le normali operazioni di pesca, rappresentano un esempio virtuoso di collaborazione tra industria e ambiente. Inoltre, la promozione di pratiche sostenibili e la gestione responsabile degli attrezzi da pesca possono ridurre significativamente l’impatto delle attività ittiche sull’ambiente marino.

Per l’acquacoltura, l’adozione di tecnologie innovative e materiali biodegradabili contribuisce a ridurre la dispersione di rifiuti. Il settore ha anche l’opportunità di promuovere la sensibilizzazione ambientale, coinvolgendo le comunità costiere e favorendo un approccio integrato alla gestione delle risorse marine.

Un futuro sostenibile richiede impegno continuo

L’EU Coastline Macro Litter Trend Report è un segnale positivo, ma non definitivo. La strada verso mari realmente puliti richiede un impegno costante da parte di governi, industria e cittadini. La sostenibilità non è un traguardo, ma un percorso che necessita di azioni concrete, investimenti e una visione condivisa per proteggere il nostro patrimonio blu.

Plastica e rifiuti marini in calo del 29% lungo le coste UE

 

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Invasione silenziosa del gambero gigante dalle zampe blu minaccia l’Amazzonia

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Invasione silenziosa del gambero gigante dalle zampe blu minaccia l’Amazzonia – Un semplice video su TikTok ha acceso i riflettori su una minaccia ambientale che potrebbe alterare per sempre l’ecosistema amazzonico. Il protagonista? Il gambero gigante della Malesia (macrobrachium rosenbergii), una specie non autoctona che sta rapidamente colonizzando le acque del bacino amazzonico.

Il video, diventato virale in poche ore, mostra esemplari di dimensioni impressionanti catturati da pescatori locali nello stato del Pará. La spettacolarità delle immagini ha attirato milioni di visualizzazioni, ma dietro la curiosità si nasconde una preoccupazione ben più seria: l’impatto devastante di questa specie invasiva sugli ecosistemi locali.

Secondo gli esperti, la presenza del gambero gigante sarebbe legata a fughe accidentali da allevamenti ittici della regione avvenute anni fa. Questi crostacei, noti per la loro resistenza e capacità di adattamento, si stanno diffondendo a una velocità allarmante, competendo con le specie native per cibo e habitat, e mettendo a rischio la biodiversità locale.

“Non si tratta solo di un fenomeno curioso,” avverte un biologo marino dell’Università Federale del Pará, “ma di una vera e propria crisi ecologica che potrebbe avere conseguenze a lungo termine sulla fauna acquatica amazzonica.”

Le autorità ambientali brasiliane hanno avviato monitoraggi intensivi per valutare l’estensione del fenomeno e pianificare strategie di contenimento. Tuttavia, la sfida è complessa: la rapida proliferazione del gambero gigante rende difficile un controllo efficace, soprattutto in un territorio vasto e articolato come quello amazzonico.

Un parallelo inquietante: l’invasione del granchio blu in Italia

Questa situazione richiama alla mente l’invasione del granchio blu (Callinectes sapidus) in Italia, un altro esempio emblematico di specie aliena invasiva che ha sconvolto gli ecosistemi locali. Anche il granchio blu si è diffuso rapidamente, danneggiando l’industria della molluschicoltura e alterando le catene alimentari nelle lagune e nei delta del nostro Paese.

Le analogie tra i due casi sono evidenti: entrambi coinvolgono specie introdotte accidentalmente attraverso attività umane, come l’acquacoltura o il trasporto marittimo. La loro capacità di adattamento e la mancanza di predatori naturali nei nuovi habitat hanno favorito una crescita esponenziale, con gravi conseguenze per la biodiversità e l’economia locale.

In Italia, alcuni pescatori hanno cercato di trasformare il problema in opportunità, promuovendo il granchio blu come prelibatezza gastronomica. Una strategia simile potrebbe emergere anche in Amazzonia per il gambero gigante, ma ciò non elimina la necessità di politiche di gestione efficaci e tempestive.

Questo episodio solleva questioni cruciali sul controllo delle specie alloctone e sulle pratiche di acquacoltura. La mancanza di regolamentazioni rigorose e di controlli efficaci sugli allevamenti ittici può trasformarsi in un boomerang per la conservazione della biodiversità.

Nel frattempo, la comunità scientifica e ambientalista lancia un appello urgente: “Non possiamo sottovalutare il potere di una specie invasiva. Oggi è il gambero gigante, domani potrebbe essere un’altra minaccia nascosta.”

È possibile vedere il video nel profilo TikTok di Allanzinho Pescador

Invasione silenziosa del gambero gigante dalle zampe blu minaccia l’Amazzonia

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